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Eugene Onegin, di Pëtr Il'ic Cajkovskij
dal romanzo in versi omonimo di Aleksandr Sergeevic Puškin
Bozzetto di costume da uomo, atto II, scena I |
Sabato 23 aprile scorso (giornata mondiale del libro e celebrativa della morte di Cervantes e di Shakespeare), presenti la Direttrice, Regina Lopienė e il Conservatore, Živilė Ambrasaitė, si è inaugurata la mostra
DOBUZHINSKY, L’ARTE DELLA SCENA, Bozzetti di scenografie e costumi dal Museo del Teatro, della Musica e del Cinema della Lituania, curata da Enzo Fornaro e Valeria Piasentà. Con l'occasione è stato conferito il titolo di Accademico d'Onore dell'Accademia Albertina a Paola de' Cavero, dal 1982 al 2011 docente di ruolo del corso di Costume dello Spettacolo nella medesima Accademia, cui ha donato il suo personale fondo di costumi.
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Costumi di scena per il Don Giovanni di W. A. Mozart Archivio della Sartoria del Teatro Regio di Torino
(Foto Tiziano Rossetto) |
La mostra presso la
Pinacoteca Albertina presenta 71 bozzetti di scenografie e costumi, selezionati da 13 produzioni del Teatro di Stato della Lituania, molti già esposti in varie realtà museali internazionali. Conoscenza storica e capacità di interpretare le fonti emergono negli schizzi per
La Dama di Picche (1934) e
Eugene Onegin (1936) di Čajkovskij, nel
Boris Godunov di Mussorgsky (1939), nel
Don Giovanni (1933) di Mozart, opere finite dove Dobuzhinsky integra magistralmente musica, drammaturgia e tratti originali, a cui si aggiungono, nella scena creata per l’opera di Karnavicius
Radvila Perkunas (1937), motivi architettonici di Vilnius ed elementi tipici dei costumi lituani.
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Coppélia, balletto su musiche di Léo Delibes
Progetto di scena, atto II |
Meno naturalistici e più vicini al decorativismo novecentesco i disegni per
Coppelia (1933) di Delibes e
Il granatierie nano (1935) di Preston. Lavori ironici e talora visionari, posti in dialogo con scene e costumi contemporanei provenienti dall'Archivio della Sartoria del Teatro Regio di Torino, realizzati da P. Tommasi per il
Don Giovanni di W. A. Mozart, stagione 1987/88, con la direzione d’orchestra di M. Erdélyi e la regia di L. Squarzina, e quelli di D. Krief, regista de
La dama di picche di P. Cajkovskij, stagione 2008/09, direzione d’orchestra di G. Noseda.
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Principe Igor, l'unica opera in musica di Aleksandr Porfir'evic Borodin
Costume del kan Konchak |
Mstislav Dobuzhinsky nasce il 15 agosto 1875 a Novgorod, in Russia. Di nobile famiglia lituana, figlio di un ufficiale dell'esercito, si laurea in legge e poi Belle Arti a San Pietroburgo, dove entra in contatto e collabora attivamente con i circoli intellettuali ed artistici. Influenzato dallo Jugendstil e dall'espressionismo tedesco, inizia collaborando con Stanislavskij al Teatro delle Arti di Mosca, lavora alle messe in scena dei Balletti russi di Diaghilev a Parigi poi nei teatri di tutta Europa, infine in Inghilterra e negli Stati Uniti. Compie tre lunghi viaggi in Italia, a Capri è ospite di Gor'kij, progetta scenografie per La Scala di Milano e il San Carlo di Napoli.
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Coppélia, balletto su musiche di Léo Delibes
Bozzetto per il costume del mago, atto II |
La predilezione per l’umanesimo italiano e per il Bernini è documentata in un corposo lascito di disegni architettonici, e in un libro a stampa. Nel 1924, su consiglio di Jurgis Baltrušaitis, si ritira in Lituania dove mette in scena 38 opere per il Teatro di Stato, e dal ’31 ne diviene principale artista. Valente pittore di paesaggi immaginari, città degradate, dell’assedio di Leningrado (la sua amata Pietroburgo), come afferma Marco Rosci: "le sue opere influenzarono il futurismo italiano, specie la pittura di Boccioni".
Il suo amico Chagall lo chiama a insegnare nella scuola d’arte lituana di Kaunas, tra i giovani allievi vi è Vladimir Nabokov. Di Chagall, Dobuzhinsky ammira l’aspetto fiabesco e visionario, come è evidente in una delle sue migliori realizzazioni: il bozzetto per il balletto
Coppelia.
Quella di Dobuzhinsky, conservata al Museo del Teatro, della Musica e del Cinema della Lituania, con più di 1300 bozzetti è la più grande collezione lituana di lavori teatrali dell’artista, dal 2009 è ritenuta dall’UNESCO patrimonio mondiale dell’umanità.
Muore il 22 Novembre 1957 a New York, dove organizza e allestisce mostre oltre a lavorare per il teatro e nel cinema. Per sua precisa volontà, insieme alla moglie è sepolto nel cimitero russo di Sainte-Geneviève-des-Bois, a Parigi, là “dove tutto ebbe inizio”. (Dal testo critico di V. Piasentà)
DOBUZHINSKY, L’ARTE DELLA SCENA
Dal 24 aprile al 5 giugno 2016
Pinacoteca dell'Accademia Albertina
via Accademia Albertina 8, Torino
Orario: 10 - 18. Chiuso il mercoledì
Info: t. 0110897370;
pinacoteca.albertina@copatitalia.com;
www.accademialbertina.torino.it