Sede del Museo di Arti Decorative, dimora del lungimirante antiquario Pietro Accorsi, le esposizioni ospitate negli spazi rinnovati intendono ampliare il dibattito intorno alle arti figurative focalizzando l’attenzione sui movimenti d’avanguardia che dal dopoguerra ad oggi hanno proiettato la città in un una dimensione di respiro internazionale.
Karel APPEL Maternità, 1956 Olio su tela, 100x70 cm Collezione privata © Karel Appel, by SIAE 2024 |
Senza tradire l’originaria vocazione, il Museo, dopo il secondo ampliamento inaugurato nell'ottobre 2023, dalle arti applicate si rivolge alle collezioni private e di prestigiose istituzioni contestualizzando l’oggetto d’arte attraverso ricostruzioni documentarie e il confronto dialettico fra gli autori.
Curata da Francesco Poli l’esposizione presenta 70 quadri provenienti da 50 prestatori in un «percorso fluido», a partire dall’«immagine guida» di Pinot Gallizio - di cui ricorrono sessanta anni dalla morte, avvenuta il 25 febbraio 1964, artista glocal di stanza ad Alba in contatto col cenacolo di Albisola - punto di riferimento visivo in ardita connessione con il cassettone intarsiato in avorio e madreperla, capolavoro dell'ebanista Pietro Piffetti.
Curata da Francesco Poli l’esposizione presenta 70 quadri provenienti da 50 prestatori in un «percorso fluido», a partire dall’«immagine guida» di Pinot Gallizio - di cui ricorrono sessanta anni dalla morte, avvenuta il 25 febbraio 1964, artista glocal di stanza ad Alba in contatto col cenacolo di Albisola - punto di riferimento visivo in ardita connessione con il cassettone intarsiato in avorio e madreperla, capolavoro dell'ebanista Pietro Piffetti.
Umberto MASTROIANNI Deflagrazione, 1962-1963 Bronzo, 110x98x60 cm Torino, Galleria del Ponte |
Il percorso si snoda a partire dall’astrattismo geometrico del gruppo MAC (Movimento Arte Concreta) - fondato a Milano nel 1948 da Dorfles, Munari, Monnet e Soldati - per ripercorrere la fortuna dell’Informale a Torino con Soffiantino, Carena, Mastroianni e una trentina di pittori e scultori di area torinese (fra cui, uniche presenze femminili, Carol Rama e Paola Levi Montalcini) aderenti in modi del tutto originali e diversificati al movimento consacrato dal critico Michel Tapié in una serie di grandi mostre parigine e culminato nella rassegna al circolo degli Artisti di Torino “Arte Nuova. Esposizione internazionale di pittura e scultura” (1959), curata dallo stesso Tapié con Luciano Pistoi e Angelo Dragone.
Mario LATTES Kaddish , 1959 Olio su tela, 75x55 cm Collezione Caterina Bottari Lattes |
Nato dalla crisi causata dal secondo conflitto mondiale, in reazione al Novecentismo, non mancano nelle sue fila rappresentanti dall’indole narrativa, come Lattes, artefice di un volto ieratico memore della Shoah (Kaddish), insieme alla sintesi formale operata da Aimone (Testa), uniche tracce persistenti di una figurazione non del tutto superata.
Il paesaggio è ancora riconoscibile sia nella pennellata gestuale di Spazzapan (La palude ardente), Martina (Paesaggio d’inverno) e Chessa (Monti a Torre Pellice), sia negli ambienti fiabeschi di Casorati (Lampare) e Tabusso, (Peschereccio Freccia verde).
Il paesaggio è ancora riconoscibile sia nella pennellata gestuale di Spazzapan (La palude ardente), Martina (Paesaggio d’inverno) e Chessa (Monti a Torre Pellice), sia negli ambienti fiabeschi di Casorati (Lampare) e Tabusso, (Peschereccio Freccia verde).
Mauro CHESSA Monti a Torre Pellice, 1961-1962 Olio su tela, 50x70 cm Torre Pellice, collezione civica Comune di Torre Pellice, inv. 2815 |
Nella sezione dedicata alla scena estera, le opere di Jorn, Tapiés, Riopelle, Alechinsky, il giapponese Gruppo Gutai, per non citarne che alcuni, accanto al video dedicato alle architetture di Gabetti e Isola, Mollino, Venturelli, Nervi e altri protagonisti di Italia ‘61, raccontano la Torino del boom economico, teatro di un collezionismo colto dalla forte impronta internazionale. Proposte di pregnante attualità a settant’anni dalla loro comparsa, efficaci nel suscitare interrogativi fra le giovani generazioni di studenti, chiamate a cogliere con rinnovata creatività le sfide estetiche e tecnologiche del terzo millennio.
TORINO ANNI ‘50. La grande stagione dell’Informale
Fino al 1 settembre 2024
Museo di Arti Decorative Accorsi Ometto
Via Po, 55 - Torino
Tel. 011837688 int. 3
Info@fondazioneaccorsi-ometto.it
www.fondazioneaccorsi-ometto.it