giovedì 14 marzo 2019

ME, MYSELF(IE) AND I

GIPI
Autoritratto sul tetto

2014
Acquerello su carta
Courtesy of Francesco Bazzana
(www.tavoleoriginali.net)
Dopo "Dylan Dog 30 - Trent’anni di indagatore dell’incubo", allestita in Pinacoteca nel 2016, Sottodiciotto Film Festival & Campus torna a collaborare con l’Accademia Albertina di Belle Arti per la mostra ME, MYSELF(IE) AND I. L’autoritratto a fumetti. L’esposizione, aperta al pubblico fino al 7 aprile, è curata da Mariella Lazzarin e si lega strettamente al tema dell’autorappresentazione che caratterizza la 20a edizione del Festival (15 - 22 marzo). Quasi 100 pezzi fra tavole originali, cover, bozze e illustrazioni: dall’autoritratto classico, al journal intime, dall’alterego al reportage, restituiscono un'indagine a tutto tondo sulla narrazione di sé, sull'identità, sulle personali rappresentazioni del mondo.
WALTER MOLINO
Autoritratto
Matita su cartoncino
Courtesy of Little Nemo Art Gallery
Allestita nelle sale auliche che ospitano la collezione permanente della Pinacoteca Albertina (e quindi accanto ai dipinti degli artisti del Quattro-Cinquecento di scuola fiorentina e piemontese, dei pittori caravaggeschi, fiamminghi ed italiani del Seicento, dei paesaggisti del Sei-Settecento e agli altri capolavori dello storico patrimonio dell’Accademia), la mostra è divisa in tre sezioni: la prima (Me) riunisce gli autoritratti, la seconda (Myself) le tavole in cui gli artisti si rappresentano all'interno delle storie narrate mantenendo la propria identità e la terza (I) le opere in cui gli autori, attraverso propri altergo, si calano nei panni di personaggi funzionali alla narrazione. L’esposizione ripercorre oltre cento anni della storia del fumetto e dell'illustrazione, dall'autoritratto classico, magistralmente interpretato dalla matita di Walter Molino, dalla china e acquerello del 1917 del torinese Attilio Mussino (Zona di Guerra), passando dal traboccante Frezzato, al calligrafico Gipi (Gianni Pacinotti).
PAOLO ELEUTERI SERPIERI
Druuna - Carnivora"Eternauta presenta" n. 151
1995
Matita e china su carta
Courtesy of Pietro Alligo
Ai capolavori di Milo Manara, Jacovitti, Andrea Pazienza, Bonvi, Magnus, Paolo Eleuteri Serpieri (Druuna), Ivo Milazzo (La terra degli eroi per "Ken Parker Magazine"), fanno eco le esperienze di autori più indipendenti come Manuele Fior, Paolo Bacilieri (autore del manifesto della mostra), Davide Toffolo, Davide Reviati fino ad arrivare alle opere delle giovani disegnatrici torinesi Lucia Biagi ed Eleonora Antonioni; senza dimenticare il lavoro delle under 30 che lavorano soprattutto sul web, come Josephine Yole Signorelli 'Fumettibrutti' e Agnese Innocente, classe '94, candidata con Dieter è morto (Shockdom) al Premio Boscarato 2018 quale "Autrice rivelazione".
Oltre a presentare lavori provenienti dal mondo del fumetto, talora inediti - segnatamente L'Apocalisse, ora del n. 400 di Dylan Dog di Angelo Stano - la mostra propone anche un focus su vignettisti di diverse generazioni, che hanno collaborato o collaborano con importanti quotidiani nazionali, esponendo gli autoritratti di Giorgio Forattini, Mario Natangelo, Vauro Senesi e il compianto Vincino.
SERGIO PONCHIONE
Memorabilia(cover)
2017
China e tempera su carta
A suggellare il percorso espositivo, la videoinstallazione di Massimo Cartaginese C/o: Mars tin seas image (Napoli, 2011), un lavoro concettuale, diviso in sequenze dinamiche che indagano la possibilità di esprimere la persona e la sua identità come rappresentazione 'geografica'.
Come la letteratura, anche il linguaggio del fumetto è andato modificandosi nel corso del Novecento: l’esposizione di tavole di artisti dalle esperienze differenti invita il pubblico a interrogarsi sui vari metodi di lavoro e sui cambiamenti che negli anni hanno mutato i procedimenti di racconto e di scrittura. Le tecniche tradizionali di colorazione a penna, acquerello, inchiostro, tempera sono  sostituite - più spesso coesistono -, con la tavoletta grafica e con i nuovi dispositivi digitali. Grazie ad essi anche i visitatori potranno realizzare il proprio ritratto, nelle postazioni interattive ideate dagli allievi del Corso di scenografia dell'Accademia Albertina coordinati dalla docente Elisabetta Ajani.
VAURO
AutoritrattoPenna su carta
Numerosi sono i prestatori delle opere esposte: Piero Alligo, Santo Alligo, Eleonora Antonioni, Maurizio Berdondini, Stefano Biglia, Marco Castelletta, Francesco 'Ausonia' Ciampi, Paolo Bacilieri, Francesco Bazzana, Lucia Biagi, Marco Corona, Manuele Fior, Giorgio Forattini, Josephine Yole 'Fumettibrutti' Signorelli, Agnese Innocente, Mario Natangelo, Little Nemo Art Gallery, Roberto Recchioni, Vauro Senesi, Angelo Stano, Vanni Varalda, Giovanna Vincino e Fabio Visintin.
Alla mostra si affianca la ricca programmazione di eventi di Sottodiciotto Film Festival & Campus,  rivolto alle scuole primarie e secondarie di I e II grado, agli addetti ai lavori e ai cinefili, per scoprire, afferma Giulia Carluccio, Presidente AIACE: "le ibridazioni che l'era digitale e la diffusione dei new media hanno indotto nelle modalità di produzione e fruizione del cinema e di tutto ciò che gli sta intorno".

ME, MYSELF(IE) AND I. L’AUTORITRATTO A FUMETTI
9 marzo - 7 aprile 2019
Pinacoteca dell’Accademia Albertina di Belle Arti
via Accademia Albertina 8, 10123 Torino
Orario: tutti i giorni dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso alle ore 17.30). Chiuso il mercoledì.
Info: pinacoteca.albertina@coopculture.it; tel. 011 0897370
www.pinacotecalbertina.it
Sottodiciotto Film Festival & Campus, c/o Aiace Torino
Galleria Subalpina 30, 10123 Torino
info@sottodiciottofilmfestival.it; tel. 011 538962
www.sottodiciottofilmfestival.it

mercoledì 13 marzo 2019

PICASSO: "UNA MOSTRUOSA DILATAZIONE FORMALE"

Gian Giorgio Massara

PICASSO
Paysage de Juan-les-Pins
estate 1920
Il catalogo bilingue Les vacances de M. Pablo accompagna la mostra che Antibes ha dedicato a Picasso che trascorre – fra Antibes e Juan-les-Pins – i periodi estivi dal 1926 sino allo scoppio della guerra; vi ritorna nel 1946 lasciando opere che daranno vita al locale e ben articolato museo.
Il paesaggio è affascinante con mille sentieri che corrono fra secolari ulivi, pini in foggia di parasole, aranceti "au feuillage odoriférant", slanciati eucalipti; accanto all'artista è Françoise Gillot, una delle sue muse.
Tutte le opere esposte "baignent dans la lumière de la Méditerranée" a partire dal 1926 allorchè dipinge la Femme lisant, immagine ancora tradizionale intenta nella lettura in un'opera giocata sui toni del grigio-azzurro.
Ma l'opera datata 1925 Le baiser già è un avvolgersi di corpi indeterminati, mentre il ritratto presente in copertina Portrait de jeune fille è costituito solamente da uno srotolarsi di immaginari fili metallici a comporre la figura.
Fra le vedute, bello è il Paysage aux bateaux degli anni trenta, opera anche in rilievo che isola l'assommarsi di tipiche abitazioni di fronte alle imbarcazioni ormeggiate.
Un ritorno al mondo classico con Le flûte de Pan e l'assorto ritratto di Sara Murphy concludono una rassegna che propone i vari momenti del fare artistico di un personaggio che ha attraversato il Novecento lasciandovi una profonda traccia; mondo della grafica compreso.