mercoledì 11 settembre 2019

VIAGGIO NEI GIARDINI D'EUROPA

Manifattura di Bruxelles (fine XVI - inizio XVII sec)
Raccolta di fiori e frutti votivi per la dea Pomona
arazzo
Genova, Musei di Strada Nuova
"Non so se potremo salvare i giardini, se i sentieri pittoreschi potranno sopravvivere in un mondo che cresce freneticamente; ma penso che se l'uomo perde i giardini e i sentieri perderà se stesso".
Julius Robert Oppenheimer

Nell'ambito della rassegna Vivi i Giardini! che ha ospitato un nutrito calendario di eventi lungo tutta l'estate per concludersi nel mese di ottobre, alla Reggia di Venaria, nelle Sale delle Arti, è in corso la mostra VIAGGIO NEI GIARDINI D'EUROPA, una carrellata in cui circa 200 opere tra dipinti, disegni, arazzi, volumi, modelli e altri manufatti suddivisi in 12 sezioni illustrano i giardini celebri in Europa, prendendo spunto dalle osservazioni dei viaggiatori tra Cinquecento ed Ottocento.

Molte le opere restaurate per l'esposizione. Fra esse Il giardino fiorentino del Cinquecento, modello di Enrico Lusini (architetto) e Donatello Bianchini (scenografo), uno dei dieci esposti in occasione della "Mostra del giardino italiano" (1931) per descriverne le principali tipologie: pompeiano e fiorentino fra Trecento e Cinquecento; genovese e romano fra Cinque e Seicento; piemontese e veneziano nel Settecento, fino ai modelli neoclassico lombardo e romantico fra Sette e Ottocento.
Enrico Lusini, architetto; Donatello Bianchini, scenografo
Il giardino fiorentino del Cinquecento
(esposto in occasione della "Mostra del giardino italiano", 1931)
modello polimaterico
Firenze, Villa Medicea della Petraia - Polo Museale della Toscana
Sul versante orientale il paravento Coromandel in lacca intagliata del XVIII sec. costituisce con le porcellane e i testi di Athanasius Kircher sui Monumenti sacri e profani cinesi, una testimonianza degli scambi fra celeste impero e occidente, dove trova posto la tradizione italiana, spesso in realizzazioni strabilianti, quali ad esempio il Giardino della luminosità perfetta, magnifico congegno di giochi d'acqua e meccanismi scenografici ideato fra il 1747 e il 1756 dal pittore gesuita Giuseppe Castiglione per il palazzo dell'imperatore Qianlong.

L'inglese William Chambers, entrato nella Compagnia svedese, raggiunge pressoché negli stessi anni i territori del Bengala e la città di Guangzhou (Canton). Artefice del giardino anglo-cinese di Kew contribuirà a diffondere in Svezia, in collaborazione con l'architetto e paesaggista Fredrik Magnus Piper, il naturalismo orientale anticipatore della moda orientalista fra XIX e XX secolo.
Si tratta di un esotismo di matrice coloniale o diplomatica, che troverà a Roma in Francesco Bettini, giardiniere al servizio di ambasciatori, notabili e del nunzio apostolico Giuseppe Doria Pamphilj, uno dei massimi teorici.
Vienna, manifattura Du Paquier
Orologio con draghi, figure di cinesi, pagode e uccelli, 1725
porcellana
Torino, Palazzo Madama - Museo Civico d’Arte Antica
Gli studi effettuati da Piper durante il suo soggiorno a Roma dal 1776 al 1778, dimostrano altresì l'interesse ancora vivo per gli apparati rinascimentali e barocchi: grotte, fontane, automi - descritti nei disegni di Heinrich Schickhardt e nel Journal du Voyage di Michel de Montaigne -, risultano ormai integrati nel gusto francese dei progetti monumentali di Le Nôtre, a Versailles come nella vanvitelliana Reggia di Caserta.

Teatralità e illusionismo costituiscono la cifra degli spazi verdi che il poliedrico ingegnere Louis Carrogis (Carmontelle) a metà del XVIII sec. declinerà in chiave ludica con i proverbes, (lievi commedie per il duca Louis-Philippe d’Orléans), il pays d’illusion, (17 scene per il Parc Monceau, 1779) e i tableaux (proiezioni a nastro 'trasparenti', tra camera ottica e proto-cinematografo), ad intrattenimento del ceto aristocratico francese.
In questi anni la natura è una componente centrale della vita di corte, scenario ideale di motti scherzosi, relazioni, momenti di svago, enumerati in dettaglio da Charles de Brosses nelle Lettres familières.
È il milieu di principi e aristocratici che Paolo e Maria Fiodorovna, eredi al trono di Russia, ritroveranno tra l'inverno 1871 e il 1782 viaggiando in incognito tra Polonia, Austria, Italia, Francia, Paesi Bassi, Germania alla ricerca dei giardini "più affascinanti del mondo".
Bernardo Bellotto
Veduta dei giardini di Wilanów, 1777
olio su tela
Varsavia, The Royal Castle - Museum
Il viaggio fornisce il pretesto per ritrovare se stessi, aumentare il proprio sapere, alimentare la curiosità, nutrendo l'immaginario di forme e stili inusuali. Privilegio di pochi, ha come meta principale l'Italia, culla delle civiltà neolatine.
Il Grand Tour è il viaggio per definizione. Goethe, paragonata l'Italia ad un luogo edenico, attraversa lo Stivale per disegnare la campagna romana e raggiungere la Sicilia in compagnia dell'amico pittore Heinrich Kiep.
Stendhal, milanese d'adozione, vi approda più volte per "godere delle bellezze della natura".
Edith Wharton ed Henry James ne descriveranno il paesaggio nei rispettivi saggi Italian Villas and their Gardens (1904) e Italian Hours (1909) decretando oltreoceano la fortuna del giardino italiano.
Oswald Achenbach
Veduta di villa d’Este a Tivoli, 1892
olio su tela
Budapest, Museum of Fine Arts (Szépmüvészeti Múzeum)
Ratificata la fine dell'ancien régime dall'imperialismo napoleonico, il giardino assume valenze intimiste nelle vedute romantico-simboliste di Marco Calderini, nei dipinti aristocratici di John Singer Sargent, negli scenari di Oswald Achenbach e, giunti ai giorni nostri, reca in sé istanze ambientaliste nel manifesto green economy Venaria Foodscape (2014) dell'inglese Carl Warner.
L'evoluzione del giardino italiano termina con la sezione compendiaria dedicata alla Corona di Delizie, sistema di Residenze Reali Sabaude di cui la Reggia di Venaria è parte essenziale.
Grazie all'imponente restauro promosso dall’Unione Europea (1999-2006) oggi la Peschiera, il Potager, il Roseto, il Gran Parterre e l’allea d’Ercole, possono dialogare con le Sculture fluide di Giuseppe Penone e, quale mise en abîme, ospitare i 120 scatti del Viaggio fotografico nei Giardini delle Residenze Reali d’Europa diffusi dall’Associazione delle Residenze Reali Europee (ARRE), alla scoperta dei giardini più belli d’Europa.

VIAGGIO NEI GIARDINI D'EUROPA

Viaggio da Le Notre a Henry James
Dal 5 luglio al 10 novembre 2019
Reggia di Venaria - Sale delle Arti
Piazza della Repubblica 4 - Venaria Reale (Torino)
Orario: fino al 15 settembre da martedì a venerdì dalle ore 10 alle 18; sabato, domenica e festivi dalle ore 10 alle 19,30. Lunedì chiuso (tranne eventuali giorni festivi)​.
Dal 16 settembre al 31 dicembre: da martedì a venerdì dalle ore 9 alle 17. Sabato, domenica e festivi  dalle ore 9 alle 18.30.​​
Per informazioni e prenotazioni: tel. + 39 011 4992333
www.lavenaria.it