|
Sergio Saccomandi
Raccolto
Tecnica mista, cm 65 x 80 |
La Galleria Fogliato ospita fino all'8 dicembre la rassegna dedicata ai dipinti a tecnica mista e ai lavori di grafica di Sergio Saccomandi.
Nato a Torino nel 1946, diplomato all’Accademia Albertina di Belle Arti, allievo di Paulucci e Calandri, già titolare della Cattedra di Discipline Pittoriche presso il Liceo Artistico di Torino, Sergio Saccomandi attinge il suo immaginario dagli scenari naturalistici dei colli di Barbania nel Canavase, dove si trasferisce e 'inventa la sua vita' dal 1981. Le vedute campestri, i dettagli sulla fauna e gli animali da cortile, gli ortaggi che ricoprono le distese silenziose dei terreni, acquistano nelle sue composizioni una fisionomia letteraria. La parola, la cadenza narrativa, si fanno immagine e trggono ulteriore ispirazione dal mondo dello spettacolo, che l’autore frequenta da tempo come regista, attore e scenografo, ottenendo negli anni soddisfazioni professionali e consenso di pubblico.
|
Sergio Saccomandi
Notturno
Tecnica mista, cm 90 x 115 |
E' proprio la familiarità con la drammaturgia e in particolare con il teatro dell'assurdo di Eugène Ionesco ad apportare alla pittura di Saccomandi una voce fuori campo, interpellata sulle grandi questioni che da sempre coinvolgono l'essere umano e la sua condizione esistenziale nel mondo. Come in una delle più celebri pièce di Ionesco, "Le sedie", esplicitamente evocata dalle sedute scarlatte che spesso campeggiano sulle grandi superfici, lo spettatore si ritrova in una dimensione metafisica, in bilico tra lo spazio vuoto del nero, gli scampoli saturi di bianco e i cumuli di oggetti quotidiani, a ‘rimbalzare da pausa a pausa’, a ‘destarsi nella pienezza del vuoto’, a ‘perdersi per ritrovarsi’, secondo quanto dichiarato dal pittore stesso.
|
Sergio Saccomandi
Attesa
Tecnica mista, cm 80 x 120 |
Tutto questo giustifica il titolo dato alla mostra, "Il mistero delle cose", e rievoca un aspetto altrettanto importante nella ricerca pittorica e personale dell’autore. E’ il tema del sacro. Lo si individua nell’uso simbolico del colore, nella ieraticità dei soggetti e degli oggetti strappati alla loro banale inerzia, oppure, per altri aspetti, nel mistero divino racchiuso nel vivere quotidiano. Raffigurazioni che, in modo emblematico, sono sintetizzate nell’effigie della Sindone, carica di rimandi mistici, religiosi ed escatologici, più volte rappresentata nelle opere grafiche, oggi in esposizione. E’ ancora l’autore a darci una definizione del mistero: "...innanzi alla Sindone, come all'infinito, è inevitabile il silenzio. La Sindone è infatti un rimando all'infinito, all'essere, al mistero...In questo tempo avvolto dall'apparenza urge recuperare il valore simbolico delle cose affinché lo spirito possa avere qualche sussulto, altrimenti le cose rimangono come puri beni da consumare. Le cose diventano divine e Dio diventa una cosa”.
|
Sergio Saccomandi
Vedova allegra
Tecnica mista, cm 115 x 90 |
Il forte simbolismo è presente anche nelle procedure formali, dove il colore bianco del supporto sottostante, delle zone volutamente incompiute, riveste pari importanza rispetto al disegno e ai colori e diventa parte integrante della composizione. Come una pausa musicale, un’ellissi retorica colma di aspettative, ‘origine responsabile del tutto’, il colore bianco, sintesi di tutti i colori, luce che irradia e dà forma alla materia, riassume la poetica di Saccomandi e la principale funzione del suo operare, che non vuole stupire, creare mondi illusori, ma invita l’osservatore a scavare con sé nel silenzio, nella certezza che 'dentro di noi ci sono ricchezze infinite'.
Il mistero delle cose
Mostra di
Sergio Saccomandi
Dal 9 novembre all'8 dicembre 2013
Galleria Fogliato
Via Mazzini, 9 - 10123 Torino
Orari: 9,30-13/15-19,30; chiuso il lunedì e festivi
Tel. 011 887733;
info@galleriafogliatotorino.com;
www.galleriafogliatotorino.com