Solo il sentimento, specialmente all’inizio del cammino, crea la vera arte.
(Vasilij Kandinskij)
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Dani Lartigue, Aix les Bains, agosto 1925 Photograph by Jacques Henri Lartigue © Ministère de la Culture (France), MAP-AAJHL
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120 immagini, tra album di famiglia e scatti iconici collezionati dall’enfant prodige della fotografia JACQUES HENRI LARTIGUE, approdano ad Alba nel 40º anniversario della Fondazione Ferrero, dopo aver fatto scalo a Venezia, Milano, Roma e in altre sedi museali italiane. La mostra itinerante, a cura di Denis Curti, Marion Perceval e Charles-Antoine Revol, include il film documentario "Bonjour, Monsieur Lartigue!", realizzato dalla fotografa Elisabetta Catalano per l’omonima esposizione al Grand Palais di Parigi del 1982 e, appositamente per la sede piemontese, una selezione di scatti provenienti dalla mediateca di Parigi, ambientati a Piozzo, città natale della terza moglie Florette Ormea Lartigue (1921 – 2000), luogo di villeggiatura dell’artista in terra di Langa.
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Mains de Florette, 1961 Photograph by Jacques Henri Lartigue © Ministère de la Culture (France), MAP-AAJHL |
L' allestimento, firmato dall'architetto Danilo Manassero, suddiviso per decenni tematici - con le sovrimpressioni, i ritratti di famiglia, le auto da corsa, i fiori, il racconto dell’alta società parigina, fino alla moda e al cinema, immagini edite parzialmente nella raccolta curata dall’amico Richard Avedon, “Diary of a Century” - procede dagli inizi amatoriali fino alla consacrazione artistica, avvenuta nel 1963, quando quasi settantenne il MoMA di New York gli dedica un’importante personale.
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Grand Prix de l'Automobile Club de France dite aussi "L'automobile déformée", 1913 mais datée et diffusée par Lartigue de 1912 Photograph by Jacques Henri Lartigue © Ministère de la Culture (France), MAP-AAJHL
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Curata dal direttore del Dipartimento di fotografia John Szarkowski, questi riconobbe a Lartigue il ruolo di “precursore di ogni creazione interessante e viva realizzata nel corso del XX secolo”. Non a caso, fra gli esponenti del "nuovo realismo dell'intimità", Avedon, Newton, Kline, il mood di Nan Goldin, spiega Denis Curti, devono all’approccio antropologico del fotografo francese la particolare eleganza, l’intimacy derivante dall’indagine chirurgica del dato umano.
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Federico Fellini lors du tournage de "La Città delle Donne", Cinecittà, Rome, 1979 Photograph by Jacques Henri Lartigue © Ministère de la Culture (France), MAP-AAJHL |
Umanesimo così autentico da rendere attuale una produzione artistica fondata sulla “necessità interiore”, direbbe Kandinskij, di fermare l'istante effimero e di restituirlo ai posteri nella sua essenza. A tal fine ogni inquadratura risulta da un progetto grafico, nella consapevolezza che la fotografia è pura finzione e, nell'opera di Lartigue, il mezzo più adatto per reinventare la propria vita.
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Via Appia Antica, Rome, Janvier 1960 » Photograph by Jacques Henri Lartigue © Ministère de la Culture (France), MAP-AAJHL
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Autore prolifico - redige oltre settemila pagine di appunti, dipinge, insegna, partecipa a festival e workshop - Jacques Henri Lartigue (1894 - 1986) decide di donare nel 1979, fino al termine della carriera, l’intero patrimonio fotografico allo Stato francese. La Donation Jacques Henri Lartigue, istituzione sotto l'egida del Ministero, programma dagli anni Ottanta ad oggi mostre ed eventi in tutto il mondo, cui la presente rassegna va ad aggiungersi quale ulteriore, prestigioso appuntamento.