venerdì 20 ottobre 2023

CASORATI, SIRONI E I NUOVI FUTURISTI

FELICE CASORATI, Beethoven (1928)
FELICE CASORATI 
Beethoven (1928) 
Olio su tavola, 139x120 cm 
Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
Rovereto, Collezione VAF- Stiftung (inv. n. MART 972, VAF 0722)
© Felice Casorati, by SIAE 2023 
La mostra  DA CASORATI A SIRONI AI NUOVI FUTURISTI. Torino-Milano 1920-1930. Pittura tra classico e avanguardia, curata da Nicoletta Colombo e Giuliana Godio, prende le mosse dal 1920, anno che segna l’ingresso italiano nella temperie artistica del Ritorno all’ordine, caratterizzata dal recupero della classicità in ottica moderna. Il clima di ricostruzione che interessa non solo l’Italia, ma anche il «terribile rinascimento artistico europeo», come lo denominava Giorgio de Chirico nel 1918, inseguiva la speranza di una vera e propria rinascita morale e spirituale. 
L’indagine critica della mostra ne traccia gli sviluppi a partire dal ruolo centrale assunto in tale contesto dalle città di Milano e Torino.
Circa settanta opere - provenienti da Musei, Fondazioni italiane, collezioni private e dalla collaborazione con gli archivi degli autori selezionati - sono ripartite in quattro sezioni ospitate, fino all'11 febbraio 2024, nelle nuove sale espositive del Museo Accorsi-Ometto.
MARIO SIRONI, Il contadino (1928)
MARIO SIRONI 
Il contadino (Composizione o La vanga o Uomo con vanga) (1928) 
Olio su tela, 151x121 cm 
Collezione Confagricoltura, Milano, Lodi e Monza Brianza (inv. n. UPA-MI ISP010252)
© Mario Sironi, by SIAE 2023 
Negli anni Venti a Torino il superamento della tradizione, saldamente ancorata alle figure di Giacomo Grosso e di Leonardo Bistolfi si attua grazie al trasferimento nel capoluogo piemontese di Felice Casorati (cui è dedicata la prima sezione della rassegna), avvenuto nel 1918 dopo l’esperienza secessionista di Ca’ Pesaro. La presenza dell’imprenditore e mecenate Riccardo Gualino, l’ambiente intellettuale gobettiano, nonché l’insegnamento di Lionello Venturi, contribuiscono a partire dal 1919 a riguadagnare alla città una dimensione culturale europea.
Milano - oggetto della seconda sezione - è sede del Futurismo marinettiano e culla del “Novecento” artistico ispirato alle linee teoriche di Margherita Sarfatti, le cui premesse vertono su sobrietà del colore, equilibrio, proporzione e importanza della forma, scandita da linee architettoniche e geometriche.
JESSIE BOSWELL,  Casa Gualino (1930)
JESSIE BOSWELL 
Casa Gualino ( 1930) 
Olio su cartone, 64x59 cm 
Collezione privata 
Ne sono protagonisti fra gli altri Mario Sironi, Achille Funi, Piero Marussig, Carlo Carrà, e ancora Arturo Tosi, Pompeo Borra, Gian Filippo Usellini e Paola Consolo.
A partire dal 1920 intorno alla scuola-bottega di Felice Casorati, in cui la sapienza tecnica si accompagna alla trasmissione di valori morali suffragati dall’insegnamento di Lionello Venturi e dal successivo avvento del critico Edoardo Persico, si riuniscono fin dal 1923 in un comune indirizzo filo-francese e neo-romantico Jessie Boswell, Gigi Chessa, Nicola Galante, Carlo Levi, Francesco Menzio, Enrico Paulucci.
Ai Sei di Torino, alla cerchia di Casorati: Daphne Maugham, Giulio da Milano, Emilio Sobrero, e all’interessante e raro Progetto di pittura murale (1923), dell’inquieto e autonomo Luigi Spazzapan si rivolge la terza sezione.
ENRICO PRAMPOLINI, Apparizione magica (1931)
ENRICO PRAMPOLINI 
Apparizione magica (Visione magica) (1931) 
Olio su tela applicata su masonite, 89x116 cm 
Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
Rovereto, Collezione VAF-Stiftung (inv. n. MART 982, VAF 0845)
 
Infine, la quarta sezione conclude l’indagine sul Nuovo Futurismo in aperta polemica con “Novecento”. Il gruppo torinese, formatosi già dal 1923 attorno a Fillia (Luigi Colombo), costituisce l’avanguardia secondo-futurista più solida e attiva in ambito nazionale. Sono esposte opere storiche di Fillia, come Femminilità (1928), Superamento terrestre (1930-1931); Merli futuristi (1924) di Giacomo Balla, oltre ai dipinti di Nicolaj Diulgheroff, Pippo Oriani, Ivanhoe Gambini, Bruno Munari, Cesare Andreoni, Osvaldo Bot e all’innovativo contributo di Enrico Prampolini, personalità determinante per le sorti del Futurismo torinese e nazionale.

DA CASORATI A SIRONI AI NUOVI FUTURISTI
Torino - Milano 1920 - 1930
Pittura tra classico e avanguardia

Fino all’11 febbraio 2024
Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto
Via Po 55 - Torino
Orario: martedì, mercoledì e venerdì 10 - 18; giovedì 10 - 20; sabato, domenica e festivi 
10 - 19. La biglietteria chiude mezz’ora prima. Lunedì chiuso
Per informazioni: t. 011 837 688 int. 3, info@fondazioneaccorsi-ometto.it
www.fondazioneaccorsi-ometto.it