domenica 13 maggio 2018

FRANCIS BACON. MUTAZIONI

Figura seduta
1992
Pastello e collage su carta
cm 100 x 150
Palazzo Cavour ospita a Torino, fino al 20 maggio 2018, la mostra Mutazioni con una selezione di opere realizzate da Francis Bacon durante i suoi periodici soggiorni in Italia. 60 disegni e collage, degli oltre 500 attualmente presenti nella Francis Bacon Collection, realizzati fra il 1977 e il 1992, arricchiti da contenuti video con le testimonianze del giornalista e prestatore Cristiano Lovatelli Ravarino (effigiato in due ritratti a matita) e del critico Edward - Lucie Smith, che ebbero modo di indagarne la comlpessa identità.
La rassegna, curata da Gino Fienga, si pone come viaggio intorno alla figura umana, manifesto della condizione psicologica dell’individuo, della sua contraddittoria mutevolezza, metafora stessa della vita.
Ritratto di Cristiano Lovatelli Ravarino
1977 - 1992
Matita su carta
cm 100 x 70
Francis Bacon (Dublino 1909 - Madrid 1992), nato in Irlanda da una famiglia di origini nobili, la quale vantava di avere tra gli antenati paterni il filosofo Francesco Bacone, è un grande bevitore, giocatore sciagurato e un artista omosessuale in un’epoca e in una nazione in cui ciò è perseguito come reato. Nelle sue opere c’è l’angoscia di un’esistenza dolorosa, di una vita lacerata da conflitti irrisolti e da aneliti di riscatto personale.
Sofferente d’asma, difetto che lo sminuì agli occhi paterni, instaurò un legame importante con la nonna. Allontanato dalla famiglia a causa delle proprie inclinazioni e per la conflittualità costante che regnava in casa, il giovane nel 1926 si trasferì a Londra, appassionandosi a Nietzsche e al mondo dell’interior design. Uomo controverso, sregolato, artista maudit, Bacon seppe riconoscere la grandezza dei Maestri del passato, dai quali liberamente si lasciò ispirare nelle sue composizioni, da Picasso a Guercino, da Leonardo da Vinci a Velázquez e molti altri ancora. Attento anche alle tecniche fotografiche, le sue opere sono debitrici dello studio delle immagini di Eadweard Muybridge, pioniere della fotografia.
Francis Bacon
Testa
1977 - 1992
Pastello e collage su carta
cm 70 x 100
Attraverso le sale dello storico palazzo settecentesco, si snoda il percorso tematico intorno al quale Bacon sviluppa il proprio immaginario: mutazioni, figure ruotanti, figure sedute, in piedi, crocifissioni, i papi, le teste e i ritratti, forme contorte che scandagliano i recessi più nascosti dell'animo in una sorta di psicoanalisi collettiva.
Tratti potenti e visionari, portano in superficie una dimensione interiore popolata da demoni e verità rimosse, dolori e ambiguità della coscienza, specchio di un disagio sociale diffuso tra fine Ottocento e inizio Novecento, in bilico fra valori borghesi e istanze di ribellione, quanto mai attuali nel rinnovato dibattito sui valori etici e morali che regolano il comportamento del corpo sociale.
In questa folla di personaggi, tipologie comuni, o rappresentazioni di una tumultuosa emotività, emerge la profonda solitudine, la visione nichilista della storia, incapace di sottrarsi ad un destino di ineluttabile sofferenza e in perenne combattimento con forze laceranti, domate solo in parte nel momento di elaborazione creativa.
Figura ruotante
1987
Matita su carta
cm 100 x 70
Opere che gridano al mondo e tendono, in qualche modo, ad una dimensione trascendente, ponendo quesiti cogenti sul senso dell'esistenza, sui grandi temi escatologici che interrogano l'uomo nel suo divenire.
In primo piano emergono i volti, sia negli autoritratti, sia in soggetti anonimi, quali facce contrapposte di una stessa medaglia. Immagini seriali tumefatte, sfregiate, dilaniate, cancellate da colpi di gomma, trasfigurate con metodico accanimento.
La rassegna presenta un corpus di disegni a matita, pastelli e collage su fogli di carta di grandi dimensioni caratterizzati da poche varianti formali.
I corpi sono delineati al tratto, per conglomerarsi nell'incarnato fuligginoso squarciato da bocche ferine e da occhi infossati colmi di inquietudine.
Umana bestialità che diventa maschera tragicomica nel babbuino oppure silente in alcune versioni di ritratti e autoritratti. Potente mezzo espressivo, qui più che altrove il colore amplifica un ampio spettro di sentimenti, particolarmente nelle figure sedute e nelle crocifissioni, oppresse da uno sguardo incombente, tutt'altro che gloriose, marcate con veemenza in colori a pastello e collage.
Crocifissione
1977 - 1992
Pastello e collage su carta
cm 70 x 100
Nudità dell'anima o fisica, nulla è tenuto nascosto, al di sotto di un habitus borghese, conformista, l'intimità viene messa a nudo in tutta la sua spudorata, viscerale miseria. Malgrado questo, trovano spazio citazioni auliche di stampo religioso, lui di famglia cattolica, nelle opere ispirate all'Innocenzo X di Velasquez, o nell'iterazione del cerchio, simbolo del divino, chiaro segno di una spiritualità mai del tutto pacificata, se non, forse, soltanto in punto di morte.
Segnato da episodi violenti durante l'assedio di Dublino negli anni della Grande Guerra e dagli attacchi dell'IRA si interessò in manierà ossessiva alla storia del terrorismo, agli episodi di guerra, alle vicende di spionaggio. Abbonato alle riviste dei carcerati, intrattenne un rapporto epistolare con un serial killer londinese balzato agli onori della cronaca negli anni '70.
Sebbene tormentato da un pressante desiderio di credere, si dichiarò risolutamente ateo, a tal punto da donare il proprio corpo alla scienza. Agitato per una vita da passioni e amori impossibili, morì, per ironia della sorte, accudito dalle suore in una clinica di Madrid.

FRANCIS BACON
Mutazioni

Fino al 20 maggio 2018
Palazzo Cavour
Via Cavour 8, Torino
Orario: lunedì - venerdì 10 - 18; sabato 10 - 20; domenica 10 - 19. Giorni festivi  10 - 20.
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura.
Prenotazioni visite guidate: 011 0881178
Info: 011 19214730; info@nextexhibition.it