venerdì 16 febbraio 2024

L’ EVOLUZIONE DELLA PITTURA MACCHIAIOLA

Donne che lavorano nei campi
CRISTIANO BANTI 
Donne che lavorano nei campi
1870
Olio su tavola
Collezione Palazzo Foresti, Carpi
A Torino, fino al 1° aprile 2024, al Mastio della Cittadella la mostra I MACCHIAIOLI E LA PITTURA EN PLEIN AIR TRA FRANCIA E ITALIA ripercorre le vicende della pittura macchiaiola tra Toscana, Campania, Piemonte e Francia, ponendo a confronto i linguaggi dei suoi principali protagonisti:  Fattori, Signorini, Banti, Cabianca, Sernesi, Abbati ed altri.
A partire dalla Scuola di Barbizon, dieci tematiche descrivono il movimento nel suo farsi, fondato sull’osservazione dal vero della natura.
Negli anni Trenta dell’Ottocento, il paesaggio ai margini della foresta di Fontainebleau diventa oggetto di studio per Rousseau, Millet, Corot, Daubigny, precursori di quei giovani artisti toscani che, tra gli anni Cinquanta e Sessanta, riuniti nella dimora estiva dell’amico e mecenate Diego Martelli a Castiglioncello, intendono ribellarsi alle norme accademiche e ai codici dell’arte ufficiale.
Bovins dans le paysage
JULES DUPRÉ
Bovins dans le paysage
Olio su tavola
Collezione privata
Come gli Impressionisti al Café Guerbois, il gruppo si ritrova al Caffè Michelangelo a Firenze, frequentato da intellettuali d’avanguardia, per condividere l’utopia di un rinnovamento culturale in un clima di grandi rivolgimenti politico-sociali. Annota a riguardo Giovanni Fattori: «Si stava alla sera riuniti senza rancori né antipatie e vi erano accaniti oppositori dell’arte che si chiamava nuova, sperando di raggiungere il nostro ideale, però le discussioni erano amene, allegre». Tale prossimità alla scena parigina si riscontra anche nel gusto goliardico della caricatura (Cecioni è simile a Monet), nell’attenzione agli effetti luministici, ma al tempo stesso evidenzia il metodo peculiare dei pittori ‘della macchia’.
Santa Maria Novella
TELEMACO SIGNORINI
Santa Maria Novella
1860
Olio su cartone
Collezione privata
Emuli della Scuola di Staggia, essi rifuggono sia certa enfasi romantica (come già Fontanesi), sia le sperimentazioni positiviste sul colore dei cugini d’oltralpe, per giustapporre luci e ombre in campiture piane ben delineate onde accentuare la resa plastica del chiaroscuro.
In questa direzione la fotografia - è oramai rinomato a Firenze lo Studio dei Fratelli Alinari - concorre quale strumento propedeutico alla realizzazione del dipinto, come dimostrano gli scatti eseguiti da molti autori fra cui Vincenzo Cabianca e Cristiano Banti.
Bovi al carro
GIOVANNI FATTORI
Bovi al carro
1868
Olio su cartone
Collezione Palazzo Foresti, Carpi
Scene di vita quotidiana sono restituite sulla tela senza retorica, con pari dignità rispetto ai soggetti storici e letterari.  La quinta scenografica del Chiostro di Santa Maria Novella di Odoardo Borrani, la Donna nel Parco di Vito d’Ancona, romantica alla maniera di Hayez,  Dante nel Casentino di Vincenzo Cabianca, al pari dei Bovi al carro di Giovanni Fattori, delle Donne che lavorano i campi di Cristiano Banti, sono raffigurati privilegiando il dato atmosferico al racconto didascalico.
Lavandaia del Gabbro
SILVESTRO LEGA
Lavandaia del Gabbro
Olio su tela
Collezione privata
Alla fine degli anni Sessanta il sodalizio può dirsi concluso; scriverà nel 1902 il pittore Marco Calderini: «[Nell’inverno 1869] la Parigi artistica si trasformava e molti di quei mutamenti erano troppo sprezzanti del periodo precedente pur così glorioso»¹ per garantirne un seguito.
È un cambiamento che investe l’Italia con risvolti quasi reazionari: negli anni Ottanta del XIX secolo artisti quali Niccolò Cannicci, i Tommasi e i fratelli Gioli seguono con accenti veristi l’esempio  di Telemaco Signorini, Silvestro Lega e Giovanni Fattori, considerati i tre  capisaldi della stagione macchiaiola. Ultimo baluardo della pittura tradizionale, anche quest’ultima abdicherà di lì a breve in favore di correnti non figurative, ritenute pietre miliari nel fervente dibattito ancora aperto sull’arte contemporanea.

1. M. CALDERINI, Alberto Pasini Pittore, Edizioni d’Arte E. Celanza, Torino 1916, p.12.

Autori: Giuseppe Abbati, Cristiano Banti, Giovanni Boldini, Odoardo Borrani, Vincenzo Cabianca, Niccolò Cannicci, Eugenio Cecconi, Jean-Baptiste Camille Corot, Vito D’Ancona, Charles-François Daubigny, Serafino De Tivoli, Jules Duprè, Giovanni Fattori, Antonio Fontanesi, Francesco Gioli, Luigi Gioli, Silvestro Lega, Jean-François Millet, Filippo Palizzi, Giuseppe Palizzi, François-Auguste Ravier, Theodore Rousseau, Raffaello Sernesi, Telemaco Signorini, Adolfo Tommasi, Angiolo Tommasi, Lodovico Tommasi, Angiolo Tricca, Constant Troyon.

I MACCHIAIOLI E LA PITTURA EN PLEIN AIR TRA FRANCIA E ITALIA
Dal 3 febbraio al 1° aprile 2024
Museo Storico Nazionale d’Artiglieria
Mastio della Cittadella
C.so Galileo Ferraris, 0 - Torino
Orario: da lunedì a venerdì 9.30 – 19.30; sabato, domenica e festivi 9.30 – 20.
www.navigaresrl.com