Prosegue presso la Fondazione Merz l'esposizione Society, you’re a crazy breed, un progetto inedito degli artisti BOTTO&BRUNO concepito come un’unica grande installazione che si relaziona al luogo che la ospita e in particolare si sofferma sul valore simbolico che esso rappresenta, nella sua trasformazione da edificio industriale dismesso a centro di cultura.
Il titolo - tratto dal brano Society di Eddie Vedder, colonna sonora del film “Into the Wild” -, invita a riflettere sul futuro della nostra società e sulla follia contemporanea che tende ad azzerare la memoria per costruire un presente senza storia.
Entrando nella spazio espositivo si è avvolti da un paesaggio fotografico che ricopre quasi per intero le pareti perimetrali e la pavimentazione, un fitto intreccio di immagini stampate con inchiostri ecosostenibili che riproducono generici scenari di margini urbani, uguali in tante parti del mondo.
Sono le periferie di Botto&Bruno, il prezzo pagato per passare dalle civiltà arcaiche e contadine al “benessere” della contemporaneità.
All’interno di questo scenario apocalittico gli artisti individuano alcune pause di riflessione: tre strutture, un silos, un muro e un cinema concepiti dagli artisti come “ristori dell’anima”. Luoghi onirici per ripensare il nostro rapporto con la terra e con la natura, per affrontare temi quali l’inquietudine, la sensazione di solitudine dell’adolescenza, le problematiche sociali delle banlieue e per cercare di vivere il presente in modo propositivo, con maggiore rispetto per l'ambiente.
BOTTO&BRUNO
Society, you’re a crazy breed
a cura di Beatrice Merz e Maria Centonze
9 marzo – 19 giugno 2016
Fondazione Merz
via Limone 24, 10141 Torino
Orario: martedì-domenica 11-19
Info: tel. 011.19719437; info@fondazionemerz.org
www.fondazionemerz.org
lunedì 23 maggio 2016
giovedì 19 maggio 2016
DOBUZHINSKY, L’ARTE DELLA SCENA
Eugene Onegin, di Pëtr Il'ic Cajkovskij dal romanzo in versi omonimo di Aleksandr Sergeevic Puškin Bozzetto di costume da uomo, atto II, scena I |
Costumi di scena per il Don Giovanni di W. A. Mozart Archivio della Sartoria del Teatro Regio di Torino (Foto Tiziano Rossetto) |
Coppélia, balletto su musiche di Léo Delibes Progetto di scena, atto II |
Principe Igor, l'unica opera in musica di Aleksandr Porfir'evic Borodin Costume del kan Konchak |
Coppélia, balletto su musiche di Léo Delibes Bozzetto per il costume del mago, atto II |
Quella di Dobuzhinsky, conservata al Museo del Teatro, della Musica e del Cinema della Lituania, con più di 1300 bozzetti è la più grande collezione lituana di lavori teatrali dell’artista, dal 2009 è ritenuta dall’UNESCO patrimonio mondiale dell’umanità.
Muore il 22 Novembre 1957 a New York, dove organizza e allestisce mostre oltre a lavorare per il teatro e nel cinema. Per sua precisa volontà, insieme alla moglie è sepolto nel cimitero russo di Sainte-Geneviève-des-Bois, a Parigi, là “dove tutto ebbe inizio”. (Dal testo critico di V. Piasentà)
DOBUZHINSKY, L’ARTE DELLA SCENA
Dal 24 aprile al 5 giugno 2016
Pinacoteca dell'Accademia Albertina
via Accademia Albertina 8, Torino
Orario: 10 - 18. Chiuso il mercoledì
Info: t. 0110897370; pinacoteca.albertina@copatitalia.com; www.accademialbertina.torino.it
mercoledì 18 maggio 2016
SPIRITELLI, AMORINI, GENIETTI E CHERUBINI
Sotto le variate spoglie di SPIRITELLI, AMORINI, GENIETTI E CHERUBINI, i putti, ispirati all’arte antica romana, hanno trovato ampia diffusione soprattutto a partire dal Rinascimento, dilagando durante il Sei e il Settecento con funzioni decorative e allegoriche, caratterizzando in vario modo sia l’arte profana che sacra.
Scultore della Roma antica e scultore romano Eros e Anteros, I sec. d.C. e seconda metà del sec. XVI Marmo scolpito, altezza cm 75. Collezione privata |
Jean Baptiste Taraval Cupido tra Mercurio e Venere, 1778 Olio su tela. Collezione privata |
L’organizzazione della mostra è stata occasione per alcuni significativi recuperi di preziosi manufatti, individuati nei depositi di collezioni pubbliche e restituite alla pubblica fruizione, anche futura, grazie a specifici restauri.
Ignazio Collino (Torino 1724 - 1793) Filippo Collino (Torino 1737 circa – 1800) Il Genio della scultura, 1782 circa Marmo bianco di Pont, base in marmo verde, cm 38 x 52,5 x 22,5 Collezione privata |
Manifattura di Meissen Coppia di Allegorie dei Continenti, 1745-1750 Porcellana policroma, cm 25 x 20 Torino, Antichità Delfa Loqui |
Allegorie e decorazione di putti dal Barocco al Neoclassico
19 febbraio - 5 giugno 2016
Fondazione Accorsi - Ometto
Museo di Arti Decorative
Via Po, 55 - 10124 Torino
Orario: martedì-venerdì 10–13; 14–18; sabato e festivi 10–13; 14–19; lunedì chiuso
tel. 011.837688 int.3; info@fondazioneaccorsi-ometto.it
www.fondazioneaccorsi-ometto.it
ROSE, CAMELIE, USIGNOLI E PASTORELLE
Manifattura francese, Scena pastorale, 1747-1749 Bronzo dorato, lamiera verniciata, fiori in porcellana a pasta tenera di Vincennes, figure in porcellana di Meissen |
Manifattura francese, Coppia di doppieri, metà XVIII secolo Bronzo dorato e porcellana cinese |
Manifattura francese, Orologio, metà XVIII secolo Bronzo dorato, ferro verniciato, fiori in porcellana a pasta tenera di Vincennes, figure in porcellana di Meissen |
Prossimi incontri:
Sabato 21 maggio, dalle 11 alle 12.30
Le forme del lusso. Origine e sviluppo degli oggetti montati, dal Medio Evo all’Età Moderna
Sabato 28 maggio, dalle 11 alle 12.30
“Tutto vendevano, nulla creavano”: i mercanti del “bello” nella Parigi del Settecento
Sabato 4 giugno, dalle 11 alle 12.30
L’arte del tempo: dalla misurazione delle ore all’interpretazione dell’effimero
ROSE, CAMELIE, USIGNOLI E PASTORELLE
Il “ritratto” della primavera negli oggetti montati
del Museo Accorsi – Ometto
Museo di Arti Decorative Accorsi – Ometto
Via Po, 55 -10124 Torino
Costi: intero € 14; ridotto € 12;
possessori Abbonamento Musei e Torino + Piemonte Card € 4.
Prenotazione obbligatoria : 011 837 688 int. 5 (dal lunedì al venerdì),
int. 3 (sabato e domenica)
www.fondazioneaccorsi-ometto.it; info@fondazioneaccorsi-ometto.it
lunedì 16 maggio 2016
MI SONO ARRAMPICATO SULL'ALBERO PER VEDERE IL MONDO
L’ASL TO1 e il PAV Parco Arte Vivente, Centro sperimentale d’arte contemporanea, presentano l’esposizione MI SONO ARRAMPICATO SULL'ALBERO PER VEDERE IL MONDO | Oltre Modo. Muoversi – dall’interno.
In mostra gli esiti di un percoso quadriennale svolto da persone con fragilità - dal 2011 riunite in un collettivo, chiamato Oltre Modo nell’ottobre 2014, a coronamento di un intervento urbano realizzato in Strada comunale di Mirafiori -, insieme agli educatori dell’ASLTO1, delle Cooperative P. G. Frassati, La Rondine e Associazione Il Bandolo Onlus - Gruppo Fotografia.
Il percorso, iniziato al PAV a partire dalla visione delle opere di Laura Viale e botto&bruno e continuato con l’esplorazione degli spazi urbani, ha prodotto un intervento murale inserito nel recente piano di riqualificazione della Borgata Mirafiori, a cui è seguita una nuova produzione murale, sempre all’interno della Circoscrizione 10.
Ne è derivato un interessante corpus di lavori diviso in tre parti: costruire rifugi temporanei/muri leggeri come carta/specie rare, che ha portato gli autori a uscire dalle rotte consuete, mediante la costruzione di spazi intimi e privati all’interno di aree sconosciute, utilizzando immagini di grande formato da applicare con la tecnica del papier collé. Il percorso giunge oggi a un nuovo grado di evoluzione personale, sociale e relazionale che chiede di dialogare con spazi nuovi e con il pubblico.
MI SONO ARRAMPICATO SULL'ALBERO
PER VEDERE IL MONDO
Oltre Modo | Muoversi – dall’interno
29 aprile – 27 maggio 2016
Direzione Generale ASL TO1
Via San Secondo 29 - Torino
Orari di apertura: dal lunedì al venerdì, ore 10-12/ 15-17
Ingresso libero
In mostra gli esiti di un percoso quadriennale svolto da persone con fragilità - dal 2011 riunite in un collettivo, chiamato Oltre Modo nell’ottobre 2014, a coronamento di un intervento urbano realizzato in Strada comunale di Mirafiori -, insieme agli educatori dell’ASLTO1, delle Cooperative P. G. Frassati, La Rondine e Associazione Il Bandolo Onlus - Gruppo Fotografia.
Il percorso, iniziato al PAV a partire dalla visione delle opere di Laura Viale e botto&bruno e continuato con l’esplorazione degli spazi urbani, ha prodotto un intervento murale inserito nel recente piano di riqualificazione della Borgata Mirafiori, a cui è seguita una nuova produzione murale, sempre all’interno della Circoscrizione 10.
Ne è derivato un interessante corpus di lavori diviso in tre parti: costruire rifugi temporanei/muri leggeri come carta/specie rare, che ha portato gli autori a uscire dalle rotte consuete, mediante la costruzione di spazi intimi e privati all’interno di aree sconosciute, utilizzando immagini di grande formato da applicare con la tecnica del papier collé. Il percorso giunge oggi a un nuovo grado di evoluzione personale, sociale e relazionale che chiede di dialogare con spazi nuovi e con il pubblico.
MI SONO ARRAMPICATO SULL'ALBERO
PER VEDERE IL MONDO
Oltre Modo | Muoversi – dall’interno
29 aprile – 27 maggio 2016
Direzione Generale ASL TO1
Via San Secondo 29 - Torino
Orari di apertura: dal lunedì al venerdì, ore 10-12/ 15-17
Ingresso libero
mercoledì 11 maggio 2016
LE STANZE DEL VISIBILE
di Tiziano Rossetto
Nelle Antiche Scuderie dell’Ex Caserma “Mario Musso” a Saluzzo si è appena conclusa la mostra LE STANZE DEL VISIBILE, a cura di Giuseppe Biasutti, nella cornice della manifestazione “Saluzzo Arte 2016” organizzata dalla Fondazione Amleto Bertoni con il coordinamento artistico di Paolo Infossi e Roberto Giordana.
L’esposizione ha raccolto opere appartenenti ad un arco temporale di circa centocinquant’anni; fra le prime sculture, assai interessante è L’odalisca allungata di Giovanni Battista Gamba, immagine d’impronta ancor canoviana che domina con languida riflessività sulla ferocia della belva sconfitta.
La Giovinezza è rappresentata invece da Leonardo Bistolfi attraverso il volto femminile di un’innocenza quasi estatica, mentre Gaetano Cellini – l’autore del grandioso monumento torinese dedicato a San Giovanni Bosco attorniato dai suoi “masnà” – coglie La fumatrice in un gesto quotidiano, come se si trattasse di un’istantanea scattata nel momento in cui gli occhi sono chiusi. Felice Casorati – il maestro del Novecento pittorico piemontese, e non solo – caratterizza la Testa della sorella con intenti d’essenzialità, ottenendo così un’espressione austera.
Nella famiglia di Archeologi con bambino ritratta da Giorgio de Chirico le matrici genitoriale e culturale si fondono felicemente in un tutt’uno, ma è nello scrigno Untitled di Louise Nevelson che si scoprono forme sorprendenti: un’opera che lo storico dell’arte Argan definirebbe “relitto”.
Fra le numerose sculture presenti alla rassegna, piace citare inoltre Senza titolo di Arnaldo Pomodoro, testimonianza di quanta forza espressiva e di quali giochi d’ombre possano emergere da un’opera di dimensioni ridotte.
Il Cavallo di Nag Arnoldi sembra forgiarsi nella materia sotto lo sguardo dello spettatore, mentre Ragazza cefalopede col piede d’elefante di Daniel Spoerri è da intendersi quale composizione sospesa tra il surreale ed il drammatico. Stupisce infine l’utilizzo magistrale delle carte da gioco da parte dell’artista saluzzese Nicola Bolla amante altresì di effimere luci.
Una rassegna dunque proiettata verso il domani, che testimonia il concatenarsi di opere e situazioni dal mondo romantico al contemporaneo.
LE STANZE DEL VISIBILE
Sculture dal mondo
Dal 16 aprile al 1 maggio 2016 (mostra conclusa)
Ex Caserma “Mario Musso” - Antiche Scuderie
Piazza Montebello, 1 - 12037 Saluzzo (CN)
Orario: dal venerdì alla domenica, 15 -19
Giovanni Battista Gamba (Binago - Como, 1846 - 1925) L’odalisca allungata (part.) marmo bianco, cm 64 x 28 x 35 Foto © Tiziano Rossetto |
L’esposizione ha raccolto opere appartenenti ad un arco temporale di circa centocinquant’anni; fra le prime sculture, assai interessante è L’odalisca allungata di Giovanni Battista Gamba, immagine d’impronta ancor canoviana che domina con languida riflessività sulla ferocia della belva sconfitta.
Felice Casorati (Novara 1883 - Torino 1963) Testa della sorella, 1922 bronzo, altezza cm 25 Foto © Tiziano Rossetto |
Gaetano Cellini (Ravenna 1873 - Torino 1937) La fumatrice (part.) bronzo, altezza cm 37 Foto © Tiziano Rossetto |
Fra le numerose sculture presenti alla rassegna, piace citare inoltre Senza titolo di Arnaldo Pomodoro, testimonianza di quanta forza espressiva e di quali giochi d’ombre possano emergere da un’opera di dimensioni ridotte.
Daniel Spoerri (Galati - Romania, 1930) Ragazza cefalopede col piede d’elefante, 2007 bronzo, cm 50 x 50 x 180 Foto © Tiziano Rossetto |
Una rassegna dunque proiettata verso il domani, che testimonia il concatenarsi di opere e situazioni dal mondo romantico al contemporaneo.
Nag Arnoldi (Locarno - Svizzera, 1928) Cavallo bronzo, cm 10 x 10 x 21 |
Sculture dal mondo
Dal 16 aprile al 1 maggio 2016 (mostra conclusa)
Ex Caserma “Mario Musso” - Antiche Scuderie
Piazza Montebello, 1 - 12037 Saluzzo (CN)
Orario: dal venerdì alla domenica, 15 -19
martedì 10 maggio 2016
SEI
Rosa Bosco, Angela Guiffrey, Dora Paiano, Antonio Panino, Rita Scotellaro e Livio Stroppiana sono gli artisti invitati ad esporre nella mostra SEI, collettiva al Centro Congressi Piero Martinetti di Castellamonte.
Li accomuna una pittura di carattere informale a tratti espressionista, che assume ora toni lirici (Paiano, Scotellaro), ora una gestualità più decisa (Bosco, Panino, Stroppiana) e in altri casi rivela un meditato equilibrio formale (Guiffrey).
Il loro procedere si colloca nella scia di quella corrente ‘informale’ che proprio a Torino mise le radici già negli anni ’50 e diede vita ad esperienze linguistiche e artistiche inedite, ancora oggi fertili e vitali.
L’allestimento, modellato sulle specifiche caratteristiche dello spazio espositivo, risulta articolato e dinamico: ciascun artista espone una serie di dipinti su tela o su carta, che mette in luce le singole inclinazioni stilistiche e formali, le quali trovano rispondenza in una grande scultura corale -eseguita dagli artisti con l’argilla di Castellamonte, in omaggio alla città ospitante- posta ad accogliere il visitatore all’ingresso della mostra.
Testo critico in catalogo di Paola Malato.
SEI - Mostra d’arte Contemporanea
dal 7 al 29 maggio 2016
Centro Congressi Piero Martinetti
Via Educ, Castellamonte (To)
Orario: sabato e domenica, 15–18
INGRESSO LIBERO
IMPARA L’ARTE
Prosegue Impara l’arte, il ciclo di conferenze a cura della Fondazione Torino Musei che, in questa seconda edizione, si tiene a Palazzo Madama - Museo Civico d’Arte Antica.
Venerdì 13 maggio DON LUCA PEYRON, sacerdote che dirige la Pastorale universitaria per la Curia di Torino, terrà l’incontro Arte e Fede a dialogo, per introdurre il pubblico nel mistero dell'uomo e nel mistero del Divino a partire da uno sguardo curioso ed attento sull'espressione artistica.
Dalla creazione del mondo all'ultimo tratto di penna su di un foglio di carta come possiamo essere generativi di legami e di mondi migliori? A questi e altri interrogativi si cercherà di dare risposta durante la conversazione.
Don Luca Peyron - Classe 1973, torinese, dopo gli studi classici, la laurea in giurisprudenza, il servizio militare nel corpo degli Alpini ed una esperienza professionale di alcuni anni come consulente legale, entra in seminario. Sacerdote diocesano, consegue il baccellierato in Sacra Teologia e la Licenza in Teologia Pastorale. Attualmente ricopre alcuni incarichi locali e nazionali tra i quali direttore della Pastorale Universitaria dell'Arcidiocesi di Torino e delegato dei vescovi di Piemonte e Valle d'Aosta, membro della Consulta Nazionale della Cei per la pastorale della Scuola e dell'Università e della Commissione Presbiterale italiana. Rettore della Chiesa della SS. Trinità é membro del Cda dell'Opera Barolo con delega alle attività educative ed ai rapporti con le congregazioni.
Prossimo appuntamento: Lunedì 6 giugno, ore 18.00 - UGO NESPOLO
IMPARA L’ARTE
Ciclo di conferenze a cura della Fondazione Torino Musei
DON LUCA PEYRON
Arte e Fede a dialogo
Venerdì 13 maggio, ore 18.00
Palazzo Madama
Piazza Castello – Torino
Ingresso: 5 euro, fino a esaurimento posti disponibili (non è necessaria la prenotazione). Conservando il biglietto si avrà diritto all’ingresso ridotto alle collezioni permanenti di Palazzo Madama, GAM e MAO.
www.fondazionetorinomusei.it
Venerdì 13 maggio DON LUCA PEYRON, sacerdote che dirige la Pastorale universitaria per la Curia di Torino, terrà l’incontro Arte e Fede a dialogo, per introdurre il pubblico nel mistero dell'uomo e nel mistero del Divino a partire da uno sguardo curioso ed attento sull'espressione artistica.
Dalla creazione del mondo all'ultimo tratto di penna su di un foglio di carta come possiamo essere generativi di legami e di mondi migliori? A questi e altri interrogativi si cercherà di dare risposta durante la conversazione.
Don Luca Peyron - Classe 1973, torinese, dopo gli studi classici, la laurea in giurisprudenza, il servizio militare nel corpo degli Alpini ed una esperienza professionale di alcuni anni come consulente legale, entra in seminario. Sacerdote diocesano, consegue il baccellierato in Sacra Teologia e la Licenza in Teologia Pastorale. Attualmente ricopre alcuni incarichi locali e nazionali tra i quali direttore della Pastorale Universitaria dell'Arcidiocesi di Torino e delegato dei vescovi di Piemonte e Valle d'Aosta, membro della Consulta Nazionale della Cei per la pastorale della Scuola e dell'Università e della Commissione Presbiterale italiana. Rettore della Chiesa della SS. Trinità é membro del Cda dell'Opera Barolo con delega alle attività educative ed ai rapporti con le congregazioni.
Prossimo appuntamento: Lunedì 6 giugno, ore 18.00 - UGO NESPOLO
IMPARA L’ARTE
Ciclo di conferenze a cura della Fondazione Torino Musei
DON LUCA PEYRON
Arte e Fede a dialogo
Venerdì 13 maggio, ore 18.00
Palazzo Madama
Piazza Castello – Torino
Ingresso: 5 euro, fino a esaurimento posti disponibili (non è necessaria la prenotazione). Conservando il biglietto si avrà diritto all’ingresso ridotto alle collezioni permanenti di Palazzo Madama, GAM e MAO.
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