venerdì 2 ottobre 2020

IL PRIMATO DELL’OPERA

La GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino rinnova l’allestimento delle sue collezioni permanenti del Novecento con un percorso cronologico, a cura di Riccardo Passoni.
Suddivise in diciannove spazi, le opere - in parte non presenti nel precedente allestimento - sono disposte privilegiando le principali correnti artistiche del secolo appena trascorso, ma anche dando rilievo alla storia delle raccolte civiche nel panorama artistico torinese, nazionale e internazionale.

La prima sala è dedicata a tre delle figure cardine dell'arte italiana e internazionale: Giorgio de Chirico artefice di una rappresentazione che fosse anche disvelamento filosofico; Giorgio Morandi cultore della forma e delle sue illimitate varianti, in una sorta di disciplina concettuale rimasta invariata nel corso della sua ricerca; infine Filippo de Pisis, che ha tramandato una lezione di libertà da condizionamenti di tipo accademico, ma anche da scelte avanguardistiche, creando quasi uno stile-ponte solitario tra Impressionismo e Informale.

Sala dopo sala, l'ordinamento -  dovuto agli acquisti della GAM tra la fine degli anni Venti e gli anni Trenta alle Biennali di Venezia e alle Quadriennali di Roma, fino alle recenti acquisizioni della Fondazione De Fornaris - ripercorre alcune fasi fondamentali della storia dell’arte: dalle Avanguardie storiche con le opere di Boccioni, Severini, Balla, Prampolini, Dix, Ernst, Klee e Picabia, alle proposte artistiche nate a Torino tra le due guerre mondiali, a partire dai Sei di Torino o dalla influenza di Amedeo Modigliani sugli artisti torinesi a seguito degli studi di Lionello Venturi, docente di Storia dell’Arte all’Università di Torino.

L'Astrattismo italiano è rappresentato da Melotti, Licini e Fontana, mentre lo spazio intitolato Per una Galleria Civica internazionale, espone artisti come Chagall, Hartung, Picasso, Arp. Gli anni Cinquanta sono contraddistinti dalla pittura Informale di Accardi, Capogrossi e Sanfilippo, dai paesaggi e dalla natura di Birolli, Morlotti e Bendini.
Un Informale certamente più veemente e radicale fu quello di Emilio Vedova che coinvolse anche l’arte torinese. Dopo il New Dada e la Pop Art il nuovo allestimento culmina nell’Arte Povera, movimento teorizzato nel 1967 da Germano Celant al suo debutto nel 1970 presso la Galleria d’Arte Moderna.

Il percorso è intervallato da sale personali dedicate a Felice Casorati, presenza indelebile nel contesto torinese e nazionale; Arturo Martini che ha cambiato le connotazioni della scultura italiana; Alberto Burri e Lucio Fontana che hanno influenzato l’arte internazionale dopo la seconda guerra mondiale. Grazie all’incremento delle collezioni è ora possibile  un confronto di forte contrasto con realizzazioni quali il ciclo della Gibigianna di Pinot Gallizio.
A Giulio Paolini, infine, è stato dato spazio per aver indicato l’esigenza di mantenere un rapporto necessitante con la storia dell’arte, i suoi segni e richiami, e il loro valore per una vivificazione concettuale della forma.

 

IL PRIMATO DELL’OPERA
Il nuovo allestimento della collezione del Novecento storico della
GAM di Torino
Dal 26 settembre 2020
GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea
Via Magenta, 31 - 10128 Torino
tel. +39 011 4429518; www.gamtorino.it