martedì 9 novembre 2021

OMAGGIO ALLA SIGNORA IN NERO

 Gian Giorgio Massara

Abbandonata la prestigiosa sede di palazzo Graneri, in molti hanno dichiarato la fine del Circolo degli Artisti. Invece l'accogliente sede di C.S. Maurizio 6 (GIARDINIERA REALE), il moltiplicarsi dei Soci, anche giovani, il susseguirsi di eventi, la tenacia del Direttivo, della Segreteria e di un gruppetto di Soci capeggiati da Davide Mabellini, ha fatto sì che il Circolo degli Artisti di Torino funzioni egregiamente e con rinnovato entusiasmo.
Sino al 19 novembre è possibile visitare la bella (sì, bella) mostra dedicata a MAGNA CATLINA appositamente creata dai 26 artisti che hanno dedicato ciascuna opera alla Nera Signora.
Diciamo subito che la Storia dell'arte non ha avuto paura della morte, dalla raffigurazione di danze macabre (Alba e Lucerna) ai siculi e pisani Trionfi della Morte, dalla famosa Isola di Arnold Böcklin, al polittico di Memling che s'ammira a Strasburgo.
Accanto, i maestri delle Vanitas che annullano Gioie e doni, fisiche bellezze e godimenti per non dispiacere alla Morte che inesorabilmente avanza. E in Letteratura, basti citare Foscolo e Cesare Pavese.
Il giardino del Circolo accoglie il visitatore della mostra (lunedì/venerdì 15,30 - 19,30) con un'elegante corona di fiori dalle tinte spente; nelle sale espositive s'alternano radiografie circondate da bottoni, la morte che abbraccia un bimbo-pupazzo, immagini in bianco e nero o coloratissime, su supporto vitreo, una serie di personaggi (in bacheca)"alla fiamminga" in attesa dell'ORA FATALE.
Originale il braccio che fuoriesce dal sudario mentre a terra giace ormai il metro indispensabile per le classiche misure. Per completare la suspence, presso la Lavanderia a Vapore di Collegno è stato presentato uno spettacolo dedicato a "chi ha attraversato il buio" della mente al quale ha partecipato la giornalista Anna Pavone.
Così tutt'insieme abbiamo anche celebrato la "fin d'une vie humaine".
Le manifestazioni sono state organizzate con il Centro Arti Umoristiche e Satiriche, La Civetta e la Rosa delle idee (Salassa).