martedì 26 maggio 2020

RIAPRE LA PINACOTECA ALBERTINA

La Pinacoteca Albertina torna ad accogliere i visitatori da sabato 30 maggio 2020.
Accanto alle collezioni dell’Accademia di Belle Arti e alla straordinaria sala dei cartoni gaudenziani, recentemente restaurata, sarà visitabile la mostra INCANTI RUSSI. Opere pittoriche di tradizione dell’Accademia Glazunov di Mosca, prorogata fino al 27 settembre 2020 e arricchita da un’opera di Pino Chiezzi, in dialogo con i dipinti esposti.
 
Il riallestimento della Sala dei Cartoni gaudenziani, datati tra il 1515 e il 1610, dotato di una nuova illuminazione e di un monitor multimediale per consultare e porre a confronto i disegni con le opere realizzate conservate in musei italiani e stranieri, mostra i cinquantanove cartoni di Gaudenzio Ferrari e della sua Scuola. Donati da Carlo Alberto nel 1832, costituiscono un corpus unico al mondo, espressione del lavoro a bottega nel XVI secolo, luogo deputato alla formazione artistica nel Rinascimento, in seguito appannaggio delle Accademie di Belle Arti.
I ventidue dipinti selezionati per la mostra INCANTI RUSSI, a cura di Salvo Bitonti, per lo più di grandi dimensioni, sono stati realizzati da studenti come tesi di diploma o durante i diversi anni di corso di studio all’Accademia Glazunov dal 1999 al 2019; in essi predomina il carattere storico, religioso nonché il folclore popolare della grande nazione russa.
Nel 1986 l’artista sovietico Il’ja Glazunov, durante il periodo riformatore della perestrojka, è riuscito a far rivivere questa gloriosa Accademia di Belle Arti di Mosca che tanto seguito aveva avuto nel corso dell’Ottocento e nel periodo delle avanguardie russe degli anni venti del Novecento, con ospiti eccellenti quali Lentulov, Konchalovsky, Mashkov, Rodchenko, come anche Malevich e Kandinsky.

Gli spazi espositivi saranno inizialmente aperti da sabato 30 maggio a martedì 2 giugno.
Nelle successive settimane di giugno l’apertura al pubblico sarà prevista il venerdì, il sabato, la domenica e il lunedì.
Orario: 10-18 (ultimo ingresso alle 17,30).


La Pinacoteca è sottoposta a una pulizia costante. Il personale garantirà il distanziamento sociale tra i visitatori ed eviterà qualsiasi forma di assembramento. L’accesso avverrà dal numero civico 6 di via Accademia Albertina, previa misurazione della temperatura corporea. I visitatori dovranno obbligatoriamente portare con sé la mascherina.

lunedì 25 maggio 2020

LA PRIGIONIA DELL'IO


Sabato 23 maggio ha riaperto secondo i protocolli decisi dal governo, presso la Galleria d'Arte Contemporanea di Palazzo Ducale di Pavullo nel Frignano (Mo), la mostra collettiva LA PRIGIONIA DELL'IO in collaborazione con la Galleria Federico Rui di Milano e The Bank Collection, a cura di Francesca Baboni e Stefano Taddei.
L'esposizione comprende i lavori di quattro artisti emergenti già riconosciuti sul piano nazionale ed internazionale - Stefano Bosis, Alfio Giurato, Andrea Mariconti, Sergio Padovani - che focalizzano la loro produzione pittorica sul tema della "Persona" e dei suoi conflitti.

Stefano Bosis svela fotogrammi del "sogno lucido", nel quale l'esperienza onirica si muta in uno stato di coscienza vigile e dove la gestualità disciplinata si integra al caos generando iridescenti coreografie. L'impianto figurativo di Alfio Giurato è di matrice classica e rinascimentale, delineato da "giochi di luci e ombre, con impasti densi, definiti da colori ocra e terre", che rivelano rapporti familiari e di gruppo talvolta oscuri e distruttivi. Al limite del surreale è la rappresentazione dell'Io di Sergio Padovani - intessuta di suggestioni visionarie del repertorio artistico fiammingo e di rimandi autobiografici - posta sotto l'egida della pittura redentrice. Infine Andrea Mariconti racconta una prigionia esistenziale, ancestrale, riemersa dai siti archeologici dell'inconscio, graffita sui resti lapidei di una ritualità primitiva.
Stefano Bosis
Funky Punky, 2019
olio su tela
cm 37x27
Alfio Giurato
Coro, 2019
olio su tela
cm 70x100
Andrea Mariconti
Anmla, 2017
olio, cenere e terra su carta intelata
cm 120x120
Sergio Padovani
Il poeta che annega, 2019
olio, bitume e resina su tela
cm 70x100

LA PRIGIONIA DELL'IO
Dal 23 maggio al 16 agosto 2020
Galleria d'Arte Contemporanea di Palazzo Ducale di Pavullo nel Frignano (Mo)
Via Giardini 3 - Pavullo n/F. 
Orario: sabato h. 10 – 12.30  e 16 - 19; domenica e festivi: h. 16 - 19; martedì e giovedì h. 15 - 18.
Ingresso libero.
Prenotazioni:
UIT Ufficio Informazione Turistica
tel. 053629964 – 29022 - 29026
uit@comune.pavullo-nel-frignano.mo.it; cultura@comune.pavullo-nel-frignano.mo.it

venerdì 15 maggio 2020

SFIDA AL BAROCCO. ROMA TORINO PARIGI 1680 - 1750

Pierre Subleyras
Diana ed Endimione, 1738 ca
olio su tela, Londra, National Gallery
In attesa della conferma sull’apertura della mostra SFIDA AL BAROCCO. ROMA TORINO PARIGI 1680 - 1750 (le date probabili sono dal 30 maggio al 20 settembre 2020, in base alle prossime disposizioni governative e regionali riguardanti l’emergenza sanitaria), dal 16 maggio (con anteprima su FB il 15 alle ore 18) è possibile visitare a porte chiuse l’imponente mostra ospitata nella Citroniera juvarriana alla Reggia di Venaria, grazie a una preview multimediale esclusiva.

Il video, visibile sul sito lavenaria.it e il profilo YouTube della Venaria Reale, consente di scoprire curiosità, rimandi e particolari dell’esposizione nella descrizione dei principali capolavori provenienti da prestigiosi musei e collezioni di tutto il mondo: quadri di storia, pale d’altare, sculture, dipinti, gli spettacolari modelli di architettura e i raffinati arredi che, con il Bucintoro dei Savoia, pure compreso nella mostra, "sfidano il Barocco alla ricerca della modernità".
Pompeo Batoni
Pittura, Scultura e Architettura, 1740
olio su tela, Collezione Fondazione F. F. Cerruti per l’Arte
La mostra è curata da Michela di Macco e Giuseppe Dardanello, affiancati da un comitato scientifico internazionale, e costituisce l’esito di un articolato progetto di ricerca svolto nell’ambito del Programma di ricerche sull’età e la cultura del Barocco della Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura.
Con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, in partnership con Intesa Sanpaolo, organizzata dal Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, la mostra conta la partecipazione del Museo del Louvre, la collaborazione di grandi musei di Roma, Torino e Parigi e vanta l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana.

Il video documentario è prodotto da PuntoRec Studios, team di giovani creativi ed esperti senior - storyteller, art director, registi, sceneggiatori, editor, 3d  artist, digital specialist, compositori, sound  designer - qualificati nella produzione di contenuti digitali per l’arte e la cultura.

lunedì 11 maggio 2020

LUSSEMBURGO, OMAGGIO AD ALVIN LUCIER

GIAN GIORGIO MASSARA
(Corrispondente da Torino)


Rachel MACLEAN
I'm Terribly Sorry
2018
Background, VR still
Eravamo in procinto di parlare del programma espositivo del Casino Luxembourg (FORUM, 41 rue de Notre Dame) quando ci hanno letteralmente "chiusi in casa" per pandemia di Coronavirus.
Probabilmente si potranno realizzare solo gli ultimi appuntamenti, cioè il 29 giugno la 5° Triennale "Jeune Creation - Brave New World Order" e il 26 settembre le collettive "L'homme gris" e "Black air", con due differenti organizzatori (Bianciotto e Ishmael).
Il programma del Casino L. è particolarmente ampio e comprende la mostra di Patrick MULLER "Sitting for decades" con una installazione audiovisiva curata da Olivier Pestiaux e Guy Frisch, entrambi di Berlino; in effetti Muller celebra la maggior opera I am sitting in a room (1969) dell'artista americano Alvin Lucier.
Il secondo appuntamento è dedicato all'installazione di Ben WHEELE Deep/Dark/Dank. Si tratta di un artista visuale che "costruisce dei mondi fantastici popolati da creature grottesche o lugubri", il tutto con un pizzico di humour nero. Nato nel 1987 vive e lavora a Londra e insegna Animation Numerique all'Università Middlesex.
Un video infine dovuto a Rachel MACLEAN (I'm Terribly Sorry), artista sonora del Lussemburgo, che si svolge in una villa britannica ove abbondano giganteschi gadgets turistici. I protagonisti - che hanno un grande smartphone in luogo della testa - raccontano storie ingarbugliate e tenebrose che si concludono con lo spillare dei soldi.
Tutto finirà in un bagno di sangue? La conclusione genererà certo personali interpretazioni nei singoli spettatori della mostra.