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BETULLE
2006-2007
acquerello e acrilico |
Così al vento nelle foglie lievi
Si perdea la sentenza di Sibilla
(Dante, "Paradiso", canto XXXIII, vv. 65, 66)
Emanuela Giulia Valentini con la pubblicazione della poesia
Papaveri, per le edizioni Kimerik, rientra nel novero dell'"Unione Mondiale dei Poeti 2018".
La sua pittura, musa ancillare rispetto alla forma metrica, assimila il processo creativo a un componimento in evoluzione costante, ad un percorso artistico disciplinato in alcune tappe fondanti dagli insegnamenti dei maestri Dino Pasquero e Piera Paderni.
Emigiulie, autrice delle opere pittoriche, è l’alter ego che rivendica alla personalità logico - cognitiva il diritto di siglare la propria attitudine artistico - creativa. Nel carattere dalla viva espressività ragione e natura convergono in uno stile immediato, che molto deve al bestiario di Antonio Ligabue, al colorismo di Henri Matisse e all'esotismo di Paul Gauguin.
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PAPAVERI
2005
acrilico |
Lo ‘stupore essenziale’ celebrato da Pessoa investe le tinte accese, vettori di paure, di gioia, di istanze civili. Suggestioni gareggiano nel catturare la scena dal tratto graffiante ingentilito da motivi floreali e luoghi fiabeschi:
Il mio giardino dei fiori si popola di ninfee, è avvolto dal profumo degli iris e fra essi il volto di un elfo fa capolino affacciandosi al mondo con sguardo curioso. Figura dei ricordi giovanili dell'autrice, il racconto autobiografico riecheggia più in là in versi soavi, memori di un viaggiatore lontano rapito dall'arcano cielo di Chagall.
Sintetico come haiku, sferzante come tweet, il dettato lirico sposa fiori di
Lavanda ("Per una gita fuori porta"), teneri boccioli di
Rose ("Les roses, l'amour, la vie..."), lo skyline di
New York, ("Ogni dramma cela forze inaspettate!"), oppure si confonde in un
Campo di papaveri, ("Rossi, setosi, onirici. Un tripudio di gioia!"), travalicando le epoche col potere evocativo della parola che, scripta manent, si imprime su biglietti beneaugurali in tiratura multipla.
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LA DONNA
2006
acrilico su tela |
Altresì trovano spazio sulle tele temi spinosi di denuncia sociale: la simultaneità del tempo presente contrappone rivendicazioni culturali e parità di genere a una civiltà in declino, associando l'iconica figura musulmana con burqa al corpo consunto delle
Twin Towers; mentre in qualche altra parte del mondo
La donna, uccisa dall'indifferenza, risorge come Araba Fenice da un ramo di orchidea.
Ospite in varie edizioni dell' Esposizione Arti Figurative della Società Promotrice delle Belle Arti in Torino, Emanuela Valentini presenta nel 2013
Liliacee a cielo aperto con foglie futuriste, l'
Interpretazione di un vaso di Émile Gallé nel 2016 e in ultimo, nel 2018, la ruggente
Tigre del Bengala. Ciascun dipinto, esente da mode effimere, si impone quale espressione soggettiva riuscendo, con lo stesso spirito anti-materialista che condusse Kandinskij all'astrattismo, a "far vibrare la segreta essenza della realtà nell'anima, agendo su di essa con la pura e misteriosa forza del colore liberato dalla figurazione naturalistica".
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TWIN TOWERS
2012
tecnica mista |
L'autrice attribuisce tuttavia alla figurazione un notevole rilievo, per quanto non sia l'imitazione del vero il suo principale obiettivo. Qui l'immagine in risonanza con la scrittura si piega al significato dell'oggetto, diventa strumento di narrazione fino a travalicare la dimensione apparente e sostanziale delle cose.
Da un lato vi è il dato concreto, d'altro canto i rigorosi principi derivati da studi giuridici arretrano per far posto ad una fervida sensibilità artistica. La storia restituisce notevoli esempi del felice sodalizio tra letteratura e pittura. Carlo Levi, scrittore ed esponente del gruppo dei Sei di Torino; Enrico Baj, avvocato; giuristi validamente impegnati nella pratica pittorica come Piero Calamandrei, in maniera del tutto simile a quanto avviene in Valentini, hanno cercato di estinguere mediante la propria arte la sete di infinito che accomuna per vie ineffabili gli uomini e li rende uguali, non soltanto davanti alla legge.
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IL MIO GIARDINO DEI FIORI
2012
collage, raso, garza, colori acrilici |
EMANUELA GIULIA VALENTINI (Ivrea, 1 ottobre 1972), si diploma al Liceo Scientifico di Ivrea. Soggiorna per un anno a Kansas City, visitando gli Stati Uniti. Tornata in Italia, si laurea in Giurisprudenza a Pavia; svolge l’Erasmus a Lovanio (Belgio) e uno stage presso il Parlamento del Lussemburgo. Terminata la pratica legale in uno studio associato, frequenta il Master in Criminologia e Politica Internazionale indetto dall’Unicri. Si specializza nello studio delle implicazioni psicologiche dei processi penali pubblicando numerosi articoli su riviste di settore. Nel 2017 edita per i tipi di Kimerik "L’Olocausto, l’aberrazione del crimine, il senso del perdono, l’ebraismo oggi". È mediatrice civile e commerciale ed ex sostituto processuale in udienza. Ama la letteratura sudamericana, scrive poesie.