giovedì 19 maggio 2016

DOBUZHINSKY, L’ARTE DELLA SCENA

Eugene Onegin, di Pëtr Il'ic Cajkovskij
dal romanzo in versi omonimo di Aleksandr Sergeevic Puškin
Bozzetto di costume da uomo, atto II, scena I
Sabato 23 aprile scorso (giornata mondiale del libro e celebrativa della morte di Cervantes e di Shakespeare), presenti la Direttrice, Regina Lopienė e il Conservatore, Živilė Ambrasaitė, si è inaugurata la mostra DOBUZHINSKY, L’ARTE DELLA SCENA, Bozzetti di scenografie e costumi dal Museo del Teatro, della Musica e del Cinema della Lituania, curata da Enzo Fornaro e Valeria Piasentà. Con l'occasione è stato conferito il titolo di Accademico d'Onore dell'Accademia Albertina a Paola de' Cavero, dal 1982 al 2011 docente di ruolo del corso di Costume dello Spettacolo nella medesima Accademia, cui ha donato il suo personale fondo di costumi.
Costumi di scena per il Don Giovanni di W. A. Mozart
Archivio della Sartoria del Teatro Regio di Torino
(Foto Tiziano Rossetto)
La mostra presso la Pinacoteca Albertina presenta 71 bozzetti di scenografie e costumi, selezionati da 13 produzioni del Teatro di Stato della Lituania, molti già esposti in varie realtà museali internazionali. Conoscenza storica e capacità di interpretare le fonti emergono negli schizzi per La Dama di Picche (1934) e Eugene Onegin (1936) di Čajkovskij, nel Boris Godunov di Mussorgsky (1939), nel Don Giovanni (1933) di Mozart, opere finite dove Dobuzhinsky integra magistralmente musica, drammaturgia e tratti originali, a cui si aggiungono, nella scena creata per l’opera di Karnavicius Radvila Perkunas (1937), motivi architettonici di Vilnius ed elementi tipici dei costumi lituani.
Coppélia, balletto su musiche di Léo Delibes
Progetto di scena, atto II
Meno naturalistici e più vicini al decorativismo novecentesco i disegni per Coppelia (1933) di Delibes e Il granatierie nano (1935) di Preston. Lavori ironici e talora visionari, posti in dialogo con scene e costumi contemporanei provenienti dall'Archivio della Sartoria del Teatro Regio di Torino, realizzati da P. Tommasi per il Don Giovanni di W. A. Mozart, stagione 1987/88, con la direzione d’orchestra di M. Erdélyi e la regia di L. Squarzina, e quelli di D. Krief, regista de La dama di picche di P. Cajkovskij, stagione 2008/09, direzione d’orchestra di G. Noseda.
Principe Igor, l'unica opera in musica di Aleksandr Porfir'evic Borodin
Costume del kan Konchak
Mstislav Dobuzhinsky nasce il 15 agosto 1875 a Novgorod, in Russia. Di nobile famiglia lituana, figlio di un ufficiale dell'esercito, si laurea in legge e poi Belle Arti a San Pietroburgo, dove entra in contatto e collabora attivamente con i circoli intellettuali ed artistici. Influenzato dallo Jugendstil e dall'espressionismo tedesco, inizia collaborando con Stanislavskij al Teatro delle Arti di Mosca, lavora alle messe in scena dei Balletti russi di Diaghilev a Parigi poi nei teatri di tutta Europa, infine in Inghilterra e negli Stati Uniti. Compie tre lunghi viaggi in Italia, a Capri è ospite di Gor'kij, progetta scenografie per La Scala di Milano e il San Carlo di Napoli.
Coppélia, balletto su musiche di Léo Delibes
Bozzetto per il costume del mago, atto II
La predilezione per l’umanesimo italiano e per il Bernini è documentata in un corposo lascito di disegni architettonici, e in un libro a stampa. Nel 1924, su consiglio di Jurgis Baltrušaitis, si ritira in Lituania dove mette in scena 38 opere per il Teatro di Stato, e dal ’31 ne diviene principale artista. Valente pittore di paesaggi immaginari, città degradate, dell’assedio di Leningrado (la sua amata Pietroburgo), come afferma Marco Rosci: "le sue opere influenzarono il futurismo italiano, specie la pittura di Boccioni".
Il suo amico Chagall lo chiama a insegnare nella scuola d’arte lituana di Kaunas, tra i giovani allievi vi è Vladimir Nabokov. Di Chagall, Dobuzhinsky ammira l’aspetto fiabesco e visionario, come è evidente in una delle sue migliori realizzazioni: il bozzetto per il balletto Coppelia.
Quella di Dobuzhinsky, conservata al Museo del Teatro, della Musica e del Cinema della Lituania, con più di 1300 bozzetti è la più grande collezione lituana di lavori teatrali dell’artista, dal 2009 è ritenuta dall’UNESCO patrimonio mondiale dell’umanità.
Muore il 22 Novembre 1957 a New York, dove organizza e allestisce mostre oltre a lavorare per il teatro e nel cinema. Per sua precisa volontà, insieme alla moglie è sepolto nel cimitero russo di Sainte-Geneviève-des-Bois, a Parigi, là “dove tutto ebbe inizio”. (Dal testo critico di V. Piasentà)

DOBUZHINSKY, L’ARTE DELLA SCENA
Dal 24 aprile al 5 giugno 2016
Pinacoteca dell'Accademia Albertina
via Accademia Albertina 8, Torino
Orario: 10 - 18. Chiuso il mercoledì
Info: t. 0110897370; pinacoteca.albertina@copatitalia.com; www.accademialbertina.torino.it