mercoledì 9 maggio 2018

SCHIFANO FOREVER

La Galleria In Arco rende omaggio alla personalità controversa di Mario Schifano, compreso nel novero di autori in collezione permanente, amico personale dei titolari, qui rappresentato da circa trenta opere di grande e piccolo formato.
L' antologica, che procede dagli anni Sessanta agli anni Ottanta del secolo scorso. è la quarta di una serie dedicata al genio di Schifano e illustra il suo contributo alla rinascita della pittura italiana nel secondo dopoguerra.
Rappresentante della Scuola di Piazza del Popolo a Roma, con Tano Festa e Franco Angeli fra gli altri, Mario Schifano (Homs, Libia 1934 - Roma 1998), uomo eclettico, irrequieto e dal talento bizzarro, ha indagato e sperimentato i più diversi linguaggi espressivi, dall’arte al cinema alla musica.
Dopo la più nota produzione degli anni Sessanta e Settanta, negli anni Ottanta e Novanta, ancora una volta, si fa precursore del cambiamento promuovendo un recupero della tradizione pittorica, che porterà Achille Bonito Oliva a definirlo un "transavanguardista tra virgolette".

Gli anni Ottanta sono segnati dalla produzione di grandi cicli pittorici: nel 1981 dà vita a Cosmesi, una serie di immagini su celluloide con "make up"; seguono Architetture (1982, poi sviluppate nel 1988), dove l’universo tecnologico e massmediatico prende corpo sulle tele. Il ciclo Infantile, realizzato a partire dal 1985, anno della nascita del figlio Marco, segna un nuovo tema per Schifano, i bambini, declinato in varie forme con un segno più semplificato e sintetico più consono, ispirato all'immaginario infantile.
Prerogativa dell'attività di questi anni è la scelta di utilizzare supporti di grandi dimensioni. Il mezzo pittorico, sentito come primaria necessità, si estende oltre la cornice, cerca di superare ogni suo limite attraverso compressioni ed espansioni, slanci e ritorni, che diventano il cardine della sua ricerca artistica. Alla fine degli anni Ottanta realizza numerosi dipinti ad acrilico su tela. In alcuni casi le immagini occupano una piccola porzione decentrata del foglio o della tela bianca, con un effetto di ampio respiro e di quiete solenne.

Sono i monocromi a suscitare maggior interesse fra i collezionisti, generando un mercato che ad oggi non registra flessioni e continua ad alimentare il dibattito critico sulla sua carriera. Indice di una estrema libertà espressiva, anche nell’eccesso, motore principale del processo creativo, il colore riacquista un ruolo centrale diventando protagonista assoluto delle tele; la tavolozza viene utilizzata nella sua totalità, dai colori più accesi, come nei due dipinti informali  del 1988, a quelli più tenui, come  nel Futurismo rivisitato a colori e l’Albero di Durer degli anni Settanta. Citazione di un passato aulico o di acquisizione recente, che diventa rivisitazione colta nella serigrafia cinetica Da destra a sinistra, d'après Giacomo Balla. Schifano lavora una o due ore al giorno sul quadro. Trascorre molto tempo in conversazioni telefoniche, intense ma brevi, durante le quali realizza piccole opere. Dipinge mentre parla piccoli quadri con pennellini e colori che tiene sempre a portata di mano, vicino al telefono.
Opere di grandi dimensioni sono invece i monotipi serigrafici, compendio di vari linguaggi - dal Pop di Andy Warhol al graffitismo urbano -, talvolta contaminati con l'espressionismo astratto americano. La stesura del colore appare variamente distribuita in tocchi materici, oppure in campiture piane,  a volte su fogli di giornale, per effetti minimali, calcografici, o fotografici su tela emulsionata. I caratteri tipografici estratti dai rotocalchi, decontestualizzati, partecipano alla composizione ricordando alcuni lavori di Kounellis. Lo stesso può dirsi dei fotogrammi televisivi di piccolo formato sovrascritti fino a diventare forme astratte di essenziale cromatismo. Cavalli, pesci, alberi sono soggetti ricorrenti, dal contorno lineare, circoscritti entro interventi a colori, spesso in bianco e nero, o in tonalità livide. Forme, paesaggi e panorami, l'intero immaginario dell'autore, appaiono trasfigurati in una realtà altra - un'art autre, secondo la definizione fornita da Michel Tapié - di natura enigmatica e irrazionale.

SCHIFANO FOREVER
Galleria In Arco
Piazza Vittorio Veneto, 3 - 10124 Torino
Orario: da martedì a sabato 10,30-13 e 16-19,30
Tel 011 19665399; info@in-arco.com
www.in-arco.com