venerdì 12 settembre 2025

DONNE DI QUADRI

Pace infinita
Carmen Pedullà
Pace infinita
2024
Olio su tela
40x50 cm
Mentre Hermann Hesse si accingeva a raggiungere l'eremo di Montagnola, in Canton Ticino, la sua risposta all'urgenza creativa diveniva prioritaria, totalizzante rispetto a tutto ciò che l'opinione pubblica ed egli in primis avevano sempre ritenuto essenziale per il raggiungimento della piena felicità: famiglia, lavoro, denaro, affetti.
Un sentimento di pari abnegazione nei confronti del fare artistico deve aver accomunato il poker d’assi protagonista, fino all'11 settembre scorso, della collettiva DONNE DI QUADRI, presso la Galleria del Chiostro della SS. Annunziata in via Po 45 a Torino.
Nella rassegna a cadenza annuale, quattro autrici hanno proposto manufatti inediti e il repertorio significativo di una carriera prolifica costellata di concorsi, mostre personali ed esposizioni collettive.
Cifra condivisa della rassegna è la nota ludica, lieve, a tratti malinconica, in antitesi allo stile unico e al percorso soggettivo di ciascuna espositrice.
Berretti rossi
Ambretta Rossi
Berretti rossi
2025
Acquerello
40x50 cm
Di Ambretta Rossi si è già rilevata la natura poliedrica, versatile, la volontà di attribuire un messaggio sociale alle scene di vita quotidiana (Giochi di carteSabato al supermercatoLibertà di scelta?), l'invito a guardare oltre l'apparente semplicità della superficie dipinta. Pittrice dallo sguardo attento, realizza inoltre oggetti e accessori, spesso con materiali di recupero, che dicono molto della sua traboccante creatività.
Al contrario, Luigina Buffoni si definisce ‘acquerellista pura’. L'acqua, medium privilegiato di pigmenti vividi e brillanti, è per Buffoni tecnica d’elezione sin dagli esordi, ad oggi praticata e insegnata in maniera esclusiva. Il suo portfolio comprende dettagli naturalistici: fiere selvatiche (tigri, ghepardi), fauna africana (zebre, scimmiette), animali domestici (cani, gatti) oltre a cavalli, orsi e al raro panda cinese. Pesci variopinti nuotano nel loro elemento, incuranti di presenze aliene, fiabesche, buffe creature sgorgate dalla fantasia dell’artista. Vicecersa, l'acqua fatta neve avvolge l’atleta, figura plastica in tuta e bastoni da sci saldamente ancorata al mondo reale.
Senza titolo
Luigina Buffoni
Senza titolo
2022
Acquerello su tela
30x30 cm
Il fil rouge dell’azione conduce al “Vitaldinamismo” di Carmen Pedullà, movimento inteso a “suscitare una riflessione sulla condizione umana e sul mondo che ci circonda”. Il termine da lei coniato descrive con esattezza un carattere che, reso esplicito nei quadri, ricerca l'essenza del vero e del bello in natura e nell'uomo. Paesaggi, forme astratte, danzatrici in movimento, scene corali concorrono a ricreare una dimensione ideale - tuttavia non meno immanente della realtà oggettiva - in cui ogni elemento rifulge di gioia. Qui il fine ultimo dell'arte, ovvero allietare lo spirito, si attua senza riserve. 
Se qualche dubbio persiste, una vaga mestizia adombra i pensieri, subito le nubi diradano lasciando spazio a cieli tersi, prati fioriti e scenari di intensa luminosità. La pittura di Carmen Pedullà rimane fedele a se stessa in rapporto dialettico con quanto cattura la sua attenzione, dà voce a un linguaggio poetico affine al lirismo di Giacomo Leopardi per cui: “È soltanto il voler essere ciò che non siamo che guasta ogni cosa al mondo”.
Luci del mattino
Franca Bisio
Luci del mattino
Acrilico
42x52 cm

Franca Bisio appare in iperbole, quasi in forma metonimica, inscritta nella materia di dipinti silenziosi, intimi, nel grigio avvolgente di disegni a grafite. Artista defilata, compare di rado accanto alle sue opere. Eloquenti quanto basta per rivelare la personalità dell’autrice, le tele ad acrilico (Resti, Luci del mattino, La bambola) e i lavori grafici (Dolcetto e merletti, La colazione, Anime in cammino, Maria Caterina e i cruciverba) mostrano con garbo, soffusa di luce, la trama sottile che sostiene il fragile destino di ogni esistenza.
Panta rei, il fiume di esperienze del quartetto scorre lento, a volte gorgoglia vivace, infine si espande per scomparire in una selva di ricordi. Sedimenta. Nell’alveo resta una messe di colori, di universi brulicanti di vita, l'eterno gioco di alternanze che armonizza e dà corpo al grande affresco della moltitudine umana.