martedì 18 febbraio 2020

L’ANIMA BUONA DEL SEZUAN


Scritta fra il 1938 e il 1940, L’anima buona del Sezuan è una fiaba di ambientazione cinese in cui Brecht trasforma in epica e poesia i grandi movimenti della storia, della politica, dell’etica. In scena al Teatro Astra vede l’elaborazione drammaturgica e l’interpretazione di Elena Bucci - che cura anche la regia - e di Marco Sgrosso, entrambi eredi della poetica di Leo De Berardinis. Assieme a loro sul palcoscenico Maurizio Cardillo, Andrea De Luca, Nicoletta Fabbri, Federico Manfredi, Francesca Pica, Valerio Pietrovita e Marta Pizzigallo e Christian Ravaglioli che esegue le musiche originali dal vivo; il disegno luci è di Loredana Oddone, la cura e la drammaturgia del suono di Raffaele Bassetti, le scene in legno e le maschere di Stefano Perocco di Meduna.


Tre dèi confusi, ingenui e pasticcioni, vagano sulla terra in cerca di un’anima buona. Giunti nella capitale del Sezuan, chiedono aiuto all’acquaiolo Wang, piccolo imbroglione dal cuore buono. Tuttavia soltanto Shen-Tè, generosa e povera prostituta, accetterà di accoglierli, ricevendo in premio una ricompensa di mille dollari d’argento, con i quali potrà cambiare vita e acquistare una piccola tabaccheria.
Di fronte all’assalto avido e cattivo di una schiera di approfittatori insaziabili, Shen-Tè (Elena Bucci), troppo debole e comprensiva, sarà costretta a farsi sostituire dal cugino Shui-Tà, cinico e inflessibile affarista che trasforma il negozietto in una manifattura. In questo allestimento l’apparire e scomparire di Shen-Tè e Shui-Tà coinvolge gli attori che assumono su di sé le identità di diversi personaggi, a partire da Marco Sgrosso, che interpreta sia l’affettuoso acquaiolo Wang che l’opportunista aviatore Yang Sun di cui Shen-Tè si innamora, sviluppando una caleidoscopica vicenda fino al sorprendente epilogo.

Lo sguardo lucido e profetico di Brecht immette nella drammaturgia questioni politiche e interrogativi etici e - con i toni di una fiaba dolce e amara, in bilico tra tragedia e burla - induce a riflettere sul sentimento del bene e del male, ma anche sul senso e la funzione del teatro e dell’arte. La scrittura scenica è sospesa tra canto, parlato, movimento e si intreccia alla musica dal vivo, mentre - attraverso l’uso di maschere senza tempo e di palchetti da commedia che diventano palafitte, stanze, rifugi, città - la compagnia si impegna in una vertiginosa danza con questa favola attuale che risveglia domande brucianti sul presente, ambientata in una Cina fantastica simile al nostro mondo  dove rapidi mutamenti creano nuove ricchezze e nuove povertà, chiusure ed aperture, coraggio e paura.

L’anima buona del Sezuan
di Bertolt Brecht
19-23 febbraio 2020
Teatro Astra
via Rosolino Pilo 6 - Torino
h 21; merc h 19.30; dom h 17
Durata: 150 minuti (con intervallo)
Info, biglietti e abbonamenti: www.fondazionetpe.it