Gian Giorgio Massara
V. PERUGIA Sorella Acqua 3 2020 |
Si è conclusa presso la galleria Fogliato (V. Mazzini, 9) la mostra di Vinicio Perugia dedicata al tema dell'acqua; l'inaugurazione, lo stop Covid, la riapertura a singhiozzo, non hanno permesso a tutti di visitare questa notevole esposizione nella quale le acque, i roccioni, gli alberi, gli ultimi fiori gelati dall'inverno, le canne palustri divengono silenti e poetici protagonisti della tela.
Vinicio è un vecchio amico che avevamo avuto il piacere di presentare a Pianezza, in occasione di un'altrettanto attraente rassegna.
Allievo di Fernando Eandi e di Giorgio Roggino, espone a Freiburg, Basilea, Mondovì, Collegno, Moncalieri e Viù (lose dipinte).
L'incontro appena concluso è presentato in catalogo dal Presidente della Società Meteorologica Italiana Luca Mercalli che sottolinea la realtà di
Ombrosi e umidi anfratti, tenui gorgoglii
di acque chete, talora strette nel ghiaccio o
ammantate di brine.
Il susseguirsi di dipinti - ripetutamente intitolati Sorella Acqua - attrae il visitatore per i rami spogli specchiati nelle acque del fiume, i ruscelli che s'insinuano fra le sponde pietrose, brevi cascatelle che scivolano di roccia in roccia, acque stagnanti e pur lucenti che illuminano il sottobosco, luccichii fra arbusti ancor autunnali. Anche la neve brevemente compare, adagiata sui massi: ma accanto, un esiguo corso d'acqua s'asconde fra il verde. Una tela trae invece ispirazione dalla poesia dei canneti che s'ergono spavaldi nel felice gioco cromatico degli azzurri.
Nella tela Naiade e Driade compare anche un'immagine femminile sensuale e misteriosa che s'offre alla luce fra gli sprazzi delle acque che l'affiancano.
Una mostra intrisa di "sapiente" pittura e di iterati tratti poetici che conferma tutte le qualità che Perugia serba nel proprio cuore.
S'è citato Fernando Eandi († 2018); a questo maestro la medesima Galleria dedica ora una mostra presentata da Francesco Poli, Gianfranco Schialvino e Anna Jarre, rassegna intima nelle successioni cromatiche e di "imaginifiche valenze" dovuta a un pittore che già nel 1960 Marziano Bernardi aveva positivamente considerato: "Atmosfere sospese e magiche".