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Giovanni Fattori Le macchiaiole, 1866 Olio su tela Collezione privata Credito fotografico: Società di Belle Arti
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GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino ospita per la prima volta nei suoi spazi una grande retrospettiva dedicata all’opera di
Giovanni Fattori (Livorno 1825- Firenze 1908), uno dei maestri assoluti dell’Ottocento italiano che seppe interpretare in modo originale e innovativo tanto i temi delle grandi battaglie risorgimentali quanto i soggetti legati alla vita dei campi e al paesaggio rurale a cui infuse, analogamente ai ritratti, nuova dignità e solennità. La mostra
FATTORI. CAPOLAVORI E APERTURE SUL ‘900, aperta al pubblico
fino al 20 marzo 2022, è organizzata e promossa da GAM Torino - Fondazione Torino Musei e da 24 ORE Cultura - Gruppo 24 ORE in collaborazione con l’Istituto Matteucci e il Museo Civico Giovanni Fattori di Livorno.
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Giovanni Fattori Gotine rosse, 1882 ca. Olio su tavola GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino
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Il percorso espositivo, che presenta oltre 60 capolavori dell’artista livornese, tra cui tele di grande formato, preziose tavolette e una selezione di acqueforti, si articola in nove sezioni e copre un ampio arco cronologico che dal 1854 giunge al 1894, dalla sperimentazione macchiaiola e da opere capitali degli anni Sessanta e Settanta fino alle tele dell’età matura, che ne rivelano lo sguardo acuto e innovatore, capace di aperture sull’imminente ’900.
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Giovanni Fattori In vedetta, 1872 Olio su tela Fondazione Progetto Marzotto, Trissino |
Le curatrici del progetto, Virginia Bertone (Conservatore Capo della GAM) e Silvestra Bietoletti (Storica dell’arte, specialista di pittura toscana dell’Ottocento), affiancate dal Comitato scientifico composto da Cristina Acidini, Giuliano Matteucci e Fernando Mazzocca, hanno concepito un articolato progetto espositivo dove si succedono, secondo una scansione cronologica e tematica, le opere del maestro la cui vicenda artistica incontrò, già nel corso dell’Ottocento, anche il gusto dei torinesi, come testimonia la presenza di Fattori alle mostre allestite in città - sia alle manifestazioni annuali della Società Promotrice di Belle Arti di Torino sia alle Esposizioni Nazionali - dalla primavera del 1863 fino al 1902.
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Giovanni Fattori La mena in Maremma, 1890 ca. Olio su tela Istituto Matteucci, Viareggio © Istituto Matteucci, Viareggio
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Nella primavera del 1863 Giovanni Fattori inviava alla mostra della Società Promotrice di Belle Arti di Torino la sua
Ambulanza militare (Episodio dell’indipendenza italiana del 1859). Per presentarsi per la prima volta al pubblico torinese, l’artista aveva voluto riproporre il soggetto de
Il campo italiano dopo la battaglia di Magenta che gli aveva assicurato la vittoria al Concorso Ricasoli, tappa fondamentale per l’avvio della sua carriera artistica.
Tra i suoi primi estimatori è il torinese Marco Calderini, brillante allievo di Antonio Fontanesi e autorevole animatore della scena culturale cittadina, che entra in contatto con lui per l’acquisto di una cartella di litografie, a testimonianza di un vivo apprezzamento anche per la sua opera grafica.
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Giovanni Fattori Sulla spiaggia (Giornata grigia), 1893 Olio su tela Museo Civico Giovanni Fattori, Livorno |
Nel corso dei primi anni del Novecento, l’attenzione per l’opera di Fattori si intensifica sino a divenire il modello di un nuovo "ideale classico": furono allora autorevoli collezionisti, in primo luogo l’imprenditore Riccardo Gualino, ad arricchire le proprie raccolte con capolavori come il
Ritratto della seconda moglie, conservato alla Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze e presente in mostra.
Nel 1930, anno in cui aveva assunto la direzione del Museo Civico di Torino, Vittorio Viale riuscì ad acquisire la preziosa tavola
Gotine rosse, dipinto appartenuto alle collezioni fiorentine di Giovanni Malesci e poi di Mario Galli e oggi custodito alla GAM. E proprio la vicenda dell’acquisto di
Gotine rosse offrirà lo spunto per sottolineare la fortuna di Fattori e di altri artisti toscani dell’Ottocento a Torino nel segno di Lionello Venturi.
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Giovanni Fattori Autoritratto, 1894 Olio su tela Istituto Matteucci, Viareggio © Istituto Matteucci, Viareggio |
A concludere il percorso sono alcune opere emblematiche di allievi di Fattori e di artisti influenzati dalla suggestione della sua pittura -
Plinio Nomellini,
Oscar Ghiglia,
Amedeo Modigliani,
Lorenzo Viani,
Carlo Carrà,
Giorgio Morandi - a testimonianza della lezione che il maestro livornese seppe stimolare nella pittura italiana del Novecento.
Arricchisce la mostra un suggestivo video che racconta i luoghi, le vicende umane e le relazioni artistiche che hanno accompagnato la vita del maestro attraverso le parole dello stesso Fattori, desunte da lettere e documenti d’epoca. Un viaggio nel viaggio, che vuole avvicinare il visitatore all’artista livornese la cui indole fu schiva eppure così carismatica da influenzare future generazioni di artisti.
FATTORI. Capolavori e aperture sul ’900
14 ottobre 2021 - 20 marzo 2022
GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea
Via Magenta, 31 Torino
Orario: da martedì a domenica: 10 - 18; giovedì 13 - 21. Lunedì chiuso.
Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura
www.gamtorino.it