Giorgio de Chirico Cavalli Antichi, 1927 Olio su tela, 32,5x45 cm Collezione privata © Giorgio de Chirico by SIAE 2024 |
In occasione del centenario del Surrealismo (1924-2024), segnato, nell’ottobre del 1924, dalla pubblicazione del Manifeste du surréalisme del critico francese André Breton, la Fondazione Accorsi-Ometto dedica, fino al 2 marzo 2025, una mostra a Giorgio de Chirico, ritenuto dallo stesso Breton precursore del Surrealismo.
Prendendo in esame uno specifico arco temporale che va dal 1921 al 1928, la mostra GIORGIO DE CHIRICO: 1924, curata da Victoria Noel-Johnson, evidenzia l’importanza del pittore nella nascita e nello sviluppo del Surrealismo, analizzando il suo complicato rapporto con André Breton, il fondatore del movimento, con il poeta francese Paul Éluard e sua moglie Gala (che poi sposò Salvador Dalì).
Prendendo in esame uno specifico arco temporale che va dal 1921 al 1928, la mostra GIORGIO DE CHIRICO: 1924, curata da Victoria Noel-Johnson, evidenzia l’importanza del pittore nella nascita e nello sviluppo del Surrealismo, analizzando il suo complicato rapporto con André Breton, il fondatore del movimento, con il poeta francese Paul Éluard e sua moglie Gala (che poi sposò Salvador Dalì).
Giorgio de Chirico L’aragosta (Natura morta con aragosta e calco), 1922 Olio su tela, 77x99 cm Farsettiarte, Prato © Giorgio de Chirico by SIAE 2024 |
Breton, che scoprì la pittura metafisica del Maestro nel 1916 a Parigi tramite il poeta-critico Guillaume Apollinaire, iniziò a corrispondere con questi alla fine del 1921, coinvolgendo poi il braccio destro del Surrealismo, Éluard, e sua moglie Gala: tra il 1921 e il 1925, de Chirico scrisse loro oltre venticinque lettere e cartoline.
Giorgio de Chirico Ulisse (Autoritratto), 1924 Tempera su tela, 92x71 cm Collezione privata © Giorgio de Chirico by SIAE 2024 |
In realtà l’eccellenza tecnica e intellettuale di de Chirico espressa in soggetti innovativi quali Mobili in una stanza, Cavalli in riva al mare, Gladiatori, Archeologi e Trofei presenti in mostra, insieme al Combattimento di gladiatori (Fin de combat), 1927 e Chevaux devant la mer (1927-1928), dimostra l’effettiva infondatezza dell’affermazione di Breton.
Giorgio de Chirico Combattimento di gladiatori (Fin de combat), 1927 Olio su tela, 90x70 cm Collezione privata © Giorgio de Chirico by SIAE 2024 |
Ancora, opere come Tempio in una stanza e La famiglia del pittore, entrambi del 1926, o Thèbes, 1928, illustrano lo sviluppo innovativo di certi temi e soggetti degli anni Dieci come gli ‘Interni ferraresi’ e i ‘Manichini’.
Giorgio de Chirico Facitori di Trofei, 1925-1928 circa Olio su tela, 90x71 cm Casa Museo Boschi Di Stefano, Milano © Giorgio de Chirico by SIAE 2024 |
GIORGIO DE CHIRICO: 1924
Fino al 2 marzo 2025
Fondazione Accorsi-Ometto
V. Po, 55 - 10124 Torino
T. 011 837 688 int. 3; info@fondazioneaccorsi-ometto.it
fondazioneaccorsi-ometto.it