martedì 30 dicembre 2025

L’ITALIA DEI PRIMI ITALIANI

Circo Agonale (Piazza Navona)
Pio Joris
Circo Agonale (Piazza Navona)
olio su tela, 62 x 135 cm
Collezione privata
Al Castello di Novara è in corso la mostra L’ITALIA DEI PRIMI ITALIANI. Ritratto di una nazione appena nata, a cura di Elisabetta Chiodini, con 70 capolavori dai primi anni Sessanta dell’Ottocento al terzo decennio del Novecento di alcuni dei maggiori protagonisti della nostra cultura figurativa.
La rassegna si articola in sette sezioni dedicate al territorio: rurale, marittimo, urbano; alla cultura borghese, all'arte declinata al femminile, al tema della prostituzione e alla vita nelle nascenti metropoli.
Il mondo contadino, dalle Alpi alla Sicilia, è raccontato attraverso l'esperienza quotidiana dei nuovi italiani effigiati nei lavori di grandi artisti tra cui Telemaco Signorini (1835-1901), Giuseppe De Nittis (1846-1884), Giovanni Battista Quadrone (1844-1898), Carlo Fornara (1861-1978) e Cesare Maggi (1881-1961).
Veduta di Cortina
Cesare Maggi
Veduta di Cortina
 1920-1925 circa
olio su tela, 70 x 100 cm
Collezione privata
Lo sguardo si sposta lungo il tratto costiero della penisola per descrivere le regioni marittime con la loro varietà di specie botaniche e le differenti conformazioni geologiche: in prevalenza alte, frastagliate, rocciose e scoscese quelle che si affacciano sul Mar Ligure e sul Mar Tirreno, per lo più basse con spiagge sabbiose e ghiaiose quelle che si affacciano sul Mar Adriatico. Distribuito su un perimetro di oltre 8000 chilometri molto diversi per morfologia, ambienti naturali, insediamenti umani e produttivi, l’articolato territorio costiero si ritrova nei dipinti di Giovanni Fattori (1825-1908), Vincenzo Cabianca (1827-1902), Luigi Steffani (1828-1898), Francesco Lojacono (1838-1915), Rubens Santoro (1859-1941) e molti altri.
Le risaiuole
Angelo Morbelli
Le risaiuole
 1897
olio su tela, 40 x 60 cm
Collezione privata
La realtà urbana delle tre Capitali d’Italia, Torino, Firenze, Roma, è invece documentata nella terza sezione. Anche grandi città come Napoli, Venezia sono al centro dei dipinti di Filippo Carcano (1840-1914), Pio Joris (1843-1921), Adolfo Tommasi (1851-1933), Marco Calderini (1850-1941) e altri. Non ultima, Milano è ampiamente raffigurata. Prima metropoli italiana, in rapida trasformazione, a vent’anni esatti dalla proclamazione dello stato unitario, in occasione dell’Esposizione Industriale Italiana del 1881, è definita da Giovanni Verga la “Città più Città d’Italia”. Di fatto, Milano assumerà il ruolo di capitale morale del paese, destinata ad assumere in breve tempo una funzione trainante nel campo della produzione industriale e del lavoro.
In Corte d’Assise
Francesco Netti
In Corte d’Assise
1882
olio su tela, 95,5 x 181,5 cm
Bari, Pinacoteca Metropolitana "Corrado Giaquinto"
Nel prendere in esame gli aspetti peculiari dell'Italia postunitaria non si può ignorare il ruolo giocato dal ceto borghese nella costruzione di un'identità nazionale. Sono in special modo gli svaghi a determinarne il profilo sociale: intenti a passeggiare in lussureggianti giardini urbani, ricreati da serate mondane a teatro, tra le luci soffuse di prestigiosi salotti, ritratti in campagna per una gita fuori porta o in luoghi di villeggiatura i suoi protagonisti si affacciano dalle tele di Ettore Tito (1859-1941), Giulio Aristide Sartorio (1860-1932), Vespasiano Bignami (1841-1929), Pompeo Mariani (1857-1927),Carlo Pittara (1835-1891) e Luigi Gioli (1855-1947).
La quinta sezione è declinata tutta al femminile e illustra le diverse relazioni che numerose donne borghesi intrattenevano con le arti figurative, dalle visitatrici delle città d’arte con i relativi musei, alle collezioniste di arte contemporanea, frequentatrici dei maggiori atelier d'artista per valutare personalmente le opere da acquistare. C'era chi amava dipingere per puro diletto e chi, invece, aveva coraggiosamente scelto di fare della pittura la propria professione. Di alcune di esse testimoniano Silvestro Lega (1826-1895), Odoardo Borrani (1833-1905), Michele Cammarano (1835-1920).
Quanto sa di sale lo pane altrui
Eugenio Spreafico
Quanto sa di sale lo pane altrui
1883 circa
olio su tela, 61 x 75 cm
Collezione privata
La piccola cella del castello ospita la sezione dedicata ai tanti volti che la prostituzione ha avuto nell’Ottocento. Argomento spesso oggetto dell’attenzione di romanzieri e poeti, drammaturghi e compositori, ma che molto più raramente è stato affrontato dai pittori, è qui esemplificato fra gli altri da Angelo Morbelli (1853-1919).
L'ultima parte del percorso conduce il visitatore ad esaminare la vita quotidiana dei nuovi Italiani nelle più moderne città del Paese. Luoghi industrializzati e sempre più popolosi nei quali lusso e miseria convivevano spesso l’uno accanto all’altra. Città che alternavano zone prestigiose con splendidi complessi edilizi rispondenti alle esigenze della facoltosa borghesia, a zone squallide e fatiscenti abitate da una popolazione spesso priva di un lavoro regolare, dedita ai lavori più umili o all’accattonaggio.Tali episodi di vita moderna sono documentati da grandi artisti come Emilio Longoni (1859-1932), Giovanni Sottocornola (1855-1917), Attilio Pusterla (1862-1941), Francesco Netti (1832-1894), Demetrio Cosola (1851-1895) e Italo Nunes Vais (1860-1932), anch'essi come i loro soggetti artefici degli eventi che portarono alla nascita dello Stato nazionale.

L’ITALIA DEI PRIMI ITALIANI
Ritratto di una nazione appena nata
1 novembre 2025 – 6 aprile 2026
Castello di Novara
Piazza Martiri della Libertà 3
Orari: da martedì a domenica dalle 10 alle 19 (ultimo ingresso ore 18). Lunedì chiuso
Aperture anticipate alle ore 9: domenica 29 marzo, sabato 4 aprile, domenica 5 aprile e lunedì 6 aprile 
Aperture straordinarie: giovedì 1, lunedì 5, martedì 6 e giovedì 22 gennaio; lunedì 6 aprile 2026. Chiuso mercoledì 31 dicembre
Per informazioni: T. 0321 1855421
www.metsarte.it