venerdì 21 novembre 2014

CAVALLI CELESTI

Cavaliere corazzato e con faretra su cavallo bianco
terracotta grigia, ingobbio, pigmenti stesi a freddo
28,4 x 28,3 x 11,8 cm
Cina, Shaanxi (?) Han Occidentali, II secolo a.C.
Proprietà Compagnia di San Paolo
In occasione dell’anno del cavallo, secondo il calendario  cinese, il MAO presenta CAVALLI CELESTI. Raffigurazioni equestri nella Cina antica, una mostra per esplorare uno dei simboli della storia e della cultura cinese attraverso quarantacinque opere, dall’XI secolo a.C. al X d.C., provenienti dalle collezioni del museo e da una raccolta privata torinese.
Cavallo panciuto con criniera “a cimiero”
bronzo rossastro, 32,3 x 27,5 cm, Cina sud-occidentale
Han Orientali, II secolo d.C. (?)
Proprietà Regione Piemonte
Emblemi di nobiltà, eleganza, velocità e potenza, i cavalli si sono arricchiti nel corso del tempo di valenze soprannaturali ammantate di resoconti leggendari. Uno dei miti più noti è proprio quello dei “Cavalli Celesti”, straordinari destrieri capaci di trasportare chi li cavalcava nelle terre degli immortali.
Sei suonatori a cavallo
terracotta grigia, ingobbio, pigmenti stesi a freddo
dimensioni massime 34,8 x 32,4 cm
Cina, Shaanxi, dinastia Tang, metà VII –metà VIII secolo d.C.
Proprietà Comune di Torino
Il percorso espositivo è articolato in sette sezioni che corrispondono a diversi ambiti tematici: dalla guerra, al commercio, allo svago. In mostra preziose statuine funerarie a tutto tondo in terracotta dipinta e invetriata, nel periodo dalla dinastia Han (206 a.C. – 220 d.C.) alla dinastia Tang (618-907 d.C.), dove i cavalli appaiono soli o in rapporto dinamico con il cavaliere, colorati e arricchiti di dettagli a seconda della funzione che l'immagine doveva evocare e rendere viva. Saranno inoltre esposti elementi arcaici di bardature e di carri (XI sec. a.C. – II sec. d.C.), rilievi e ceramica dipinta (II sec. a.C. – I sec. d.C.).
Cavallo sellato
terracotta grigia, ingobbio, tracce di pigmento steso a freddo
59,5 x 56 x 22,5 cm
Cina, Shanxi (?), dinastia Tang, metà VII secolo d.C.
Collezione privata
In occasione della mostra saranno proposte conferenze e incontri di approfondimento con il pubblico, visite guidate dedicate, attività per scuole e famiglie.
Accompagna l’esposizione il catalogo edito da Silvana Editoriale, scritto da Marco Guglielminotti Trivel, conservatore del MAO per l’Asia orientale, con il contributo di Domenico Bergero, direttore della Struttura Didattica Speciale Veterinaria dell’Università di Torino.

CAVALLI CELESTI
Raffigurazioni equestri nella Cina antica

dal 21 novembre 2014 al 22 febbraio 2015
MAO Museo d’Arte Orientale
via San Domenico 11 - 10122 Torino
Orario: martedì - domenica 10 -18 (la biglietteria chiude un'ora prima).
Chiuso il lunedì
Info: 011.4436928; mao@fondazionetorinomusei.it
Facebook MAO. Museo d’Arte Orientale
Twitter @maotorino
www.maotorino.it

lunedì 17 novembre 2014

CARLO PIGINO

 
Una selezione di opere recenti, risalenti agli ultimi due anni di una produzione più che decennale, costituisce l'esposizione che la Galleria Vailati Arte dedica fino al 21 novembre alla pittura di Carlo Pigino.
Nato a Palazzolo Vercellese nel 1943, l'autore sviluppa negli anni uno spiccato interesse per l'arte figurativa, con particolare riferimento ai maestri dell' Ottocento e del Novecento.
A questo segmento di produzione pittorica Pigino dichiara di ispirarsi, essendo stato tra gli anni Ottanta e Novanta titolare della storica Galleria Bottisio a Torino.
Circa venti opere nelle quali il silenzio ovattato della neve pervade architetture note ai torinesi, monumenti simbolo di una città d'altri tempi dove il centro storico era teatro del loisir e le residenze reali facevano da quinta ai momenti giocosi e mondani dell'alta borghesia.
Spazi e architetture oggi dissimulate, in molti casi, dietro ai cantieri di una metropoli in continua trasformazione, o soverchiate da onnipresenti insegne pubblicitarie, che i colori di Pigino cancellano con sapiente perizia per delineare scorci dai toni rassicuranti e a tratti fiabeschi.
Un paesaggio ideale, dunque, al quale fanno da contrappunto vedute della Val d'Aosta, un casolare a Giaveno, per completare un personale racconto della memoria attestato sul passato, ma saldamente ancorato alla natura viva e presente nell'immaginario del pittore.
Ed è questa sensibilità, più che l'aspetto tecnico, che Pigino ricava dalla tradizione paesaggistica ottocentesca: una realtà concreta eppure ideale, un modo peculiare di raccontare i cambiamenti, che uniti al nitore compositivo del Novecento, si fondono in uno stile ben identificabile. Il punto di vista condiviso da chi cerca nella pittura una dimensione assoluta, lontana dai clamori, ma non troppo da ciò che è familiare; un mondo nel quale smarrirsi, per scoprire con stupore di aver trovato, forse, l'isola che non c'è.

CARLO PIGINO
Mostra personale
7 - 21 novembre 2014
Galleria Vailati Arte
Corso Bramante, 78 - 10126 Torino
Orario: 9,30-12,30 e 15,30-19,30. Chiuso lunedì mattina
Info: 011 6967292, galleria@vailatiarte.it
www.vailatiarte.it, pagina facebook

giovedì 13 novembre 2014

DUALISMO E UNITA'

Giuliana Azzario, Silvia Cestari, Michele Di Erre
Laura Fernandez, Bruno Guala, Mimmo La Grotteria
Vittoria Piccioni, Alberto Vindrola
L'Associazione “Amici dell’Arte” inaugura Domenica 16 novembre 2014 alle ore 18, presso l'Educatorio della Provvidenza a Torino, la mostra collettiva  DUALISMO E UNITA'.
Otto gli artisti presenti con opere ad acquerello, acrilico, olio, in una rassegna di stili eterogenei e tecniche differenti. Vi figurano l'astrattismo di Giuliana Azzario, il paesaggismo realista di Silvia  Cestari, le immagini derivate dal repertorio pop di Michele Di Erre e Mimmo La Grotteria, i volti contemplativi dello scultore e pirografo Bruno Guala, per proseguire con le composizioni eclettiche di Laura Fernandez, fino a risalire alla più tradizionale rappresentazione di genere con le nitide prospettive ad acquerello di Vittoria Piccioni e le poetiche vedute di  Alberto Vindrola.
Presso il  Circolo della Lirica "Amici di Renato Bruson", nei locali dell'Educatorio, sarà possibile assistere a partire dalle ore 16 al concerto con il soprano Yasmine Ferrero Varesino e Alberto Vindrola al pianoforte.

DUALISMO E UNITA'
Collettiva
16 - 22 novembre 2014
Inaugurazione domenica 16 novembre 2014 alle ore 18,00
Educatorio della Provvidenza
Corso Trento, 13 - 10129 Torino
Orario: tutti i giorni dalle 10 alle 20
Per informazioni: 336202778; amicidellarte2013@gmail.com
www.amici-dell-arte.it

lunedì 10 novembre 2014

WOMEN OF VISION

Stephanie Sinclair
“ Troppo giovani per dire sì”
giugno 2011
 Hajjah, Yemen
Con la mostra WOMEN OF VISION, che raccoglie le storie narrate su National Geographic da 11 donne che hanno dedicato la loro vita alla testimonianza attraverso la fotografia, Palazzo Madama avvia la partnership con National Geographic Italia.
Diane Cook
“ Fortezza assediata”
aprile 2008
Kauai, Hawaii
Ci sono veterane come Lynn Johnson, Jodi Cobb e Maggie Steber, e talenti emergenti come Erika Larsen e Kitra Cahana. Ci sono artiste che hanno dedicato la loro carriera a raccontare la società e la condizione femminile, altre che hanno immortalato paesaggi onirici, altre ancora che hanno scelto per missione la conservazione della natura e la tutela dell’ambiente.
Lynsey Addario
“Baghdad dopo la tempesta”
luglio 2011
Baghdad
99 fotografie, esposte in Corte Medievale, ritraggono culture lontane, immagini emblematiche di fenomeni come la memoria e l’alchimia che si instaura tra gli adolescenti, immortalano il disagio sociale delle spose bambine e la nuova schiavitù del XXI secolo.
Maggie Steber
“I segreti della memoria”
novembre 2007
Hollywood, Florida
Da 125 anni la fotografia di National Geographic è testimone autorevole dei grandi cambiamenti del mondo. La partnership tra Fondazione Torino Musei e National Geographic Italia è un'importante occasione per valorizzare l’offerta culturale della città ed affiancare l’immagine del museo a un marchio internazionale, riconosciuto nel mondo.
Erika Larsen
“Sami, il popolo che sussurrava alle renne”
novembre 2011
Gällivare, Svezia
Le fotografe in mostra: Lynsey Addario; Jodi Cobb; Kitra Cahana; Diane Cook; Carolyn Drake; Lynn Johnson; Beverly Joubert; Erika Larsen; Stephanie Sinclair; Maggie Steber; Amy Toensing.

WOMEN OF VISION
Le grandi fotografie di National Geographic

25 ottobre 2014 - 11 gennaio 2015
Palazzo Madama - Museo Civico d'Arte Antica
Piazza Castello - Torino
Orario: martedì - sabato 10-18, domenica 10-19.
La biglietteria chiude un'ora prima. Chiuso il lunedì
Info: t. 011 4433501

giovedì 6 novembre 2014

FLASHBACK

FLASHBACK, la manifestazione dedicata all’Arte Antica e Moderna, ritorna a Torino da giovedì 6 fino a domenica 9 novembre 2014 in una nuova sede: il Pala Alpitour | Isozaki. 
Paolo Scheggi (Firenze 1940 – 1971 Roma)
Intersuperficie curva dal rosso, 1965
Acrilico su tre tele sovrapposte, 140x105x6 cm
[Robilant + Voena, Milano (I) Londra (UK) Saint Moritz (CH)]
Alla partecipazione di 32 fra le gallerie più importanti e interessanti del settore, fra cui prestigiose realtà internazionali, si aggiungono le novità dell'edizione 2014: il panel dei talk, 6 appuntamenti ispirati al tema del LABIRINTO, il ciclo di interviste in videoproiezione Pasti d'artista (ogni giorno alle 15), le performance musicali nello spazio Artsquare, che spazieranno dal contemporaneo alla musica barocca, e le visite guidate FLASHBACK Storytelling che coinvolgeranno i visitatori, bambini e adulti, in percorsi di narrazione tra le opere esposte. 
Bartolomeo Bimbi (Settignano 1648 – Firenze 1729)
Vaso di fiori con fichi, pere e due farfalle
olio su tela, 44 x 35 cm
[Romigioli Antichità, Legnano (MI) (I)]
Prosegue  la collaborazione con l'artista visivo Alessandro Bulgini tramite la performance FLASHBACK è opera viva che si terrà ogni giorno alle 17 e si alimenterà di immagini del passato arricchite sulla pagina Facebook di FLASHBACK dai contributi del popolo della rete. Bulgini è anche l'autore dell'installazione HAIRETIKOS | LABIRINTO delle geometrie complicate, mie e di Angelo Froglia, parte integrante del progetto culturale dedicato al concept del labirinto. 
Kuga Keiho
paravento a due ante su carta e colori minerali
periodo Showa, 1950
187x181cm
[Gilistra, Torino (I)] 
Hanno spiegato le direttrici Stefania Poddighe e Ginevra Pucci: "Negli ultimi anni il mondo è profondamente cambiato, FLASHBACK corrisponde alla “ripresa”; la crisi (dal greco κρίσις, ovvero cambiamento) non è necessariamente un fatto negativo, ma può trasformarsi in un mutamento positivo se si riescono a modificare i comportamenti in modo più responsabile. L’Arte ora è un’attività sociale dotata di caratteristiche proprie. Cogliere il valore comunicativo e significante dell’Arte è il fine di FLASHBACK”.   
 Giorgio de Chirico
Il grande metafisico, 1971
olio su tela, 80 x 60 cm
[Mazzoleni Galleria d'Arte, Torino (I)]
FLASHBACK è realizzata con il contributo di Regione Piemonte, Compagnia di San Paolo e Camera di Commercio di Torino, con il patrocinio di Regione Piemonte e Città di Torino ed è la prima fiera d'arte ad avvalersi delle potenzialità della realtà aumentata grazie all'app SPAM MAGAZINE, scaricabile gratuitamente per iOS e Android: puntando la fotocamera di uno smartphone o tablet sul logo di FLASHBACK l'utente potrà visualizzare una serie di informazioni aggiuntive direttamente sulla schermata. 
De Alchimia: Opuscola Complura Veterum Philosophorum
Francoforte, 1550
Legatura coeva in piena pergamena (195 X 150 mm)
[Libreria antiquaria Il Cartiglio, Torino (I)]
Per facilitare la circolazione del pubblico della Settimana dell'Arte è previsto un servizio di navette gratuite tra il Pala Alpitour | Isozaki e l’Oval Lingotto, nei giorni della fiera. Anche quest'anno i visitatori di FLASHBACK saranno accolti dall'ARTGATE, il portale che segna l'ingresso di via Filadelfia 82.

FLASHBACK
L'arte è tutta contemporanea

II edizione
dal 6 al 9 novembre 2014
Pala Alpitour | Isozaki
Via Filadelfia, 82 - Torino
Orario: 11 - 20
Per informazioni:+39 393 6455301;info@flashback.to.it
www.flashback.to.it
Per prenotare le visite guidate: storytelling@flashback.to.it

martedì 4 novembre 2014

SEGANTINI

Giovanni Segantini
La raffigurazione della primavera (1897)
olio su tela, 116 x 227 cm
New York, French & Company
A Palazzo Reale di Milano una grande mostra antologica celebra Giovanni Segantini.
Curata da Annie-Paule Quinsac, autrice del catalogo ragionato e maggior esperta di Segantini e da Diana Segantini, pronipote dell’artista e già curatrice della esposizione tenutasi alla Fondazione Beyeler nel 2011, la mostra presenta per la prima volta a Milano oltre 120 opere da importanti musei e collezioni private europee e statunitensi, divise in otto sezioni.
Giovanni Segantini
Il coro della chiesa di Sant’Antonio Abate in Milano (1879)
olio su tela, 119 x 88,5 cm
Milano, Fondazione Cariplo, Gallerie d'Italia - Piazza Scala Milano
Milano è centrale nella breve e intensa vicenda dell’artista che, nato ad Arco di Trento nel 1858, allora “terra irredenta” posta sotto il dominio dell’Impero Asburgico, muore quarantunenne nel 1899 in Engadina. Quasi “apolide”, persa la cittadinanza austriaca, non riuscirà per questioni burocratiche legate al mancato servizio di leva prestato per l’Austria, ad ottenere cittadinanza e passaporto italiani.
A Milano trascorrerà, dal 1865 al 1881, diciassette anni fondamentali per la sua carriera. Nato poverissimo e orfano, compie il suo apprendistato a bottega e a Brera, sviluppando rapidamente una prodigiosa capacità tecnica e intellettuale ed un personalissimo pensiero estetico formulato in numerosi e brillanti scritti teorici.
Giovanni Segantini
Il Naviglio a Ponte San Marco (1880)
olio su tela, 76 x 52,5 cm
Collezione privata
Quando nel 1881 arriva in Brianza, Segantini aspira a un contatto con la natura, rifiutando l’idea metropolitana della vita e dell’arte dei suoi amici scapigliati. Non intende tuttavia condividere l’esistenza quotidiana dei contadini. Adotta da subito uno stile alto borghese, con villa e servitori, che lo porta in breve a uno stato di crisi economica permanente, nonostante il successo e i guadagni. Dalla Brianza passa in Svizzera in abitazioni sempre più lussuose: nel 1886 a Savognino nei Grigioni, nel 1894 a Maloja nel meraviglioso chalet Kuoni, spostandosi  durante i lunghi e freddi inverni a Soglio in Val Bregaglia. Trascorre lunghe ore all’aperto per giorni, dipingendo direttamente sulla tela e di getto i luoghi che lo circondano.
Giovanni Segantini
Dopo il temporale (1883-1885)
olio e tempera su tela, 180 x 123 cm
Collezione privata
Dalla pittura contadina derivata da Millet e dai pittori francesi della metà dell’Ottocento, arriverà ad una visione simbolista, con gli esiti più alti nel tema della maternità, divenuto per lui un'ossessione a causa della personale vicenda familiare. Con il trasferimento in Svizzera nel 1886, approda al divisionismo negli scorci delle Alpi, in composizioni sempre più vaste dove la presenza umana è solo allegorica.
Giovanni Segantini muore il 29 settembre del 1899, giovane e famoso, tra i pittori meglio pagati del suo tempo e con opere in importanti collezioni pubbliche olandesi, belghe, tedesche, austriache, ungheresi e inglesi, tanto che nel primo decennio del Novecento sarà il riferimento per i maestri delle avanguardie europee. 
Giovanni Segantini
Ritorno dal bosco (1890)
olio su tela, 64,5 x 95,5 cm
St. Moritz, Museo Segantini, deposito della Fondazione Otto Fischbacher - Giovanni Segantini
La prima guerra mondiale, l’isolamento culturale dell’Italia fascista e la visione franco-centrica della storiografia delle avanguardie europee elaborata nel Novecento, lo relegano nel limbo del provincialismo, subendo in seguito la condanna politicizzata del futurismo italiano.
Dato il numero limitato di opere prodotte, disperse in tutto il mondo e rese molto fragili dalla tecnica utilizzata, il percorso dell’artista è stato ricostruito solo poche volte nella sua interezza; per i più recenti episodi si deve infatti risalire alla mostra di San Gallo in Svizzera del 1956 e alla retrospettiva del centenario ad Arco nel 1958.
La mostra è co-prodotta dal Comune di Milano – Cultura, Palazzo Reale e Skira editore, in collaborazione con Fondazione Antonio Mazzotta.

SEGANTINI
18 settembre 2014 - 18 gennaio 2015
Palazzo Reale
Piazza Duomo, 12 - 20121 Milano
Orari: lunedì 14,30-19,30; martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9,30-19,30;
giovedì e sabato: 9,30-22,30. La biglietteria chiude un’ora prima
Per informazioni: 02 92800375 (dal lunedì al sabato dalle 8 alle 18,30);
www.mostrasegantini.it; www.comune.milano.it/palazzoreale

lunedì 3 novembre 2014

GIOVANNI BATTISTA QUADRONE. UN IPERREALISTA PIEMONTESE DELL'OTTOCENTO

Giovanni Battista Quadrone
Prima della partenza per la caccia (1897)
Olio su tavola, 37x31,5 cm
Collezione privata
Dopo le mostre dedicate ad Antonio Fontanesi e ad Alberto Pasini, la Fondazione Accorsi – Ometto rende omaggio a Giovanni Battista Quadrone, uno dei massimi rappresentanti della pittura di genere dell’Ottocento italiano, con l'esposizione di circa quaranta opere, a cura di Giuseppe Luigi Marini in collaborazione con lo Studio Berman di Giuliana Godio.
Giovanni Battista Quadrone
Preludio di una battagliuzza (1897)
[o Bassotti. Battaglia imminente]
Olio su tavola preparata con telina di sostegno, 39,4x50,3 cm
Collezione privata
Il pittore nacque nel 1844 a Mondovì da una ricca famiglia di imprenditori di materiali lapidei e morì nel 1898 a Torino; i suoi dipinti vennero collezionati in Italia, in Europa e nelle Americhe, raggiungendo le più alte quotazioni di mercato negli anni ‘70 dell’Ottocento.
Allievo di Gaetano Ferri all’Accademia Albertina di Torino, esordì dal 1865 nelle esposizioni nazionali con soggetti di storia e di costume nell’ambito del gusto «alla Meissonier», pittore che conobbe a Parigi nel 1870 durante un soggiorno di pochi mesi. 
Giovanni Battista Quadrone
Un giullare (1871)
Olio su tela, 68,5x54 cm
Collezione privata
Rientrato a Torino dove aveva lo studio, Quadrone fu attivo nel capoluogo piemontese e a Mondovì, dove, nella propria tenuta, ambientò scene di vita contadina e situazioni domestiche.
Ai soggetti di caccia e di cani, nei quali analizzava la psicologia di uomini e di animali con occhio implacabile, al tema dei guitti operosi nei circhi itineranti dell’ultimo decennio, dal 1883 aggiunse la fascinazione per il mondo arcaico e isolato della Sardegna, allora poco conosciuto, che lo portò a realizzare dipinti finitissimi, caratterizzati da una esecuzione perfezionistica.
Giovanni Battista Quadrone
Pranzo democratico (1894)
Olio su tavola, 32x44 cm
Collezione privata
Condannata nel Novecento dalla critica come eccessiva, tale precisione gli valse il primo premio alla grande esposizione fiorentina del 1896-1897 e l'acquisizione di opere per le collezioni del Museo Civico di Torino e per la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
Stroncato il 23 novembre 1898 da un tumore diagnosticato tardivamente, lasciò la giovane moglie sarda e i tre figli a soli 54 anni. Fu subito celebrato, un anno dopo, da una grande mostra alla Promotrice di Torino, promossa e organizzata dagli amici pittori Turletti, Ricci e Calderini e dal cognato conte Alberto Lanza. 
Giovanni Battista Quadrone
Il circo (1894)
[o I saltimbanchi]
Olio su tavola preparata con telina di sostegno, 36,5x63 cm
Collezione privata
Una seconda retrospettiva del 1922, sempre alla Promotrice, e una terza, in «coabitazione» con Pasini, nel 1949, alla Galleria della Gazzetta del Popolo, hanno preceduto la grande, doppia rassegna monografica alla Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino e all’Antico Palazzo di Città di Mondovì, nel 2002, a cura di Giuseppe Luigi Marini che, nel 1998, con il censimento dell’intera produzione quadroniana in tre volumi, 1.100 pagine, ha realizzato un’opera preziosa e definitiva sull’artista.

GIOVANNI BATTISTA QUADRONE
Un iperrealista piemontese dell’Ottocento

19 settembre 2014 - 11 gennaio 2015
Museo di Arti Decorative Accorsi – Ometto
Via Po, 55 - 10124 Torino
Orario: da martedì a venerdì 10–13 e 14–18; sabato e domenica
10–13 e 14–19; lunedì chiuso
Info: tel. 011.837.688 int. 3; info@fondazioneaccorsi-ometto.it;
www.fondazioneaccorsi-ometto.it

mercoledì 22 ottobre 2014

ROY LICHTENSTEIN. OPERA PRIMA

Drawing for Girl with Hair Ribbon (1965)
Graphite pencil and colored pencil on paper
14.3 x 14.6 cm 
Collection André Bromberg
© Estate of Roy Lichtenstein / SIAE 2014
Oltre 12.000 persone a Torino hanno visitato, nei primi 20 giorni,  la mostra Roy Lichtenstein. Opera Prima,  realizzata grazie alla collaborazione con Roy Lichtenstein Foundation. 235 opere su carta, la più grande esposizione mai dedicata in Europa, grazie a prestiti provenienti da musei come National Gallery di Washington, Museum of Modern Art e Whitney Museum di New York, Art Institute di Chicago e da collezioni pubbliche e private.
Von Karp (1963)
Graphite pencil and colored pencil on paper
14.6 x 14.3 cm
Private Collection
© Estate of Roy Lichtenstein / SIAE 2014
Insieme ai disegni, datati dai primi anni Quaranta al 1997, alcuni grandi dipinti e una documentazione fotografica dell’artista al lavoro, testimoniano il rilevante corpus di opere del maestro americano. In passato i disegni di Roy Lichtenstein (New York 1923-1997) sono stati esposti solo in rare occasioni: al CNAC di Parigi nella mostra Roy Lichtenstein: Dessins sans bande (1975), poi ospitata a Berlino e Aachen in Germania. Nel 1987 al MoMA nell’esposizione The drawings of Roy Lichtenstein. Infine nel 2005 Lichtenstein: En proceso/In process presso il Museo de Arte Abstracto Español,  mostra replicata in altri musei spagnoli, in Francia e negli Stati Uniti.
Figure with Trylon and Perisphere and Surrealism (Studies, 1977)
Graphite pencil and colored pencil on paper
22.4 x 19.8 cm
Private Collection
© Estate of Roy Lichtenstein / SIAE 2014
L'allestimento torinese, a cura di Danilo Eccher, direttore GAM, evidenzia la parte più intima e privata del lavoro di Roy Lichtenstein, focalizzandosi sulle Prime Idee, quelle 'concettualizzazioni' -definizione data dalla moglie dell'artista, Dorothy-, che in un secondo tempo sono divenute i grandi capolavori conosciuti nel mondo. Il progetto curatoriale indaga sia le variazioni stilistiche del processo creativo dell’opera su carta, sia l'incredibile mondo letterario che alimenta l'immagine del maestro indiscusso della Pop Art.
Study for Pop! (1966)
Felt-tip marker and cut-and-pasted printed paper on newsprint
28 1/2 x 22 inches; 72.4 x 55.9 cm
Collection of Marsha and Jeffrey Perelman
© Estate of Roy Lichtenstein / SIAE 2014
Il catalogo, edito da Skira, raccoglie importanti saggi critici e le preziose testimonianze di Dorothy Lichtenstein (Presidente) e Jack Cowart (Direttore esecutivo) della Roy Lichtenstein Foundation.
In un’atmosfera pop proseguono le iniziative collaterali: laboratori didattici, workshop, incontri,  tra Nail bar, Face Painting, Cup Pop Art e la campagna “social” su Facebook, Pinterest, Twitter, Instagram, con due hashtag dedicati: #Followthepop #LichtensteinGAM.

ROY LICHTENSTEIN. OPERA PRIMA
27 settembre 2014 - 25 gennaio 2015
GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea
Via Magenta, 31 - 10128 Torino
Orario: martedì - domenica 10-18; giovedì 10-22.30.
La biglietteria chiude un’ora prima
Tel. 011 4429518; www.gamtorino.it

sabato 18 ottobre 2014

LIBRI/Il profumo della letteratura

Mercoledì 22 ottobre 2014 alla TRIENNALE DI MILANO nel Salone d’Onore alle ore 18.30 sarà presentato il libro Il profumo della letteratura curato da Daniela Ciani Forza e Simone Francescato con vari saggi di studiosi che indagano il rapporto tra scrittura e sensazioni olfattive.
I saggi che lo compongono presentano un universo olfattivo-letterario che si estende dall’antichità alla cultura rinascimentale, dal simbolismo e dal decadentismo della fin de siècle a fenomeni letterari postmoderni di grande risonanza mediatica.
Con i curatori intervengono le giornaliste Laura Laurenzi (La Repubblica) e Cristina Milanesi (Io Donna). Introduce Maurizio Crippa (direttore generale Cosmetica Italia).

a cura di Daniela Ciani Forza e Simone Francescato
Il profumo della letteratura
2014, 15 x 21 cm, 384 pagine
19 colori, brossura
ISBN 978-88-572-2567-8
€ 26,00
www.skira.net

LIBRI/Vita effervescente di Madame Clicquot



Lunedì 20 ottobre 2014 al TEATRO PARENTI a Milano alle 18.30 avrà luogo una serata dedicata al libro Vita effervescente di Madame Clicquot, edito da Skira.
Gli attori Anna Della Rosa, Linda Gennari e Corrado Tedeschi interpreteranno brani del libro con la regia di Andrée Ruth Shammah, raccontando la storia – scritta da Fabienne Moreau archivista della Maison – di Barbe Nicole Ponsardin, intrepida fondatrice della Maison di Champagne rimasta vedova giovanissima, che prese le redini dell’azienda trasformandola in una dei brand di maggior successo internazionale.

Fabienne Moreau
Vita effervescente di Madame Clicquot
2014, 14 x 21 cm, 224 pagine, brossura
ISBN 978-88-572-2334-6
€ 17,00
www.skira.net

giovedì 16 ottobre 2014

INSETTI INCONTRANO UOMINI

Il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino nell’ambito dell’iniziativa Fuori programma  il Museo C’è organizza all’interno degli istituti penitenziari del Piemonte una esposizione entomologica itinerante.
Dopo le esperienze positive tenute nel corso del 2014 presso la Casa Circondariale di Alba nel mese di marzo, la Casa Circondariale di Novara nel mese di giugno e quella di Cuneo nel mese di settembre, che hanno suscitato interesse, partecipazione ed interazione da parte dei detenuti (per molti dei quali è stato il primo contatto con un’attività museale, seppur non tradizionale), la mostra Insetti incontrano Uomini sarà esposta dal 16 al 31  ottobre 2014 presso la Casa Circondariale di Verbania.
Il progetto prevede un programma di collaborazione con il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria (PRAP) che dovrebbe consentire al Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino di svolgere attività didattico – museali all’interno delle carceri.
L’esposizione presenta insetti della collezione di Pietro Castellano, collezionista di Torre Pellice, provenienti dal Sud del mondo (Africa, Sud America, Sud Est asiatico), oltre ad alcuni esemplari della fauna entomologica italiana.
La mostra è fruibile esclusivamente dai detenuti e dal personale operante nel carcere. Come negli allestimenti precedenti, tenuto conto della presenza di varie etnie all’interno del penitenziario e per favorire la comprensione delle collezioni esposte, è stata fornita una brochure in quattro lingue (italiano, inglese, francese e rumeno).

INSETTI INCONTRANO UOMINI
Casa Circondariale di Verbania
16-31 ottobre 2014

mercoledì 15 ottobre 2014

ARTE E TRADIZIONE DELLE LACCHE MYANMAR

In occasione della visita del Presidente del Myanmar U Thein Sein a Torino, prevista per  il 18 e 19 ottobre, il Comune di Torino, l'associazione Italia Myanmar, il MAO Museo d'Arte Orientale e l'organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale (UNIDO) organizzano un'esposizione di manufatti in lacca prodotti a Bagan.
La collezione di lacche verrà allestita nella Sala Mazzonis del MAO e sarà visibile al pubblico gratuitamente nelle giornate di sabato 18 e domenica 19 ottobre.
L'evento e' finanziato dalla Cooperazione Italiana allo Sviluppo e intende promuovere l'artigianato del Myanmar evidenziando la laboriosità dei processi produttivi e i ricchi contenuti storici e artistici che rendono le lacche birmane un prodotto unico al mondo.
In occasione della mostra sarà proiettata una documentazione iconografica tratta dal volume “Missionario e diplomatico. L’avventura di Padre Paolo Abbona dal Piemonte alla Birmania” a cura di Anna Maria Abbona Coverlizza e Vittorio G. Cardinali (Associazione Immagine per il Piemonte).

ARTE E TRADIZIONE DELLE LACCHE MYANMAR
18 e 19 ottobre 2014
MAO Museo d’Arte Orientale
Via San Domenico, 11 - 10122 Torino
Orario: martedì-domenica 10-18 (la biglietteria chiude un'ora prima).
Chiuso il lunedì
Tel. 011.4436928; www.maotorino.it
facebook MAO. Museo d’Arte Orientale
twitter @maotorino

martedì 14 ottobre 2014

VENTI DI CALLIGRAFIA


Calligrafare è l’arte di comunicare correttamente senso,
un’espressione plastica: è ARTE a pieno titolo.
La scrittura è il mezzo più idoneo della comunicazione,

è la risposta alla nostra società
in cerca delle sue radici e della sua identità.

(Bernard Arin)

L’associazione “dal Segno alla Scrittura”, in occasione della celebrazione del ventennale di attività, presenta la mostra Venti di calligrafia.
Accanto alle opere di maestri calligrafi di fama internazionale che hanno svolto attività e workshop presso l’Associazione, sono esposti i lavori realizzati dai soci in occasione della loro partecipazione ai corsi.
L’Associazione culturale “dal Segno alla Scrittura” è una realtà senza fini di lucro unica nel suo genere in Piemonte, a cui collaborano a titolo volontario, grafici, insegnanti, illustratori e appassionati. Il suo principale obbiettivo è diffondere la conoscenza, lo studio e la pratica della calligrafia recuperando gli stili storici della scrittura attraverso corsi rivolti a principianti e professionisti, attività informative, visite guidate presso Biblioteche, Archivi Storici e Musei.
Scrive Irene Cabiati nella presentazione in catalogo: "questa attività creativa, come tutte le arti, è un banco di sperimentazione in cui ciascuno, ricevuti gli insegnamenti di base, può esplorare l'uso di materiali diversi (plastica, legno, metalli, ceramica), dialogare con altre tecniche (pittura, scultura, incisione, fotografia, digitale) e divertirsi ad analizzare i segni, deformarli, reinventarli e vestirli con la propria poetica fino a creare superbi capolavori. Non è da tutti arrivare a risultati sublimi. Ciascuno ha il proprio traguardo espressivo. Il sentiero per raggiungerlo è l'esperienza più interessante, a cominciare dall'intima sensazione di pacatezza che accompagna il fluire del movimento mentre l'emozione creativa che nasce dal cuore passa attraverso il pennino e diventa un segno".

VENTI DI CALLIGRAFIA
11 ottobre - 9 novembre 2014
Palazzo Barolo
Via delle Orfane, 7 - 10122 Torino
Orario: martedì-venerdì 10-12 e 15-17,30; sabato 15-17,30; domenica 15-18,30
Info: 333108472, www.segnoscrittura.com
Ingresso libero

giovedì 9 ottobre 2014

IL TUGHRA DI SOLIMANO IL MAGNIFICO

Tughra di Solimano il Magnifico
Ègira X/ XVI secolo
manoscritto, carta, oro, lapislazzuli, pigmenti
altezza cm 47.5; larghezza cm 59
Il MAO espone per pochi giorni, nella galleria dedicata ai paesi Islamici dell’Asia, un prezioso esemplare di tughra cinquecentesco.
Il tughra era la firma personale o il sigillo dei sultani ottomani ed è uno dei maggiori esempi dell’arte calligrafica araba. Concepita e disegnata all'inizio del regno di ciascun sultano dal calligrafo di corte, veniva usata nei documenti ufficiali e nella corrispondenza del sovrano.
Il primo tughra appartenne a Orhan I (1284-1359), il secondo sultano dell'Impero ottomano: dalle forme più semplici passò, attraverso una complicata evoluzione, alla forma raffinatissima e "classica" del tughra di Solimano il Magnifico (Trebisonda 1494-Szigetvar 1566), sultano dell’Impero Ottomano dal 1520.

Solimano il Magnifico
(Trebisonda 1494-Szigetvar 1566)
Dopo la presa di Bisanzio l’Impero si estende tra Asia, Africa ed Europa e Solimano ne diventa il più celebre sultano, succedendo al padre Selim, e imponendosi come “conquistatore di nuove terre, amministratore di immensi possedimenti, innovatore nel campo della giurisprudenza, patrono delle arti e poeta lui stesso, ma anche padre sanguinario, eroe tragico agli occhi dei sudditi e dei suoi avversari" (G. Vercellin).
Il Magnifico espande l’Impero in modo ineguagliato in un mosaico sterminato di popoli e religioni (arabi, curdi, berberi, serbi, croati macedoni, ucraini, bulgari, ungheresi, rumeni, greci, armeni, caucasici, e poi ebrei, cristiani, siriaci, copti, maroniti, ortodossi e così via). Arriva a piantare le sue bandiere a Budapest e diventa uno degli arbitri d’Europa.

IL TUGHRA DI SOLIMANO IL MAGNIFICO
10 - 12 ottobre 2014
MAO Museo d’Arte Orientale
Via San Domenico, 11 - 10122 Torino
Orario: martedì - domenica 10-18 (la biglietteria chiude un'ora prima), chiuso il lunedì
www.maotorino.it
facebook MAO. Museo d’Arte Orientale
twitter @maotorino
t. 011.4436928

mercoledì 8 ottobre 2014

MASBEDO. TODESTRIEBE

MASBEDO
Todestribe, 2014
Video HD a un canale
courtesy MASBEDO, Massimo Antichi, Beatrice Bulgari,
Snaporazverein e Sammlung Wemhöner
La Fondazione Merz presenta un progetto dei Masbedo (Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni), dal titolo Todestriebe, incentrato sul tema dell’incomunicabilità, in concomitanza con l’uscita di  The Lack, primo lungometraggio dei due artisti, presentato alla 71. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia e al Reykjavík International Film Festival. Fulcro del progetto è la mostra costituita da 9 opere video -alcune inedite, altre risalenti all'ultimo decennio-, pensata come un’unica installazione che coinvolge l’intero spazio espositivo, sfondo ideale per riflettere sul rapporto fra le varie arti e la capacità visionaria di ciascuna di rappresentare la condizione umana e la natura.
MASBEDO
Ionesco Suite, 2013
single channel video
2K transferred on HD file
format 16:9
length 16’ 55’’
edition 5 + 2 AP
courtesy MASBEDO and Sammlung Wemhöner
Tradizionalmente la Fondazione Merz pone la mostra a confronto con la figura e l’opera di Mario Merz. I Masbedo hanno scelto il video Lumaca, realizzato da Gerry Schum nel 1970, che vede Merz disegnare una spirale su un vetro posto davanti a lui e hanno invitato un gruppo di video artisti internazionali (tra cui Lin de Mol, Gianluca e Massimiliano De Serio, Rä Di Martino, Jan Fabre, Shaun Gladwell, Sigalit Landau, Marzia Migliora, Damir Ocko, Nicolas Provost, Catherine Sullivan) a riflettere su quel lavoro storico e sull’identità stessa della video-arte, con un intervento soggettivo che diviene parte di un'opera collettiva a forma di spirale. Il tema dell’incomunicabilità trova in questa installazione il suo punto d’arrivo e la sua svolta fondamentale, il suo messaggio positivo affidato proprio all’azione dell’Arte, unica dimensione e ambito di pensiero capace di essere elemento di comunicazione, di farsi parola ed emozione comune.

Il Cinema Massimo - Museo Nazionale del Cinema di Torino il 15 ottobre alle ore 20,30 presenterà l’anteprima del film The Lack e il 20 ottobre, dalle 16 alle 20, la rassegna dei video Glima, Person, Tralalà, Distante un padre, 11.45.03, non ospitati in mostra.

MASBEDO. TODESTRIEBE
a cura di Olga Gambari
4 ottobre 2014 – 11 gennaio 2015
Fondazione Merz
Via Limone, 24 - 10141 torino
Info:+39 011 19719437; www.fondazionemerz.org; info@fondazionemerz.org

giovedì 5 giugno 2014

PRERAFFAELLITI. L'UTOPIA DELLA BELLEZZA

John Everett Millais (1829-1896)
Ofelia, 1851-52
Olio su tela, cm 76,2 x 111,8
Donato nel 1894 da Sir Henry Tate - ©Tate, London 2014
       Settanta capolavori della Confraternita dei Preraffaelliti dalla collezione della Tate, arrivano a Torino dal 19 aprile al 13 luglio 2014, dopo un tour mondiale, prima di rientrare a Londra dove saranno custoditi in un'ala dedicata del museo e da cui non usciranno per molti anni. L'esposizione, realizzata e curata da Alison Smith, capo curatore della sezione di arte inglese del XIX secolo presso la Tate Britain, insieme a Caroline Corbeau-Parsons (Assistente Curatore, Arte Inglese 1850-1915), presenta per la prima volta in Italia alcuni capolavori indiscussi della compagine inglese, summa pittorica dell'età vittoriana.
Dante Gabriel Rossetti (1828-1882)
Dantis Amor, 1860
Olio su mogano, cm 74,9 x 81,3
Donato nel 1920 da F. Treharne James - ©Tate, London 2014
       La Confraternita, fondata nel settembre del 1848, si proponeva di cambiare la società attraverso l'arte, ispirandosi agli ideali del passato e del primissimo Rinascimento, dipingendo soggetti tratti dalle opere di Dante Alighieri, di William Shakespeare, dalle novelle medievali o dalla Bibbia. La religiosità, tema ricorrente, è espressa con un'intensità che all'epoca sconvolse critici d'arte come Charles Dickens, ma che incontrò invece il favore di John Ruskin, loro sostenitore e mecenate.
La mostra, allestita nello spazio mostre del Polo Reale, in Palazzo Chiablese si articola in 7 sezioni: La Storia, La Religione, Il Paesaggio, La Vita moderna, La Poesia, La Bellezza e Il Simbolismo.
       Di carattere letterario sono i temi portanti del Disseppellimento della regina Matilda e Mariana di John Everett Millais, oltre ad Ofelia, Claudio e Isabella di William Holman Hunt e Lear e Cordelia di Ford Madox Brown, nella sezione dedicata alla storia, seguita da opere a carattere religioso quali Ecce Ancilla Domini! di Dante Gabriel Rossetti, Gesù lava i piedi di Pietro di Ford Madox Brown e La vigilia del Diluvio di William Bell Scott, dove è accentuato il simbolismo dell'arte cattolica primitiva.    
Ford Madox Brown (1821-1893)
Prendete Vostro figlio, Signore
iniziato nel 1851-52, ampliato e rielaborato nel 1856-57
Olio su tela, cm 72 x 38
Donato dalla signorina Emily Sargent e dalla signora
Ormond in memoria del fratello John Singer Sargent, 1929 - ©Tate, London 2014
       L'area dedicata alla società contemporanea evidenzia la critica rivolta alla società industriale inglese da John Ruskin, predominante nel quadro di William Holman Hunt Risveglio di coscienza o in quello di Ford Madox Brown Prendete Vostro figlio, Signore.
       Ruskin influì anche sul modo di dipingere il paesaggio, sia tra i fondatori che fra i seguaci della Confaternita, come John Brett e William Dyce. Ne sono esempio Maggio a Regent's Park di Charles Allston Collins, Il fiume Brent a Gendon di Ford Madox Brown e Paesaggio con ragazza accanto a un faggio di George Price Boyce.
       A metà del 1850 Rossetti produsse una serie di composizioni ad acquerello, oggetto della sezione Poesia, coloratissime e ricche di particolari, successivamente prese a modello da artisti posteriori anche nelle arti decorative, ma che soprattutto ebbero influenza sui lavori in piccola scala di Elizabeth Siddall, sua musa e moglie, nonché artista dotata di una personalità autonoma. 
Dante Gabriel Rossetti (1828-1882)
Proserpina, 1874
Olio su tela, cm 125,1 x 61
Donato nel 1940 da W. Graham Robertson - ©Tate, London 2014
        Nel 1859 Rossetti torna a cimentarsi con la tecnica ad olio, arrivando a comporre opere sorprendenti: donne sensuali, riccamente descritte, ispirate ai capolavori di Tiziano e Veronese. Tra le eroine più celebri figurano Proserpina e Beata Beatrix di Rossetti e Oriana di Frederick Sandys, autori, come Millais, alla ricerca di una bellezza nuova e radicale.
       Conclude il percorso la sezione riguardante gli esiti che l'arte dei Preraffaelliti ebbe sui movimenti artistici successivi, su Edward Burne-Jones e, attraverso di lui, sul simbolismo europeo.
La voce di Luca Beatrice racconterà, in un saggio a catalogo e nel video in mostra, la fortuna critica che la Confraternita ha avuto nella cultura occidentale, anche recente. Il catalogo è pubblicato da 24 ORE Cultura - Gruppo 24 Ore, produttore dell'esposizione.

PRERAFFAELLITI. L'utopia della bellezza
Dal 19 aprile al 13 luglio 2014
Palazzo Chiablese
Piazzetta Reale - Torino
Orari: lun 14.30 - 19.30; mar, mer, dom 9.30 - 19.30, gio, ven, sab 9.30 - 22.30
Il servizio di biglietteria termina un'ora prima della chiusura.
Info e prenotazioni: tel. 011 0881178; http://www.ticketone.it; http://www.mostrapreraffaelliti.it