venerdì 8 ottobre 2021

IL RESPIRO DELLA MODERNITÀ DI ANTOINE DE LONHY

Antoine de Lonhy
Polittico della Vergine, sant’Agostino e san Nicola da Tolentino, 1461-1462 ca.
Tempera, olio e fondo oro su tavola
Corpo principale dell’altare della Vergine, sant’Agostino e san Nicola da Tolentino
Barcelona, Museu Nacional d’Art de Catalunya, MNAC

Palazzo Madama, dal 7 ottobre 2021 al 9 gennaio 2022, e il Museo Diocesano di Susa, fino al 7 novembre 2021, presentano insieme l’esposizione IL RINASCIMENTO EUROPEO DI ANTOINE DE LONHY a cura di Simone Baiocco e Simonetta Castronovo per la sezione di Torino e di Vittorio Natale per la sezione di Susa. Antoine de Lonhy, artista poliedrico - era pittore, miniatore, maestro di vetrate, scultore e autore di disegni per ricami -, venuto a contatto con la cultura fiamminga, mediterranea e savoiarda ebbe un impatto determinante per il rinnovamento del panorama figurativo del territorio dell’attuale Piemonte nella seconda metà del Quattrocento. Originario di Autun, prima del 1450 era già in contatto con uno dei più straordinari mecenati di ogni tempo, il cancelliere del duca di Borgogna Nicolas Rolin, per il quale eseguì delle vetrate istoriate, purtroppo perdute.

Antoine de Lonhy
Tre profeti, 1480 ca.
Pioppo
Lione, Musée des Beaux-Arts

Il percorso di entrambe le sedi evidenzia i viaggi, gli spostamenti e la carriera itinerante di Lonhy attraverso l'Europa: a Tolosa, in Francia meridionale, dove realizzò almeno un ciclo di affreschi e decorò diversi codici liturgici e statuti cittadini; a Barcellona, in Catalogna, dove ancora sopravvive uno dei suoi capolavori: la grande vetrata per la chiesa di Santa Maria del Mar; infine nel ducato di Savoia, dove lavorò per la corte e per numerose chiese e monasteri del territorio e dove si spense, probabilmente, prima della fine del secolo. Il trasferimento dalla Spagna ad Avigliana - dove è documentato dal 1462 - si deve a diversi fattori, come la presenza in questo centro di un castello dei duchi di Savoia e la vicinanza con le prestigiose abbazie di Novalesa e Ranverso, poste sulla Via Francigena, una delle principali arterie di comunicazione già dal Medioevo, da cui passavano cavalieri, ecclesiastici e mercanti di mezza Europa.

Antoine de Lonhy
Presentazione di Gesù al tempio/Purificazione della Madonna, 1490
Dipinto su tavola trasportato su tela, cm 135 x 130
Greenville, Bob Jones University Museum & Gallery
L’allestimento torinese inizia raccontando la "scoperta" di Antoine de Lonhy: come spesso avviene nel campo della storia dell'arte, alla conoscenza di questo artista del Quattrocento si è arrivati per gradi. Per lungo tempo gli studiosi avevano raccolto alcuni dipinti sotto il nome convenzionale di "Maestro della Trinità di Torino", prendendo spunto proprio da uno dei suoi massimi capolavori, che è nelle collezioni civiche torinesi. D'altro canto, nell'ambito dello studio dei codici miniati, si era identificato, invece, un "Maestro delle Ore di Saluzzo", a partire dal meraviglioso manoscritto, che è uno dei prestiti più importanti concessi per la mostra dalla British Library di Londra. In seguito si è poi compreso che dietro questi nomi convenzionali si celava un'unica personalità, il cui vero nome è stato svelato grazie allo studio dei documenti.
Antoine de Lonhy
La Trinità, 1465-1470 ca.
Tempera e oro su pergamena, miniatura dal manoscritto delle "Ore di Saluzzo"
Londra, The British Library, ms. Add. 27697, f. 75r

La mostra si avvale di prestigiosi prestiti nazionali e internazionali, provenienti da importanti collezioni pubbliche e private. Emblematico il caso del senatore Leone Fontana, che nell'Ottocento aveva acquistato la già citata Trinità, inserendola nella sua ricchissima raccolta di opere piemontesi, donata in seguito al museo di Torino; oppure quello di Bob Jones Jr., che a metà del Novecento scelse la Presentazione di Gesù al Tempio per ampliare la pinacoteca dell'università privata fondata dal padre a Greenville (South Carolina). La mostra costituisce, inoltre, l'occasione per riunire gli elementi di un polittico venduto nel 1885, che aveva al centro la Adorazione del Bambino, appartenuta in seguito al collezionista olandese Fritz Mayer van den Bergh e oggi custodita nel museo che porta il suo nome ad Anversa.

Antoine de Lonhy
San Domenico (o San Tommaso) nello studio
Tempera e oro su tavola
Torino, Musei Reali - Galleria Sabauda
Il progetto nasce nell’ambito del Réseau européen des musées d’art médiéval, una rete di musei europei fondata nel 2011 da Élisabeth Taburet-Delahaye, già direttrice del Musée de Cluny - musée national du Moyen Âge di Parigi, per promuovere iniziative espositive comuni, ricerche condivise, convegni e conferenze sul proprio patrimonio artistico.

La pubblicazione del catalogo, a cura di Simone Baiocco e Vittorio Natale, è sostenuta da Associazione Amici Fondazione Torino Musei, in memoria del professor Giovanni Romano.

IL RINASCIMENTO EUROPEO DI ANTOINE DE LONHY
Palazzo Madama - Sala Senato
Piazza Castello - Torino
7 ottobre 2021 - 9 gennaio 2022

Susa, Museo Diocesano
Via Mazzini, 1 - Susa
10 luglio - 7 novembre 2021