venerdì 27 marzo 2020

TRY THIS AT HOME

Fedele alla propria missione di rendere l'arte contemporanea uno strumento per leggere il mondo di oggi, la Fondazione Sandretto risponde all'emergenza in atto con il progetto di condivisione dei contenuti online dal titolo TRY THIS AT HOME.
Pensata per le famiglie, gli insegnanti e gli studenti che, anche a distanza, stanno cercando modi per parlarsi, aggiornarsi e continuare a imparare insieme, la piattaforma contribuisce a recuperare quella lentezza necessaria, per quanto forzata, ad assaporare il gusto di cimentarsi in attività e modalità di apprendimento inedite. Scoprire un artista, lasciarsi affascinare dal video di una performance, leggere una citazione, fare chiarezza sul significato di un termine può diventare un'esperienza pratica grazie ai laboratori ispirati alle opere sul sito I Speak Contemporary, nato proprio con l'intento di creare uno strumento di e-learning aperto a tutti, sia in italiano che in inglese.

Una serie di post sulla pagina Instagram della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (@fondazionesandretto) e sulla pagina Instagram I Speak Contemporary (@Ispeakcontemporary) proporranno una selezione di contenuti curati e pensati per la fruizione da casa: video lezioni, laboratori, interviste e approfondimenti: a partire dall'opera di Ragnar Kjartansson, The End - Rocky Mountains, passando per La Rivoluzione Siamo Noi, opera di Maurizio Cattelan, e altri ancora.

https://www.ispeakcontemporary.org/ebook-ita

Un altro strumento interattivo è rappresentato dall'e-book Art at Times: una mappa per esplorare il mondo dell'arte contemporanea, in italiano e in inglese.
Art at Times... is a medium. Ogni linguaggio viene raccontato grazie a una selezione di artisti e opere che lo rappresentano. Ogni opera ha una scheda descrittiva, con immagini, link a siti di artisti e musei, video, interviste, audio e un glossario, utile per chiarire la terminologia specifica.

Nell'e-book Art at Times si scopre come l'arte contemporanea può, per esempio, raccontare una storia, essere politica, rubare, mischiare tutto o essere un'idea. Art at Times... is a museum: si espande il racconto dell'arte contemporanea, includendo un focus sull'architettura dei musei e alle sue professioni, grazie allo staff della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, i cui membri hanno descritto il loro lavoro in una serie di brevi video interviste (Art at Times... is a job).

Il sistema è aperto al contributo di ciascun utente, che potrà condividere con gli operatori feedback, documentazione, storie e racconti suscitati dall’incontro con le opere e con i laboratori di I Speak Contemporary attraverso l’hashtag #TryThisAtHome su instagram, facebook e twitter.

martedì 24 marzo 2020

GUARDA CERCA SCOPRI


I musei sono chiusi, ma la Fondazione Torino Musei continua a lavorare con nuovi progetti digitali per rendere le opere, gli spazi, le collezioni e le mostre visitabili anche se #iorestoacasa.
Con i social, i musei GAM, Palazzo Madama e MAO continuano ad essere visitabili, anche se in remoto.

GUARDA
Sui canali Youtube di GAM, Palazzo Madama e MAO sono disponibili playlist con video di approfondimento realizzati dai direttori, dai conservatori, da docenti universitari.
Con la playlist #AppuntidalMAO alcuni professori dell'Università degli Studi di Torino affezionati al MAO raccontano le loro opere preferite dalle collezioni del museo. I video sono pubblicati giornalmente sui canali Instagram e Facebook.

Nella playlist #StoriedaPalazzo, sono i conservatori di Palazzo Madama a guidare il pubblico tra opere e spazi del museo.
In #GAMconTE, una serie di clip riguardano le opere della collezione permanente, insieme a temi legati alle esposizioni temporanee Pittura Spazio Scultura e Helmut Newton. Works.
Anche in questo caso i video sono ogni giorno proposti anche sui canali Instagram e Facebook.

CERCA
Il catalogo della maggior parte delle opere dei musei è consultabile online. È possibile cercare gli artisti e le  opere preferite nelle collezioni di Palazzo Madama, della GAM e del MAO.

SCOPRI
Grazie al progetto Google Arts & Culture, al quale i musei di Fondazione hanno precocemente aderito, sono on line tante mostre virtuali di Palazzo Madama, GAM e MAO.

venerdì 13 marzo 2020

TRIENNALE DECAMERON

Giovanni Agosti
Proseguono gli appuntamenti di Triennale Decameron - nuovo format di Triennale Milano che invita artisti, designer, architetti, intellettuali, musicisti, cantanti, scrittori, registi, giornalisti a sviluppare una personale narrazione - con lo storico e critico d’arte Giovanni Agosti, sabato 14 marzo alle ore 17.00.

Triennale Decameron è un progetto a cura del Comitato scientifico di Triennale Milano: Umberto Angelini, Lorenza Baroncelli, Lorenza Bravetta, Joseph Grima.
Da un’idea di Joseph Grima, trae spunto dal Decamerone di Giovanni Boccaccio, che narra di un gruppo di giovani che nel 1348 per dieci giorni si trattengono fuori da Firenze per sfuggire alla peste nera e a turno si raccontano delle novelle per trascorrere il tempo.

Tutte le "novelle" di Triennale Decameron saranno trasmesse in diretta sul canale Instagram di Triennale. Tutti i giorni alle 17.00.

 Prossimi appuntamenti:
Lunedì 16 marzo, ore 17.00
con Anna Franceschini, artista

Mercoledì 18 marzo, ore 17.00 TBC
con Victoria Cabello, conduttrice televisiva e attrice

Venerdì 20 marzo, ore 17.00
con Piero Salvatori, violoncellista

Ulteriori ospiti confermati per le prossime settimane saranno: Linus, conduttore radiofonico; Michela Murgia, scrittrice; Giacinto Siciliano, direttore Carcere di San Vittore con Silvia Basta, responsabile dei progetti Fondazione Maimeri; Tiziano Scarpa, scrittore; Patrick Tuttofuoco, artista.

NOMINATO IL DIRETTORE DELL'ACCADEMIA ALBERTINA

Il Direttore dell'Accademia Albertina
Edoardo Di Mauro
ll 21 febbraio 2020 il Ministro dell'Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi ha firmato il decreto di nomina del Prof. Edoardo Di Mauro, docente di Storia e Metodologia della Critica d'Arte, a Direttore dell'Accademia Albertina.
Edoardo Di Mauro, nato nel 1960, è stato Condirettore Artistico della Galleria d'Arte Moderna e dei Musei Civici torinesi dal 1994 al 1997. Dal 1995 è Direttore Artistico e Presidente del Museo d'Arte Urbana. Dal 2002 curatore della BAM Biennale d'Arte Contemporanea del Piemonte. Ha curato centinaia di mostre in spazi pubblici e privati italiani ed europei.

La nuova direzione, in sintonia con la Presidente Paola Gribaudo, conta di completare l'imponente lavoro di riqualificazione degli spazi iniziato nel 2015, oltre a potenziare l'offerta formativa e a consolidare la crescente internazionalizzazione dell'Accademia.
Il Direttore uscente, il regista Salvo Bitonti, invece è stato designato dalla Direzione generale AFAM del Ministero dell’Università e della Ricerca, quale curatore e organizzatore per le arti visive per l’appuntamento del Bologna Follow-up Group (BFUG), una sorta di G20 della cultura, dove saranno ospitati i 48 Ministri dell’Istruzione Superiore dei paesi europei.

giovedì 5 marzo 2020

OLTRE LO SPECCHIO

Giovane donna con album di foto
Torino 1850 circa
stampa all'albumina
Formato carte de visite (63 x 100 mm)
Associazione per la Fotografia Storica Torino
Sulle note del valzer brillante di Verdi, orchestrato da Nino Rota per il Gattopardo di Visconti, la mostra OLTRE LO SPECCHIO illustra la vivace società italiana del XIX secolo, partendo dai ritratti fotografici e dai loro immancabili corredi - abiti, occhiali e oggetti preziosi - negli aulici saloni del seicentesco Palazzo Falletti di Barolo, acquisito nel 1806 e reso celebre salotto torinese del Risorgimento nonché centro di carità cristiana dagli ultimi proprietari Carlo Tancredi e Giulia Colbert di Maulévrier.
Emblemi dell'alta borghesia ottocentesca, come i protagonisti del romanzo di Tomasi di Lampedusa rappresentano la committenza cui si rivolse fin dagli esordi il mercato della fotografia.
Parte del costume e indice di una cultura sociale e politica il ritratto fotografico ebbe una tale diffusione da lambire in seguito tutti i ceti sociali fino alle classi più povere.
Ritratto maschile
Torino 1860-70 circa
stampa all'albumina
Formato carte de visite (63 x 100 mm)
Collezione privata
La "rivoluzione fotografica" poté inizialmente contare su un ben determinato pubblico che aveva specifiche esigenze di acquisto, una committenza medio-alta che raggiunta la sicurezza materiale desiderava affermarsi attraverso segni esteriori. Gli studi fotografici, al pari dei salotti culturali o degli ateliers d'artista divennero "luoghi di consacrazione di status", approntati con fondali trompe l'oeil, ambientazioni teatrali di gusto eclettico per le riprese e un annesso laboratorio per lo sviluppo.
Lo scopo ultimo del ritratto fotografico non era semplicemente quello di fermare il tempo di un ricordo, piuttosto quello di celebrare se stessi, la propria identità, creare un’opera d’arte al pari del ritratto pittorico. Seppure manifestazione di intimità, la fotografia era il riflesso di una socialità talora del tutto apparente, resa evidente da segni e simboli: massicci volumi per soggetti analfabeti e gioielli presi a prestito da signore meno abbienti.
Ventaglio di corte
Motivo traforato a centrino,
manici sporgenti sovrapponibili, cannocchiale allungabile
1815 circa
Tartaruga
Collezione Caposio
Allestita in collaborazione con la Associazione per la Fotografia Storica, la mostra a cura di Edoardo Accattino è strutturata in due grandi parti precedute da una sezione introduttiva al fine di illustrare la nascita e le diverse soluzioni tecniche - dagherrotipo, calotipo, carta salata e albuminata (non di rado colorate a mano), fotocamera a soffietto, stereoscopio ecc. - riflesso di una vivacità tecnico-scientifica estremamente ampia e variegata. Scolpite dalla luce su lastre preparate "le figure, sedute o nell'atto di scrutare in lontananza, suggeriscono maestà e un che di distante; rivolte verso la macchina fotografica, segnalano invece un rapporto più stretto e pratico con l'ambiente"1, ricalcando i clichés di un genere pittorico consolidato.
Abito femminile da giorno con roselline stampate
Manifattura inglese, 1870 circa
Cotone
Collezione privata
Nella prima sezione sfilano in rassegna gli eleganti ritratti dell’alta società (e non solo) in vari formati. Dagli economici biglietti da visita di Disdéri, scambiati in occasioni di feste e ricorrenze, oppure raccolti nell'album di famiglia, iconici con i volti di Garibaldi e Vittorio Emanuele II o didascalici con le filatrici, il lattaio, il personale domestico; alle effigi in formato album di Umberto I e Margherita di Savoia accanto alla balia con bambino immortalata da un fotografo ambulante, fino ai pretenziosi formati famiglia (210 x 275 mm circa) e panel (200 x 300 mm circa), qui le immagini prendono corpo attraverso gli abiti d’epoca, ombrelli e occhiali esposti in sala, espressione della ricchezza e della magnificenza della società europea alla fine del XIX secolo.
Occhiali a forbice
fine del XVIII secolo
Tartaruga e argento
Collezione Caposio
Protagonisti della seconda sezione sono i volti di persone comuni, in special modo nelle pose scattate tra Piemonte, Liguria e Svizzera dalla fotografa ambulante Leonilda Prato nei primi decenni del Novecento: un materiale straordinario poiché documenta non solo un mestiere - per di più svolto da una donna, fatto già di per sé eccezionale - ma un'intera società colta nel passaggio del secolo. Seguono le foto di gruppo realizzate da Lorenzo Foglio, postino di Barolo a cavallo tra XIX e XX secolo, incentrate sulla duplice valenza identitaria e collettiva della figura umana.
Se abiti, occhiali e oggetti d’uso sono una dimostrazione della vita quotidiana dei ceti più abbienti, per le fasce più deboli la fotografia è l’unico ricordo che ne tramanda la memoria, nobilita il lavoro e ne celebra l'umile operosità, tenace espressione di impegno e riscatto sociale.

1. Jan Jeffrey, Fotografia, Skira, Rizzoli, Ginevra-Milano 2003, p. 22.

OLTRE LO SPECCHIO
Società e costume nel ritratto fotografico ottocentesco

1 febbraio - 5 aprile 2020
Palazzo Barolo
Via Corte d’Appello 20, Torino
Orario: dal martedì al venerdì: 10.00-12.30 15.00-17.30; sabato e domenica: 15.00-18.30. La biglietteria chiude un’ora prima
Informazioni e prenotazioni: 338 1691652; palazzobarolo@arestorino.it
www.operabarolo.it