martedì 8 settembre 2020

I SOGNI DI FRANCESCO

Gian Giorgio Massara

IL BACIO
2004
puntasecca, mm 496 x 643






La prima mostra dopo la "chiusura" determinata da Coronavirus è stata inaugurata presso il Circolo degli Artisti di Torino (Corso S. Maurizio, 6). Il pubblico ha potuto - pur a piccoli gruppi - ammirare le opere dell'incisore genovese FRANCESCO SCIACCALUGA, laureato all'Accademia di Genova e attualmente docente sia a Milano, sia nella città natale.
I fogli realizzati sono fitti di immagini con modelle in posa, abbracci che significano il desiderio culminante nel letto sfatto, il frutto del melograno, ritratti e giochi di specchi. In mostra, presentata da Angelo Mistrangelo, qua e là compare l'autoritratto sempre in ombra e defilato quasi tenebroso con l'artista in atto di disegnare oppure di scrutare il mondo con sguardo profondo.
Talvolta fra le incisioni compaiono paesaggi e vedute, dalla Donna in riva al mare di verghiana memoria all'immagine tipica di Venezia con gondole e monumenti, cupole e colonne, il tutto attentamente osservato da Francesco.
Fra i ritratti, interessante è la puntasecca Mio padre nello studio, 1992, con la figura accolta in un groviglio di segni accentrati sul paralume, oggetto d'arredo che ritroviamo altrimenti su di un tavolo ingombro di libri e giornali (puntasecca). E ritratti iterati affollano la serie Omaggio a Montale: interessante l'opera Forse un mattino la cui esecuzione rasenta la maniera nera; quindi Dora Markus (litografia) oppure la Ragazza seduta sul basamento della grande fontana che orna la piazza De Ferrari. Alla rievocazione del Cinema Paradiso fanno riscontro i cavalli amati da Aligi Sassu, un susseguirsi di soavi Maternità e un'amorevole scena accanto al treno che fuoriesce dalla galleria di Brignole.
Vincitore del Premio Biella dal 1993 in poi, del primo premio "Villa Croce", invitato a numerose esposizioni dedicate sempre alla grafica, l'attuale presenza di Sciaccaluga costituisce in certo qual modo, una novità nell'ambito artistico torinese abituato a candidi supporti segnati da brevi interventi grafici e al silenzio di opere giocate sull'essenzialità dell'immagine.
Una mostra intensamente voluta dall'autore le cui incisioni sono determinate da
sottili e insinuanti emozioni quotidiane.
Catalogo bilingue.