giovedì 1 ottobre 2020

178a ESPOSIZIONE ARTI FIGURATIVE

Per comprendere quale sia lo spirito che anima l'Esposizione di Arti Figurative indetta annualmente dalla Società Promotrice delle Belle Arti fin dal 1842, giunta oggi alla sua 178a edizione, è utile ripercorrerne per sommi capi alcuni istanti della storia passata.
Con l'intento di valorizzare i giovani talenti e di rendere merito ai maestri, inizialmente  piemontesi, ma anche lombardi, o più in generale di riconosciuta notorietà, la manifestazione - uno fra i più attesi appuntamenti del palinsesto artistico torinese - si presentava nell'articolo di Alfredo Vinardi, dedicato all'edizione del 1913, come "un insieme di volontà tenaci e capaci, tali cioè da sentire e da esprimere la bellezza viva di un'idea, sia pure senza tentare il gran volo".1

In forma di antologica appare anche l'odierno allestimento a cura di Orietta Lorenzini, nel quale è ravvisabile l'evoluzione dei linguaggi artistici del Novecento, in ottemperanza al medesimo criterio adottato dalla giuria nel 1946 per la 102a edizione, teso ad evidenziare "un passaggio di stile dall'800 al moderno".
Superato il salone centrale, prologo alle 12 sale nelle quali sono esposte oltre 500 opere fra "quadri, statue, gessi, bronzi, disegni", incisioni e sperimentazioni, aprono la rassegna validi epigoni della scuola piemontese: da Nello Cambursano, con Ritratto di modella e Natura morta a Maria Antonietta Prelle, autrice degli scorci naturalistici di Plan Gonet e Casa del Villair e le vedute della Dora campite in lacerti azzurro-verdi dall'abile colorista Pippo Bercetti.
L'itinerario prosegue con le sculture di Claudia Sacerdote, erede di una compagine femminile che, scriveva nel 1913 un anonimo cronista de La Stampa, superava pregiudizi di genere per affacciarsi alla ribalta facendo solenne ingresso "nel gran mondo maschile" ed oggi afferma con autorevolezza il proprio carattere: Lidia dell'Oste e Anna Borgarelli nell'acquerello, Tatiana Veremejenko con le sue figure giunoniche, Mary Morgillo, Luciana Francone e numerose altre nella grafica.

In medias res, incastonata nella mostra, la preziosa raccolta di respiro internazionale ospite della Sala 7 volge lo sguardo al secolo scorso, controverso e cruciale per la definizione dei linguaggi artistici contemporanei. Vi figurano l'antiaccademico Umberto Mastroianni, l'avanguardia di Nini Maccagno nelle forme astratte modulari de La serie. Con Alice, La giacca dimenticata di Giacomo Soffiantino, la pittura informale di Piero Ruggeri e il saggio 'astratto-cinetico' Senza titolo, di Jean Tinguely. Accanto, presenze delicate come gli Iris di Albino Galvano o i gracili Fiori post impressionisti di Teonesto Deabate.
Sandro Cherchi, qui nelle sagome dipinte di Un mattino al mare, fu maestro di Raffaele Mondazzi, cui l'Accademia Albertina rende omaggio in questi giorni nella mostra "Barovero, Mondazzi, Preverino. Dalla materia all'opera -; l'Interno dai colori saturi, dipinto da Nicola Galante, il Bambino che dorme di Francesco Menzio, le vele e i Fiori di Enrico Paulucci, evocano episodi di lungimirante mecenatismo e di audace imprenditorialità, mentre alla Gam il nuovo allestimento della Collezione del'900 dedica una sala al gruppo torinese dei Sei. Tout se tient.

Si susseguono in gran copia lavori forse tecnicamente meno pregevoli, espressione spontanea di sentimenti e di idee, eseguiti con spregiudicata naïveté, fertile humus che alimenta l'intero sistema dell'arte e ne costituisce il tessuto connettivo. Da questo scenario eterogeneo, fra protagonisti e comprimari, capita che sommessamente si elevi la voce di chi, come Fernando Eandi, forte del proprio talento, si accosti alle vicende del mondo conservando un certo pudore. "Uno di quelli che ancora sanno guardarsi intorno, quando camminano, per vedere quelle cose di cui nessuno tiene più conto" (G. Schialvino).


1) A. VINARDI, L'Esposizione della Promotrice di Belle Arti di Torino, in "Emporium. Parole e figure", Vol. XXXVII, n. 221,
pp. 389, 390.



178a ESPOSIZIONE ARTI FIGURATIVE
Dal 9 settembre al 9 ottobre 2020
Società Promotrice delle Belle Arti in Torino
Viale Balsamo Crivelli, 11 - Torino
Orario: 11 - 13 / 16 - 20; festivi 10,30 - 13. Lunedì chiuso.
Ingresso libero