mercoledì 15 maggio 2024

TRADU/IZIONI D’EURASIA RELOADED

Frammento di tappeto a vasi “Kelekian”
Frammento di tappeto a vasi “Kelekian”
(sezione di campo e bordo)
Kerman, Persia meridionale
circa 1600–1635
Vello in lana su struttura
in cotone, lana e seta
79 x 93 cm 
Fondazione Bruschettini
per l’Arte Islamica e Asiatica, Genova
Fino al 1 settembre il MAO di Torino celebra  i 700 anni dalla morte di Marco Polo con la mostra TRADU/IZIONI D’EURASIA.
Il nuovo allestimento armonizzato da una versione aggiornata di Distilled, ambientazione sonora di Chiara Lee e Freddie Murphy, si apre con l’ installazione dello studio berlinese Zeitguised, incentrato sul tema del blu, accostato al bianco in vasi, piatti e ciotole provenienti dalla Cina, da Delft, dall’Iran giunti in prestito dai Musei di Roma, Faenza e Napoli.  Parimenti due nature morte di Giovanna Garzoni con un vaso e una tazza cinesi dai caratteristici motivi bianchi e blu - appartenenti alla collezione delle Gallerie degli Uffizi di Firenze - raccontano della fascinazione per l’esotico della corte medicea.
Piatto con tre grappoli d’uva
Piatto con tre grappoli d’uva
Turchia, Iznik
circa 1530-35
Ceramica a impasto siliceo, con decorazione in blu cobalto e tocchi turchese dipinta
su ingobbio bianco e sotto vetrina trasparente.
Fondazione Bruschettini
per l’Arte Islamica e Asiatica, Genova
Al motivo beneaugurale del grappolo d’uva è dedicata la sezione successiva: oltre che nelle ceramiche provenienti da Cina, Turchia e Iran è presente nel magnifico obi giapponese (quasi 5 metri di lunghezza) realizzato dal maestro Yamaguchi Genbei.
Ospite d’onore del progetto espositivo l’artista franco-marocchina Yto Barrada, traendo ispirazione dal testo Color Problems: A Practical Manual for the Lay Student of Color di Emily Noyes Vanderpoel (1842-1939), ha prodotto una serie di otto tele con inserti in velluto per riflettere sul tema della diaspora e della contaminazione culturale.
Vaso con fiori
Giovanna Garzoni
Vaso con fiori su una base rocciosa
su cui poggiano due prugne e due piselli 

1650-1655 ca.
  Tempera su pergamena
  50,9 x 36,5 cm
  Firenze, Gallerie degli Uffizi
Gabinetto Disegni e Stampe
inv. GDS ornato, n. 2145
In dialogo con le opere di Yto Barrada sono posti raffinati tessuti ottomani in prestito dalla Fondazione Bruschettini per l’Arte Islamica e Asiatica con il simbolo regale del cintamani, motivo che ritorna nel manoscritto illustrato dell’XVI secolo Shanameh, Il libro dei re, opera del poeta persiano Ferdowsi, proveniente dalla Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, di recente restaurato e digitalizzato.
Trova spazio nella sezione successiva il motivo delle squame - con le varianti della carpa e del dragone -, emblema dei “mondi in connessione”, tema a cui la mostra è dedicata.
Non manca poi una ricca decorazione zoomorfa con leoni, tori e uccelli, specie nei lussuosi paramenti giapponesi e buddisti.
Bruciaprofumi a forma di felino
Bruciaprofumi a forma di felino
Iran, XII-XIII secolo
Bronzo fuso, traforato, inciso
e ageminato in argento
The Aron Collection
La mostra si chiude con la poetica installazione immersiva Shimmering Mirage (Black), 2018, di Anila Quayyum Agha, affidata alla curatela di Reading Room, spazio milanese dedicato alle pubblicazioni indipendenti.
Dalle atmosfere rarefatte il video dell’artista libanese Ali Cherri, The Watchman (2023), versione post moderna de Il deserto dei Tartari di Dino Buzzati.
Ultimo tassello dell’esposizione l’installazione luminosa MOSADEGH (2023), dell’artista iraniana Shadi Harouni, che racconta la complessa storia dell’Iran moderno, in dialogo con uno dei 100 frammenti della copia di un tappeto caucasico prodotto per il Pergamon Museum di Berlino nell’ambito del progetto di arte partecipativa “CULTURALXCOLLABS - WEAVING THE FUTURE”. 
Al frammento-copia sono affiancati due preziosi tappeti caucasici del XVII secolo con motivi floreali e draghi, simboli di potere e spiritualità tipicamente cinesi e persiani.
MOSADEGH
Shadi Harouni
  MOSADEGH, 2023
  Insegna in plexiglass scatolato, luce a LED
  cm 60 x 150 x 9
  Courtesy dell’artista e Tiziana di Caro
  Foto di Giorgio Perottino
Anche in questa occasione viene proposto un ricco public program nuovamente a cura di Chiara Lee e freddie Murphy, un ciclo di incontri e il booklet distribuito gratuitamente in museo.
Al progetto RELOAD corrisponde il riallestimento della galleria dei Paesi islamici dell’Asia, con uno straordinario gruppo di tappeti Kerman di epoca safavide (1501-1722) dalla caratteristica decorazione “a vasi”.
Grazie alla convenzione con l’Istituto dei Sordi di Torino, i contenuti saranno disponibili in LIS Lingua dei Segni italiana e in versione audio.
Al profumiere Luca Maffei di Atelier Fragranze Milano si deve l’installazione olfattiva, per una fruizione totale delle opere in mostra.

TRADU/IZIONI D’EURASIA RELOADED
12 aprile – 1 settembre 2024
MAO Museo d’Arte Orientale
Via San Domenico, 11, Torino 
Orario: martedì - domenica: 10 – 18. Lunedì chiuso. La biglietteria chiude un'ora prima. Ultimo ingresso ore 17.