lunedì 11 aprile 2022

L’ENIGMA DI KANDINSKIJ A PALAZZO ROVERELLA

Vasilij Kandinskij
Improvvisazione 11, 1910
Olio, 97,5 x 106,5 cm
The State Russian Museum, San Pietroburgo © 2021
Foto Scala, Firenze
L’enigma Kandinskij non è ancora compiutamente disvelato. E l’ampia retrospettiva KANDINSKIJ. L’OPERA / 1900-1940, fino al 26 giugno 2022 a Palazzo Roverella di Rovigo, curata da Evgenia Petrova e Paolo Bolpagni punta ad approfondire questa ricerca, con l'obiettivo "di aiutare a cogliere l’arco unitario del percorso dell’artista". La ricerca di un’autenticità interiore, la volontà di creare un mondo visivo nuovo e libero, il riferimento alla musica, l’irrazionalismo spiritualistico ispirato ai principi teosofici e il legame con l’arte popolare russa, rappresentano le costanti del suo impianto pittorico. Il tutto mentre, via via, si assiste al prender vita del graduale passaggio dalla figurazione all’astrazione, che si impone come chiave di volta di una delle rivoluzioni più radicali della pittura della prima metà del XX secolo.

Vasilij Kandinskij
Rider, 1909-1910
Collezione privata, Vienna

Il contributo di Vasilij Kandinskij (Mosca, 1866 - Neuilly-sur-Seine 1944) alla creazione di una forma espressiva fondata su nuovi presupposti è dirompente. Ma, sottolineano i curatori, "nonostante il grande lavoro storico-critico compiuto, anche negli ultimi decenni, da molti studiosi, il suo percorso cela ancora degli aspetti enigmatici". Numerose furono le matrici da cui scaturì, con lenta gradualità, quel linguaggio artistico che ha sconvolto il Novecento: oltre alla dichiarata suggestione esercitata dalla musica, Kandinskij rivela una profonda conoscenza della cultura rurale di Russia: case, mobili, costumi variopinti divengono familiari dopo il viaggio del 1889 nella provincia del Vologda in Siberia, intrapreso per compiere studi sul diritto contadino (si laurea nel 1992 in economia politica).
Vasilij Kandinskij
Destino (Il muro rosso) 1909
Olio su tela, 83 x 116 cm
Astrakhan, The P.M. Dogadin Astrakhan State Art Gallery
inv. AKГ-Ж-458
Abbandonata la carriera di giurista, si dedica alla pittura e alla ricerca teorica, ispirato dalla temperie romantica dell'ambiente culturale di Monaco, dove si trasferisce scegliendo di abitare nel villaggio di Murnau, nelle Alpi bavaresi. Dopo un breve contatto con i Nabis e l'esperienza fauve assorbita durante il soggiorno a Parigi nel 1906, preferisce guardare ai colori puri di Matisse, piuttosto che al movimento tedesco della Brücke, ritenuto troppo "barbarico", promotore di una poetica basata su posizioni espressive primitive. Sarà piuttosto l'esperienza al Bauhaus, di cui è vicedirettore nel 1922, a rivelarsi decisiva nell'elaborazione di un linguaggio visivo permeato di "astrazione lirica".
Vasilij Kandinskij
Mittengrun (Green in the middle), 1932
Collezione privata, Roma
La predilezione per il colore blu, insieme alla forma triangolare saranno fra gli elementi dominanti delle sue Composizioni. Sul finire della carriera il bianco e il cerchio costituiranno per l'artista i simboli privilegiati per rappresentare la perfezione divina e il silenzio primordiale che precede una nuova creazione. Si può essere concordi con Mario De Micheli nel ritenere che: "Per Kandinskij la storia dell'umanità è tutta racchiusa in questa marcia ascetica dal materialismo allo spiritualismo, cioè dal male al bene, dal buio alla luce, dall'angoscia alla felicità. L'arte non deve fare un cammino diverso: dal greve e umiliante impaccio della realtà materiale all'astratta libertà della visione pura"1.

Vasilij Kandinskij
Le Noeud rouge
Fondation Maeght, Saint-Paul de Vence (France)
Photo Claude Germain

Le sezioni della retrospettiva rodigina prendono avvio dagli esordi dell’artista, a Monaco di Baviera, per approfondire poi il suo approdo a Murnau e la scoperta Dello spirituale nell’arte, per sfociare quindi nel magico momento del Cavaliere azzurro e della conquista dell’astrattismo (1911-1914). Infine, il ritorno in Russia (1914-1921) e l’esperienza al Bauhaus (1922-1933), sino agli ultimi anni del Maestro in terra di Francia, corrispondono alle tappe di un percorso puntuale che documenta ciascuno dei momenti creativi di Kandinskij, attraverso una selezione di circa 80 opere raramente esposte al pubblico e quasi mai in Italia, provenienti da musei russi e da istituzioni museali europee.

1) M. De Micheli, Le avanguardie artistiche del Novecento, Feltrinelli Editore, Milano 1988, p. 105.

KANDINSKIJ. L'OPERA / 1900-1940
Fino al 26 giugno 2022
Palazzo Roverella
Via G. Laurenti 8/10, Rovigo
Orario: dal lunedì al giovedì 9 - 19; venerdì, sabato e prefestivi 9 - 22; domenica 9 - 20.
Info e prenotazioni: t. 0425 460093 (da lunedì a venerdì 9.30 - 18.30, sabato 9.30 - 13.30); info@palazzoroverella.com
www.palazzoroverella.com