Palazzo dei Diamanti a Ferrara presenta, fino al 20 luglio 2025, due mostre straordinarie: una monografica su ALPHONSE MUCHA, uno dei padri dell’Art Nouveau, nelle 11 sale dell’ala Rossetti, e una mostra-dossier su GIOVANNI BOLDINI, dedicata al tema del ritratto femminile, nelle 3 sale dell’ala Tisi.
La retrospettiva racconta attraverso circa 150 opere la biografia e il percorso artistico di Alphonse Mucha (Ivančice, 1860 – Praga, 1939), che raggiunse fama internazionale nella Parigi fin de siècle grazie ai manifesti per gli spettacoli teatrali della celebre attrice Sarah Bernhardt e ai pannelli decorativi raffiguranti donne attraenti e raffinate, nello stile inconfondibile e seducente, subito ribattezzato “Le style Mucha”.
La retrospettiva racconta attraverso circa 150 opere la biografia e il percorso artistico di Alphonse Mucha (Ivančice, 1860 – Praga, 1939), che raggiunse fama internazionale nella Parigi fin de siècle grazie ai manifesti per gli spettacoli teatrali della celebre attrice Sarah Bernhardt e ai pannelli decorativi raffiguranti donne attraenti e raffinate, nello stile inconfondibile e seducente, subito ribattezzato “Le style Mucha”.
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Alphonse Mucha Le stagioni: estate, 1896 Litografia a colori, cm 103 x 54 © Mucha Trust |
Quando nel 1900 venne inaugurata l’Esposizione Universale di Parigi, il grafico ceco era già considerato una delle figure di spicco del nuovo decorativismo internazionale. Nel 1904 visitò per la prima volta gli Stati Uniti e la stampa lo definì «il più grande artista decorativo del mondo».
Poliedrico e versatile fu anche fotografo, scenografo, progettista d'interni, creatore di gioielli e designer. Insegnante, filosofo e pensatore, era convinto che la bellezza e la forza ispiratrice dell’arte potessero favorire il progresso dell’umanità e la pace. Fermo sostenitore dell’indipendenza dall’Impero asburgico espresse con forza il sogno di unità dei popoli slavi.
Poliedrico e versatile fu anche fotografo, scenografo, progettista d'interni, creatore di gioielli e designer. Insegnante, filosofo e pensatore, era convinto che la bellezza e la forza ispiratrice dell’arte potessero favorire il progresso dell’umanità e la pace. Fermo sostenitore dell’indipendenza dall’Impero asburgico espresse con forza il sogno di unità dei popoli slavi.
L’esposizione è curata da Tomoko Sato con il coordinamento scientifico di Francesca Villanti, in collaborazione con la Mucha Foundation.
Lo dimostrano i ritratti a figura intera della contessa Berthier de Leusse, della principessa Eulalia di Spagna, della misteriosa protagonista di Fuoco d’artificio, e di Olivia Concha de Fontecilla, dipinto noto come La signora in rosa.
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Giovanni Boldini Fuoco d’artificio, c. 1890 Olio su tela, cm 200 x 99,5 Ferrara, Museo Giovanni Boldini Ferrara © Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea foto Luca Gavagna |
La rassegna presenta inoltre due esemplari a mezza figura a olio e a pastello, due ritratti di Boldini (il bronzo realizzato da Vincenzo Gemito e il famoso Autoritratto a sessantanove anni), alcuni interni dell’atelier, un genere dalla forte valenza autobiografica a cui si dedicò dalla fine degli anni Ottanta, e studi vitali e vibranti, tra cui il Nudino scattante e la tela Ninfe al chiaro di luna. Completano il percorso espositivo una selezione di disegni e una serie di incisioni che documentano un aspetto significativo ma meno conosciuto della sua produzione.
ALPHONSE MUCHA / GIOVANNI BOLDINI
22 marzo – 20 luglio 2025
Palazzo dei Diamanti
Corso Ercole I d’Este 21, Ferrara
Orario apertura: tutti i giorni, feriali e festivi, 9.30 – 19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima).
Informazioni e prenotazioni:
T. +39 0532 244949 | diamanti@comune.fe.it
info@arthemisia.it
www.palazzodiamanti.it
www.arthemisia.it