giovedì 30 giugno 2011

Un' Espressione Geografica

In occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo presenta la mostra Un’Espressione Geografica.
L'esposizione racconta il Paese ritraendo le ricchezze e le specificità di ciascuna Regione. Un racconto delle contraddizioni che caratterizzano un’Italia sempre in bilico tra tradizione e innovazione. Il 2 agosto 1847 lo statista austriaco Klemens Von Metternich scrisse, in una nota inviata al conte Dietrichstein, la famosa e controversa frase «L’Italia è un’espressione geografica». Gli storici sono abbastanza concordi nel riconoscere nell’affermazione di Metternich la constatazione di uno stato di fatto, piuttosto che una connotazione negativa: dal punto di vista politico, infatti, lo statista austriaco notava come l’Italia fosse “composta da Stati sovrani, reciprocamente indipendenti”.
Partendo dalla definizione “Espressione Geografica“ la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo riflette su come, in un mondo globale che ha cancellato l’antico concetto di confine, la geografia di una nazione sia ritornata a essere un argomento estremamente attuale. Il risultato è un viaggio intrapreso da venti artisti, provenienti da diverse nazioni europee, ognuno in una delle venti Regioni italiane, accompagnati da altrettanti giovani corrispondenti della Regione prescelta. Gli artisti, trasformati così in Goethe contemporanei hanno interpretato l’Italia di oggi, attraverso il linguaggio individuale di chi vive altrove. La peculiarità di ciascuna Regione è stata la fonte ispiratrice per la creazione di nuove opere d’arte, intimamente legate all’esperienza dei luoghi visitati. In seguito alle ricerche sui territori regionali, gli artisti sono stati chiamati a creare una nuova opera, esposta nella grande mostra collettiva di Torino. Le opere appaiono così allo spettatore come un grande diario di viaggio, trasformandolo in un viaggiatore contemporaneo attraverso le storie, le esperienze, le sensazioni raccolte in ogni angolo del proprio Paese.

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Via Modane 16 - Torino
Un’Espressione Geografica
Unità e Identità dell’Italia attraverso l’Arte Contemporanea
Orari: martedì, mercoledì, venerdì 14-19; giovedì 14-19,30/20-23 (ingresso libero); sabato, domenica 12-19
Tel. +39 011 3797600

Corpo Vegetale - Premio Pav 2011

Sabato 2 luglio, ore 19, inaugura Corpo Vegetale, proposta vincitrice del Premio PAV 2011, concorso internazionale per la realizzazione di una nuova opera d’arte ambientale nel parco, a cura dell’architetto paesaggista Gianluca Cosmacini.
Alla presenza dei tre progettisti - Felice Gualtieri, Armando Mangone e Maria Luisa Priori - il pubblico del PAV e gli abitanti del quartiere potranno addentrarsi per la prima volta nell’arboreto di piante autoctone mediterranee che costituisce la nuova installazione.
Ginepro, alloro, biancospino, corniolo e melo sono solo alcune delle piante che, ospitate in Corpo Vegetale, fanno dell’opera uno spazio di biodiversità, pronto ad ospitare laboratori e attività di osservazione naturalistica, conoscenza pluri-sensoriale ed educazione ambientale. Ai visitatori la scelta di come farlo vivere.
L’inaugurazione di Corpo Vegetale sarà anche l’occasione per apprezzare l’insieme dei progetti che hanno risposto al bando di concorso: sabato 2 luglio alle ore 19.00 apre Esplorazioni urbane – mostra Premio PAV 2011. Attraverso tavole di progetto, immagini e testi, la rassegna testimonia l’interesse internazionale al tema del rapporto arte e natura. Dall’Italia e dall’estero sono infatti pervenute all’attenzione della giuria – presieduta dal paesaggista francese Gilles Clément – una cinquantina di proposte progettuali, tra le quali infine è stata scelta Corpo Vegetale per l’aderenza al tema.
Con l’inaugurazione dell’opera vincitrice e l’esposizione pubblica del lavoro progettuale, si chiude la prima edizione del Premio PAV 2011 e si prepara la seconda: sabato 2 luglio il PAV lancerà il tema del concorso 2012. Il bando sarà pubblicato ufficialmente il 1 settembre.

PAV-Parco Arte Vivente
via Giordano Bruno, 31 - 10132 Torino

Madame Darras

Pierre-Auguste Renoir
Portrait de madame Darras
olio su tela, 47 x 39 cm
Musée d'Orsay, Paris
Prosegue fino al 3 luglio, all'interno della collezione permanente della Pinacoteca Agnelli , l'esposizione del dipinto di Pierre Auguste Renoir (1841-1919), Madame Darras.
L’opera è di proprietà del Musée d'Orsay di Parigi con il quale la Pinacoteca ha un rapporto di collaborazione, grazie al prestito dell’opera di Manet, La Negresse, per la mostra "Manet inventeur de la modernité" che si terra' dal 4 aprile al 3 luglio 2011 al Musée d'Orsay .

Nel 1870 a causa della guerra franco-prussiana, Renoir viene arruolato in un reggimento di cavalleria che non fu impegnato in guerra.
In quel periodo realizza un ritratto del comandante Darras e della moglie Madame Darras.
Il dipinto Madame Darras è noto anche come "the Horsewoman" ossia l'amazzone, in quanto Renoir ha eseguito anche uno studio a mezzo busto della sua modella in costume da amazzone.

Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli
Via Nizza 230 - 10126 Torino
Orari: da martedì a domenica 10,00 -19,00

mercoledì 8 giugno 2011

Eduardo Kac - Living works

Attraverso una selezione di lavori intorno ai temi della Bioarte e Telepresenza, Living works (Opere viventi) è la prima esposizione dedicata in Italia alla dibattuta figura di Eduardo Kac (Rio de Janeiro, 1962, vive a Chicago). Da circa trent’anni la sua ricerca esplora le frontiere tra uomo, animale e robot approdando all’arte transgenica, dove il vivente, grazie all’ingegneria genetica,
forma con il tecnologico un tutt’uno. Conosciuto per GFP Bunny (2000), meglio noto come “Alba”, il coniglio reso fluorescente grazie alla proteina GFP utilizzata in campo scientifico come biomarcatore, Eduardo Kac intende indagare gli apparenti limiti dei termini trascrizione, codice e traduzione, comunemente utilizzati in biologia, per chiarire quanto il codice genetico sia da intendersi anche come relazione tra geni e proteine. Da queste riflessioni è infatti nato il nuovo progetto Edunia (2003/08), leitmotiv della mostra al PAV, che consiste nella fusione di una pianta di petunia con il DNA dell’artista. Centrale all’esposizione, offrendosi al tatto e all’olfatto del visitatore, l’opera è l’incontro, l’ibridazione tra due forme biologiche viventi: l’umano e il vegetale.
La sequenza di DNA umano introdotta nel codice genetico della pianta proviene dall’immunoglobina del sistema immunitario di Kac e concorre, attraverso la fusione, ai processi di identificazione o rigetto. La relazione con l’altro, che in Edunia non è intesa come antropomorfizzazione di un vegetale poiché le piante non hanno coscienza di poter essere anche “umane” – nonostante la notevole sensibilità ai mutamenti dell’ambiente e al campo magnetico –, è anche il tema dell’accettazione e rifiuto propri dei principi della Telepresenza. In Essay Concerning Human Understanding (1994) è il dialogo interspecie, in cui l’essere umano è escluso, a costituire le basi della relazione sensoriale tra un canarino e un filodendro, collocati rispettivamente al PAV il primo, e nella Sala lettura della Manica Lunga del Castello di Rivoli la seconda. Il titolo dell’opera, citazione di un saggio di Locke, si riferisce però in generale al pensiero filosofico occidentale che, prima dello sviluppo dell’Etologia cognitiva negli anni ’80, pensava che gli animali non fossero in grado di produrre un linguaggio e li considerava, per questo, differenti. Attraverso dei sensori, dove dunque la tecnologia rappresenta lo strumento utile per una nuova connessione tra le specie, la melodia del canarino arriva alla pianta e le influenze elettromagnetiche prodotte dal vegetale sono simultaneamente restituite alla gabbia in cui l’animale alloggia. Nella project room, infine, è allestito il libro-scultura-laboratorio Chyper (2009). Si tratta di un kit che, esposto volutamente in modo ambiguo come un libro aperto, contiene pipette, capsule di Petri, provette, agar-agar e materiali collocati come a voler predisporre un protocollo attraverso cui il visitatore è immediatamente invitato al ready-to-use per la sperimentazione. Lo scopo è di riunire contemporaneamente Arte transgenica e Biopoesia, dove la scrittura, in apparenza criptica e codificata, si presenta al pubblico nel suo senso etimologico più stretto, manifestandosi. (com.st.)

Pav_Parco Arte Vivente
Via Giordano Bruno, 31 - 10134 Torino
Tel. 011.3182235
Eduardo Kac - Living works
Inaugurazione 9 giugno, ore 19
Dal 10 giugno al 25 settembre
Orari: da mercoledì a venerdì, ore 10 - 13, 15 – 18; sabato e domenica 12 – 19
http://www.parcoartevivente.it/