Chiesa Parrocchiale in Lemie dedicata a San Michele Arcangelo |
È trascorso meno di un anno da quando, il 22 giugno scorso, i locali della Pro Loco di Lemie hanno ospitato la presentazione del volume a cura di Danilo Balagna Dena, Un parroco che si fece ricordare. Il mandato sacerdotale di don Luigi Caccia a Lemie, pubblicato da Baima - Ronchetti Edizioni.
In quell'occasione i presenti convennero al motto: 'Don Caccia se lo merita’, per celebrarne le gesta a cento anni esatti dalla nascita, insieme agli autori dei testi riuniti al tavolo: Danilo Balagna Dena (artefice del progetto editoriale e di numerosi contributi), Caterina Calza (Prefazione), Alberto Gallo (Ricordo di don Luigi Caccia; L’ipotesi del transito della Sindone in Val di Viù; Testimone inflessibile della propria fede, aperto all’ascolto), Gian Giorgio Massara (Don Luigi, fra fede e arte), Gino Gallo e Giulio Pedrani (Don Caccia a Rivalta di Torino), Alessandro Mella (Postfazione).
In quell'occasione i presenti convennero al motto: 'Don Caccia se lo merita’, per celebrarne le gesta a cento anni esatti dalla nascita, insieme agli autori dei testi riuniti al tavolo: Danilo Balagna Dena (artefice del progetto editoriale e di numerosi contributi), Caterina Calza (Prefazione), Alberto Gallo (Ricordo di don Luigi Caccia; L’ipotesi del transito della Sindone in Val di Viù; Testimone inflessibile della propria fede, aperto all’ascolto), Gian Giorgio Massara (Don Luigi, fra fede e arte), Gino Gallo e Giulio Pedrani (Don Caccia a Rivalta di Torino), Alessandro Mella (Postfazione).
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Chiesa del Santo Sudario, Lemie (fine XVI-inizio XVII sec.). Don Luigi Caccia intento ad aprire la porta della Cappella (Foto Marinella Fugazza) |
Chi è stato dunque don Luigi Caccia? Soprattutto, perché dedicargli una biografia?
Come spiega nelle righe introduttive il vescovo ausiliare di Torino Alessandro Giraudo, il suo sacerdozio a Lemie dal 23 settembre 1979 al 22 settembre 2002 (e ancor prima nella parrocchia di Rivalta), per essere stato un passaggio dai risvolti politici e sociali a cavallo fra il secolo breve e il nuovo millennio, può ritenersi ancor oggi una valida proposta di fede in un mondo smarrito, dai costumi sempre più secolarizzati.
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Percorso della Santa Sindone durante il trasporto nel 1578 da Bessans al castello di Lucento a Torino, in base all'ipotesi formulata da don Luigi Caccia |
Attento alle istanze dei fedeli, fece ristrutturare la chiesa parrocchiale di Lemie e numerosi edifici di culto in Val di Viù effettuando sopralluoghi con studiosi e storici dell'arte, intrattenendo un fitto carteggio con Amministrazioni Comunali, Pro Loco, Soprintendenza, Associazioni del territorio ed altri interlocutori.
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Il ponte del Forno di Lemie risalente al 1477 (Archivio D. Balagna Dena) |
Scrutando le pagine del libro, il pragmatico parroco di Lemie appare assai distante dal curato di campagna restituito da Bernanos; assai più incisivi sono gli strali scagliati al forestiero tracotante rispetto alla condotta politicamente corretta di un certo prelato di manzoniana memoria…
Esempio di cristianesimo incarnato, con precedenti illustri nel Santo Curato d’Ars, affine per lungimiranza allo stimato don Giuseppe Maria Vachet (per quarant'anni pastore della Chiesa di Bardonecchia, artefice della nuova chiesa di Sant’Ippolito), don Caccia non rifiutò mai di collaborare con i parroci dei paesi limitrofi, destinando le sue stesse finanze ad opere di carità o di utilità pubblica. Dal 2002, minato dal morbo di Parkinson, fu ricoverato nella Casa del Clero “Beato Giovanni Maria Boccardo” a Pancalieri, dopo aver speso cinquant’anni di apostolato al servizio della comunità¹.
Esempio di cristianesimo incarnato, con precedenti illustri nel Santo Curato d’Ars, affine per lungimiranza allo stimato don Giuseppe Maria Vachet (per quarant'anni pastore della Chiesa di Bardonecchia, artefice della nuova chiesa di Sant’Ippolito), don Caccia non rifiutò mai di collaborare con i parroci dei paesi limitrofi, destinando le sue stesse finanze ad opere di carità o di utilità pubblica. Dal 2002, minato dal morbo di Parkinson, fu ricoverato nella Casa del Clero “Beato Giovanni Maria Boccardo” a Pancalieri, dopo aver speso cinquant’anni di apostolato al servizio della comunità¹.
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Don Caccia davanti al pilone votivo dell'Alpe Grifone nel vallone di Vallorsera (Foto Caterina Calza) |
1) La Giunta Comunale di Lemie ha intitolato a Don Luigi Caccia il complesso polifunzionale (delib. n.42 del 29 giugno 2012) e il tratto di strada compreso fra quest’ultimo e il cimitero (delib. n. 32 del 26 luglio 2023).
2) [...]Vorrà poi mica dire/ che in questi brutti frangenti/ i nostri sentimenti/ siano un po' malmessi?/ Su, diamoci un po' da fare/ facciamo correre la voce:/ tiriamo su la croce/ simbolo della nostra fede./ Ricordo dei nostri vecchi/ segnale di fraternità/ che dà serenità/ ai nostri giorni più belli[...].
Danilo Balagna Dena
Un parroco che si fece ricordare
Il mandato di don Luigi Caccia a Lemie
Editrice Tipografia Baima-Ronchetti & C.
Castellamonte (TO) 2024
Pagine: 270
ISBN 9791255579462