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Earthrise, veduta allestimento |
EARTHRISE, terza mostra collettiva a cura di Marco Scotini nell’ambito del programma artistico 2015 del PAV di Torino, aggiunge un nuovo capitolo alla genealogia del rapporto tra pratiche artistiche, politiche ed ecologiche, presentando un insieme di ricerche pionieristiche condotte in Italia negli anni cruciali attorno al ‘68. Il sessantotto è anche l'anno della celebre foto scattata da William Anders il 24 dicembre, meglio nota come “Earthrise”, da cui prende il titolo l’esposizione, dove la Terra appare per la prima volta vista dalla Luna.
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Gianfranco Baruchello
Giornali appesi all’albero, 1975
giornali, filo di ferro
Courtesy Fondazione Baruchello |
“L’idea che faremo meglio a tornare alla terra intesa come risposta polemica all’esplorazione spaziale è l’idea di base dalla quale sono partito per questa avventura chiamata Agricola Cornelia”, scriveva
Gianfranco Baruchello nel 1983. La fattoria sperimentale, che porta il nome di Agricola Cornelia S.p.A., inizia a prendere forma nel 1973, “alla fine – cioè – di tutte le esperienze politiche con le quali eravamo stati connessi dal sessantotto in poi e ci scoprivamo alla ricerca di valori diversi dalla normale militanza”. Nel 1971 il
gruppo di architettura radicale 9999 lancia un manifesto-volantino con lo slogan: “Caro studente o cultore dell’ambiente, stai attento! Il tuo ecosistema è in crisi, la tua capacità creativa è assopita”. La terra vista come “luogo del ritorno” è ciò che unisce queste esperienze ai
Tappeti Natura di
Piero Gilardi della seconda metà dei ’60 e alle incursioni sugli orti urbani spontanei e periferici di
Ugo La Pietra.
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Ugo La Pietra
Recupero e reinvenzione (orti urbani), 1969
tecnica mista e collage su carta, cm 60x60
Courtesy Studio Ugo La Pietra |
Alcuni dei lavori in esposizione, riuniti anche nella mostra ormai storica
Italy: The New Domestic Landscape presso il MoMA, del 1972, sembrano essere oggi gli unici precursori, nel contesto italiano, del rinnovato rapporto tra pratiche artistiche e ambito ecologico. Al
Progetto Apollo (1971) dei 9999, in cui la Luna diventa l’arca su cui conservare i modelli della vita terrestre in distruzione, fa seguito nello stesso anno il modello abitativo
Vegetable Garden House, nel quale tecnologia e natura si coniugano secondo il principio delle risorse riciclabili. L’idea di riciclo ricompare nella ricerca di La Pietra sugli orti spontanei ai margini della città, intesi come “gradi di libertà” e di creatività sociale ancora praticabili e auspicabili in una proposta di gestione integrale della città.
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9999
Vegetable Garden House, 1971
fotomontaggio
Archivio Carlo Caldini, Firenze |
Il progetto a lungo termine di Gianfranco Baruchello,
Agricola Cornelia S.p.A., include in un’unica ampia azione individuale e collettiva l’estetica, l’agricoltura, la zootecnia e la vita. L’idea di ecoambiente sviluppata da Baruchello è implicita anche nei
Tappeti Natura di Piero Gilardi, frammenti paesistici in poliuretano, simbolicamente sottratti all'inquinamento ambientale. Questa utopica dimensione scultorea lo condurrà, negli stessi anni, ad allontanarsi dal sistema dell’arte per una immersione radicale nella vita sociale reale, con largo anticipo sul concetto di “ecosofia” formulato da Félix Guattari nel 1989.
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Piero Gilardi
Greto di torrente, 1967
poliuretano, cm 70x90x20
Courtesy Fondazione Centro Studi Piero Gilardi |
Fre le iniziative di approfondimento intorno alla mostra
EARTHRISE le Attività Educative e Formative propongono
Immersioni Urbane, laboratorio per le scuole secondarie di primo e secondo grado. L’attività propone una riflessione sulla città a partire dal lavoro di Piero Gilardi e Ugo La Pietra che, nel corso delle loro ricerche, hanno indagato e attivato esperienze artistiche partecipative volte a una riappropriazione dell’identità collettiva e degli spazi pubblici.
EARTHRISE
Visioni pre-ecologiche nell'arte italiana (1967-73)
9999, Gianfranco Baruchello, Ugo La Pietra, Piero Gilardi
a cura di Marco Scotini
Dal 6 novembre 2015 al 21 febbraio 2016
PAV Parco d'Arte Vivente
Via Giordano Bruno, 31 - 10134 Torino
Orari: venerdì, 15 - 18; sabato e domenica, 12 - 19
Info e prenotazione attività: +39 011 3182235; press@parcoartevivente.it
www.parcoartevivente.it