martedì 15 settembre 2015

DIVISIONISMO TRA TORINO E MILANO

GIUSEPPE PELLIZZA DA VOLPEDO
L’amore nella vita, 1901- 1902
Olio su tela, 93 x 92 cm
Collezione privata, courtesy Gallerie Bottegantica Milano
Il Museo Accorsi – Ometto presenta un’esposizione che intende esplorare i percorsi del Divisionismo partendo dall’epicentro della pittura divisa italiana: il Piemonte e la Lombardia.
Il Divisionismo è stato un movimento fondamentale per la vita artistica e per la cultura italiana, pienamente inserito, con ruolo autonomo, nelle tendenze figurative europee della fine del secolo XIX e inizi del XX. L’importanza dello studio della luce e il ricorso ai colori puri, stesi in tessiture a puntini e filamenti, erano gli elementi che tracciavano la reazione al realismo in direzione simbolista e socio-umanitaria.
GAETANO PREVIATI
Viaggio nell'azzurro, 1895
Olio su tela, 55 x 75 cm
Collezione privata. Courtesy Gallerie Maspes, Milano
La nuova tendenza prendeva avvio dai secondi anni Ottanta dell’Ottocento, otteneva il varo ufficiale con la Prima Triennale di Milano del 1891 e si protraeva fino a tutti gli anni Venti del Novecento.
La mostra, realizzata in collaborazione con lo Studio Berman di Giuliana Godio e a cura di Nicoletta Colombo, muove dalla considerazione del ruolo fondamentale assunto nello svolgimento delle tendenze divisioniste dalle città di Milano e di Torino e intende concentrare l’attenzione sui protagonisti consacrati della “pittura divisa”,  di origine o formazione piemontese e lombarda.
ANGELO MORBELLI
Le parche, 1904
Olio su tela, 56 x 84,5 cm
Studio d’Arte Nicoletta Colombo, Milano
La scelta di una geografia divisionista convergente nell’asse Lombardia - Piemonte considera i protagonisti emblematici della sperimentazione pittorica luminosa: Giovanni Segantini, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Angelo Morbelli, Gaetano Previati, Vittore Grubicy de Dragon, Emilio Longoni, Matteo Olivero, Carlo Fornara, Giovanni Sottocornola, Cesare Maggi, Achille Tominetti, Andrea Tavernier, Giovanni Battista Ciolina,  Giuseppe Cominetti, Angelo Barabino.
GIACOMO BALLA
Villa Borghese con i covoni e l’eucaliptus, 1904
Pastelli colorati su cartoncino, 20 x 32 cm
Collezione privata
All’ingresso del secolo nuovo, accanto ai maestri ormai storicizzati, si affiancano pittori di più giovane generazione, affascinati dalla pittura di Segantini e di Previati, e che crearono le basi per la futura poetica incentrata sulla luce e sul movimento, ovvero i Futuristi Carlo Carrà, Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Leonardo Dudreville, promettenti autori legati per nascita o per formazione alla storia artistica piemontese e lombarda del tempo.
MATTEO OLIVERO
Solitudine, (La staccionata), 1907
Olio su tela, 150 x 200 cm
Collezione privata
Quarantacinque opere rigorosamente selezionate assicurano presenze importanti: tra le altre,  Le parche (1904), Vecchine curiose (1891) e Ave Maria della sera (1910) di Morbelli, Il sole (1903-1904) di Pellizza, La via del Calvario (1901) e Gregge all’alba (1910) di Previati, Bosco di faggi (Sensazioni gioiose) (1887-1912) di Grubicy de Dragon, Il ritorno dal bosco (1883-1884) di Longoni, Lavoro dei campi in Val Vigezzo (1895-1936) di Fornara, La piccola ricamatrice (Serenità) (1900) e La pastorella (1910) di Sottocornola.
LEONARDO DUDREVILLE
Meriggio a Borgotaro, 1908
Olio su cartone riportato su tela, 39,8 x 54,5 cm
Rovereto, MART, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto
Collezione VAF-Stiftung
DIVISIONISMO TRA TORINO E MILANO
Da Segantini a Balla
A cura di Nicoletta Colombo
16 settembre 2015 – 24 gennaio 2016
Museo di Arti Decorative Accorsi – Ometto
Via Po 55, Torino
Orario: da martedì a venerdì 10–13 e 14–18; sabato e domenica 10–13; 14–19. Lunedì chiuso.
Per informazioni: 011 837 688 int. 3; info@fondazioneaccorsi-ometto.it