Nata da un lavoro di ricerca condotto su fonti e documenti d’archivio, questa piccola quanto preziosa mostra, offre l’occasione per scoprire il lavoro di indagine volto a ricostruire la storia di un'opera e a comprenderne il significato nella cultura del suo tempo. Ne è protagonista il dipinto sinora noto come Autoritratto di Massimo d’Azeglio acquistato nell’estate del 2016 dalla Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris per le collezioni della GAM.
L’acquisto ha posto le basi dello studio che permette ora di rispondere a diverse domande, a partire dalla più ovvia: si tratta di un Autoritratto o piuttosto di un Ritratto? E se è così, chi ne è l’autore? Per chi fu eseguito? A quale tipo di gusto collezionistico appartiene? Quando fu presentato per la prima volta? Cosa ci restituisce della cultura del suo tempo?
L'allestimento invita il visitatore a ripercorrere le fasi cruciali della ricerca, presentando venti capolavori della cultura figurativa romantica, di cui almeno dieci mai esposti a Torino, insieme a fotografie d’epoca, manoscritti e documenti originali.
L’acquisto ha posto le basi dello studio che permette ora di rispondere a diverse domande, a partire dalla più ovvia: si tratta di un Autoritratto o piuttosto di un Ritratto? E se è così, chi ne è l’autore? Per chi fu eseguito? A quale tipo di gusto collezionistico appartiene? Quando fu presentato per la prima volta? Cosa ci restituisce della cultura del suo tempo?
L'allestimento invita il visitatore a ripercorrere le fasi cruciali della ricerca, presentando venti capolavori della cultura figurativa romantica, di cui almeno dieci mai esposti a Torino, insieme a fotografie d’epoca, manoscritti e documenti originali.
Allestimento mostra (In primo piano: Alessandro Puttinati (Verona, 1801 – Milano,1872) Massimo Tapparelli d’Azeglio, 1835 Gesso, 41,3 x 13,5 x 18 cm Torino, GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea) |
Francesco Gonin (Torino, 1808 – Giaveno, To 1889) Interno dello studio di Molteni a Milano, con il pittore Massimo d'Azeglio, 1835 acquerello su carta, 370 x 440 mm Firenze, Collezione privata |
Lo testimonia un interessante acquerello di Francesco Gonin, realizzato a Milano nello stesso 1835, che raffigura d’Azeglio intento a dipingere nell’ampio e confortevole atelier di Giuseppe Molteni: sul cavalletto si riconosce la grande tela Bradamante che combatte col mago Atlante per liberar Ruggero dal castello incantato, che avrebbe presentato a Brera quello stesso anno. Tra le tele poste sullo sfondo è riconoscibile il grande Ritratto di Alessandro Manzoni, pervaso di impeto romantico, realizzato a quattro mani da due artisti (Molteni per la figura, d’Azeglio per lo sfondo che rievoca le sponde del lago di Como), ma che Manzoni non permise mai di esporre.
Giuseppe Molteni (Affori, MI 1800 – Milano, 1867) Quadro di famiglia Belgiojoso, 1831 olio su tela, 250 x 180 cm Merate, Collezione privata |
Massimo d’Azeglio (Torino, 1798 – 1866) La morte del conte Josselin di Montmorency, 1825 olio su tela, 149 x 202,4 cm Torino, GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea |
Paolo Toschi La disfida di Barletta dal dipinto di Massimo d’Azeglio Acquaforte, Torino, Collezione privata |
Il catalogo Silvana Editoriale prosegue la tradizione degli studi scientifici che nel tempo hanno accompagnato la prestigiosa raccolta della Fondazione De Fornaris, finalizzata ad arricchire le raccolte della GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino.
UN MISTERO SVELATO
IL RITRATTO DI MASSIMO D’AZEGLIO
Dal 29 novembre 2017 al 25 febbraio 2018
GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea
Wunderkammer
Via Magenta, 31 - 10128 Torino
Orario: da martedì a domenica: 10 - 18, lunedì chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima.
Per informazioni: t. +39 011.4429518; +39 011.4436907; gam@fondazionetorinomusei.it www.gamtorino.it