martedì 6 maggio 2025

NOVECENTISTI

Ponte di Torino
Francesco Menzio
Ponte di Torino
olio
70x50 cm
Si protrarrà fino a sabato 17 maggio 2025 la mostra NOVECENTISTI, presso la Galleria Fratelli Fogliato, in cui sono presenti un centinaio di opere provenienti da raccolte private e dalle famiglie degli artisti.
Come di consueto la rassegna si profila come un’entusiasmante incursione nello scenario artistico del secolo scorso, epoca di grandi cambiamenti urbanistici, di fervore culturale, con personalità di spicco e schiere di seguaci riuniti in cenacoli più o meno eterogenei. È intorno alla figura di Felice Casorati, al mecenatismo illuminato di Riccardo Gualino e ai contributi critici di Lionello Venturi, Marziano Bernardi, Angelo Dragone che si sviluppa la koinè artistica torinese fra le due guerre.
Fiori
Jessie Boswell
Fiori
olio
60x73 cm
In particolare è l'esperienza del Gruppo dei Sei a segnare l’intensa - seppur breve - stagione compresa fra il 1928 e il1931. 
Ai suoi protagonisti - Jessie Boswell, Gigi Chessa, Nicola Galante, Carlo Levi, Francesco Menzio, Enrico Paulucci - la Galleria dedica ampio spazio, esponendo fra gli altri i ritratti di Menzio, i nudi di Chessa, i colorati Ombrelloni al mare di Galante e le inconfondibili barche di Paulucci.
Oltre ai Sei, la pittura piemontese vanta firme autorevoli, spesso eccellenti in un ambito specifico della figurazione: Mennyey (in mostra l’arioso Porticciolo eseguito ad olio) si distingue nell’acquaforte, i tappeti natura di Gilardi si collocano fra Arte Povera ed evocazioni Pop, Tabusso incanta rivelando la magia dei boschi nella tipica sintassi fra espressionismo e naïveté, Mastroianni elabora codici astratti su tela e in opere plastiche, Albano recupera la lezione metafisica di Carrà e De Chirico.
Una lunga giornata
Sergio Albano
Una lunga giornata
olio
40x40 cm

Il secolo breve, anche nelle regioni italiane transalpine, presenta vari modi di guardare al futuro. Con un occhio rivolto alla scena internazionale (in questi anni in molti soggiornano all'estero, soprattutto a Parigi), autori come Massimo Quaglino, Mino Maccari e Luigi Spazzapan, sono tra coloro i quali più risentono delle suggestioni francesi postimpressioniste e dei movimenti di area mitteleuropea. A partire da queste premesse - cui va aggiunta la narrazione futurista di Diulgheroff - la pittura figurativa prenderà da un lato la strada dell’informale e della definitiva smaterializzazione, dall'altro rivendicherà la preminenza dei generi tradizionali in declinazioni ora moderniste, ora nostalgiche.
Vietato entrare
Roberto Pasteris
Vietato entrare
tecnica mista
59x43 cm
Dipinti come Neve a Salice d’Oulx di Felice Vellan, la vivida scogliera di La Baie de l’Argent Faux realizzata da Antonio Possenti, i fiori recisi declinati in varie forme, le vedute di Mario Lisa, i paesaggi innevati o montani di una nutrita schiera di autori naturalisti - da Brunetto a Musso, a Campagnari, Boetto e Sobrile - denotano il preciso intento, radicato nel secolo precedente, di attenersi alla realtà oggettiva, ora naufragante in derive simboliste (tale appare l’atmosfera böckliniana nell'Isola Ildebranda di Mazzonis), ora di concreta immanenza per quell'apporto - minimo o debordante - di colore autobiografico che l'artista vi ha infuso.

Elenco dei pittori presenti:
Abacuc, T. Aime, L. Ajmone, S. Albano, E. Alciati, G. Benzi, G. Boetto, A. Bosia, J. Boswell, S. Brunetto, O. Campagnari, F. Carena, Felice Casorati, G. Chessa, G. Da Milano, G. Depetris, N. Diulgheroff, E. Fico, N. Galante, R. Gazzera, P. Gilardi, G. Grande, W. Jervolino, C. Levi, M. Lisa, T. Longaretti, M. Maccari, G. Manzone, U. Mastroianni, O. Mazzonis, F. Mennyey, F. Menzio, P. Morando, G. Morbelli, I. Mus, C. Musso, R. Pasteris, E. Paulucci, E. Peluzzi, A. Possenti, M. Quaglino, L. Serralunga, G. Sobrile, L. Spazzapan, F. Tabusso, D. Treves, D. Valinotti, F. Vellan, L. Verdiani, V. Zolla.


NOVECENTISTI
Fino al 17 maggio 2025
Galleria Fratelli Fogliato
Via Mazzini, 9 - 10123 Torino
Orario: 10,30-12,30 / 16-19. Chiuso lunedì e festivi. 
Tel. 011887733
http://www.galleriafogliatotorino.com

sabato 19 aprile 2025

MUCHA E BOLDINI A FERRARA

Alphonse Mucha, Fantasticheria, 1897
Alphonse Mucha
Fantasticheria, 1897
Litografia a colori, cm 34,5 x 27
Palazzo dei Diamanti a Ferrara presenta, fino al 20 luglio 2025, due mostre straordinarie: una monografica su ALPHONSE MUCHA, uno dei padri dell’Art Nouveau, nelle 11 sale dell’ala Rossetti, e una mostra-dossier su GIOVANNI BOLDINI, dedicata al tema del ritratto femminile, nelle 3 sale dell’ala Tisi.
La retrospettiva racconta attraverso circa 150 opere la biografia e il percorso artistico di Alphonse Mucha (Ivančice, 1860 – Praga, 1939), che raggiunse fama internazionale nella Parigi fin de siècle grazie ai manifesti per gli spettacoli teatrali della celebre attrice Sarah Bernhardt e ai pannelli decorativi raffiguranti donne attraenti e raffinate, nello stile inconfondibile e seducente, subito ribattezzato “Le style Mucha”.
Alphonse Mucha, Le stagioni: estate, 1896
Alphonse Mucha
Le stagioni: estate, 1896
Litografia a colori, cm 103 x 54
© Mucha Trust
Quando nel 1900 venne inaugurata l’Esposizione Universale di Parigi, il grafico ceco era già considerato una delle figure di spicco del nuovo decorativismo internazionale. Nel 1904 visitò per la prima volta gli Stati Uniti e la stampa lo definì «il più grande artista decorativo del mondo».
 Poliedrico e versatile fu anche fotografo, scenografo, progettista d'interni, creatore di gioielli e designer. Insegnante, filosofo e pensatore, era convinto che la bellezza e la forza ispiratrice dell’arte potessero favorire il progresso dell’umanità e la pace. Fermo sostenitore dell’indipendenza dall’Impero asburgico espresse con forza il sogno di unità dei popoli slavi.
L’esposizione è curata da Tomoko Sato con il coordinamento scientifico di Francesca Villanti, in collaborazione con la Mucha Foundation.
Giovanni Boldini, La signora in rosa (Ritratto Olivia Concha de Fontecilla), 1916
Giovanni Boldini
La signora in rosa
(Ritratto Olivia Concha de Fontecilla)
, 1916
Olio su tela, cm 163 x 113
Ferrara, Museo Giovanni Boldini Ferrara
© Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea
foto Tiziano Menabò

Oltre 40 opere di Giovanni Boldini (Ferrara, 1842 – Parigi, 1931) tra dipinti ad olio, pastelli, acquerelli, disegni e incisioni, selezionate dal curatore Pietro Di Natale fra quelle custodite nel Museo ferrarese a lui intitolato, raccontano il suo talento nel tradurre in pittura il fascino della “donna moderna”. Ricercatissimo da una facoltosa clientela, il pubblico e la critica, in Europa come in America, ne apprezzarono soprattutto lo stile elegante, spigliato, colto, emancipato, inquieto, talvolta eccentrico.
Lo dimostrano i ritratti a figura intera della contessa Berthier de Leusse, della principessa Eulalia di Spagna, della misteriosa protagonista di Fuoco d’artificio, e di Olivia Concha de Fontecilla, dipinto noto come La signora in rosa.
Giovanni Boldini, Fuoco d’artificio, c. 1890
Giovanni Boldini
Fuoco d’artificio, c. 1890
Olio su tela, cm 200 x 99,5
Ferrara, Museo Giovanni Boldini Ferrara
© Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea
foto Luca Gavagna
La rassegna presenta inoltre due esemplari a mezza figura a olio e a pastello, due ritratti di Boldini (il bronzo realizzato da Vincenzo Gemito e il famoso Autoritratto a sessantanove anni), alcuni interni dell’atelier, un genere dalla forte valenza autobiografica a cui si dedicò dalla fine degli anni Ottanta, e studi vitali e vibranti, tra cui il Nudino scattante e la tela Ninfe al chiaro di luna. Completano il percorso espositivo una selezione di disegni e una serie di incisioni che documentano un aspetto significativo ma meno conosciuto della sua produzione.

ALPHONSE MUCHA / GIOVANNI BOLDINI
22 marzo – 20 luglio 2025
Palazzo dei Diamanti
Corso Ercole I d’Este 21, Ferrara
Orario apertura: tutti i giorni, feriali e festivi, 9.30 – 19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima).
Informazioni e prenotazioni:
T. +39 0532 244949 | diamanti@comune.fe.it 
info@arthemisia.it
www.palazzodiamanti.it 
www.arthemisia.it

mercoledì 16 aprile 2025

HAMMERSHØI E I PITTORI DEL SILENZIO

Luce del sole nel salotto III,
Vilhelm Hammershøi
Luce del sole nel salotto III, 1900 circa,
Stoccolma, Nationalmuseum
© Nationalmuseum / foto Cecilia Heisser
Fino al 29 giugno 2025 a Palazzo Roverella è in corso la prima mostra italiana dedicata a Vilhelm Hammershøi (Copenaghen, 1864-1916), il più grande pittore danese della propria epoca.
Da anni è in atto la sua riscoperta a livello internazionale: grandi e importanti mostre a lui dedicate sono state realizzate a Parigi, Tokyo, a New York, Londra e in molti altri musei nel mondo. La retrospettiva, da una parte esplora il rapporto tra Hammershøi e gli italiani U. Prencipe, O. Ghiglia, V. Grubicy de Dragon, G.A. Sartorio, Mario Reviglione e innumerevoli personalità a lui affini; dall’altra lo pone a confronto con artisti europei che praticarono una poetica basata sui temi del silenzio, della solitudine, delle ‘città morte’, dei ‘paesaggi dell’anima’.
Interno della chiesa di Santo Stefano Rotondo a Roma
Vilhelm Hammershøi
Interno della chiesa di Santo Stefano Rotondo a Roma, 1902
Odense, Kunstmuseum Brandts
© Kunstmuseum Brandts
A Rovigo è esposto un nucleo fondamentale di opere, selezionate nella rarefatta produzione di Hammershøi. Sottolinea il curatore Paolo Bolpagni come, in seguito ai soggiorni in Italia e a Roma (unico soggetto italiano, la basilica di Santo Stefano Rotondo al Celio, è presente in mostra), egli elaborò una personale riflessione intorno all’antichità classica, ai Primitivi e agli artisti del nostro Quattrocento.
Per contro, non pochi pittori italiani coevi e successivi furono suggestionati dalle sue opere, piuttosto precocemente segnalate dalla critica - Vittorio Pica, Giuseppe Antonelli, Emilio Cecchi -  e nei periodici ‘Il Marzocco’ ed ‘Emporium’.
Il violoncellista. Ritratto di Henry Bramsen
Vilhelm Hammershøi
Il violoncellista. Ritratto di Henry Bramsen, 1893
Odense, Kunstmuseum Brandts
© Kunstmuseum Brandts
Tre sono gli ambiti portanti della ricerca dell’autore approfonditi in mostra: gli interni, spesso privi di presenze umane, i ritratti e le vedute architettoniche.
Completano il percorso una comparazione tra la produzione di Hammershøi e i dipinti di  artisti scandinavi, francesi, belgi, svizzeri, olandesi e un omaggio di uno dei più interessanti  fotografi contemporanei, lo spagnolo Andrés Gallego.
Ad accompagnare la rassegna, l’ampio catalogo edito da Dario Cimorelli Editore, con saggi del curatore Paolo Bolpagni e di Claudia Cieri Via, Luca Esposito, Francesco Parisi e Annette Rosenvold Hvidt.
Sunshine in the Drawing Room III Strandgade 30
Vilhelm Hammershøi
Sunshine in the Drawing Room III. Strandgade 30, 1903
Stoccolma, Nationalmuseum


Hammershøi e i pittori del silenzio tra il Nord Europa e l’Italia
Dal 21 febbraio al 29 giugno 2025
Palazzo Roverella
via Laurenti 8/10, Rovigo
Orario: dal lunedì al venerdì: 9 – 19; sabato, domenica e festivi: 9 – 20. Ultimo accesso un’ora prima della chiusura
Per informazioni: +39 0425 460093; info@palazzoroverella.com

martedì 18 marzo 2025

FOGLIATO, OTTOCENTO IN GALLERIA

Gian Giorgio Massara

E. Reycend, V. Cavalleri, C. Pittara, A. Tavernier

Am piaso ij senté solitari
Con l'ombre dle feuje
C'ha geugo sle pere
Ch’a pisto ij mè pe

Ines Poggetto, 1948


Eravamo tutti giovani: Sandro, Carlo Alberto Fogliato e il sottoscritto. Entusiasti, curiosi, appassionati di arte, stupiti talvolta di fronte ad alcune novità poi diventate “stabili” oppure quasi scomparse.
E ogni mostra della Galleria era accompagnata da un catalogo a colori, preziosa fonte di studio per un gruppo di giovani critici d’arte formatisi sotto la guida di Annamaria Brizio, specie sulla pittura veneta e ferrarese¹.
Oggi ci tornano alla mente le mostre dedicate a Fontanesi, il volume - ultimo per scelta - di Luigi Mallé, i dipinti di Carlo Pollonera da noi valutati anni dopo, molti dei quali rubati e mai più ritrovati. 
Quindi, ecco vedere in Galleria un bel Sauli d’Igliano, autore già considerato nella Monografia promossa dal Museo di Usseglio; e ancora i dipinti di Reycend che una Mostra in Biennale aveva consentito di meglio conoscere i pittori dì Rivara, i Delleani dalle nubi tempestose e centinaia di altri autori.
Oggi è una cartolina a invitarci al vernissage² con quattro opere scelte che non vedremo dal vero dopo che i nostri anni sono diventati 94!
Buona fortuna dunque alle nuove generazioni di casa Fogliato con Serena e Francesca, gentili signorine che accolgono i visitatori con garbo e simpatia.

1) Fortunato gruppo di Storici dell'Arte: Aldo Passoni, Mirella Bandini, Mariolina Tibone, Nini Denoyé, Silla Zamboni e Massara.
2) Mostra Tra 800 e 900, 11 ottobre - 9 novembre 2024.

venerdì 31 gennaio 2025

LA BELLEZZA INCISA

Giambattista Tiepolo
Giambattista Tiepolo
(Venezia 1727 - 1804)
Rinaldo incantato da Armida
da Giambattista Tiepolo
Acquaforte 
È a cura di Antonio Musiari per l’excursus storico e di Franco Fanelli per la sezione contemporanea, la mostra LA BELLEZZA INCISA. Dal Cinquecento al contemporaneo, in corso fino al 4 maggio 2025 nelle sale della Pinacoteca Albertina di Torino.
Collocata nel 1837 negli spazi dell’Accademia di Belle Arti, la Pinacoteca conferma in quest'occasione le proprie finalità didattiche, come attestano gli oltre duecento dipinti della quadreria dell’arcivescovo Mossi di Morano e la serie di Cartoni Gaudenziani, una delle più importanti al mondo fra i disegni del Cinquecento, donata da Carlo Alberto nel 1832, per esplicita volontà dei benefattori destinati all’educazione artistica degli allievi.
Anonimo
Anonimo
Virtus combusta
da Andrea Mantegna
Acquaforte e acquatinta 
Nelle dodici sale all’interno dell’edificio, situato ove un tempo insistevano bellissimi giardini, orti e fabbricati del convento dei frati minimi di San Francesco da Paola, trova spazio parte della ricca collezione di incisioni antiche, raccolte in più di tre secoli e normalmente custodite nel caveau dell’Accademia di Belle Arti. Le calcografie dialogano nelle prime cinque sale con i maestri del Quattro-Cinquecento di scuola fiorentina, come Filippo Lippi, e di area piemontese, quali Martino Spanzotti e Defendente Ferrari; si confrontano con i caravaggeschi Bartolomeo Cavarozzi e Mattia Preti; con pittori fiamminghi e italiani del Seicento e i paesaggisti del Sei-Settecento.
Giorgio Ghisi
Giorgio Ghisi
(Mantova 1520 ca - 1585)
Sibilla Delfica da Michelangelo
1540
Bulino
In un gioco di rimandi fra passato e presente, fra copie da Caravaggio, Guido Reni, Rubens, dipinti e sculture del Settecento e del primo Ottocento, campeggiano significativi esempi della produzione contemporanea della Scuola di Grafica d’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Torino, immagine del futuro in divenire dell'istituto. Alla sezione dedicata ai libri d’artista della collana Hbitat, edita da Albertina Press e realizzati da un gruppo di studentesse e studenti del Biennio Specialistico coordinati da Sonia Gavazza, fa seguito nelle ultime sale il contrappunto fra le opere di Cornelia Badelita, docente e artista e i disegni di Marco Manzolini, suo attuale allievo.
Cornelia Badelita
Cornelia Badelita
(Radauti, Romania, 1982)
A(se)uita - dettaglio
Olio su tavola
La selezione rappresenta un esempio prezioso dello straordinario patrimonio che annovera capolavori di Tiepolo, Piranesi e di altri grandi maestri della Grafica d’Arte; corpus di cui fanno parte anche le prime incisioni cinquecentesche della Cappella Sistina di Michelangelo e altri pregevoli esemplari del Rinascimento e del Barocco. La vocazione didattica che fin dalle origini contraddistingue il polo accademico, si avvale oggi dei nuovi media per descrivere Come nasce un’acquaforte e porre in evidenza Antichi maestri dell’incisione e giovani artisti nelle collezioni dell’Accademia Albertina  in due contributi video di Franco Fanelli, docente di Tecniche dell'Incisione presso l’Ateneo torinese. Segno dei tempi, l'approfondimento multimediale consente al visitatore di comprendere appieno il ruolo della grafica, tutt’altro che comprimario nel panorama delle nobili arti tradizionali. 

LA BELLEZZA INCISA
Dal Cinquecento al contemporaneo

Fino al 4 maggio 2025
Pinacoteca Albertina
Via Accademia Albertina 8, Torino
Orario: tutti i giorni feriali e festivi dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 17.30). Chiuso il mercoledì.
Per informazioni: t. 0110897370; comunicazione@albertina.academy
www.pinacotecalbertina.it

mercoledì 15 gennaio 2025

RIORDINANDO. APPUNTI, IMMAGINI, SEGNI

Gian Giorgio Massara
ENRICO REYCEND
ENRICO REYCEND
(Torino 1855 - 1928)
Armonia Autunnale
Olio su cartone, cm 37 x 49
Firmato in basso a sinistra
Firmato e titolato al retro
Pensando alla collaborazione con la Galleria Aversa (Torino, V. Cavour 13 - Interno cortile) nell’arco di decenni, ci torna alla mente la sede di via Carlo Alberto 24 diretta da Biagio Aversa, collezionista che ci raccontava di opere ma anche della sua passione per i cavalli. Roberto era giovane, Jacopo di là da venire.
Una lunga e cordiale amicizia dunque, con una dinastia di Galleristi - al pari della Galleria Fogliato appassionati di Ottocento e primo Novecento.
CESARE FERRO
CESARE FERRO
(Torino 1864 – 1934)
Tre Nudi (Le Grazie) 1910
Olio su tela, cm  110 x 190
Firmato e datato in basso a sinistra
Abbiamo recensito centinaia di mostre - specie per il “Corriere dell’Arte” - citando capolavori, momenti di storia quali il Risorgimento e la figura di Napoleone, considerando la costituzione dell’Archivio dei pittori piemontesi romantici, ricordando uno storico quale Roberto Longhi che nel 1952 - in Biennale - riscopre e valorizza il Reycend. In ogni caso Roberto considera l’esigenza di “salvare e proteggere il collezionismo”.
CARLO BOSSOLI
CARLO BOSSOLI
(Davesco (Lugano) 1815 - Torino 1884)
Napoli, Passeggio sul Lungo Mare di Mergellina
Tempera su carta, cm 21 x 28
Firmato in basso a destra
“Al Signore del Castello di Lozzolo” leggiamo a proposito di Vittorio Avondo che nel Vercellese s’era rifugiato con un gruppo di amici per salvarsi dall’epidemia che aveva colpito Torino.
Uno dei pittori più importanti è stato Carlo Bossoli, autore che avevamo studiato e considerato con Ada Peyrot; ci piace citare l’opera Plenilunio, complessa e raffinata, dal controllato impianto cromatico.
LORENZO DELLEANI
LORENZO DELLEANI
(Pollone 1840 - Torino 1908)
Nei Pressi di Saluzzo 1887
Olio su tavola 25,5 x 36,5
Datato e siglato in basso a sinistra
Quante opere abbiamo commentato con Roberto, oggi anche con Jacopo! Tornano alla mente Giovanni B. Quadrone, i molti Delleani, l’Alba di Cesare Maggi, i briosi Mercati di Alessandro Lupo, i dipinti del solitario cantore valdostano Italo Mus, Guglielmo Ciardi, la presenza dei Falchetti o del rude Matteo Olivero.
E per ogni mostra un catalogo a colori ad arricchire la biblioteca di studiosi e collezionisti.

Buon anno, dunque, agli amici Aversa che attendono un ritorno di forze per ricevermi in Galleria. Sempre che i 94 anni lo consentano.

VITTORIO AVONDO
VITTORIO AVONDO
(Torino 1836 – 1910)
Tramonto Invernale
Olio su tela 19 x 14,5
Siglato in basso a sinistra

lunedì 13 gennaio 2025

1950-1970. LA GRANDE ARTE ITALIANA

79 opere provenienti dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, suddivise in dodici sale, danno vita a un avvincente percorso che ripropone la vivace temperie culturale italiana maturata fra le laceranti ferite della guerra e l’entusiasmo necessario alla ‘ricostruzione’.
La rassegna, curata dalla Direttrice della GNAM Renata Cristina Mazzantini e dallo studioso Luca Massimo Barbero, propone 21 fra gli autori italiani più significativi della scena internazionale. A partire dai lavori simbolici di Ettore Colla e Pino Pascali - il cui celeberrimo Primo piano labbra del ’64 costituisce l’emblema della mostra -, l’indagine procede sul tema della materia, fondamentale nelle sperimentazioni informali di Giuseppe Capogrossi, nei Concetti spaziali di Lucio Fontana, nelle superfici combuste e nei cretti di Alberto Burri, maestri, questi ultimi due, oggetto di un “confronto cardine” all’interno del percorso.
Il fermento artistico e creativo che si sviluppò a Roma tra gli anni ’50 e ‘60 è rappresentato in mostra da un enorme décollage di Mimmo Rotella del 1957 - annoverato con Yves Klein, Jean Tinguely. Christo e altri nella compagine dei Nouveaux Réalistes -, da Bice Lazzari, Afro Basaldella e Piero Dorazio.
L’attualità filtrata dai mezzi d'informazione di massa definisce una ‘nuova mitologia’ percepita in maniera acuta e repentina da artisti come Giosetta Fioroni, Sergio Lombardo, Tano Festa, i quali integrano fotografia e attualità nel linguaggio dirompente della loro pratica artistica.
Una specifica sezione è dedicata alle opere storiche di Carla Accardi, impegnata nella lotta femminista, militante nelle file del PCI, fondatrice con Giulio Turcato del Gruppo Forma 1, interessata alle innovazioni del Movimento Arte Concreta e dell’Arte Povera.
Giulio Turcato, Gastone Novelli, Toti Scialoja, ridefiniscono i confini dell’astrazione in modi talvolta inaspettati: Scialoja nel rapporto tra automatismo e gestualità; Novelli facendo collimare nella pittura scritte e segni tra figurativo e astratto, tra realtà e immaginario; Turcato accostando materiali non convenzionali in opere come Composizione con tranquillanti e Ricordo di New York che sulla tela integrano farmaci, carta copiativa e polveri.
Un ulteriore inedito confronto si sviluppa tra un intenso monocromo nero di Franco Angeli e alcuni importanti Achrome di Piero Manzoni, una tra le figure più rivoluzionarie dell’arte italiana, come ebbe a sottolineare l’allora Direttrice della Galleria romana Palma Bucarelli, quando nel 1968 scrisse alla madre dell’artista (scomparso nel 1963) per chiedere l’acquisizione dei quattro Achrome, esposti in quest’occasione a Torino.
Dopo le prime sperimentazioni di carattere informale, anche Mario Schifano arriva nei primi anni Sessanta a formulare i Monocromi, avanzando una proposta del tutto personale di azzeramento del dato pittorico. Azzeramento che, sul piano concettuale, stigmatizza la distanza emotiva indotta dai nuovi media nell’opera Incidente D662 del 1963.
L’immagine dell’osservatore e I visitatori del 1968 si sovrappongono in una delle superfici specchianti più note di Michelangelo Pistoletto, esplicita riflessione condotta dall’artista biellese sulle relazioni tra l’opera, il museo e la sua fruizione, in accostamento alle Cancellature di Emilio Isgrò, esponente di spicco della poesia visiva.
Punto di partenza e meta conclusiva, Pino Pascali è il protagonista assoluto dell’ultima sala dell’esposizione, che presenta capolavori come Ricostruzione del dinosauro del 1966 e i Bachi da setola del 1968, curiose presenze zoomorfe “estratte dal flusso dell’utensilità", in un allestimento ludico fra arte e natura di forte impatto scenografico.

1950-1970. LA GRANDE ARTE ITALIANA
Capolavori dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea

Fino al 16 marzo 2025
Musei Reali di Torino
Sale Chiablese

Piazzetta Reale, Torino
Orario: martedì – domenica 9.30 – 19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima). Lunedì chiuso 
Informazioni e prenotazioni: t. + 39 011 1848711 
www.arthemisia.it