giovedì 22 ottobre 2015

MONET. Dalle Collezioni del Musée d’Orsay

Claude Monet
Argenteuil (1875)
olio su tela; 56x65 cm; inv. RF 1963 106
Paris, Musée d’Orsay
© RMN-Grand Palais (musée d’Orsay) /
Franck Raux
La collaborazione tra la Città di Torino, e l’asse Musée d’Orsay e gruppo Skira, inaugurata nel 2012 con la mostra di Degas e proseguita nel 2013 con Renoir alla GAM, si rinnova con una straordinaria esposizione dedicata a Claude Monet (1840-1926).
Dopo un esordio all’insegna del realismo courbettiano negli anni 60 dell’Ottocento, i dipinti di Monet mostrano la cifra più pura dell’Impressionismo, prima di dare vita, inizialmente tramite uno sguardo sempre più acuto e penetrante, poi attraverso una libertà e un lirismo sempre più marcati, a un intero capitolo dell’arte del XX secolo.
Claude Monet
Le déjeuner sur l’herbe (entre 1865 et 1866)
olio su tela; 248,7x218 cm; inv. RF 1987 12
Paris, Musée d’Orsay
© RMN-Grand Palais (musée d’Orsay) /
Benoît Touchard
Gli studi condotti a partire dal 1980 hanno messo in luce alcuni aspetti meno conosciuti del lavoro dell’artista, emersi nell’ultima importante retrospettiva parigina dedicata al pittore organizzata dal Musée d’Orsay al Grand Palais nel 2010. La mostra di Torino si prefigge, dunque, di presentare una selezione delle opere più significative di Monet e di rendere omaggio a uno dei più grandi artisti francesi, facendo comprendere il suo ruolo di figura chiave per la storia dell’arte.
Molte le opere mai prima presentate in Italia: un esempio su tutti è quello del grande frammento centrale de Le déjeuner sur l’herbe, opera capitale nel percorso di Monet per la precoce affermazione di una nuova, audace concezione della pittura en plein air e come passaggio cruciale per giungere all’Impressionismo.
Claude Monet
Les dindons (1877)
olio su tela; 174x172,5 cm; inv. RF 1944 18
Paris, Musée d’Orsay
© RMN-Grand Palais (musée d’Orsay) /
René-Gabriel Ojéda
Per meglio contestualizzare questa straordinaria presenza, cui si lega anche il superbo ritratto a figura intera di Madame Louis Joachim Gaudibert, sono stati selezionati due prestigiosi nuclei di dipinti che documentano i luoghi che accolsero le fasi decisive della sua ricerca; da un lato gli studi dei riflessi della luce sull’acqua ad Argenteuil,  dall’altro quelli legati al soggiorno di Vétheuil, che riprendono nello studio della resa luminosa della neve il precoce motivo de La pie (La gazza), anch’essa esposta. 
Tra le opere rare poste in apertura di percorso è il trittico composto e appartenuto al  mercante Durand-Ruel, la cui azione fu decisa per l’affermazione dell’Impressionismo e che svolse un ruolo di primo piano anche nelle vicende biografiche di Monet: la composizione vede al centro il dipinto di Camille Pissaro, Entrée du village de Voisins (1872), affiancato a sinistra da Alfred Sisley, L’Île Saint-Denis (1872), e a destra da Claude Monet, Bateaux de plaisance (1872).
Claude Monet
La pie (entre 1868 et 1869)
olio su tela; 89x130 cm; inv. RF 1984 164
Paris, Musée d’Orsay
© RMN-Grand Palais (musée d’Orsay) /
Hervé Lewandowski
La mostra documenta momenti decisivi di un arco cronologico che giunge sino al 1886, anno in cui Monet realizza l’emblematica figura intrisa di luce dell’Essai de figure en plein air: Femme à l’ombrelle tournée vers droite, affiancando ad essa capolavori  come La rue Montergueil, à Paris. Fête du 30 juin 1878, con l’immagine delle bandiere che si sfaldano nella luce parigina o Les villas à Bordighera (1884) che restituisce gli sfolgoranti colori che egli registra nel suo primo soggiorno nella Riviera ligure.
Claude Monet
La rue Montorgueil, à Paris. Fête du 30 juin 1878 (1878)
olio su tela; 81x50 cm; inv. RF 1982 71
Paris, Musée d’Orsay
© RMN-Grand Palais (musée d’Orsay) /
Patrice Schmidt
Ad evocare la ricchezza dell’ultima parte della produzione dell’artista sono altre  presenze d’eccezione come le due straordinarie versioni della Cattedrale di Rouen: Le portail, temps gris e Le portail et la tour Saint-Romain, plein soleil. Qui il gioco di scelte cromatiche quasi antitetiche rimanda alla messa a punto di serie e ripetizioni che egli compone tra gli anni Ottanta e la fine degli anni Novanta, mentre in Londres, le Parlement, l’architettura monumentale del parlamento inglese è ormai pressoché dissolta nella luce.
Claude Monet
La cathédrale de Rouen. Le portail et la tour Saint-Romain, plein soleil (en 1893)
olio su tela; 107x73,5 cm; inv. RF 2002
Paris, Musée d’Orsay
© RMN-Grand Palais (musée d’Orsay) /
Patrice Schmidt
La mostra, allestita al primo piano della GAM, nella sala dell’Exhibition Area, all’interno del percorso delle collezioni permanenti, è curata da Xavier Rey, Conservatore presso il Musée d’Orsay e specialista di Monet, e da Virginia Bertone, Conservatrice della GAM di Torino.
Il Musée d’Orsay, che conserva la collezione più importante dell’opera dell’artista, ha concesso per quattro mesi oltre quaranta capolavori, per dare vita a una speciale rassegna che documenta l’attività del maestro, testimoniando i momenti più significativi e le svolte che, partendo dagli esordi, hanno portato l’artista a essere considerato il padre dell’Impressionismo.

MONET dalle Collezioni del Musée d’Orsay
Dal 2 ottobre 2015 al 31 gennaio 2016
GAM
Via Magenta 31 - Torino
Da Martedì a Domenica: 10.00 - 19.30. Lunedì chiuso. La biglietteria chiude un'ora prima
Informazioni e prenotazioni: 011.0881178 (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18, sabato dalle 9 alle 13)
http://www.mostramonet.it/

mercoledì 7 ottobre 2015

FLASHBACK

FLASHBACK 2014, Pala Alpitour | Isozaki
FLASHBACK - l’Arte è tutta contemporanea ritorna al Pala Alpitour | Isozaki di Torino dal 5 all'8 novembre 2015 per la sua terza edizione con 35 gallerie e nove espositori in più rispetto allo scorso anno.
Importante il programma legato all’arte italiana della prima metà del ‘900 con autori futuristi come Carrà, Russolo, Severini, la pittura metafisica di De Chirico, Savinio e De Pisis, il realismo magico di Casorati, con i Sei di Torino accanto alle correnti del Fronte Nuovo delle Arti e al gruppo degli Otto e infine l'accento sull’opera di Carol Rama, dagli anni Quaranta autrice di straordinaria intensità.
Felice Casorati
Ponte Vittorio Emanuele e piazza Vittorio Emanuele a Torino (1926)
olio su cartone, 28,3 x 40 cm
courtesy Centro d’Arte La Tesoriera
Di alto livello la proposta di arte antica, vero e proprio Atlas della storia dell’arte: dalla Cina della dinastia Sung del XII secolo al Giappone del periodo Edo per finire ai novecenteschi paraventi dai motivi astratti. Alla scultura lignea del 1300, alle sculture di Arrigo Minerbi e del seicentesco Antonio Tarsia, si aggiungono una rilevante presenza di pittori Primitivi Fiamminghi, opere del Rinascimento Tedesco e un’importante incursione nell’universo dei Bruegel.
Carol Rama
Spazio anche più che tempo (1971)
gomme su tela e juta, 100 x 130 cm
courtesy Galleria del Ponte
Filo conduttore del programma 2015 sarà il concetto di energia sviluppato attorno al binomio arte e vita in partnership col Museo Ettore Fico, dal 31 ottobre sede di una mostra sulla vanitas con autori storici e contemporanei visitabile gratuitamente con il biglietto di FLASHBACK.
Due mostre e una project room arricchiscono il programma culturale della rassegna: LA VITA IN UN ARCHIVIO, strutturata come un viaggio documentale nel tempo e nello spazio; SIMULACRA, collettiva di sculture sul rapporto tra uomo e ambiente allestita negli spazi esterni del Pala Alpitour | Isozaki, curata dall’associazione culturale torinese Neks.
La project room NIENTE DA VEDERE NIENTE DA NASCONDERE, a cura di Luca Tomio, è invece dedicata alle avanguardie italiane della seconda metà degli Anni Sessanta, con opere di Alighiero Boetti, Gino De Dominicis, Luigi Ontani, Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini, Salvo, Mario Schifano.
Antonio Tarsia
Due Gruppi Allegorici
legno dorato, cm 127 ca
courtesy Galleria Longari
Ampio il programma dei talk, con un focus sull’evoluzione nel corso del tempo delle figure dell’artista, del gallerista, del collezionista e del fenomeno della committenza. Storici dell’arte, artisti, galleristi, rappresentanti di importanti fondazioni e istituzioni culturali, giornalisti, docenti e consulenti del settore, indagheranno il rapporto tra arte e ambiente, arte e antropologia, etnologia/etnografia e apriranno un tavolo di confronto sull’insegnamento della storia dell’arte in Italia e nel resto del mondo.
Luigi Mainolfi
Piramide (Scala), 1990
bronzo, dimensione ambientale





Tra le novità le rassegne ENERGIA CINETICA: Cinema d’avanguardia o Videoarte?, proiezioni in loop nell’ArtSquare di filmati dagli anni Venti a oggi, il servizio gratuito di art advisory e i Laboratori di Didattica per i bambini e ragazzi dai 6 ai 13 anni. Completano il calendario di eventi le performance tra musica barocca, lirica e d’avanguardia di ENERGIA SONORA: sound program, il progetto dell’artista visivo Alessandro Bulgini, FLASHBACK è Opera Viva e le visite guidate FLASHBACK storytelling. Confermati anche quest'anno i collegamenti con navette gratuite.

FLASHBACK – L’Arte è tutta contemporanea, III edizione
Direzione: Stefania Poddighe e Ginevra Pucci
Pala Alpitour | Isozaki
via Filadelfia, 82 & Corso Sebastopoli, 123
Da giovedì 5 novembre a domenica 8 novembre 2015
Orario: 11 – 20
Biglietti: intero €10, ridotto €8. Gratuità previste per legge, Abbonamento Torino Musei, biglietto MEF (Museo Ettore Fico)
Per informazioni:+39 393 6455301, info@flashback.to.it
www.flashback.to.it

lunedì 5 ottobre 2015

CARISSIMO PINOCCHIO

« C'era una volta...
- Un re! - diranno subito i miei piccoli lettori.
No ragazzi, avete sbagliato. C'era una volta un pezzo di legno»


Le avventure di Pinocchio è uno dei classici dell'infanzia, tra i più famosi e amati della storia della letteratura italiana, tradotto in più di 260 lingue.
La mostra CARISSIMO PINOCCHIO allestita nella Chiesa e nella Sala di Cuorgné del Borgo Medievale rende omaggio al capolavoro di Carlo Collodi, a 125 anni dalla sua morte, con un percorso dedicato al torinese Attilio Mussino (1878-1954), uno dei suoi principali illustratori.
Fin dalla prima edizione nel 1883, la storia del burattino che diventa bambino fu accompagnata da immagini. Per la terza edizione del 1911, prima a colori e con legatura di lusso,  le illustrazioni furono affidate ad Attilio Mussino. Questa vinse, in quell'anno, la medaglia d’oro all’Esposizione internazionale di Torino che si svolse proprio nel parco del Valentino, ed ebbe un successo tale, con infinità di riduzioni e adattamenti, da essere considerata l’edizione principe de Le avventure di Pinocchio.  Oltre all'edizione autografa e di sua proprietà e ai principali lavori nell’ambito dell’illustrazione per ragazzi di “Attilio” (come usava firmarsi), la mostra presenta riproduzioni di immagini per varie edizioni del capolavoro collodiano create da Chiostri, Tofano, Disney, Porcheddu, Faorzi, Jacovitti, Accornero, Topor, Luzzati e molti altri, insieme a numerosi memorabilia in commercio fin dai primi anni del Novecento. Una sala del museo è inoltre dedicata ai manufatti degli artigiani della Valstrona (VB), specializzati da decenni nella realizzazione di Pinocchi in legno.
L'esposizione è resa possibile grazie alla collaborazione e ai prestiti da parte di numerosi privati e di istituzioni quali il MUSLI (Museo della scuola e del libro per l’infanzia) di Torino e la Pro Loco di Vernante (CN) che gestisce il locale museo dedicato a Mussino. Vernante, paese della Val Vermenagna dove l’artista si trasferì, è diventato “il paese di Pinocchio”. Sulle facciate delle case, 190 murales dipinti nel corso degli anni dai pittori vernantini Carlet e Meo,  riproducono i disegni di Mussino e ricreano la storia del burattino tra le vie del paese.
Diverse le attività al Borgo Medievale dedicate alle famiglie e alle scuole. Tra queste la lettura di fiabe e itinerari condotti da attori in costume, laboratori dedicati a personaggi della storia e ancora, con un pizzico di magia e di una brava truccatrice, ogni bambino potrà entrare a far parte del mondo creato da Collodi, grazie al face-painting.

CARISSIMO PINOCCHIO
Le illustrazioni di Attilio Mussino
26 settembre 2015 – 14 febbraio 2016
Borgo Medievale Torino - Parco del Valentino
Viale Virgilio, 107 - 10126 Torino
Orario mostra: dal martedì alla domenica ore 10-18. Ingresso libero
Orario Borgo Medievale: dal lunedì alla domenica ore 9-20. Ingresso libero