martedì 28 marzo 2023

FRAMMENTI E ORIZZONTI DI MEMORIA

Undici milioni
Undici milioni
2022
Tecnica mista, cm 20x20

Con un catalogo a cura di Gian Giorgio Massara e Angelo Mistrangelo, la mostra intitolata FRAMMENTI E ORIZZONTI DI MEMORIA. Le storie nascoste sulle tele di Vittorio Marchis presso la Chiesa di San Bernardino dei Disciplinati Bianchi a Bene Vagienna, presenta una ricca selezione di dipinti realizzati dall’autore negli anni 2021 e 2022. Laureato in ingegneria, professore ordinario di Meccanica al Politecnico di Torino, da tempo ha mutato il suo ruolo in storico della scienza e proprio in quest'ambito la “memoria” ha assunto un ruolo centrale.
Quel geniaccio
Quel geniaccio
2021
Tecnica mista, cm 80x40
Come scrive Gian Giorgio Massara “studiando le opere di Vittorio, ci si avvede che sono composte da materiali vari, spesso divenuti fragili ma ancor ricchi di storia”. La rassegna comprende olî, acrilici e una vetrina con alcuni cahier de voyage che da anni l’autore usa compilare a contrassegno del suo percorso visivo.

Annota Angelo Mistrangelo: “I suoi taccuini raccontano di viaggi, incontri e ‘frammenti’ di giornali con ‘bruciature’ che idealmente creano una Sindone contemporanea. E sono diari che racchiudono gli aspetti di una narrazione dal tratto immediato, con tocchi di colore in dialogo con l’ambiente”, espressione “di una ricerca che fluisce dalla Civiltà delle macchine alla Slot machine dello scrittore Charles Simić. (...)Slot machine poetica che offre un jackpot di significati incommensurabili attivati dalla nostra immaginazione".

FRAMMENTI E ORIZZONTI DI MEMORIA
Mostra personale di Vittorio Marchis
2 aprile - 25 giugno 2023
Inaugurazione: Domenica 2 aprile 2023 ore 10,30
Chiesa di San Bernardino dei Disciplinanti Bianchi
Via Roma, 18 - 12041 Bene Vagienna (CN)
Orario: giorni festivi 10,00-12,00 / 15,00-18,00
Per informazioni: (Ufficio Turistico) Tel. 0172.654969

lunedì 27 marzo 2023

LEONARDO MOSSO. NUVOLA ROSSA (1975)

Nuvola Rossa
Leonardo Mosso
Nuvola Rossa
Torino, Scalone della Manica Nuova di Palazzo Reale
foto: Andrea Guermani
Dal 23 marzo 2023, nella Manica Nuova del Palazzo Reale, i Musei Reali di Torino accolgono l’installazione NUVOLA ROSSA (1975) di Leonardo Mosso (1926-2020), preziosa donazione degli eredi dell’architetto, artista, fotografo, ricercatore, semiologo, professore torinese.
Leonardo Mosso, tra i promotori con Maria Adriana Prolo dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema di Torino nel 1953 e fondatore nel 1979 dell’Istituto Alvar Aalto, poi Museo dell’Architettura Arti Applicate e Design, è stato un protagonista assoluto dell’applicazione dell’ingegno trasversale alle arti.
Scalone della Manica Nuova di Palazzo Reale
Scalone della Manica Nuova di Palazzo Reale
progettata da 
Emilio Stramucci (1845 – 1926)
foto: Andrea Guermani
Nuvola Rossa è una struttura costituita da listelli in legno di tiglio con sezione di 3 millimetri, lunghi 35 cm, dipinti di rosso e uniti da giunti elastici in neoprene. Ideata per il Museo del Risorgimento di Torino in occasione del trentesimo Anniversario della Liberazione, il 25 aprile 1975, inserita nel Salone del Parlamento, aveva uno sviluppo complessivo di circa 400 metri quadrati.

Rimossa nel 1984 e riscoperta a più riprese negli anni Novanta, la donazione degli eredi Laura Castagno Mosso e Stefano Mosso riporta alla luce la “grande ‘cinetettura’ rossa”, "struttura cinetica" restaurata nel 2022 e ora collocata nello scalone della Manica Nuova del Palazzo Reale di Torino, un edificio realizzato tra il 1899 e il 1903 dall’architetto romano Emilio Stramucci (1845 – 1926), ispirato alle residenze principesche del Settecento italiano e ai capolavori juvarriani.

LEONARDO MOSSO, NUVOLA ROSSA (1975)
Una donazione per i Musei Reali di Torino

Dal 23 marzo 2023
Scalone della Manica Nuova di Palazzo Reale
Piazzetta Reale, 1 - Torino
museireali.beniculturali.it/

martedì 21 marzo 2023

DA MONET A PICASSO

Primavera
Claude Monet
Primavera, 1875
olio su tela
©Johannesburg Art Gallery
A Palazzo Barolo sessantatré opere dei maggiori protagonisti della storia dell’arte provenienti dalla JAG Johannesburg Art Gallery riflettono il percorso di crescita artistico-culturale della città sudafricana e in particolare della Galleria fondata nei primi anni del 1900 dalla collezionista Dorothea Sarah Florence Alexandra Ortlepp Phillips (Cape Town, 1863 - Somerset West, 1940) meglio nota come Lady Florence Phillips.
Suo fu l'intento di trasformare un centro minerario, cresciuto intorno alla ricchezza dei propri giacimenti, in una città improntata sui modelli delle capitali europee, istituendo un museo capace di promuovere e diffondere la cultura presso un vasto pubblico e, in prospettiva, di preparare il terreno ad una Scuola d’Arte Sudafricana in favore degli artisti locali.
Regina Cordium
Dante Gabriel Rossetti
Regina Cordium, 1860
olio su tavola
©Johannesburg Art Gallery
La prima sezione della mostra a cura di Simona Bartolena è dunque dedicata alla scena inglese dell’Ottocento, in particolare alle donazioni che nel tempo hanno arricchito la collezione con esemplari vittoriani e preraffaelliti, fra cui eccelle il dipinto Regina Cordium di Dante Gabriel Rossetti, perla della collezione.
La seconda sezione ripercorre la scena francese del XIX secolo, l'esperienza dei barbizonniers, di Corot, rende omaggio al realismo di Courbet con uno splendido scorcio delle falesie di Étretat, per giungere al postimpressionismo, passando da Monet, Sisley e Degas. Una sezione eterogenea, che comprende in pochi decenni una varietà di linguaggi dirompenti dovuti a personalità cardine quali Cézanne e Van Gogh o ad artisti come Signac, Le Sidaner, Vuillard, Bonnard, tutt'altro che comprimari in questa fase di svolta epocale.
Sulla riva del fiume a Veneux
Alfred Sisley
Sulla riva del fiume a Veneux, 1881
olio su tela
©Johannesburg Art Gallery
Un’area è dedicata al nucleo novecentesco del museo, con opere di Derain, Picasso, Modigliani e Matisse. Il percorso include inoltre una panoramica sulle neoavanguardie del secondo dopoguerra, tra cui spiccano, emblematici, il doloroso ritratto di Francis Bacon e il trittico – omaggio a Beuys – di Andy Warhol.
Infine, il focus sulla scena sudafricana: tre opere fortemente connotate di William Kentridge e autori rappresentativi dell’ambiente artistico di Lady Phillips formano un melting pot compreso fra tradizioni locali e influenze europee.
Vincent Van Gogh
Ritratto di uomo anziano, 1881-1883
carboncino su carta
©Johannesburg Art Gallery
Nelle riflessioni di Vuyisile Mshudulu - Direttore Arti, Culture e Tradizioni Città di Johannesburg - risiede in conclusione l’obiettivo della rassegna torinese: “Da sempre l’arte rappresenta un mezzo per mettere persone diverse in comunicazione tra loro da un punto di vista culturale. Un ponte che si è mantenuto saldo attraverso relazioni cordiali tra le Nazioni. Un modo per costruire la conoscenza reciproca e offrire prospettive positive per la ricchezza e la varietà dei diversi popoli del mondo”.

DA MONET A  PICASSO
Capolavori della Johannesburg Art Gallery
Dal 4 febbraio al 7 maggio 2023
Palazzo Barolo
Via delle Orfane 7 - 10122 Torino
Orario: dal martedì al venerdì 10 - 17,30; sabato e domenica 10 - 18,30. Ultimo ingresso un' ora prima della chiusura. Lunedì chiuso.

venerdì 17 marzo 2023

LE CHIAVI DELLA CITTÀ

Chiave ,  Piemonte, XVIII secolo.  Bronzo dorato  Dagli Archivi della Città di Torino, 1892  Torino, Palazzo Madama
Il museo è un’istituzione permanente senza scopo di lucro e al servizio della società, che effettua ricerche, colleziona, conserva, interpreta ed espone il patrimonio materiale e immateriale...offrendo esperienze diversificate per l’educazione, il piacere, la riflessione e la condivisione di conoscenze.
(Assemblea Generale Straordinaria di ICOM - International Council of Museums.
Praga, 4 agosto 2022)

Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica propone, fino al 10 aprile 2023, un inedito sguardo sulle sue collezioni civiche e la loro storia attraverso una selezione di opere emblematiche, in un percorso che accompagna il visitatore da La porta della Città nella Corte Medievale a Le chiavi della Città nella Sala del Senato.

Fibula a staffa
Fibula a staffa
fine del V- inizio del VI secolo
Regno ostrogoto d’Italia
Oro, argento, ferro; granati almandini, vetri verdi
Fa parte del “Tesoro di Desana”
Torino, Palazzo Madama
Il 4 giugno 1863 nasce il Museo Civico di Torino e fin dal 1878 gli viene dato un compito preciso: testimoniare la storia della città di Torino e la sua evoluzione nei millenni.
Ecco che allora in modo emblematico il Tesoro di Desana, raccolta di gioielli del periodo posteriore al 476 d.C., abitualmente conservato nella Torre dei Tesori ipogea di Palazzo Madama, rimanda alla guerra fra Bisanzio e gli Ostrogoti.
Ritratto d’uomo
Antonello da Messina
Ritratto d’uomo, 1476
Olio su tavola
Torino, Palazzo Madama
Nella sala dedicata al Piacere,  l’enigmatico volto di nobiluomo di Antonello da Messina, anticipa di una generazione i ritratti di Leonardo.
L’ambiente connesso al Ricercare è consacrato a Filippo Juvarra, con schizzi, rilievi e progetti della facciata di Palazzo Madama - ora oggetto di un complesso restauro - e i fogli dedicati alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, presentata con un magnifico modello in scala 1:500.
Modello del complesso architettonico e dei giardini della Palazzina di Caccia di Stupinigi
Gianfranco Gritella
Modello del complesso architettonico
e dei giardini della Palazzina di Caccia di Stupinigi
come si presentavano alla fine del XVIII secolo
Scala 1:500 
Legni di faggio, acero;
resine poliuretaniche, nylon sinterizzato, colori acrilici
La sala dedicata al Collezionare è dedicata al principale artefice delle collezioni civiche, quell’Emanuele Taparelli d’Azeglio che, da ministro plenipotenziario italiano a Londra rientrato a Torino donerà le proprie raccolte di porcellane, maioliche e vetri dipinti e dorati, facendo della propria passione privata una missione civile.
La successiva sezione dell’Educare pone al centro l’ebanisteria piemontese del Settecento e la straordinaria fortuna delle opere di Pietro Piffetti, in cui perizia tecnica e fantasia inventiva si uniscono con risultati di estrema eleganza.
Tavolo da parete
Pietro Piffetti
Tavolo da parete, 1730 – 1731 circa
Legno di noce impiallacciato in palissandro e intarsiato in bosso, legni vari policromi, osso e avorio;
decorazioni sui piedi in legno intagliato e dorato
Torino, Palazzo Madama 
Nelle due sale conclusive, il tema Conservare è riferito  all’eccezionale figura di Vittorio Viale, uno tra i massimi direttori museali del Novecento.

Infine la missione di Condividere sottolinea il contributo dato al Museo dalla cittadinanza, al fine di preservarne la memoria e garantirne la fruibilità, aspetti essenziali nella definizione e per il consolidamento dell'identità civica stessa.

LE CHIAVI DELLA CITTÀ NEI CAPOLAVORI DI PALAZZO MADAMA
24 febbraio – 10 aprile 2023
Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica 
Piazza Castello, Torino
Orario: lunedì e da mercoledì a domenica: 10 - 18. Martedì chiuso. Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura.

lunedì 13 marzo 2023

AL MAO ISLAM ED EUROPA A CONFRONTO

MAO - Foto allestimento © Giorgio Perottino
MAO Museo d'Arte Orientale
Galleria Paesi Islamici
Foto allestimento © Giorgio Perottino
Per lunghi secoli merci, tradizioni, invenzioni, scoperte sono nate o sono transitate dal mar Mediterraneo, innestandosi sull’esistente e assumendo identità e forme nuove. Così è accaduto con la lingua araba, ma soprattutto con le arti figurative, in particolare con la produzione tessile e ceramica: diverse raffigurazioni e tecniche di produzione custodite come segreti preziosi nei territori del Medio Oriente e del Nord Africa, sono approdate nella penisola iberica insieme ai conquistatori, dando origine a una straordinaria produzione autoctona ibridata.
Piatto, Spagna (Valencia, Manises), Metà XV sec.
Piatto
Spagna (Valencia, Manises), Metà XV sec.
Maiolica decorata a lustro dorato
H. 7 cm, D. 46 cm
Palazzo Madama -
Museo Civico d’Arte Antica, Torino
Negli spazi della Galleria del MAO Museo d'Arte Orientale dedicata ai Paesi Islamici dell’Asia, una mirata selezione di opere riunite nella mostra Lustro e lusso dalla Spagna islamica. Frontiere liquide e mondi in connessione, provenienti da collezioni pubbliche e private - fra cui l’Instituto Valencia de Don Juan di Madrid e la Fondazione Bruschettini per l'Arte Islamica e Asiatica di Genova, ideatrice del progetto - vengono poste in dialogo con le collezioni permanenti del Museo.
Frammento di un tappeto a motivi vegetali
Frammento di un tappeto a motivi vegetali
Spagna (Cuenca?) , Inizio del XVI secolo
70 x 43 cm
Galleria Moshe Tabibnia, Milano
Dalla Fondazione Bruschettini, giungono due frammenti di un tappeto “a ghirlande” (o “coronas” in spagnolo) risalenti all’inizio XVI secolo, elementi di una ghirlanda circolare a tre colori - il rosso del fondo, il verde degli ornamenti e il giallo che li contorna - caratteristica del gruppo di tappeti di Alcaraz, definito ‘rinascimentale’ e un capitello in marmo scolpito in rilievo del periodo omayyade (seconda metà del X secolo) ascrivibile a Cordoba, capitale di Al-Andalus.
Capitello
Capitello
Spagna, Cordoba?
Periodo omayyade, seconda metà del X sec.
Marmo, scolpito in rilievo
24 x 26 cm, H. 24 cm
Fondazione Bruschettini per l’Arte Islamica e Asiatica, Genova
Foto: MAO Torino, Alessandro Muner
La mostra, a cura di Filiz Çakır Phillip, resa possibile grazie al contributo di Maria Paola Ruffino, conservatrice di Palazzo Madama è il primo esito di un più ampio progetto che culminerà nell'ottobre 2023 con l'apertura di una grande rassegna strutturata come un viaggio nel tempo dal periodo Tang (VII secolo d.C.) ai giorni nostri, un itinerario ideale dalla Cina al Mediterraneo, passando per l'Asia centrale.

Accompagnano l’esposizione, incontri di studio, conferenze, momenti performativi e un libretto esplicativo distribuito gratuitamente in Museo con testi, fra gli altri, di Cristina Maritano, conservatrice di Palazzo Madama, e Alberto Boralevi. Video in LIS realizzati in collaborazione con l’Istituto dei Sordi rendono completamente accessibile il progetto.

LUSTRO E LUSSO DALLA SPAGNA ISLAMICA
1 febbraio - 28 maggio 2023
MAO Museo d’Arte Orientale
Via San Domenico, 11 - 10122 Torino
Orario: martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 18. La biglietteria chiude un’ora prima. Lunedì chiuso.
Visite guidate per gruppi e singoli a cura di 
Theatrum Sabaudiae. Per informazioni e prenotazioni: T 011 5211788; prenotazioniftm@arteintorino.com
https://www.maotorino.it

sabato 11 marzo 2023

LA TERRA CHE CURA

Il Collettivo OLTRE MODO  basa la sua produzione artistica su percorsi laboratoriali che hanno al centro la sperimentazione e la comprensione dei contenuti dell’arte contemporanea.

Alcuni degli esiti più rappresentativi del progetto, inaugurato nel 2011 dalle Attività Educative e Formative del PAV Parco Arte Vivente, sono attualmente in mostra col titolo LA TERRA CHE CURA nell’atrio e al terzo piano dell’ASL Città di Torino in via San Secondo 29.

La visione dei lavori di Free Home University / Alessandra Pomarico, esposti nella collettiva SUSTAINING ASSEMBLY - Pratiche Artistiche per una Transizione Ecologica dal Basso presentata al PAV nel 2021, ha fornito l’abbrivio per un lavoro di riflessione sui diritti delle comunità marginali.

Libri e oggetti appartenenti alla cultura rurale messicana, ma anche a piccoli centri abitati del Sud Italia, hanno portato il gruppo a conoscere realtà lontane, unite dall’amore per la terra.

Sette arazzi, orlati e impreziositi da inserti in tessuto, sono il risultato di un progressivo affinamento delle capacità grafico pittoriche e di meticolosa manualità degli artefici.

La galleria di disegni allestita al terzo piano evidenzia inoltre alcuni elementi fra i numerosi che costituiscono le sequenze di una fiaba dai risvolti antropologici, procedendo a piccoli passi in un progressivo esercizio di restituzione collettiva.

ASL Città di Torino 
Atrio e terzo piano
Via San Secondo 29, Torino
Ingresso libero

venerdì 10 marzo 2023

SMENS. LA XILOGRAFIA IN RIVISTA

La gazza
SMENS - Pagine & Figure n.1
"Bianco e Nero", 1997

La gazza

(Da due poesie di A. S. Puškin)
Xilografia di Gianfranco Schialvino
Foto: Mattia Comandone per i Musei Reali

Fondata dai piemontesi Gianfranco Schialvino e Gianni Verna, la rivista SMENS è pubblicata in edizione limitata, stampata su carta di cotone e con torchio a braccia, con caratteri in piombo ed illustrata con opere originali degli stessi ideatori e di importanti figure dell’arte contemporanea.

L’avventura di SMENS, che Gianfranco Schialvino definì “un’idea a suo tempo bizzarra, però vincente proprio per questa sua caratteristica di essere apparentemente assurda”, iniziò nel 1997 con la nascita dell’associazione Nuova Xilografia, e venne pubblicata semestralmente in undici numeri fino al 2003.

Philastroca bagnae caudae
SMENS - Pagine & Figure n.4
"Natura e Cultura", 1999

Philastroca bagnae caudae
(Di Guido Ceronetti)
Matrice xilografica di Gianni Verna
Foto: Mattia Comandone per i Musei Reali
Tra gli estensori dei testi compaiono Mario Luzi, Norman Mailer, Mario Rigoni Stern, Gianfranco Ravasi, Federico Zeri, Roberto Sanesi, Elémire Zolla, oltre alle grandi voci del Piemonte, tra cui Nico Orengo, Guido Ceronetti, Francesco Tabusso, Giacomo Soffiantino, mentre le illustrazioni sono realizzate da importanti xilografi, quali Barry Moser, Leonard Baskin, Evgenij Bortnikov, Jean Marcel Bertrand, Nespolo, Salvo, Tabusso.
La mantide
SMENS - Pagine & Figure n.5
"Sacro e Profano", 1999
La mantide
(Di Paola Pallottino)
Foto: Mattia Comandone per i Musei Reali

L' esposizione presso la Biblioteca Reale di Torino,  pone a confronto le incisioni su legno contenute in alcuni incunaboli ed edizioni del Cinquecento conservati alla Biblioteca Reale con 11 lavori realizzati da Gianfranco Schialvino e Gianni Verna per SMENS.
La rassegna sancisce inoltre l’ingresso nelle collezioni della Biblioteca Reale di Torino dell’intero corpus della rivista SMENS, donato da Gianfranco Schialvino e Gianni Verna, curatori dell’evento.

Gianfranco Schialvino, pittore e incisore, nasce a Pont Canavese nel 1948. Si laurea in Storia della musica all’Università di Torino con Massimo Mila. Studia disegno con Tullio Alemanni. Espone dal 1971 in mostre collettive e in più di cinquanta rassegne personali in città estere: Stoccolma, Edimburgo, Montevideo, Buenos Aires, Montréal, Ankara. Ha collaborato fino al 2013 con il quotidiano La Stampa come critico d’arte. Vive a Rivarolo Canavese, in provincia di Torino.

Gianni Verna nasce a Torino nel 1942. Si diploma all’Accademia Albertina di Torino, allievo per la grafica di Francesco Franco e per la pittura di Francesco Casorati. Dal 1965 partecipa a mostre personali in Italia e all’estero: Praga, Marsiglia, Lione, Firenze, Milano, Copenaghen, Ulm, Montréal, Madrid. Ha tenuto corsi di xilografia alla Scuola Internazionale di Grafica d’Arte Il Bisonte di Firenze. Vive a Quagliuzzo, in provincia di Torino.

SMENS. LA XILOGRAFIA IN RIVISTA
Biblioteca Reale
Piazza Castello, 191 - Torino
Fino al 25 marzo 2023
Orari: dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 18.30; sabato, dalle 9.00 alle 13.30
https://museireali.beniculturali.it/biblioteca-reale/

lunedì 6 marzo 2023

EMOZIONI D’ARTISTA 2

Prova d'orchestra
Luisella Rolle
Prova d'orchestra
2010
Tecnica mista su tela
30x100 cm
Non tragga in inganno il ripetersi del titolo EMOZIONI D'ARTISTA che, appena l’autunno scorso aveva riunito in collettiva 20 autori presso la Galleria La Conchiglia. La seconda edizione della rassegna a cura di Elio Rabbione, propone infatti una nuova compagine di 17 artisti, come i precedenti per lo più aderenti all’Associazione Amici di Palazzo Lomellini a Carmagnola, forieri di ulteriori stili, di soluzioni molteplici declinate in una settantina di soggetti differenti.
I colori di Burano
Gastone Toldo
I colori di Burano
2013
Acrilico su tela
Trittico, 60x110 cm
Poiché l'invenzione, per essere compresa appieno necessita di canoni definiti e universalmente riconosciuti, si misura nel terreno dei generi tradizionali del paesaggio, del nudo, del ritratto e della pittura astratta l'originale sinfonia orchestrata dall’ensemble qui riunito.
Rientra nel novero dei paesaggisti il quintetto composto da Danilo BARUFFALDI, artefice del contrappunto di rossi, gialli, di toni azzurro verdi, il quale ordito, con le tenui variazioni di Franco GIOIA, il  vivace cromatismo di Gastone TOLDO, i morbidi guizzi a pastello di Giorgio CESTARI e il movimento piano della lirica boscaglia di Graziella ALESSIATO ricompone in un tutto organico i mutevoli aspetti della natura. 
Compagnia silente
Alessandro Fioraso
Compagnia silente
2020
Olio su tela
70x50 cm
L'intricata tessitura di volti e figure è la notazione adottata nei nudi da Paola SCIUTO; il registro grave del bianco e nero di Paolo MIRCO, gli improvvisi scarti di movimento per Franco FASANO, costituiscono drammatiche variazioni nel monotono adagio della parabola umana.
Quando poi l’individuo si confonde e partecipa dell’ambiente circostante la partitura si fa tema di storie private e collettive, come la suite sottesa alla semplice azione svolta in presenza di un amico fedele, nel dipinto di Alessandro FIORASO, come nei briosi acquerelli di Carlo DEZZANI, nel vigneto o nel banco del pesce dai ruvidi contorni tracciati da Paolo VIOLA. Laddove, invece, il processo creativo per Maria Teresa SPINNLER è piuttosto libertà espressiva che valore assoluto.
I sogni dell'inconscio
Ezio Curletto
I sogni dell'inconscio
2021
Xilografia su carta fabbricata dall'autore,
stampata su foglia d'oro
70x50 cm
Infine ogni assolo, ogni singola opera - la varietà di Lucia BUSACCA, l’eclettismo di Antonella GUARNERI -,  si fa narrazione corale; la sinestesia, qua e là vagamente accennata, nonché la stretta affinità fra suono e colore - il bouquet variopinto di Mariarosa GAUDE, la Prova d’orchestra di Luisella ROLLE -, nondimeno voci fuori dal coro (le xilografie di Ezio CURLETTO), intervengono nel libretto già scritto, magari su autorevoli palinsesti di maestri e insegnanti fedeli al mestiere, alla lezione artigianale del fare arte, sia essa generatrice di una figura musicale compiuta o di una composizione plurale in continuo divenire.
Peonie Sarah Bernhardt
Mariarosa Gaude
Peonie Sarah Bernhardt
2019
Olio su tela
Dittico, 100x30 cm ciascun pannello
 

Espongono: Graziella ALESSIATO, Danilo BARUFFALDI, Lucia BUSACCA, Giorgio CESTARI, Ezio CURLETTO, Carlo DEZZANI, Franco FASANO, Alessandro FIORASO, Mariarosa GAUDE, Franco GIOIA, Antonella GUARNERI, Paolo MIRCO, Luisella ROLLE, Paola SCIUTO, Maria Teresa SPINNLER, Gastone TOLDO, Paolo VIOLA.

EMOZIONI D’ARTISTA 2
Dal 22 febbraio all’11 marzo 2023
LA CONCHIGLIA Galleria d’Arte
Via Zumaglia 13 bis - Torino
Per informazioni: tel. +39 0116991415; la conchiglia.arte@libero.it
www.laconchiglia-to.com

giovedì 2 marzo 2023

CARE MEMORIE

Gian Giorgio Massara

Francesco Casa
Pergola nelle Langhe
2022
Acquaforte, Acquatinta

Angelo Mistrangelo ha presentato a Collegno (Sala delle Arti) la mostra Segno e materia organizzata per FRANCESCO CASA in occasione dei quarant'anni di professione.
Abbiamo conosciuto l'autore quarantacinque anni or sono quando collaboravamo con Borsa d'Arte e lo ritroviamo oggi con una bella mostra nella quale s'alternano incisioni e dipinti.
I soggetti sono vari e spaziano dal mondo di Juvarra a un mucchio di cassette che concludono la giornata a Porta Palazzo, dal borgo ligure alle barche abbandonate sulla riva al Delta del Po, da una misteriosa sera veneziana alla Vela che si disegna chiara nella notte illune.
Ancora è trattata con la tecnica della Acquaforte/Acquatina l'Esposizione del 1983: una superficie si scompone per spargere nello spazio infinite forme colorate.
Sul versante della pittura ecco la Venere di Milo campita su di un quadrettato sfondo fiammeggiante, la bella Natura morta Gessi in Accademia che rivela le ottime capacità grafiche di Francesco e le opere Astratto 1/2 (1981) destinate a concludersi nella recente Metamorfosi di un paesaggio scompartita e delicata cromaticamente.
Scrive l'estensore del catalogo che Casa costruisce l'opera "all'interno di un'esperienza che non perde di vista la natura, un volto e il fascino delle strutture architettoniche".