mercoledì 13 marzo 2019

PICASSO: "UNA MOSTRUOSA DILATAZIONE FORMALE"

Gian Giorgio Massara

PICASSO
Paysage de Juan-les-Pins
estate 1920
Il catalogo bilingue Les vacances de M. Pablo accompagna la mostra che Antibes ha dedicato a Picasso che trascorre – fra Antibes e Juan-les-Pins – i periodi estivi dal 1926 sino allo scoppio della guerra; vi ritorna nel 1946 lasciando opere che daranno vita al locale e ben articolato museo.
Il paesaggio è affascinante con mille sentieri che corrono fra secolari ulivi, pini in foggia di parasole, aranceti "au feuillage odoriférant", slanciati eucalipti; accanto all'artista è Françoise Gillot, una delle sue muse.
Tutte le opere esposte "baignent dans la lumière de la Méditerranée" a partire dal 1926 allorchè dipinge la Femme lisant, immagine ancora tradizionale intenta nella lettura in un'opera giocata sui toni del grigio-azzurro.
Ma l'opera datata 1925 Le baiser già è un avvolgersi di corpi indeterminati, mentre il ritratto presente in copertina Portrait de jeune fille è costituito solamente da uno srotolarsi di immaginari fili metallici a comporre la figura.
Fra le vedute, bello è il Paysage aux bateaux degli anni trenta, opera anche in rilievo che isola l'assommarsi di tipiche abitazioni di fronte alle imbarcazioni ormeggiate.
Un ritorno al mondo classico con Le flûte de Pan e l'assorto ritratto di Sara Murphy concludono una rassegna che propone i vari momenti del fare artistico di un personaggio che ha attraversato il Novecento lasciandovi una profonda traccia; mondo della grafica compreso.