sabato 20 dicembre 2025

GIAN ANTONIO CIBOTTO (1925 - 2017)

Gian Antonio Cibotto 
Nel centenario della nascita, Rovigo celebra Gian Antonio Cibotto (Rovigo, 8 maggio 1925 - Rovigo, 12 agosto 2017), scrittore, giornalista, uomo di cinema e di cultura che interpretò il Polesine come nessun altro.
In ricordo di "Toni" (ironicamente proclamatosi “conte di Lendinara, duca di Vallier e patrono della Vangadizza”) Palazzo Roncale di Rovigo ospita fino al 29 giugno 2026 la mostra GIAN ANTONIO CIBOTTO (1925-2017) – Il gusto del racconto.
L'esposizione, a cura del giornalista Francesco Jori, che con Cibotto ha avuto una lunga e intensa frequentazione, descrive un personaggio poliedrico che, passando dal giornalismo alla scrittura, dal teatro, al cinema agli eventi culturali, ha attraversato la seconda metà del Novecento e il primo scorcio del terzo millennio con una presenza incalzante, tra l’erudito e il popolare.
Contraddistinta da pungente ironia la sua scrittura è stata il riflesso di un costante attaccamento alla propria terra e alla sua gente. Di quest'ultima annotava: “I veneti, questi inglesi trapiantati tra l’arco alpino e la pianura padana, come i loro parenti d’Oltremanica possiedono una virtù magica, un filone consistente di humour”.

Copertina del libro Scano Boa
© Archivio immagine
in movimento - Adria
La rassegna propone un itinerario, a partire dagli esordi, che lo portò da volontario a soccorrere le popolazioni colpite dall'alluvione del Po del 1951: esperienza da cui sarebbe poi nato il resoconto Cronache dell’alluvione. Da lì la carriera lo vide impegnato nel giornalismo, nella critica letteraria e teatrale, nella ricca produzione libraria, nella promozione di eventi di rilievo nazionale come il Premio Campiello. Il tutto sullo sfondo della città di Rovigo (in un contesto familiare di alto profilo), cui era legato da un ambivalente rapporto di amore-odio, e della propria dimora in cui custodiva una biblioteca di 37000 volumi, alcuni con dediche prestigiose.
Un fil rouge di storie minime che ne formano la cifra letteraria, risultato di una meticolosa, appassionata ricognizione sul campo, a bordo di una Mini Minor; “spinto dall’urgenza di testimoniare per rendere giustizia, senza esplicite ambizioni letterarie, ma ricco di un vivo senso morale” (Cesare De Michelis).


ANTONIO CIBOTTO (1925-2017) – Il gusto del racconto
Dal 5 dicembre 2025 al 29 giugno 2026
Piazza Vittorio Emanuele II, 25 - Rovigo
Orario: lunedì-venerdì 9 – 19, sabato, domenica e festivi 9 - 20
Tel. 0425 460093, info@palazzoroncale.com

SOSTA IN GALLERIA

Gian Giorgio Massara

Visita inaspettata
Giuseppe Sauli d’Igliano
(Torino 1853 –1928)
Visita Inaspettata
1888
olio su tela 44 x 65
firmato e datato in basso a sinistra
Nel 2010 il Museo Civico "Arnaldo Tazzetti" ha organizzato una mostra dedicata al borgo di Usseglio e ai monti circostanti. Autore, Giuseppe Sauli d'Igliano.
Qualche anno più tardi G. Luigi Marini inserisce la biografia del pittore nel suo utilissimo volume "Il valore dei dipinti".
Sono trascorsi quindici anni e il mercato antiquariale, le collezioni private hanno consentito di conoscere nuove opere del pittore scomparso nel 1928.
Ora, la torinese Galleria AVERSA espone un dipinto complesso, ambientato in uno studio d'artista, con la modella celata dietro un paravento, un ragazzotto che discute forse con un sacerdote, il gesto dell'aspersione. Alle pareti due pannelli giapponesi, quindi cavalletti con fogli abbozzati, il braciere, tappeti.
L'opera - ben ambientata - suggerisce in modo partecipato un luogo d'arte visitato nei primi decenni del Novecento.
A sinistra, la firma «G. Sauli».

venerdì 19 dicembre 2025

UNA STANZA TUTTA PER ME

Verso il cielo
Franco Goia
Verso il cielo
2019
Olio su tela
cm 35 x 45
Come un flusso di coscienza. Così va intesa la mostra in corso fino al 22 dicembre, al MIIT - Museo Internazionale Italia Arte di Torino.
Dieci mini personali e un omaggio al Maestro Gianni Sesia della Merla si avvicendano nelle stanze di corso Cairoli in un continuum di libere associazioni di idee e variazioni cromatiche.
Dieci artisti, fra presenze 'storiche' e nuove proposte, fanno da ponte tra l'Italia, Torino e l'estero - sottolinea Guido Folco, titolare della galleria-, nella misura in cui tutti hanno esposto oltre i confini nazionali e vantano un cospicuo numero di rassegne personali e collettive in varie parti del mondo.
Anche in questa occasione le opere sono esposte temporaneamente nei pressi della Mole, in attesa della riapertura, entro fine aprile, di Palazzo Lomellini a Carmagnola, chiuso per restauri dal 2023, da quando con la mostra Stanze da un altro secolo si è sancito il termine di quella stagione espositiva.
La vasca azzurra
Luciana Pistone
La vasca azzurra
2024
Fluid art (acrylic pouring)
cm 60 x 90

In questa sede, ogni autore può vantare 'una stanza tutta per sé', un luogo dove esercitare piena autorità creativa, per restituire al pubblico una panoramica il più esaustiva possibile del proprio immaginario.
Questo è uno dei motivi che ha indotto il curatore Elio Rabbione a operare una drastica riduzione della consueta collettiva, peraltro di prossima realizzazione, in favore di dieci piccole esposizioni.
Molto più che un semplice richiamo all'opera di  V. Woolf, il titolo della rassegna: Una stanza tutta per me,  ricalca i valori di autonomia, di emancipazione intellettuale, l'affermazione di ideali nobili propugnati nel saggio dell'autrice londinese, dei quali ugualmente si nutre il processo creativo.
Ombre notturne
Lidia Delloste
Ombre notturne
2008
Acquerello
cm 29 x 77
Qui tratto e colore, forme allotrope del pensiero letterario, sconfinano nell'informale (Luciana Pistone), comprendono l'astratto in versione grafica e spaziale (Marina Monzeglio, Romilda Cuniberto), per sustanziarsi via via in forme sempre più realistiche (Anna Maria Palumbo), fino alla corrispondenza mimetica col dato oggettivo (Lidia Delloste).
Un viaggio affascinante che tange immagini ai confini con l'onirico, simboliste, visionarie, come in un affresco fiammingo dai volti grotteschi (Fabio Cappelli).
Il volto. Costellazione di esperienze vissute, mappa dalle coordinate insondabili. Luogo arcano dove il segno interviene a trasfigurare un sorriso, una ruga, la profondità di uno sguardo, per delineare geografie - ovvero biografie - dai connotati affascinanti, esuberanti, enigmatici. (Andreina Bertolini).
Inverno
Andreina Bertolini
Serie "Le stagioni della vita"
Inverno 
2025
Acquerello
cm 100 x 70
L' esplorazione si fa viaggio fisico, avventuroso, quando il desiderio di mollare gli ormeggi sovverte il quotidiano. Il viaggio, che diventa ricordo, suggestione poetica ed espande i propri confini allorché si trasforma in esperienza condivisa (Franco Goia e Anna Griffa Goia). Poi c'è il viaggio di scoperta, la meraviglia di rintracciare forme nuove di umanità, di cedere al richiamo di civiltà esotiche spese nel lavoro, nella ritualità dei gesti, nella persistenza di profumi ed essenze ancestrali (Angela Panero).
Volti, presenze, profili geografici trovano rispondenza nei contorni di edifici urbani vagamente hopperiani, nella sintesi di ampie campiture di neve, nelle distese di grano dorato, nella vastità del paesaggio che circonda la sublime finitezza umana (Margherita Vaschetti).
pi grecoº5 ori (costellazione di Orione)
Marina Monzeglio
pi grecoº5 ori (costellazione di Orione)
2023
Vetro
Collezione privata 
Infine c'è l'arte intesa come viaggio nella sua totalità, come parte integrante di un'evoluzione insieme esistenziale e lavorativa. Un diorama di luci, contrasti, guizzi di colori primari e valori tonali di estrema brillantezza declinati in atmosfere lunari di un Fiume gelato o, agli antipodi, nell'infuriare di un Mare di sabbia. È il prolifico universo di Gianni Sesia della Merla, Maestro del colore che ha riunito intorno a sé generazioni di allievi ammirati dalla gestualità immediata, dal tratto inconfondibile di una pittura moderna, materica, vivace.
All'orientalismo di Sesia della Merla, - alcune opere si trovano in permanenza al Museo di Luxor e del Cairo, innumerevoli i soggiorni in Maghreb - la mostra dedica una stanza apposita, senza escludere incursioni in Bretagna, vedute di Roma, Venezia, in un'ampia varietà di temi. Eredità che, suffragata da premi e riconoscimenti senza numero, le figlie Rossana e Barbara hanno colto e portato avanti nell'Associazione a lui intitolata, con sede a Moncalieri, auspicando possa avere un seguito fra le nuove generazioni di artisti.
Tramonto sul Nilo
Gianni Sesia della Merla
Tramonto sul Nilo
Tecnica mista
cm 40 x 40
Non è peregrino, ci sembra in conclusione, il paragone fra il percorso intrapreso fin qui entro i mondi unici racchiusi nelle stanze del MIIT - parte integrante e insieme metafora dell'atelier d'artista - e il fluire di ricordi, pensieri, riflessioni articolato dalla scrittrice inglese tra le mura della sua stanza-studio. Non è inopportuno intravedere nel vagabondare tra le parole un'affinità con il vagare dello sguardo intorno a mutevoli forme, tra superficie dipinta e materia scolpita. Là edifici si stagliano lungo i viali custodi di memoria, qui tela e scultura incarnano il lavoro di ricerca, simbolo di un approccio curioso alla natura, di una visione svincolata da stereotipi, fino al cuore pulsante della vita e delle cose, in un placido moto perpetuo, "come un veliero sempre in viaggio che non giunge mai a destinazione".¹

1) V. WOOLF, "A room of one's own", Hogarth Press, London 1929. "[...] like a sailing-ship always voyaging never arriving".

UNA STANZA TUTTA PER ME
Dall'11 al 22 dicembre 2025
MIIT - Museo Internazionale Italia Arte
C.so Cairoli, 4 - Torino
Tel. 011 8129776

sabato 13 dicembre 2025

INAUGURATO IL POP-APP MUSEUM

Nasce a Torino il Pop-App Museum, un percorso unico a livello italiano ed europeo alla scoperta dei libri animati: oggetti capaci di suscitare meraviglia grazie a effetti di movimento e tridimensionalità, precursori delle moderne applicazioni digitali.
Le nuove sale, messe a disposizione dall’Opera Barolo, a integrazione del percorso  preesistente, sono state inaugurate l’11 dicembre scorso con la mostra: SEMPRE ALLEGRI BAMBINI! Lothar Meggendorfer e il libro animato in Italia tra Ottocento e Novecento, visitabile fino al 28 giugno 2026. I materiali del nuovo museo, parte del ricco patrimonio della Fondazione Tancredi di Barolo donato dal presidente Pompeo Vagliani, hanno suscitato grande interesse fra gli ospiti illustri intervenuti al convegno inaugurale per testimoniare le differenti esperienze sul tema dei libri animati sviluppate in tutto il mondo, in particolare negli Stati Uniti, in Francia e Germania.
Il Pop App Museum rappresenta il punto di arrivo di un progetto avviato nel 2017 dalla Fondazione Tancredi di Barolo allo scopo di valorizzare e mettere a disposizione del pubblico, degli studiosi e specialisti, ma anche degli appassionati e dei collezionisti, il patrimonio di materiali, conoscenze ed esperienze sviluppati negli ultimi dieci anni. Il progetto ha visto contemporaneamente la costituzione all’interno della Fondazione Tancredi Barolo dell’International Centre on Interactive Books, che supporta e garantisce le attività scientifiche, di ricerca e valorizzazione sul tema e pubblica anche la rivista on line “JIB – Journal on Interactive Books”
Il progetto proseguirà nel 2026-2027 con  nuovi contenuti multimediali, con la creazione di un database consultabile online sulla collezione di libri mobili del MUSLI, una serie di attività formative e i laboratori per la realizzazione di artefatti interattivi.
Tra gli obiettivi 2026-2027 è prevista l’istituzione di un premio, rivolto ai giovani, intitolato a Luisella Terzi, fra le prime donne attive in questo campo a inizio Novecento.
La mostra SEMPRE ALLEGRI BAMBINI! è un omaggio a uno dei più importanti e geniali creatori di libri animati per l’infanzia, Lothar Meggendorfer (1847-1925), di cui quest’anno ricorre il centenario della scomparsa. Egli realizzò più di 160 libri, oltre 77 giochi da tavolo e numerose illustrazioni per riviste, pubblicità e cartoline; la sua importanza nella storia dei libri mobili e interattivi include capolavori noti e spettacolari, come quelli dedicati al circo e alla casa delle bambole. 
Particolare spazio è dedicato al raro volume Pierino Porcospino Vivente, che “prende vita” grazie a un tavolo interattivo multimediale. Il percorso include un focus sulla musica, cui Meggendorfer ha dedicato ampio spazio nella propria produzione: in mostra sono presenti alcuni corti animati realizzati dal Centro Sperimentale di Cinematografia di Torino a partire dalle sue tavole mobili a tema musicale e una serie di animazioni sonore.
Accanto a un approfondimento sulle case editrici Hoepli e Vallardi, sono esposti gli album animati in unico esemplare realizzati da Luisa Terzi tra il 1913 e il 1917, recentemente restaurati nell’ambito della collaborazione con il Centro Conservazione Restauro “La Venaria Reale”, e le versioni animate di Pinocchio con i disegni di Attilio Mussino. Completano la sezione le card animate e tridimensionali realizzate dal grafico Sergio Martinatto, grande collezionista di Pinocchio, la cui ampia raccolta è conservata al MUSLI.
Nel nuovo allestimento figurano inoltre le opere di Caterina Cappelli e Chiara Meneghetti, artiste qualificate nella categoria “Emerging Paper Engineer" al Meggendorfer Prize 2025 della Movable Book Society di Chicago. 
Ancora, nell’atrio di Palazzo Barolo sarà visibile – con un’installazione realizzata in collaborazione con l’Opera Barolo – il prezioso presepe in carta con struttura tridimensionale a soffietto di fine Settecento proveniente dall’Archivio della Fondazione.
Studi e ricerche pertinenti il Museo e i libri animati sono contenuti nella pubblicazione Lothar Meggendorfer e il contesto editoriale italiano tra Otto e Novecento. Percorsi di ricerca e di valorizzazione di un patrimonio sommerso (FTB, 2025), a cura di Pompeo Vagliani.

SEMPRE ALLEGRI BAMBINI! Lothar Meggendorfer e il libro animato in Italia tra Ottocento e Novecento
Fino al 28 giugno 2026
Via Corte d'Appello, 20/F - Torino 
Orari: fino al 21 dicembre 2025 – sabato e domenica dalle 14.30 alle 19.
Dal 26 al 30 dicembre 2025 e dal 2 al 6 gennaio 2026 tutti i pomeriggi 14.30-19 e visite guidate alle ore 15.30, 16.30 e 17.30. Fino all’11 gennaio 2026 tutti i pomeriggi dalle 14.30 alle 19. (Giorni di chiusura: 24, 25, 31 dicembre 2025, 1° gennaio 2026). 
Per informazioni: Tel.: 388 474 6437 – 011 197 84 944

venerdì 12 dicembre 2025

LA GALLERIA BORGHESE A CUNEO

Ritratto di Uomo
Raffaello Sanzio (attr.)
Ritratto di Uomo
1502/1504
olio su tavola
© Galleria Borghese / foto Mauro Coen
La mostra LA GALLERIA BORGHESE. Da Raffaello a Bernini. Storia di una collezione, visitabile al Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo fino al 29 marzo 2026, a partire dalla figura di Scipione Caffarelli Borghese (1577–1633), racconta la nascita di una nuova idea di collezionismo: sistematico, visionario, capace di anticipare il gusto e le tendenze artistiche del tempo.
Attraverso una selezione di capolavori provenienti dalla Galleria Borghese – raramente esposti al pubblico – il percorso, a cura di Francesca Cappelletti ed Ettore Giovanati, restituisce la straordinaria parabola di un collezionista che fece della sua raccolta un teatro del bello e della conoscenza.
Il sonno di Gesù
Lavinia Fontana 
Il sonno di Gesù
1591
olio su rame
© Galleria Borghese / foto Mauro Coen
Gli spazi del Complesso Monumentale di San Francesco ospitano dipinti rappresentativi delle diverse scuole pittoriche italiane tra Cinquecento e Seicento, offrendo al visitatore una panoramica sulle trasformazioni che segnano il passaggio dal Rinascimento al Barocco.
Discendente di una famiglia senese affermatasi a Roma nel tardo Cinquecento, Scipione Borghese fu nominato cardinale nel 1605, anno dell’elezione al soglio pontificio di suo zio Camillo Borghese, papa Paolo V. La sua raccolta, tra le più ambiziose dell’epoca, riuniva sculture classiche e moderne, dipinti del Rinascimento e opere contemporanee, riflettendo un gusto colto e internazionale.
Autoritratto in età matura
Gian Lorenzo Bernini
Autoritratto in età matura 
1635/1640 circa 
olio su tela 
© Galleria Borghese / foto Mauro Coen
Alle opere della scuola veneta, come il Ritratto di frate domenicano di Tiziano, espressione dello stile più tardo dell’artista, e Autunno e Primavera di Jacopo Bassano, la rassegna accosta eccellenze della scuola dell’Italia centrale, caratterizzata da rigore disegnativo e costruzione prospettica, esemplificata dal Ritratto di uomo (1500 ca.) attribuito a Raffaello. Espressione dei principi pittorici della scuola ferrarese è la Sacra Famiglia con san Giovanni Battista e angeli (1535 - 1542 ca.) di Battista Dossi, che unisce lirismo e invenzione.
La transizione verso il Seicento è documentata da un artista come il Cavalier d’Arpino, autore dell’olio su rame raffigurante la Fuga in Egitto (1595 ca.). Di particolare rilievo è il Sonno di Gesù (1591) di Lavinia Fontana. Artista di incredibile talento, è stata la prima donna a ricevere commissioni pubbliche: in seguito al trasferimento a Roma, dall’aprile del 1604 lavora per i più importanti mecenati romani tra cui proprio papa Paolo V e il nipote Scipione Borghese.
Danza Campestre
Guido Reni
Danza Campestre
ca. 1601/1602
olio su tela
© Galleria Borghese / foto Mauro Coen
Lungo il percorso si incontra Orbetto con una composizione di estrema raffinatezza eseguita su lavagna, esempio di sperimentazione tecnica tanto apprezzata dal cardinale Scipione. La mostra si conclude con alcuni lavori dei più grandi maestri e massimi esponenti del Barocco, come Guido Reni, presente con la tela Danza campestre che immortala in un paesaggio collinare un gruppo di contadini, dame e signori del luogo intenti a seguire il suono del liuto e della viola.
Accanto al maestro bolognese fa il suo ingresso in mostra Gian Lorenzo Bernini con Autoritratto in età matura, una delle più significative rappresentazioni che l’autore produsse di se stesso. Di Bernini è esposta anche la Capra Amaltea (1615), che si pensa possa essere una delle prime sculture in marmo eseguite dall’artista. Insieme testimoniano la sua versatilità e padronanza dell'arte plastica e pittorica.

LA GALLERIA BORGHESE.
Da Raffaello a Bernini. Storia di una collezione
22 novembre 2025 – 29 marzo 2026
Complesso Monumentale di San Francesco
Via Santa Maria, 10, - 12100 Cuneo CN
Orari: martedì – venerdì 15.30 – 19.30 (al mattino aperto su prenotazione per scuole e gruppi); sabato – domenica: 10 – 19.30 con orario continuato.
fondazionecrc.it