martedì 6 novembre 2018

LICHTENSTEIN E LA POP ART AMERICANA

Roy Lichtenstein
Sweet Dreams, Baby!
1965
serigrafia su carta, 95,6 x 70,1 cm
Collezione Angela e Mimmo Jodice
La Fondazione Magnani-Rocca ospita, fino al 9 dicembre 2018, la mostra LICHTENSTEIN E LA POP ART AMERICANA, a cura di Walter Guadagnini e Stefano Roffi.
Grazie ai prestiti di celebri musei internazionali e prestigiose gallerie e collezioni private, oltre 80 opere di Lichtenstein e di Warhol insieme ad importanti lavori di Mel Ramos, Allan D'Arcangelo, Tom Wesselmann, James Rosenquist e Robert Indiana sono esposte in un allestimento pensato appositamente per la Villa dei Capolavori di Mamiano di Traversetolo (Parma), sede della Fondazione.
James Rosenquist
1947 - 1948 - 1950
1960
olio su masonite, 76,2 x 222,3 cm
Collezione privata
Roy Lichtenstein (New York 1923-1997) è, insieme a Andy Warhol, la figura più rappresentativa e più conosciuta della Pop Art. Il suo caratteristico stile mutuato dal retino tipografico, l'utilizzo del fumetto in ambito pittorico, le sue rivisitazioni pop di un passato iconografico più o meno recente campeggiano, riprodotti in serie, su poster e oggetti di consumo. I suoi dipinti continuano a suscitare enorme interesse nel mercato dell'arte e sono stati venduti anche negli ultimi anni per decine di milioni di dollari.
Numerose mostre antologiche ne hanno ripercorso la carriera, iniziata negli anni Cinquanta, giunta a un punto di svolta decisivo nei primissimi anni Sessanta, consacrata definitivamente nello stesso decennio e proseguita con coerenza sino alla sua scomparsa nel 1997.
Allan D'Arcangelo
Smoke Dream 1
1963
olio su tela, 112 x 130 cm
Collezione privata
La prima parte della mostra è dedicata agli esordi della Pop Art, fra il 1960 e il 1965, in cui nascono le icone di Lichtenstein tratte dal mondo dei fumetti e della pubblicità, qui a confronto con i lavori dei citati Warhol, Indiana, D'Arcangelo, Wesselmann, Ramos, Rosenquist e altri ancora, interpreti - con intenti più o meno ideologici - di una nuova società dei consumi. Questo periodo è rappresentato in mostra da autentici capolavori pittorici come Little Aloha (1962) e Ball of Twine (1963), ma anche da una rarissima opera degli inizi come VIIP! (1962), e da una strepitosa serie di opere grafiche, tra le quali spiccano Crying Girl (1963) e Sweet Dreams, Baby! (1965), le più geniali e celebri rielaborazioni delle tavole dei comics che ancora  oggi identificano non solo Lichtenstein ma un intero decennio della storia dell'arte e del costume del XX secolo.
Robert Indiana
LOVE (Red Red)
1966-2000
alluminio policromo, 45,7 x 45,7 x 22,9 cm
Collezione privata, courtesy VITART, Lugano
Lichtenstein è autore di alcune serie che hanno come riferimento da un lato la storia dell'arte, dall'altro il grande tema dell'astrazione pittorica, in parallelo con le ricerche artistiche del gruppo Pop. Esemplari a questo proposito sono le astrazioni numeriche e letterarie di Robert Indiana (con un prezioso Four degli anni Sessanta e una celebre scultura Love) o il ciclo Flowers di Andy Warhol.
Di Lichtenstein si ricordano la serie dei Paesaggi e quella dei Fregi, che prendono avvio nei primi anni Settanta. I Paesaggi partono da un motivo naturale per arrivare a un'astrazione assoluta, che comprende anche l'adozione di materiali plastici appartenenti al mondo contemporaneo, in un affascinante corto circuito tra tradizione e innovazione. In modo analogo, i Fregi, un'opera di quasi tre metri concessa in prestito dal Musée d'Art moderne et contemporain de Saint-Étienne, riprendono un tema canonico dell'arte classica.
Quasi contemporaneamente nasce anche il genere ispirato alle figure di Picasso e di Matisse - ma anche dal Surrealismo, come la celeberrima Girl with Tear (1977) - che giunge in via straordinaria dalla Fondation Beyeler di Basilea.
Roy Lichtenstein
Girl with Tear III
1977
olio e vernice Magna su tela, 117 x 101,5 cm
Fondation Beyeler, Riehen/Basel, Beyeler Collection
Due protagonisti della fotografia d'arte italiana, Ugo Mulas e Aurelio Amendola, in diversi momenti, hanno ritratto Lichtenstein nell'officina dell'artista, rilevando il rapporto che sempre ha legato la cultura italiana al pittore. 
Tali immagini consentono una lettura complessiva della creatività dell'autore attraverso due percorsi espositivi complementari: secondo il tradizionale ordine cronologico, oppure analizzando la varietà dei temi sotto diversi punti di vista - seguendo proprio la metodologia di Lichtenstein - con una particolare attenzione, oltre che alle opere su tela, alla formidabile produzione grafica, momento assolutamente centrale nel percorso creativo dell'artista e della Pop Art in generale.
La mostra è accompagnata dal catalogo edito da Silvana Editoriale, contenente i saggi dei curatori e di altri studiosi, quali Avis Berman, Stefano Bucci, Mauro Carrera, Mirta d'Argenzio, Kenneth Tyler, oltre alla riproduzione di tutte le opere esposte.

LICHTENSTEIN E LA POP ART AMERICANA
Dall' 8 settembre al 9 dicembre 2018
Fondazione Magnani-Rocca
Via Fondazione Magnani-Rocca, 4
43029 Mamiano di Traversetolo (Parma)
Orario: dal martedì al venerdì 10 - 18; sabato, domenica, festivi 10 -19 (la biglietteria chiude un'ora prima).
t. 0521 848327 / 848148; info@magnanirocca.it
www.magnanirocca.it