Giacomo Gullo Fidati di me (2018) cm 90 x 90, olio su tela |
«Se dovessi scegliere un simbolo augurale per l’affacciarsi del nuovo millennio, sceglierei questo: l’agile salto del poeta filosofo che si solleva sulla pesantezza del mondo, dimostrando che la sua gravità contiene il segreto della leggerezza, mentre quella che molti credono essere la vitalità dei tempi, rumorosa, aggressiva, scalpitante e rombante, appartiene al regno della morte, come un cimitero di automobili arrugginite». Nella citazione tratta dalle Lezioni americane di Italo Calvino¹ risiede il significato e la necessità, affatto secondaria, di riconoscere alla creazione artistica e al genere fiabesco in particolare, un valore etico e una pedagogia edificante.
Cristina De Maria Falene rosse (2010) cm 76 x 56, acquerello, ecoline |
Lo hanno inteso da tempo i ventisei autori che, interpellati dal critico e curatore Elio Rabbione a confrontarsi sul tema della fiaba, hanno attinto al personale immaginario per prodursi in una settantina di narrazioni pittoriche riunite nella mostra collettiva FABBRICATORI DI FAVOLE, presso il MIIT - Museo Internazionale Italia Arte, polo espositivo diretto da Guido Folco. Affacciato sulla pittoresca cornice del fiume Po, con la presenza solenne del Monte dei Cappuccini a dominare la collina torinese, anche il paesaggio, attore comprimario fra i lavori protagonisti, concorre dalle finestre a definire lo scenario fiabesco promesso al visitatore.
Giorgia Madonno La nostra anima è un iceberg (2024) cm 36 x 48, acquerello e pastello ad olio su carta |
Non solo appannaggio dell’infanzia, la dimensione fantastica abbraccia attitudini molto diverse fra loro, vi si sono cimentati Esopo, Apuleio, Hesse, Orwell, Rodari, insigni letterati dalla notte dei tempi ai giorni nostri.
In maniera analoga la rassegna si presta a varie letture: i dipinti di paesaggio possono raffigurare paure inconsce o nostalgie arcadiche, la fisionomia di un volto evocare mondi lontani (Fioraso) o l’intimità degli affetti (Destefanis). Nulla di più fuorviante che tentare un parallelismo fra le opere esposte e i racconti dei fratelli Grimm o di Perrault: mentre lì la morale è espressa in chiave allegorica, sulla tela le pennellate di colore dichiarano apertamente l’intento dell’autore. Non mere illustrazioni di storie leggendarie, bensì figurazioni di esperienze concrete, autobiografiche in alcuni casi, per soggetti descrittivi, portatori di un significato proprio.
Andreina Bertolini Frutti di Stagione - Primavera (2023) cm 40 x 40, olio su tela |
Il mistero, componente essenziale di ogni prodotto dell’inconscio, si ritrova nella tecnica, nello stile che contraddistingue ogni artista. Espressionismo astratto (Brosio), rimandi metafisici (Branciari), concettuali (Curletto), sono altrettanti modi (forse anche etichette riduttive) per descrivere spazi interiori, enigmi o simboli universalmente condivisi, archetipi junghiani (centrali nella ricerca di Giorgia Madonno) nei quali ognuno può rispecchiarsi.
Non manca tuttavia un’esplicita vocazione fiabesca, nella dimensione agreste di Bruno Molinaro, nel mondo fluttuante di Giacomo Gullo, nel lirico idillio di Simonetta Secci, nel realismo straniante di Giacomo Sampieri e in molti dipinti fedeli al dato reale. È il caso dei paesaggi di Dario Cornero e di Enrica Carbone, dei fiori di Giancarlo Costantino, delle nature morte di Andreina Bertolini.
Occorre dunque tacitare il frastuono del mondo e fermarsi. Si udrà allora l’eco fatata risuonare nel quadro, effimero diaframma sospeso fra mito e realtà.
I. CALVINO, Lezioni americane. Sei proposte per il terzo millennio, Garzanti, Milano 1988, p. 13
Dario Cornero Trasparenze estive (2023) cm 54 x 80, acrilico su foglio di carta ad alta grammatura, su pannello di masonite |
Espongono: Graziella Alessiato, Andreina Bertolini, Anna Branciari, Maria Brosio, Enrica Carbone, Giorgio Cestari, Dario Cornero, Giancarlo Costantino, Ezio Curletto, Cristina De Maria, Lidia Delloste, Mara Destefanis, Alessandro Fioraso, Franco Goia, Giacomo Gullo, Giorgia Madonno, Adelma Mapelli, Bruno Molinaro, Marina Monzeglio, Annamaria Palumbo, Luisella Rolle, Giacomo Sampieri, Simonetta Secci, Magda Tardon, Eleonora Tranfo, Paolo Viola.
FABBRICATORI DI FAVOLE
Dal 18 aprile al 4 maggio 2024
MIIT - Museo Internazionale Italia Arte
Corso Cairoli 4 - Torino
Orario: dal martedì al venerdì dalle 15,30 alle 19,30; sabato dalle 10 alle ore 12,30 e dalle 15,30 alle 19,30; domenica e le festività del 25 aprile e del 1° maggio dalle 10 alle ore 12,30
https://www.italia-arte.it/museo-miit/
Dal 18 aprile al 4 maggio 2024
MIIT - Museo Internazionale Italia Arte
Corso Cairoli 4 - Torino
Orario: dal martedì al venerdì dalle 15,30 alle 19,30; sabato dalle 10 alle ore 12,30 e dalle 15,30 alle 19,30; domenica e le festività del 25 aprile e del 1° maggio dalle 10 alle ore 12,30
https://www.italia-arte.it/museo-miit/