Esiste un ricco patrmonio in Italia che lentamente sta tornando alla ribalta, grazie ad associazioni culturali, all'attivismo di molte persone volenterose, impegnate alacremente nel riscoprire e diffondere la conoscenza delle tradizioni locali, degli idiomi dimenticati e del sapere artigianale caratteristico dei territori alpini.
Operatrice culturale, dedita alla promozione del proprio comune di residenza in collaborazione con altri enti turistici e pro loco di zona, Alessandra Boggio da anni fa parte del direttivo dell'Associazione San Giusto Giovani di Mentoulles, alla quale si deve l'allestimento della
Festa di Primavera, il 21 marzo, in Borgata Granges, e nel periodo invernale dell'esposizione di presepi
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Iniziative che con altre interessano quella porzione di territorio piemontese posta sotto vincolo ambientale, quella regione dell'Alta Val Chisone incuneata nelle Alpi Cozie, compresa tra i parchi Orsiera Rocciavré, il Parco Naturale del Gran Bosco di Salbertrand, il Parco Naturale della Val Troncea e la Val Germanasca, con i comuni, le frazioni e le borgate nei dintorni di Exilles, insieme ad altre valli occitane parte di un patrimonio naturalistico ed ecomuseale di inestimabile valore.
Il lavoro di Alessandra Boggio si connota come una sorta di pacifica militanza, sia in veste di organizzatrice di eventi, sia quale pittrice di oggetti in stretta connessione con gli usi e i costumi tradizionali del luogo, a tutela di una cultura vernacolare, preziosa ancorché circoscritta, da considerarsi vero tessuto connettivo di una società in rapida trasformazione e sempre più parcellizzata.
Si tratta di opere che grande interesse avrebbero suscitato fra i collezionisti di arte naïf, nel senso più nobile del termine, ovvero di arte senza filtri e superfetazioni, ma espressione spontanea di un modo sentire la natura come madre e nutrice.
La montagna è da sempre per i valligiani un rifugio, fonte di lavoro, di loisir e senza dubbio motivo di ispirazione per immagini di grande realismo paesaggistico.
Allo stesso modo i lavori di Alessandra Boggio sono espressione di gioco, svago, impegno, risultato di una spiccata manualità, di attenta perizia artigianale, qualunque sia la tecnica adottata: sia essa pittura su vetro, sul metallo dei campanacci ornamentali, si tratti di decorazione su legno, o sulle lose in pietra di Luserna. Esuberanza creativa che trova esplicita manifestazione nel confezionamento di accessori per la casa, nell'hobbistica, dove al bricolage si unisce una vivace attenzione e una peculiare sensibilità femminile per la cura estetica dei dettagli.
Autenticità e riscoperta delle proprie radici sono il comune denominatore della produzione artisica dell'autrice, due aspetti che trovano ulteriore declinazione nelle targhe con motti affisse sui muri esterni delle baite e nell'insegna, per non citarne che una, di un antico forno. Targhe per lo più ad uso turistico spesso decorate con iscrizioni e termini desunti dell'antico idioma locale, il
patois, fino a non molti decenni or sono parlato nei borghi più isolati, progressivamente evolutosi in forme dialettali diffuse fra le popolazioni del comprensorio e infine inesorabilmente soppiantato dalla lingua italiana, più adatta alla comunicazione richiesta da un sistema via via più complesso e dinamico. Tuttavia, mai abbandonato definitivamente. Se ne trovano ancora tracce nella toponomastica della Savoia e della Valle di Susa, in alcune espressioni idiomatiche piemontesi, in testi letterari, nonché in atti notarili dei secoli passati, per lo più riguardanti controversie sulla proprietà dei pascoli e sui rapporti di buon vicinato in genere, conservati negli archivi storici comunali e nazionali.
In tutti i casi i soggetti e i supporti prediletti dall'autrice sono un richiamo diretto alla montagna, al folklore e alla natura, memoriali di attività umili, di abitudini legate all'agricoltura e alla pastorizia, profondamente radicate nel territorio di cui restano tracce lungo i sentieri, nelle malghe d'alta quota, nelle eccellenze gastronomiche, e nella rievocazione nostalgica di chi riscopre in essi la vera essenza del vivere comunitario.
Alessandra Boggio
www.montagnarte.it