venerdì 18 febbraio 2022

IL RITORNO DI CARLO LEVI A TORINO

Particolare del telero Lucania '61

Fra le molte iniziative per  il 120° genetliaco di Carlo Levi, di sicuro interesse risulta la mostra, in corso fino al 12 marzo 2022 alla Fondazione Amendola di Torino, IL RITORNO DI CARLO LEVI A TORINO, a cura di Pino Mantovani e Luca Motto.
Non è, a dire il vero, il primo e unico omaggio che la Fondazione, in collaborazione con l'Associazione Lucana in Piemonte, tributa all'intellettuale torinese, uomo del secolo breve, che si spese senza riserve fra militanza politica, l'esercizio della professione medica in terra di confino, l'impegno sociale, l'indole filantropica e, soprattutto, si mantenne fedele alla propria vocazione pittorica per tutta la vita.
Dopo la recente esposizione dedicata alle opere dell'esilio lucano e all'imponente telero Lucania '61 commessogli da Mario Soldati, direttore scientifico delle manifestazioni per il primo centenario dell'Unità d'Italia, riprodotto in scala reale e collocato dal 2006 presso la Sala Amendola - Levi  in via Tollegno 52 a Torino, la Fondazione ospita ora circa 40 ritratti, lungo un arco temporale che ben illustra la parabola umana e artistica di Carlo Levi (Torino 1902 - Roma 1975).

Leone Ginzburg con le mani rosse
1933
olio su tela
61x50 cm

Complesso e non facilmente incasellabile, il corpus di opere esprime l'intento, più volte dichiarato dall'autore di rispecchiarsi nei soggetti, sia che lo stile risenta di echi casoratiani, negli anni, brevi ma incisivi, della sua appartenenza al Gruppo dei Sei di Torino (1929-1932), sia che si concretizzi in volti dalle geometrie cezanniane. Sia, ancora, che i monumentali pannelli commemorativi (3,20 m x 18,50 m) in morte del "fratellastro" Rocco Scotellaro condividano l'epos di Diego Rivera e dei muralisti messicani, come avverrà un decennio dopo con I funerali di Togliatti dipinti dall'amico Guttuso (in posa con la moglie Mimise nel doppio ritratto del 1952, in eposizione).
I volti paiono dissolversi in ampie campiture, agglutinarsi in brevi tocchi espressionisti in perenne scambio dialettico con l'ambiente, la luce, i pensieri e l'agire (il suo dipingere rasentava non di rado l'automatismo). Siano i soggetti compagni di militanza antifascista (Leone Ginzburg, Vittorio Foa, Nello Rosselli), ovvero appartengano alla sfera familiare (il padre Ercole, la madre Annetta Treves, lo zio Emanuel Segre), ne risulta un affresco corale, fra resoconto diaristico e giornalismo d'inchiesta, di un'epoca storica dalle vicende amare e travagliate.

Ritratto di Vittorio Foa
1934
olio su tela
44x36 cm

Studi approfonditi e un'ampia letteratura hanno permesso negli ultimi anni di ricostruire e mettere in luce i molti insegnamenti tramandati negli scritti e nei dipinti di Levi saggista, politico, giornalista e pittore. Di questi, alcuni estratti sono commentati nel catalogo con testi critici di Pino Mantovani, Norberto Bobbio, Cesare Pianciola, Filippo Benfante, Luca Motto e Stefano Levi della Torre. Alla pubblicazione fa seguito un fitto calendario di dibattiti e incontri per tutta la durata della mostra: il 24  febbraio 2022 alle ore 17.30, La formazione etico-politica di Carlo Levi nella Torino di Gobetti e  Gramsci, sviluppi tra gli anni Venti e Trenta, incontri e rilanci nel dopoguerra, con Cesare Pianciola e Giovanni De Luna; il 4 marzo 2022 alle ore 71.30, dibattito sul film Lucus a lucendo. A proposito di Carlo Levi di Enrico Masi e Alessandra Lancelotti (Italia/2019, 78’), intervengono Raffaele Benfante, Stefano Levi della Torre e Pietro Polito.

Nello Rosselli
1929
olio su tela
51x36 cm

Presieduta da Prospero Cerabona, emigrato lucano, egli stesso fiero emblema di riscatto contadino, impegnato nella promozione e integrazione dei conterranei fin dal suo arrivo in Piemonte nel 1958, la Fondazione Amendola, da lui istituita a Torino nel 1982, con sede nel quartiere di Barriera di Milano, rappresenta un punto di riferimento e di aggregazione per la cittadinanza, con un vasto programma di attività culturali e didattiche in sinergia, talora, con istituzioni del territorio nazionale.
La rassegna risponde ai principi statutari dell'Associazione Lucana in Piemonte "Carlo Levi", costituita poco dopo la morte del poeta e scrittore per volontà dei tanti emigrati lucani presenti in Piemonte e nel capoluogo per favorirne il gemellaggio con la Basilicata. Quasi un inverarsi del diritto «legittimo» di esistere, scolpito nei volti e nei luoghi del romanzo Cristo si è fermato a Eboli, compreso nell'intima sostanza di quel "torinese del Sud", le cui spoglie volle fossero tumulate ad Aliano.

I VOLTI DEL '900 NEI RITRATTI DI CARLO LEVI
Fino al 12 marzo 2022
Fondazione Giorgio Amendola - Associazione Lucana in Piemonte "Carlo Levi"
Via Tollegno, 52 - Torino
Orario: lunedì - venerdì 10-12,30, 15,30-19; sabato 10-12,30. Domenica e visite guidate su prenotazione.
t. 0112482970; info@fondazioneamendola.it
www.fondazioneamendola.it