L’esposizione illustra la figura dell’eroe mitologico, attraverso una selezione di oltre 70 opere, tra ritrovamenti archeologici, gioielli, opere d’arte applicata, dipinti, sculture, manifesti, filmati e molto altro, dall’antichità classica al Novecento.
La visita inizia idealmente dai lavori di restauro in corso della Fontana d’Ercole, fulcro del progetto secentesco dei Giardini della Reggia, un tempo dominata dalla Statua dell’Ercole Colosso del 1670.
La rassegna, curata da un comitato scientifico presieduto da Friedrich-Wilhelm von Hase e composto da Gabriele Barucca, Angelo Bozzolini, Paolo Jorio, Darko Pandakovic, Laura Pasquini, Gerhard Schmidt, Rüdiger Splitter, Claudio Strinati, Paola Venturelli, è organizzata da Swiss Lab for Culture Projects e Consorzio Residenze Reali Sabaude, in collaborazione, fra gli altri, con l’Antikenmuseum und Sammlung Ludwig di Basilea (CH), il Museumslandschaft di Hessen-Kassel (D), il Museo Archeologico Nazionale e il Museo Filangieri di Napoli.
Steve Reeves in Ercole e la regina di Lidia, 1959 |
La mostra prosegue testimoniando la diffusa rappresentazione della leggenda erculea in àmbito romano, con alcune statuette in bronzo o in terracotta, oltre a una testa colossale di Ercole in riposo, copia della seconda metà del I secolo a.C. di un’opera di Lisippo risalente al 320/310 a.C.
Raffigurano Eracle con il Cinghiale e con il Leone di Nemea i due intonaci dipinti provenienti dall’Augusteum di Ercolano, oggi conservati al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Chiudono la sezione due coppe in argento realizzate da Gianmaria Buccellati, sbalzate e cesellate con le fatiche di Ercole, le cui forme si ispirano a quelle di altrettanti skyphoi rinvenuti a Pompei nella casa del Menandro e di cui in mostra si possono vedere i passaggi di fabbricazione, ancor oggi identici a quelli antichi.
Eracle disputa ad Apollo il tripode di Delfi anfora attica a figure nere attribuita al Pittore di Antimene 510 a. C. ca., altezza 47,2 cm Antikenmuseum Basel und Sammlung Ludwig |
Il mito di Ercole persiste in capolavori di arte decorativa, come ventagli, elmi, boccali, coppe, cassoni, e altro. Qui spicca un prezioso e raffinato boccale tratto da un monoblocco di avorio proveniente dalla Kunstkammer dei granduchi di Baden oggi conservato al Badisches Landesmuseum di Karlsruhe in Germania.
Gregorio de Ferrari (1647-1726) Ercole e l'Idra di Lerna fine XVII sec, olio su tela Genova, Galleria Nazionale della Liguria a Palazzo Spinola |
Un focus speciale è riservato a Gregorio de Ferrari, pittore del barocco genovese, qui per la prima volta con tutte le cinque grandi tele raffiguranti Ercole durante le sue più celebri fatiche e il momento in cui viene accolto nell’Olimpo, provenienti dalla Galleria Nazionale di Palazzo Spinola di Genova.
L'approfondimento a cura di Darko Pandakovic esamina la statuaria erculea nei giardini e le piante a essa collegate nei parchi delle residenze private e dei palazzi aristocratici, come Palazzo Pitti a Firenze, Le Tuileries a Parigi, il Castello di Powis in Gran Bretagna, o La Venaria stessa.
Ercole e il toro di Creta Reggia di Versailles |
Conclude l’esposizione una curiosa sezione che, ricostruendo un’ambiente di foyer cinematografico anni ‘50-'60, testimonia il rifiorire negli ultimi decenni dell’interesse sul mito di Ercole, con i grandi film, cosiddetti del "peplo", prodotti a Cinecittà negli anni sessanta e poi ancora recentemente a Hollywood, che videro impegnati attori quali Giuliano Gemma o Arnold Schwarzenegger, oltre alla trasposizione in disegni animati di Walt Disney.
ERCOLE E IL SUO MITO
Dal 13 settembre 2018 al 10 marzo 2019
Reggia di Venaria, Sale delle Arti, II piano
piazza della Repubblica 4 - Venaria Reale (Torino)
Orari: dal martedì al venerdì, 9 - 17; sabato, domenica e festivi, 9 - 18.30; chiuso il lunedì. La biglietteria chiude un’ora prima. Aperture speciali: 1° gennaio, 11 - 18, 6 gennaio.
Informazioni: t. +39 011 4992333
www.lavenaria.it
www.residenzereali.it