Giorgio de Chirico Muse metafisiche, 1918 Olio su tela Collezione Francesco Federico Cerruti per l'Arte Deposito a lungo termine, Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea |
In linea con lo spirito dell'eclettico patrimonio privato, che dai fondi oro medievali spazia all’arte contemporanea, la rassegna mette in relazione le opere del Pictor optimus con alcuni capisaldi della collezione permanente del Museo.
Nato a Volos, in Grecia nel 1888, e vissuto ad Atene, Monaco di Baviera, Milano, Firenze, Parigi, Ferrara, New York, Roma, dove morirà nel 1978, dopo gli studi al Politecnico di Atene e all’Accademia di Belle Arti di Monaco - periodo in cui approfondisce la pittura simbolista di Arnold Böcklin e si avvicina al pensiero filosofico di Arthur Schopenhauer e di Friedrich Nietzsche -, de Chirico arriva in Italia nel 1909. Nel 1911 è per un breve periodo a Torino, città dalle lunghe ombre pomeridiane, dalla griglia ordinata di strade, con piazze e teorie di portici, che gli pare "costruita per le dissertazioni filosofiche".
Giorgio de Chirico Il saluto degli Argonauti partenti, 1920 Tempera su tela
Collezione Francesco Federico Cerruti per l'Arte
Deposito a lungo termine, Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea |
Presentato nelle sale auliche al primo piano della Residenza Sabauda, l'itinerario pone in relazione Muse metafisiche (1918) con Casa di Lucrezio (1981) di Giulio Paolini, in merito ai temi del doppio e dell’enigma poetico, in continuità con Il Trovatore (1922) e la meraviglia della sospensione metafisica pura de Il saluto degli Argonauti partenti (1920). La centralità del soggetto è invece nell'accostamento tra Autoritratto con la propria ombra (ca. 1920) e l’imponente L’architettura dello specchio (1990) di Michelangelo Pistoletto, mentre Interno metafisico (con faro) (ca. 1918) si apre al contrasto con le architetture immaginifiche dipinte da Franz Ackermann. Il percorso continua con la Composizione metafisica (1916) e le opere di Fabio Mauri. All’insegna dell’interesse per dettagli concreti, tratti con apparente semplicità dalla vita quotidiana sono Interno metafisico (1917) e le opere di Alighiero Boetti. A completare il percorso, Due cavalli (1927) e Novecento (1997) di Maurizio Cattelan, contrappongono l’impeto dionisiaco del Maestro e la cinica e sconsolata visione dell’artista contemporaneo.
Giorgio de Chirico Due cavalli, 1927 Olio su tela Collezione Francesco Federico Cerruti per l'Arte Deposito a lungo termine, Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea |
È l’esito di un lavoro di ricerca e selezione durato circa 70 anni, un'avventura eccezionale che riverbera la personalità schiva, silenziosa e austera di un uomo appassionato spinto dal desiderio di sottrarre al transitorio e all’effimero la bellezza immutabile della creazione artistica.
Nella villa di Rivoli, che sarà aperta al pubblico nel 2019, sono conservate opere rarissime dal Medioevo fino all’età contemporanea passando per il Surrealismo e le principali correnti del Novecento.
È un percorso di formazione, di affinamento della sensibilità, di ricerca del sublime che si avverte in tutti i capolavori della collezione - vasi, arredi, quadri, statue, libri e rari tappeti - intesa come totalità e iniziata da un Cerruti giovanissimo con l’acquisto di un disegno del 1918 di Kandinsky. Un rapporto esclusivo e assoluto con l’arte che si evince dalla cura degli accostamenti e dalla disposizione degli oggetti nello spazio, in sintonia con una personale geografia affettiva.
Giulio Paolini Casa di Lucrezio, 1981-1984 (part.) 2 teste e frammenti in gesso, basi in legno, pittura acrilica, tessuto, 4 basi in legno 120 x 30 x 30 cm ciascuna Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea |
Oltre ai capolavori di alta ebanisteria - il secrétaire in avorio di Piffetti e due divani disegnati dall’architetto Filippo Juvarra - la Collezione Cerruti contempla libri, incunaboli, rare edizioni e rilegature preziose fra cui il più ambizioso progetto editoriale del XVII secolo: l’Atlas Maior di Joan Blaeu in dodici volumi perfettamente conservati, e una copia di À la recherche du temps perdu, in un’elegante finitura Art Déco. Testimonianze uniche a suggello di una vita spesa per l'arte e per il lavoro, scandito dai ritmi familiari della Legatoria Industriale Torinese.
GIORGIO DE CHIRICO
Capolavori dalla Collezione di Francesco Federico Cerruti
Dal 6 marzo al 27 maggio 2018
Castello di Rivoli
Piazza Mafalda di Savoia - 10098 Rivoli (To)
Orario: da martedì a venerdì 10 - 17; sabato e domenica 10 - 19. La biglietteria chiude 15 minuti prima della chiusura.
Info: +39 011 9565222
www.castellodirivoli.org