giovedì 30 maggio 2024

PALAZZO BAROLO INCONTRA IL GIAPPONE

Kan Takahama, La lanterna di Nyx
Prosegue il programma di eventi a margine della mostra SHINHANGALa Nuova Onda delle Stampe Giapponesi, in corso fino al 30 giugno 2024 nelle sale di Palazzo Barolo a Torino.
Dopo gli approfondimenti della curatrice Paola Scrolavezza, il talk dedicato alla Trilogia di Nagasaki della mangaka Kan Takahama tenuto da Asuka Ozumi (Università di Torino), dopo aver scoperto con Chiara Bottelli Il linguaggio nascosto del kimono, continua l’affascinante viaggio alla scoperta della millenaria cultura del Giappone.

Moyoco Anno, Sakuran
Il mese di maggio ha visto protagonisti il giapponismo di Aubrey Beardsley raccontato dal Prof. Gino Scatasta (Università di Bologna); la conferenza per SalTo Off 2024 di Giorgio Amitrano dedicata alle declinazioni contemporanee del Genji monogatari (La storia di Genji), capolavoro risalente agli inizi dell’XI sec., e la ricerca della studiosa Anna Specchio (docente di Lingue e letterature del Giappone e della Corea all’Università di Torino) condotta sull’opera di Moyoco Anno, mangaka nota in Italia per titoli come Sakuran Memorie di un gentiluomo, dove le eroine femminili riprendono in chiave moderna i modelli dei bijinga, «ritratti di belle fanciulle» peculiari della pittura ukiyo-e nel periodo Edo (XVII-XIX sec.).

Gli incontri conclusivi si terranno, come i precedenti, a Palazzo Barolo, in via delle Orfane 7/A - Torino.

Sadayakko (Foto Nadar)
Domenica 9 Giugno, ore 17,30

Sadayakko a Torino e la scoperta del teatro giapponese
con  Carmen Covito
(scrittrice e traduttrice)
Nell’aprile del 1902 al pubblico italiano fu presentato per la prima volta uno spettacolo di teatro giapponese. Protagonista era Sadayakko, un’ex geisha diventata attrice considerata dai giornalisti europei “la Duse del Giappone”. Ne ripercorreremo la sfolgorante carriera con la scrittrice Carmen Covito.

Sabato 15 Giugno, ore 17,30

L’origine del manga in un Giappone sospeso tra tradizione e modernità
con Fabio Valerio
(redattore capo di “Mondo Japan”)
Fabio Valerio farà conoscere  la storia del fumetto giapponese a partire da Hokusai, passando dal Maestro Osamu Tezuka, che ha messo le basi per il Manga moderno, arrivando agli autori che lo hanno diffuso nel mondo, portandolo al successo: da Go Nagai a Leiji Matsumoto, da Eiichiro Oda a Rumiko Takahashi, creando un genere in cui il folklore si mixa con l’ iper-tecnologia.


Gli eventi collaterali di SHINHANGA. La nuova onda delle stampe giapponesi sono gratuiti per i visitatori della mostra con il biglietto valido per il giorno dell'evento. 
Prenotazione obbligatoria:  info@vertigosyndrome.it.
Informazioni: www.shinhanga.it

mercoledì 29 maggio 2024

CAPODIMONTE. DA REGGIA A MUSEO

Antea
Parmigianino
Antea, 1535 circa
Olio su tela
Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte

La Reggia di Venaria ospita, fino al 15 settembre 2024 nelle Sale delle Arti, CAPODIMONTE da Reggia a Museo. Cinque secoli di capolavori da Masaccio a Andy Warhol, una grande mostra con oltre sessanta opere di grandi maestri da Masaccio a Parmigianino, da Tiziano a Caravaggio, fino ad arrivare ai giorni nostri, con importanti prestiti dalle collezioni dei Musei Reali di Torino, a rimarcare gli stretti rapporti tra i casati Savoia e Borbone.
La rassegna racconta l’ascesa al trono di Carlo di Borbone nel Regno di Napoli, dopo essere entrato in possesso - nel 1732 - del Ducato di Parma e Piacenza, favorito dalla madre Elisabetta Farnese regina di Spagna.
La Crocifissione
Masaccio  
La Crocifissione, circa 1426
Tempera su tavola
Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte
Acquisita la collezione d’arte Farnese con legato materno, Carlo ne richiese una ricognizione sin dall’inizio del 1734, in previsione del trasferimento nella nuova dimora.
Il 10 settembre 1738 fu posta la prima pietra del Palazzo Reale di Capodimonte, dotato di un vasto bosco per le battute di caccia. Dal 1739 una commissione incaricata individuò nelle camere verso il mare, più luminose, la sede adatta per  la quadreria, come testimoniato in seguito dai viaggiatori del Grand Tour - in special modo Johann Joachim Winckelmann (1758) e il canonico Sigismondo Manci (1760). La disposizione era per “medaglioni”: Raffaello e i toscani, Correggio, Parmigianino, Schedoni, Tiziano, i veneti, Annibale Carracci e i Bolognesi del Seicento.
La trasfigurazione
Giovanni Bellini
La trasfigurazione, circa 1478-79

Olio su tela
Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte
Nel 1734, con l’avvento al trono di Carlo di Borbone, Napoli diventa capitale cosmopolita del Regno. Il re vi insediò fabbriche e manifatture protette la cui produzione raggiunse ben presto livelli di qualità notevoli, dalle porcellane (1743), agli arazzi (1737), alla stamperia reale (1750), alla fabbrica di armi. Il figlio Ferdinando, subentrato al padre (dal 1759 nominato re di Spagna), a sua volta riproporrà gusto ed ambizioni analoghe.
Egli stabilirà, con Regolamento del 1785, le responsabilità dei custodi, dei consegnatari e gli orari di accesso al pubblico e ai copisti alle sale della pinacoteca: era sorto in tal modo il primo museo napoletano.
Negli ultimi decenni del Settecento Ferdinando formulò inoltre l’ipotesi di un museo generale in grado di raggruppare tutti i beni di proprietà reale, in linea con quanto la museografia illuminista veniva sviluppando all’epoca in Europa.
La flagellazione
Caravaggio
La flagellazione, 1607
Olio su tela
Napoli, chiesa di San Domenico Maggiore
A tale scopo, essendo la Reggia di Capodimonte ancora incompleta, si elaborò un progetto di risistemazione dell’antico Palazzo degli Studi fino ad allora sede dell’Università per la fruizione pubblica delle collezioni.
La costruzione della Reggia procedeva intanto con lentezza, tra mille ostacoli di natura tecnica ed economica, arricchendosi comunque nella seconda metà del Settecento di ritratti ufficiali ad opera di Mengs, Angelika Kauffmann, di soggetti celebrativi di Panini e della folta schiera di vedutisti come Volaire. Alla fine del Settecento la Galleria di Capodimonte risulta composta da circa 1.800 dipinti, una dimensione considerevole anche in rapporto ad istituzioni coeve.
Ercole al bivio
Annibale Carracci
Ercole al bivio, 1596
Olio su tela
Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte

A seguito dell’irruzione in città nel 1799 delle truppe francesi, il patrimonio subì un ingente saccheggio da cui Ferdinando IV di Borbone riuscì a preservare 14 capolavori, mettendoli in salvo a Palermo l’anno precedente.
Chiusa la prima stagione museale di Capodimonte, l’edificio tornò a configurarsi come palazzo di corte durante il regno dei napoleonidi (dal 1806 al 1815), fino alla restaurazione borbonica e al periodo post unitario.
Capodimonte diventerà museo statale nel 1957 accogliendo tutte le raccolte medievali e moderne dal Museo nazionale, l’ex Palazzo dei Regi Studi; avvalendosi inoltre di ulteriori acquisizioni provenienti da chiese e conventi dopo la soppressione degli ordini monastici, come la straordinaria collezione del Quarto del Priore della Certosa di San Martino.
Al termine del percorso espositivo Vesuvius, insolita tela ad acrilico di Andy Warhol, esemplifica il segmento contemporaneo della collezione e anticipa la moderna trasformazione del Museo in Campus culturale multidisciplinare, prevista entro il 2025. 

CAPODIMONTE da Reggia a Museo.
Cinque secoli di capolavori da Masaccio a Andy Warhol

29 marzo - 15 settembre 2024 
Reggia di Venaria
Sale delle Arti 
Piazza della Repubblica 4 - Venaria Reale (TO)
Orario: da martedì a venerdì: dalle ore 9.30 alle 17; sabato, domenica e festivi dalle ore 9.30 alle 18.30. Lunedì giorno di chiusura (tranne festivi). Gli ingressi chiudono un’ora prima rispetto agli orari indicati.
www.lavenaria.it

martedì 28 maggio 2024

FESTIVAL INTERNAZIONALE DELL’ECONOMIA


 “Chi possiede la conoscenza”
è il tema della terza edizione del
Festival Internazionale dell’Economia
dal 30 maggio al 2 giugno 2024 a Torino  
 
Dopo il successo delle prime due edizioni, che si sono occupate rispettivamente di “Merito, diversità e giustizia sociale” (2022) e di “Ripensare la globalizzazione” (2023), il Festival Internazionale dell’Economia torna in alcune delle più belle sale del centro storico di Torino, ospitando i più grandi economisti e ricercatori del mondo.   
Il Festival è ideato, progettato e organizzato dagli Editori Laterza con la direzione scientifica di Tito Boeri ed il sostegno di TOLC (Torino Local Committee), che riunisce varie istituzioni piemontesi coordinate dalla Fondazione Collegio Carlo Alberto. 
 

Il digitale ha completamente trasformato il modo con cui ci informiamo, comunichiamo, facciamo acquisti. Tutte queste scelte generano conoscenza. Ma chi controlla e sfrutta queste immense fonti di dati? E a che scopo? 
 Netflix, Spotify, Airbnb, Amazon etc., i social media − Instagram, TikTok, X ed altre piattaforme − hanno permesso a miliardi di persone di comunicare quasi a costo zero.    
Più scelta, più comodità, più informazioni, a prezzi spesso più bassi. Eppure la concentrazione riduce anche la concorrenza e l’innovazione e c’è il rischio che le diseguaglianze nell’accesso e nella capacità d’uso della tecnologia aumentino le tensioni sociali già esistenti.
 

Il problema di fondo è governare, anziché subire, il progresso tecnologico e regolamentare l’accesso a questa immensa fonte di dati. Ma come farlo? E hanno i governi la forza necessaria? 
A questi e a molti altri argomenti sarà dedicato il programma di incontri del Festival Internazionale dell’Economia, come sempre, strutturato attraverso lezioni magistrali, ma anche coinvolgendo le università e il mondo delle scuole attraverso incontri sul territorio, a Torino e in diverse città del Piemonte. 

Maggiori informazioni sui canali social: Instagram, Facebook, LinkedIn e X e sul sito www.festivalinternazionaledelleconomia.com 

lunedì 27 maggio 2024

NUOVI SPAZI DI ACCOGLIENZA PER I MUSEI REALI DI TORINO

Musei Reali di Torino Biglietteria
Musei Reali di Torino
Biglietteria
foto di Daniela Speranza per i Musei Reali
Dopo l’apertura della nuova biglietteria nella primavera 2023, da fine giugno 2024 i Musei Reali di Torino offriranno al pubblico spazi e servizi di accoglienza rinnovati.
I lavori progettati dallo STUDIO FRA Architettura ed Ecoinnovazione Srl, eseguiti grazie al sostegno di ALES S.p.A. (finanziamento D.M. n. 46 del 22 luglio 2020), hanno ridefinito sia la funzione dell’antico deposito delle porcellane, posto tra l’attuale biglietteria al piano terreno e il portico della Corte, sia la realizzazione di uno spazioso guardaroba, una nursery e un ulteriore blocco di servizi igienici al piano interrato.
Musei Reali di Torino
Musei Reali di Torino
foto Saverio Morra
L’innovazione consiste nella comunicazione diretta tra la biglietteria e lo Scalone d’Onore di Palazzo Reale. Il pubblico, infatti, dopo aver acquistato il biglietto nelle prime due sale all’ingresso, può attraversare l’antico magazzino del vasellame caratterizzato da armadi storici in legno e da qui trovarsi immerso nello spazio aulico dello Scalone d’Onore, realizzato su disegno di Domenico Ferri nel 1862.
Finalità del progetto dello Studio FRA, con la supervisione dell’arch. Marina Feroggio (RUP), è la riorganizzazione del flusso di visitatori che, dall’istituzione del Polo Reale nel 2014 ad oggi ha subito un notevole incremento, contando circa 110 mila visitatori solo nello scorso mese di aprile.
Musei Reali di Torino, Biglietteria
Musei Reali di Torino
Biglietteria
foto di Daniela Speranza per i Musei Reali
I nuovi spazi sotterranei -  contrassegnati da elementi in uso negli antichi locali del Palazzo - sono raggiungibili sia a piedi, attraverso un’antica scala di servizio che conduce ad ambienti già adibiti a deposito e nei primi anni duemila a spazio polifunzionale, sia tramite una piattaforma elevatrice realizzata in corrispondenza della cosiddetta “Scala Nera” per consentire l’accesso ad utenti con difficoltà motorie, su sedia a ruote e ai passeggini.
La revisione dei percorsi e degli accessi, passati da uno a tre con il secondo lotto di lavori, include inoltre una ulteriore uscita sotto il porticato, attraverso il locale che sarà prossimamente riallestito come bookshop, grazie a un sistema di porte scorrevoli.
Musei Reali di Torino
Musei Reali di Torino
foto Saverio Morra
Sul piano visivo, l’intero progetto ha utilizzato i colori istituzionali dei Musei Reali, il nero e l’oro, caratterizzando l’arredo e i rivestimenti lucidi (spesso funzionali all’impiantistica) in contrasto con la texture opaca dei pavimenti e delle pareti originali. Grande importanza è stata attribuita all’infografica grazie ad una puntuale indagine preliminare sull’accessibilità e le modalità di fruizione degli spazi, coordinata dal direttore dei lavori arch. Fabrizio Russo.

Musei Reali di Torino 
Piazzetta Reale, 1 
Orario: dal martedì alla domenica 9-19. Orario biglietteria 9-18. Lunedì chiuso.
museireali.beniculturali.it/

sabato 25 maggio 2024

ADELCHI GALLONI GENIALE ILLUSTRATORE


Presentazione del volume di Santo Alligo
Adelchi Galloni Geniale illustratore italiano del Novecento
edito dalla Fondazione Tancredi di Barolo
Martedì 28 maggio 2024, h 17.00
Salone d’Onore di Palazzo Barolo
Via delle Orfane 7/A, Torino

Il volume di Santo Alligo, ripercorre per la prima volta tutte le tappe della lunga carriera di Adelchi Galloni (Varese Ligure, 1936), che in più di quarant’anni ha vissuto da protagonista tutte le applicazioni possibili della propria arte: dalla pubblicità all’animazione, dalle collane per ragazzi alle riviste periodiche, dai libri d’autore alla pittura figurativa.
Il volume inaugura la collana “Illustrissimi. Grandi illustratori di ieri e di oggi” della Fondazione Tancredi di Barolo, dedicata agli artisti del panorama italiano, con un ruolo significativo nel campo dell’illustrazione per l’infanzia e i ragazzi.

L’incontro, che sarà introdotto da Pompeo Vagliani, vedrà presenti – oltre all’autore Santo Alligo e all’artista Adelchi Galloni – Martino Negri e Giovanni Nahmias.
Al termine della presentazione sarà possibile visionare nel Percorso Libro del MUSLI alcuni materiali del fondo Adelchi Galloni, recentemente acquisito dalla Fondazione Tancredi di Barolo e conservato presso l’Archivio.

Ingresso libero fino a esaurimento posti.

Per informazioni: Fondazione Tancredi di Barolo - MUSLI (Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia); info@fondazionetancredidibarolo.it - 011 19784944.

TRIS DI MOSTRE ALL’ALBERTINA

Autoritratto
Italo Cremona
Autoritratto, 1970
acquaforte
Accademia Albertina di Belle Arti
In contemporanea alla grande retrospettiva allestita alla GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, la Pinacoteca Albertina di Torino rende omaggio alla figura di  ITALO CREMONA (Cozzo, PV 1905 - Torino 1979) con una selezione di acqueforti e linoleografie datate dal 1931 al 1979, parte di un fondo donato dall'Archivio Storico Italo Cremona all'Accademia Albertina, tra il 2009 e il 2011.
Pittore, scrittore e scenografo, intellettuale irregolare nel panorama artistico del Novecento, Italo Cremona  ha ricoperto dal 1946 al 1955 il ruolo di docente di decorazione presso l'Ateneo torinese, lasciando un segno indelebile nella formazione di generazioni di artisti.

Giza. La Grande Piramide e la Sfinge
Francis Frith
Giza. La Grande Piramide e la Sfinge, 1860 ca. Stampa all’albumina 21 x 16 cm
incollata su cartoncino 23,5 X 17,5 cm
Accademia Albertina di Belle Arti
Sempre nelle sale della Pinacoteca è visitabile la rassegna - a cura di Nicoletta Leonardi - OLTRE IL GRAN TOUR. Orientalismi e visioni coloniali, ultimo capitolo di una trilogia dedicata al patrimonio fotografico dell’Accademia delle Belle Arti di Torino.
L’archivio consta di circa 4000 stampe realizzate fra la metà dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento con  modalità diverse - carte salate, all’albumina, ai sali d’argento, cianotipie, fototipie, ecc. - ascrivibili ad autori del calibro di Édouard Baldus, Bisson Frères, Gustave Le Gray e Charles Marville. Anche l’Italia vanta firme celebri: i Fratelli Alinari, Giacomo Brogi e Carlo Naya, con altri nomi autorevoli impegnati a documentare volti e luoghi del territorio, civiltà perdute o regioni dall’aura leggendaria: la Spagna moresca, l’Egitto, il Giappone, Venezia; per molti viaggiatori destinazioni ambite collocate in un altrove immaginifico.

Francesco De Bartolomeis, Senza titolo (s.d.), tempera su cartone, cm 31,80x24
Francesco De Bartolomeis
Senza titolo (s.d.)
Tempera su cartone, cm 31,80x24
Occupa gli spazi della Rotonda del Talucchi la retrospettiva dedicata al pedagogista Francesco De Bartolomeis (Pellezzano, SA 1918 - Torino 1923), a cura di Tea Taramino e Irene Pittatore.
Fortemente voluta da Rita Margaira, per anni sua compagna e collaboratrice, l’esposizione restituisce attraverso un racconto organico le molteplici sfaccettature dell’insigne pedagogista. Cattedratico, critico d’arte e artista, fu soprattutto padre dell’antipedagogia: un sistema di laboratori e attività ludiche basate sulla sperimentazione. Sfociata in una poderosa trattatistica, la sua ricerca ha dato nuova linfa alla didattica, costituendo ad oggi un punto di riferimento per i servizi educativi e gli insegnanti più lungimiranti.
La mostra sarà visitabile con apertura straordinaria martedì 28 maggio, in occasione della Giornata Mondiale del Gioco.

ITALO CREMONA. ARMI IMPROPRIE
Fino al 28 luglio 2024
OLTRE IL GRAN TOUR. Orientalismi e visioni coloniali
Fino al 28 luglio 2024

Pinacoteca Albertina
Via Accademia Albertina, 8
Orario: dal lunedì alla domenica dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 17.30). Chiuso il mercoledì. 
https://www.pinacotecalbertina.it/

Girare intorno all’arte di FRANCESCO DE BARTOLOMEIS
Fino al 30 giugno 2024
Accademia Albertina di Belle Arti
Rotonda del Talucchi

Via Accademia Albertina, 6 - Torino
Orario: sabato, domenica e festivi 10-18. Su appuntamento per gruppi lunedì, martedì, giovedì, venerdì 10-18. Chiuso mercoledì.
Ingresso gratuito 
0110897370; comunicazione@albertina.academy
https://www.albertina.academy/

mercoledì 22 maggio 2024

«AB OVO USQUE AD MALA»

FRANCESCO PREVERINO,
Calvilla Rossa, 2023
tecnica mista su carta, cm 35,5x35,5
In principio fu il giardino di Eden. Poi venne il serpente e con una mela cambiò per sempre le sorti dell’umanità.
Dalla Creazione alla piantumazione del meleto reperito negli antichi disegni di un’abbazia, il legame ancestrale fra l’uomo e la mela resta indissolubile.
A partire da un’idea della Soprintendenza ai Beni Architettonici ed Ambientali del Piemonte, costituita nel 1996 l’Associazione “Frutteto della Canonica di Vezzolano per la salvaguardia del paesaggio rurale” dell’Abbazia nel comune di Albugnano (AT), è stato realizzato un giardino tradizionale di cultivar autoctone coinvolgendo il pubblico con eventi, potature, esperienze condivise all’insegna della biodiversità. Nell’ottobre 2023 trentatré artisti sono stati invitati ad illustrare il progetto nella rassegna collettiva “Le mele dell’abbazia”.
Pensieri di foglie
MARGHERITA LEVO ROSENBERG
Pensieri di foglie, 2023
tecnica mista, cm 35,5x35,5x5
Il fil rouge si dipana così fino al Museo della frutta “Garnier Valletti” in Via Pietro Giuria, 15 a Torino per riannodarsi alla mostra, da poco terminata, TRENTA + 3 ARTISTI. Le mele dell’Abbazia al Museo della frutta nella Galleria della Scoperta del Museo, oggi come allora allestita dalla curatrice Monica Rolfini.
Adamo ed Eva (dopo aver mangiato la mela)
ANNA TORRIERO
Adamo ed Eva
(dopo aver mangiato la mela)
, 2023
tecnica mista, cm 35,5 x 35,5
56 le piante nel frutteto della Canonica di Santa Maria di Vezzolano, 286 le varietà di mela (ma a catalogo figurano anche pesche, pere, albicocche, susine e uve) censite dall’eccentrico scienziato Francesco Garnier Valletti (Giaveno 1808 - Torino 1889), senza numero i riferimenti semantici riscontrabili negli elaborati esposti, poiché, come in ogni mito che si rispetti le declinazioni dipendono dal significato che ciascuno, con il proprio carico di esperienze pregresse, gli attribuisce.
Superficie a interferenza luminosa
CLAUDIO ROTTA LORIA
Superficie a interferenza luminosa, 2023
carta operata, acrilico e fluorescente, cm 35,5x35,5
«Ab ovo usque ad mala» direbbero i latini. «Dall’ uovo alle mele», vale a dire dall’inizio alla fine; per il finissage della mostra l’attrice Stefania Rosso ha compiuto un volo pindarico intorno al frutto proibito, rintracciandone la presenza nella storia, in un itinerario antropologico diretto al cuore della vicenda umana. Dal morso di Adamo, al byte di Steve Jobs, ricordando il pomo della discordia offerto da Paride ad Afrodite, la fortuita scoperta di Newton della gravitazione universale, la sfida vinta da Guglielmo Tell, il miraggio della Grande Mela negli occhi dei migranti; in un susseguirsi di episodi cruciali, credenze popolari, di pietre miliari, la mela colta incautamente dall’albero della conoscenza travalica i confini del sapere fino a lambire le ignote frontiere della scienza moderna.
Malgré nous - La Natura è più forte
LUISA VALENTINI
Malgré nous - La Natura è più forte, 2023
tecnica mista, cm 35x35

Ma veniamo ai restanti trentadue artisti in mostra (di Rosso s’è detto poc’anzi). Dal torsolo Spolverato ricava le proporzioni della sezione aurea, Ramella fa del pomo un ironico memento mori, Giuffrey ne esalta le proprietà taumaturgiche. Alcuni infine vi associano il ricordo di un’infanzia felice (Berruti, Rosenberg).
In tutti è presente l’idea che alla natura siamo debitori e in simbiosi con essa la vita si rigenera, implacabile, con regolare ciclicità.
Ne risulta un corale discorso apologetico che dal fatale morso riscatta gli antichi progenitori, senza i quali, forse, non avremmo gustato in Terra un frutto così prelibato.

Artisti: L. Ambrosi, S. Beccaria, M. R. Benso, M. Berruti, A. C. Breuer, M. Castro, R. Cordero, A. Costamagna, C. Crosio, M. Domestico, L. Farina, M. Ferrero, V. Filippi, R. Foletto, C. Ghisolfi, A. Giuffrey, A. Lequio, M. Levo Rosenberg, P. Malato, A. Pietribiasi, F. Preverino, G. Ramella, C. Rotta Loria, O. Rovera, M. Sasso, R. Semko, U. Spolverato, E. Torrieri, A. Torriero, L. Valentini, Marcovinicio, A. Zoppegni.

sabato 18 maggio 2024

ACQUA E SABBIA. DANIMARCA

Mare dei Wadden II
Birgitte Lykke Madsen
Mare dei Wadden II
2021
olio 40 x 35 cm
Ultimi giorni per visitare la personale della pittrice danese BIRGITTE LYKKE MADSEN presso la Galleria Pirra a Torino.
Nata nel 1960 a Odense, dove ha frequentato l’Accademia di Belle Arti e dove vive e lavora, Lykke Madsen ha indirizzato la propria ricerca pittorica verso interessi specifici, anche tecnici, che hanno preso corpo e sono confluiti nella tematica privilegiata del rapporto tra l’uomo e l’acqua.
Sera sulla riva
Birgitte Lykke Madsen
Sera sulla riva
2023
olio 40x40 cm
Le opere in mostra sono il frutto del progetto Danske Billeder (Immagini danesi), che l’artista ha avviato nel 2020 a causa e in “risposta” alla pandemia. L’urgenza, non solo metaforica, di uscire, di muoversi, di vivere appieno il tempo e lo spazio, ha spinto Lykke Madsen a esplorare la Danimarca – con scarpe da trekking e un blocco da disegno su cui prendere appunti da sviluppare in studio – alla ricerca dei suoi paesaggi più autentici e incontaminati.
Boat in silent sea III
Birgitte Lykke Madsen
Boat in silent sea III
2016
olio 50 x 40 cm
Da questa immersione nella natura e dagli appunti di viaggio nascono gli oli in mostra, opere in cui la storia affiora come il fotogramma di un film. Così, accanto alle sue tipiche figure immerse nell’acqua, in cui la tensione tra il corpo e la materia che lo avvolge si fondono in un’unica e potente esperienza sensoriale e intellettuale, troviamo donne che passeggiano assorte sulla battigia e paesaggi inaspettati, così “aperti” e privi della presenza umana da sembrare quasi surreali, anche nei colori. Indipendentemente dal soggetto, le tele di Lykke Madsen invitano a sognare  tra la memoria e il presente, tra figurazione e illusione.

BIRGITTE LYKKE MADSEN. ACQUA E SABBIA, DANIMARCA
Fino al 26 maggio 2024
Galleria Pirra
C.so Vittorio Emanuele II, 82
10121 Torino
+39 011 543393; info@galleriapirra.it
Orari: lunedì – sabato 10 – 12,30 e 15,30 – 19. Domenica 10 – 12,30.

venerdì 17 maggio 2024

IL FUTURO PASSA DALLE SERRE REALI

Musei Reali di Torino - Serre Reali
Musei Reali di Torino - Serre Reali
È stato presentato oggi, nel Salone delle Guardie Svizzere di Palazzo Reale, il cantiere delle Serre Reali, oggetto del più importante tra gli interventi strategici dei Musei Reali di Torino, ormai in piena attività. Grazie al piano di riqualificazione elaborato dallo studio Isolarchitetti, sotto la supervisione del Responsabile Unico del Progetto arch. Filippo Masino, con uno stanziamento di circa 12 mln di euro del Fondo Sviluppo e coesione 2014-2020, Piano stralcio Cultura e Turismo del Ministero gli eleganti padiglioni realizzati nei Giardini Reali inferiori nel primo Novecento, dopo aver ospitato per mezzo secolo il Museo di Antichità, diventeranno nei prossimi anni un nuovo polo dei servizi per il pubblico e per i dipartimenti museali.
Musei Reali di Torino - Serre Reali (Render)
Musei Reali di Torino - Serre Reali
Render
I modernissimi ambienti e un nuovo ingresso ai Musei Reali, affacciato su Corso Regina Margherita, a partire dal 2026, termine previsto dei lavori, consentiranno di valorizzare specifici segmenti delle collezioni d’arte e archeologia e di sviluppare attività insieme al quartiere e alle istituzioni del territorio, in un’ottica di sempre maggiore integrazione tra museo e città. Le antiche serre di Palazzo Reale ritroveranno così il loro rapporto con i Giardini Reali che, collegando il quartiere Aurora con Piazza Castello, diventeranno una vera passeggiata tra architettura e natura nel cuore della città, ospitando attività per giovani, famiglie e scuole con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio culturale e naturalistico.

giovedì 16 maggio 2024

GUERCINO. IL MESTIERE DEL PITTORE

Madonna del Rosario con i santi Domenico e Caterina da Siena
Guercino
Madonna del Rosario
con i santi Domenico e Caterina da Siena

1637
Olio su tela, 378 x 255 cm
Torino, chiesa di San Domenico
Proprietà del Fondo Edifici di Culto gestito dal Ministero dell’Interno
Chiesa San Domenico / ph. Giorgio Olivero
In un periodo di grande attenzione e di rinnovati studi sull’opera e la figura di Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino (Cento 1591 - Bologna 1666) e all’indomani della riapertura della Pinacoteca Civica di Cento, spicca la ricchissima esposizione che i Musei Reali di Torino presentano nelle Sale Chiablese fino al 28 luglio 2024, a cura di Annamaria Bava dei Musei Reali e di Gelsomina Spione dell’Università di Torino.
Sibilla Persica
Guercino
Sibilla Persica
1647
Olio su tela, 117 x 96 cm
Roma, Musei Capitolini – Pinacoteca Capitolina
Archivio Fotografico dei Musei Capitolini
© Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Al centro dell’esposizione è il mestiere del pittore nel Seicento esemplificato sulla figura di uno dei maggiori protagonisti della scena artistica dell’epoca.
Ripercorrendo temi e aspetti che attraversano tutta la carriera del Maestro, grazie a capolavori di primo piano, la mostra intende dare conto più in generale della professione del pittore a quel tempo: le sfide del mestiere, i sistemi di produzione, l’organizzazione della bottega, le dinamiche del mercato e delle committenze, i soggetti più richiesti.
Il ritorno del figliol prodigo
Guercino
Il ritorno del figliol prodigo
1627-1628
Olio su tela, 125 x 163 cm
Roma, Galleria Borghese
 © Galleria Borghese / ph. Mauro Coen
A partire dal significativo nucleo di dipinti e disegni appartenenti alle collezioni della Galleria Sabauda e della Biblioteca Reale, oltre cento opere del Maestro emiliano e 
di artisti coevi come i Carracci, Guido Reni e Domenichino - provenienti da più di 30 importanti musei e collezioni, compresi il Museo del Prado di Madrid e il Monastero di San Lorenzo a El Escorial - danno vita a un grande affresco del sistema dell’arte nel 
Seicento
, guidati dal talento di quel “mostro di natura e miracolo da far stupir” che fu Guercino, secondo la definizione che ne diede Ludovico Carracci, impressionato dal suo talento.
Le sante Geltrude e Lucrezia
Guercino
Le sante Geltrude e Lucrezia
1645
Olio su tela, 240 x 145,5 cm
Torino, Musei Reali - Galleria Sabauda
Su concessione del Ministero della Cultura
Musei Reali, Galleria Sabauda / ph. Ernani Orcorte
Guercino, grazie a una strutturata bottega e alla ricchissima documentazione  lasciata, alla rete di mentori e intermediari, ai rapporti con tanti e diversi committenti - richiesto come fu da borghesi, nobili, pontefici e prelati, ma anche dalle più prestigiose corti europee - diventa l’exemplum perfetto della vita, dell’iter creativo  e del mestiere di ogni pittore.
Le importanti opere riunite a Torino nell’occasione - inclusi due dipinti inediti  di collezioni private e le tele che permettono lo straordinario ricongiungimento  dopo 400 anni del ciclo Ludovisi - sono dunque particolarmente significative per  questo racconto, sviluppato in 10 sezioni tematiche tra confronti, parallelismi,  testimonianze.

GUERCINO. Il mestiere del pittore 
Fino al 15 settembre 2024
Musei Reali - Sale Chiablese 
Torino - Piazzetta Reale
Orario: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19.
Informazioni e prenotazioni visite guidate: T +39 0111 9560449; info.torino@coopculture.it 
Gruppi: tour@coopculture.it
Scuole: edu@coopculture.it
www.coopculture.it
www.museireali.beniculturali.it

mercoledì 15 maggio 2024

TRADU/IZIONI D’EURASIA RELOADED

Frammento di tappeto a vasi “Kelekian”
Frammento di tappeto a vasi “Kelekian”
(sezione di campo e bordo)
Kerman, Persia meridionale
circa 1600–1635
Vello in lana su struttura
in cotone, lana e seta
79 x 93 cm 
Fondazione Bruschettini
per l’Arte Islamica e Asiatica, Genova
Fino al 1 settembre il MAO di Torino celebra  i 700 anni dalla morte di Marco Polo con la mostra TRADU/IZIONI D’EURASIA.
Il nuovo allestimento armonizzato da una versione aggiornata di Distilled, ambientazione sonora di Chiara Lee e Freddie Murphy, si apre con l’ installazione dello studio berlinese Zeitguised, incentrato sul tema del blu, accostato al bianco in vasi, piatti e ciotole provenienti dalla Cina, da Delft, dall’Iran giunti in prestito dai Musei di Roma, Faenza e Napoli.  Parimenti due nature morte di Giovanna Garzoni con un vaso e una tazza cinesi dai caratteristici motivi bianchi e blu - appartenenti alla collezione delle Gallerie degli Uffizi di Firenze - raccontano della fascinazione per l’esotico della corte medicea.
Piatto con tre grappoli d’uva
Piatto con tre grappoli d’uva
Turchia, Iznik
circa 1530-35
Ceramica a impasto siliceo, con decorazione in blu cobalto e tocchi turchese dipinta
su ingobbio bianco e sotto vetrina trasparente.
Fondazione Bruschettini
per l’Arte Islamica e Asiatica, Genova
Al motivo beneaugurale del grappolo d’uva è dedicata la sezione successiva: oltre che nelle ceramiche provenienti da Cina, Turchia e Iran è presente nel magnifico obi giapponese (quasi 5 metri di lunghezza) realizzato dal maestro Yamaguchi Genbei.
Ospite d’onore del progetto espositivo l’artista franco-marocchina Yto Barrada, traendo ispirazione dal testo Color Problems: A Practical Manual for the Lay Student of Color di Emily Noyes Vanderpoel (1842-1939), ha prodotto una serie di otto tele con inserti in velluto per riflettere sul tema della diaspora e della contaminazione culturale.
Vaso con fiori
Giovanna Garzoni
Vaso con fiori su una base rocciosa
su cui poggiano due prugne e due piselli 

1650-1655 ca.
  Tempera su pergamena
  50,9 x 36,5 cm
  Firenze, Gallerie degli Uffizi
Gabinetto Disegni e Stampe
inv. GDS ornato, n. 2145
In dialogo con le opere di Yto Barrada sono posti raffinati tessuti ottomani in prestito dalla Fondazione Bruschettini per l’Arte Islamica e Asiatica con il simbolo regale del cintamani, motivo che ritorna nel manoscritto illustrato dell’XVI secolo Shanameh, Il libro dei re, opera del poeta persiano Ferdowsi, proveniente dalla Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, di recente restaurato e digitalizzato.
Trova spazio nella sezione successiva il motivo delle squame - con le varianti della carpa e del dragone -, emblema dei “mondi in connessione”, tema a cui la mostra è dedicata.
Non manca poi una ricca decorazione zoomorfa con leoni, tori e uccelli, specie nei lussuosi paramenti giapponesi e buddisti.
Bruciaprofumi a forma di felino
Bruciaprofumi a forma di felino
Iran, XII-XIII secolo
Bronzo fuso, traforato, inciso
e ageminato in argento
The Aron Collection
La mostra si chiude con la poetica installazione immersiva Shimmering Mirage (Black), 2018, di Anila Quayyum Agha, affidata alla curatela di Reading Room, spazio milanese dedicato alle pubblicazioni indipendenti.
Dalle atmosfere rarefatte il video dell’artista libanese Ali Cherri, The Watchman (2023), versione post moderna de Il deserto dei Tartari di Dino Buzzati.
Ultimo tassello dell’esposizione l’installazione luminosa MOSADEGH (2023), dell’artista iraniana Shadi Harouni, che racconta la complessa storia dell’Iran moderno, in dialogo con uno dei 100 frammenti della copia di un tappeto caucasico prodotto per il Pergamon Museum di Berlino nell’ambito del progetto di arte partecipativa “CULTURALXCOLLABS - WEAVING THE FUTURE”. 
Al frammento-copia sono affiancati due preziosi tappeti caucasici del XVII secolo con motivi floreali e draghi, simboli di potere e spiritualità tipicamente cinesi e persiani.
MOSADEGH
Shadi Harouni
  MOSADEGH, 2023
  Insegna in plexiglass scatolato, luce a LED
  cm 60 x 150 x 9
  Courtesy dell’artista e Tiziana di Caro
  Foto di Giorgio Perottino
Anche in questa occasione viene proposto un ricco public program nuovamente a cura di Chiara Lee e freddie Murphy, un ciclo di incontri e il booklet distribuito gratuitamente in museo.
Al progetto RELOAD corrisponde il riallestimento della galleria dei Paesi islamici dell’Asia, con uno straordinario gruppo di tappeti Kerman di epoca safavide (1501-1722) dalla caratteristica decorazione “a vasi”.
Grazie alla convenzione con l’Istituto dei Sordi di Torino, i contenuti saranno disponibili in LIS Lingua dei Segni italiana e in versione audio.
Al profumiere Luca Maffei di Atelier Fragranze Milano si deve l’installazione olfattiva, per una fruizione totale delle opere in mostra.

TRADU/IZIONI D’EURASIA RELOADED
12 aprile – 1 settembre 2024
MAO Museo d’Arte Orientale
Via San Domenico, 11, Torino 
Orario: martedì - domenica: 10 – 18. Lunedì chiuso. La biglietteria chiude un'ora prima. Ultimo ingresso ore 17.

martedì 14 maggio 2024

LA PROFONDA NOTTE DI ITALO CREMONA

Aria di Torino
Italo Cremona
Aria di Torino, 1959
olio su tavola, 82 x 72 cm
Casa d’Aste e Galleria Sant’Agostino, Torino
Nata da una suggestione di Vittorio Sgarbi, la mostra ITALO CREMONA. TUTTO IL RESTO È PROFONDA NOTTE allestita alla GAM di Torino in collaborazione col Mart di Rovereto, che ha celebrato altre figure eccellenti meno note al grande pubblico, quali Medardo Rosso e Mario Reviglione, illustra la poetica di Italo Cremona attraverso una selezione di circa 120 opere a cura di Giorgina Bertolino, Daniela Ferrari ed Elena Volpato.
Composizione con lanterna (Natura morta con la lanterna)
Italo Cremona
Composizione con lanterna (Natura morta con la lanterna), 1926
olio su tela incollata su tavola, 40,5 x 30 cm
Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
«Tutto il resto è profonda notte» è la frase con cui Cremona aveva concluso uno dei testi di “Acetilene”, rubrica che negli anni Cinquanta firmava per “Paragone”, la rivista di Roberto Longhi. Pittore-scrittore, intellettuale poliedrico ed eccentrico, nei dipinti e negli scritti Italo Cremona ha indagato la Zona ombra (titolo di un suo libro edito da Einaudi nella serie bianca dei “Coralli”): un territorio capiente, dove il buio entra in contatto con la luce attraverso lampi vividi o barlumi; attraverso il chiarore di una lampada ad acetilene (il lume usato un tempo da minatori e speleologi) o la scia di una stella cadente, come nel romanzo distopico La coda della cometa.

TUTTO IL RESTO È PROFONDA NOTTE è dunque un titolo-insegna, per tracciare un percorso che procede dalle prime prove giovanili di metà anni Venti fino alle opere della prima metà degli anni Settanta, dalle nature morte prossime alle atmosfere del Realismo magico alla visionarietà del “surrealista indipendente”, come amava definirsi.
La Libra
Italo Cremona
La Libra, 1929
olio su cartone, 72 x 72,5 cm
Mart, Museo di arte moderna e contemporanea
di Trento e Rovereto. Collezione VAF-Stiftung
A partire dal nucleo di opere appartenenti alla collezione della GAM accresciuta nel tempo grazie al contributo fattivo della Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris con l’acquisizione di capolavori quali l’Autoritratto nello studio del 1927,  Metamorfosi del 1936 e Inverno del 1940, l’antologica conta su una serie di prestiti da musei, tra cui il Mart, partner del progetto (Composizione con lanterna, 1926 e La Libra, 1929), i Musei Civici Luigi Barni di Vigevano (con Dialogo tra una conchiglia e un guantone da scherma del 1930 e un coeso nucleo di dipinti visionari degli anni Quaranta-Cinquanta), l’Accademia Albertina di Belle Arti e i Musei Reali - Galleria Sabauda di Torino.

Grazie a una ricerca capillare, la mostra presenta numerose opere provenienti da collezioni private e prestiti da istituzioni come il Museo Casa Mollino (Ritratto di Carlo Mollino del 1928), l’Archivio Salvo (Autoritratto giovanile del 1926) la Collezione Bottari Lattes (Vittoria sul cavallo di gesso, 1940), la Collezione Rai – Radiotelevisione Italiana di Torino (Piccolo Golem, 1940).
Inverno
Italo Cremona
Inverno, 1939-1940
olio su tela, 115 x 115 cm
GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea
di Torino, Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris
Al termine del percorso, la rassegna UN TAPPO CHE CHIUDE… E APRE, a cura di Fabio Cafagna, interpreta il pensiero di Cremona attraverso una ristretta selezione di dipinti, fotografie e video delle collezioni GAM (undici gli artisti, fra cui G. Basilico, J. Boswell, Dadamaino, G. B. De Gubernatis e L. Ghirri).
«Nei miei quadri c’è sempre qualcosa che tappa. Un tappo che chiude»,  dichiarava Cremona in un’intervista del 1973. Era la frontalità delle inquadrature, lo spazio claustrofobico della tela rischiarato da finestre e squarci di luce verso l’esterno. Immagine di un’indole solitaria eppure acuta indagatrice dei moti culturali del Novecento.
Piccolo Golem
Italo Cremona
Piccolo Golem, 1940
olio su tavola, 85 x 68,5 cm
collezione Rai - Radiotelevisione Italiana, Torino
Basata sullo studio e la rilettura dei materiali documentari, conservati nel Fondo Italo Cremona all’Archivio di Stato di Torino e in archivi privati, ITALO CREMONA. TUTTO IL RESTO È PROFONDA NOTTE è accompagnata dal catalogo edito da Allemandi, con saggi delle curatrici e un ricco corredo iconografico.
La mostra, che sarà allestita dal 18 ottobre 2024 al Mart di Rovereto, si fonda sulla convinzione che l’insegnamento pittorico e intellettuale di Cremona abbia lavorato negli anni, nelle generazioni, molto più di quanto non si sia riconosciuto sinora.

ITALO CREMONA.
TUTTO IL RESTO È PROFONDA NOTTE

24 aprile - 8 settembre 2024
GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino
Via Magenta, 31 - 10128 Torino
Orario: martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 18. Lunedì chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima.
www.gamtorino.it 

18 ottobre 2024 - 26 gennaio 2025
Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
Corso Bettini, 43, Rovereto (TN)
https://www.mart.tn.it/

CRISTINA MITTERMEIER

Isole Galapagos
CRISTINA MITTERMEIER
Isole Galapagos
2021
Fino al 1° settembre 2024 Gallerie d’Italia – Torino presenta la mostra CRISTINA MITTERMEIER. LA GRANDE SAGGEZZA a cura di Lauren Johnston in collaborazione con National Geographic. La mostra, prima retrospettiva in Europa dedicata alla fotografa, espone circa 90 fotografie e offre una panoramica sull’importante lavoro di ricerca di Cristina Mittermeier, fotografa, biologa marina e attivista che, nel corso degli anni, ha documentato la bellezza del nostro pianeta, dai paesaggi alla fauna selvatica in continua evoluzione, alle diverse culture e tradizioni delle popolazioni che vivono in simbiosi con la natura.
Valle dell'Omo (Etiopia)
CRISTINA MITTERMEIER
Valle dell'Omo (Etiopia)
2023
Il percorso espositivo, organizzato attorno ai tre grandi temi del mondo sottomarino, del mondo terrestre e dei popoli tribali, sviluppa l’idea dell’artista di "enoughness” come via per comprendere quale sia il nostro posto all’interno dell’ecosistema globale, invitandoci a una riflessione su quanto e cosa sia per noi ‘abbastanza’ e a prendere in considerazione un’esistenza più sostenibile e consapevole.
Mittermeier collabora con comunità di tutto il mondo per raccontare il solido legame che ancora le unisce alla natura e la loro profonda comprensione del delicato equilibrio che sostiene l’ecosistema dell’intero pianeta. Attraverso le sue fotografie testimonia tradizioni, rituali e conoscenze tramandate di generazione in generazione e ci invita a riflettere sulla "grande saggezza" alla base del mondo.
Grand Bahama (Bahamas)
CRISTINA MITTERMEIER
Grand Bahama (Bahamas)
2019
Le fotografie di Cristina Mittermeier ricordano che gli esseri umani non sono creature isolate, ma membri di una società interconnessa. Utilizzare con saggezza le risorse limitate del nostro pianeta è fondamentale per il futuro dell’umanità, in particolare la salute degli oceani ha un impatto diretto sul nostro clima, sull'aria che respiriamo e sul cibo che consumiamo. Ogni comunità sulla Terra è parte dell’ecosistema globale e le scelte fatte oggi possono plasmare collettivamente il futuro del pianeta. Guardando al futuro, l’umanità ha molto da imparare dalla “grande saggezza” del passato.
Cristina Mittermeier è co-fondatrice e presidente dell’associazione SeaLegacy, nata nel 2014 dall’unione tra fotografi, registi e scrittori di fama internazionale impegnati da quasi due decenni nella sensibilizzazione per la difesa degli oceani, dalla cui salvaguardia 
dipende la vita sulla Terra.
Terra di Francesco Giuseppe (Russia)
CRISTINA MITTERMEIER
Terra di Francesco Giuseppe (Russia)
2017
Affianca la mostra un ricco palinsesto di eventi di approfondimento ad ingresso gratuito per il tradizionale public program #INSIDE del mercoledì sera.
Catalogo della mostra realizzato da Edizioni Gallerie d’Italia | Skira, disponibile in edizione italiana e inglese. La mostra presenta  una serie di contenuti audio scaricabili attraverso l’app Gallerie d’Italia, con approfondimenti dedicati.
Il museo di Torino, insieme a quelli di Milano, Napoli e Vicenza, è parte del progetto museale Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo, guidato da Michele Coppola – Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici della Banca.

CRISTINA MITTERMEIER. LA GRANDE SAGGEZZA
Dal 14 marzo 2024 al 1° settembre 2024
Gallerie d’Italia
Piazza San Carlo 156, Torino
Orari: martedì, giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 9.30 alle 19.30; mercoledì dalle 9.30 alle 22.30; lunedì chiuso; ultimo ingresso un’ora e mezza prima della chiusura.
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI: torino@gallerieditalia.com
Numero Verde 800.167619