lunedì 3 novembre 2014

GIOVANNI BATTISTA QUADRONE. UN IPERREALISTA PIEMONTESE DELL'OTTOCENTO

Giovanni Battista Quadrone
Prima della partenza per la caccia (1897)
Olio su tavola, 37x31,5 cm
Collezione privata
Dopo le mostre dedicate ad Antonio Fontanesi e ad Alberto Pasini, la Fondazione Accorsi – Ometto rende omaggio a Giovanni Battista Quadrone, uno dei massimi rappresentanti della pittura di genere dell’Ottocento italiano, con l'esposizione di circa quaranta opere, a cura di Giuseppe Luigi Marini in collaborazione con lo Studio Berman di Giuliana Godio.
Giovanni Battista Quadrone
Preludio di una battagliuzza (1897)
[o Bassotti. Battaglia imminente]
Olio su tavola preparata con telina di sostegno, 39,4x50,3 cm
Collezione privata
Il pittore nacque nel 1844 a Mondovì da una ricca famiglia di imprenditori di materiali lapidei e morì nel 1898 a Torino; i suoi dipinti vennero collezionati in Italia, in Europa e nelle Americhe, raggiungendo le più alte quotazioni di mercato negli anni ‘70 dell’Ottocento.
Allievo di Gaetano Ferri all’Accademia Albertina di Torino, esordì dal 1865 nelle esposizioni nazionali con soggetti di storia e di costume nell’ambito del gusto «alla Meissonier», pittore che conobbe a Parigi nel 1870 durante un soggiorno di pochi mesi. 
Giovanni Battista Quadrone
Un giullare (1871)
Olio su tela, 68,5x54 cm
Collezione privata
Rientrato a Torino dove aveva lo studio, Quadrone fu attivo nel capoluogo piemontese e a Mondovì, dove, nella propria tenuta, ambientò scene di vita contadina e situazioni domestiche.
Ai soggetti di caccia e di cani, nei quali analizzava la psicologia di uomini e di animali con occhio implacabile, al tema dei guitti operosi nei circhi itineranti dell’ultimo decennio, dal 1883 aggiunse la fascinazione per il mondo arcaico e isolato della Sardegna, allora poco conosciuto, che lo portò a realizzare dipinti finitissimi, caratterizzati da una esecuzione perfezionistica.
Giovanni Battista Quadrone
Pranzo democratico (1894)
Olio su tavola, 32x44 cm
Collezione privata
Condannata nel Novecento dalla critica come eccessiva, tale precisione gli valse il primo premio alla grande esposizione fiorentina del 1896-1897 e l'acquisizione di opere per le collezioni del Museo Civico di Torino e per la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
Stroncato il 23 novembre 1898 da un tumore diagnosticato tardivamente, lasciò la giovane moglie sarda e i tre figli a soli 54 anni. Fu subito celebrato, un anno dopo, da una grande mostra alla Promotrice di Torino, promossa e organizzata dagli amici pittori Turletti, Ricci e Calderini e dal cognato conte Alberto Lanza. 
Giovanni Battista Quadrone
Il circo (1894)
[o I saltimbanchi]
Olio su tavola preparata con telina di sostegno, 36,5x63 cm
Collezione privata
Una seconda retrospettiva del 1922, sempre alla Promotrice, e una terza, in «coabitazione» con Pasini, nel 1949, alla Galleria della Gazzetta del Popolo, hanno preceduto la grande, doppia rassegna monografica alla Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino e all’Antico Palazzo di Città di Mondovì, nel 2002, a cura di Giuseppe Luigi Marini che, nel 1998, con il censimento dell’intera produzione quadroniana in tre volumi, 1.100 pagine, ha realizzato un’opera preziosa e definitiva sull’artista.

GIOVANNI BATTISTA QUADRONE
Un iperrealista piemontese dell’Ottocento

19 settembre 2014 - 11 gennaio 2015
Museo di Arti Decorative Accorsi – Ometto
Via Po, 55 - 10124 Torino
Orario: da martedì a venerdì 10–13 e 14–18; sabato e domenica
10–13 e 14–19; lunedì chiuso
Info: tel. 011.837.688 int. 3; info@fondazioneaccorsi-ometto.it;
www.fondazioneaccorsi-ometto.it