lunedì 19 febbraio 2018

DALLA CINA CON AMORE

di Gian Giorgio Massara
 
Landscape
2014
acrilico e tessuto su carta, cm 50x40
Zhang Hongmei insegna all'Accademia di Belle Arti di Shandong. La Galleria PIRRA - in collaborazione con Vincenzo Sanfo e "Diffusione Italia International Group" - offre a questa signora una raffinata mostra che recupera la cultura del passato attualizzandola.

Seal
2011
acrilico su tela, cm 50x100
Convincenti sono opere quali Seal (2011) al cui centro compare una figurina considerata di buon auspicio, Chinese Chaos con un grande ideogramma disegnato fra valori desunti dai movimenti astratti, Calligraphyc da intendersi quale omaggio alla scrittura orientale.

Chinese Chaos
2012
acrilico e tessuto su tela, cm 100x80
Ma gli essenziali paesaggi (acrilico e tessuto su tela) maggiormente attraggono il pubblico poiché sono da considerarsi parte di un racconto antico composto da una miriade di isolette campite su fondo chiaro: i brandelli cromatici che volteggiano nel cielo rompono il silenzio in una serie di opere d'indiscussa suggestione.

Calligraphyc
2012
acrilico su tela, cm 100x100
Talvolta il paesaggio si àncora alla Madre Terra mediante promontori che riportano alla realtà; il vivere la realtà di una signora giunta dalla lontana Cina che recentemente ha esposto a Barolo in occasione di "Collisioni", a Sordevolo ove ha realizzato ben dodici tele legate al tema della Passione, al parigino Centre Pompidou e alla Biennale di Venezia (edizione 2015) nell'ambito del "Friendship Project China". Infine, l'installazione Urban Colours and Xi'An Warriors (venti volti colorati contrapposti alle colonne del loggiato) è stata appena inaugurata nel cortile del Rettorato dell'Università di Torino.

Color Xi'An
2016
Tessuto incollato su bronzo, cm 37
Ma la fantasiosa passione per l'arte di Zhang Hongmei si realizza ancora nell'adagiare su bronzei vasi oppure su ceramiche tessuti colorati e dipinti con i segni del Sol Levante; Color Xi'An, ad esempio.
Dopo tante mostre dedicate ai pittori russi, la Galleria PIRRA s'è spinta verso una terra lontana dal nostro essere, terra che un'artista trasfigura nel colore.

ZHANG HONGMEI
Mental landscapes

Dal 9 al 25 febbraio 2018
Galleria d'Arte Pirra
C.so Vittorio Emanuele II, 82 - 10121 Torino
Orari: da lunedì a sabato 9,30-12,30; 15,30-19,30. Aperti domenica mattina
t. 011543393; info@galleriapirra.it
www.galleriapirra.it

ZHANG HONGMEI
Urban Colours and Xi'An Warriors
Dal 16 febbraio al 30 marzo 2018
Università di Torino - Cortile del Rettorato
Via Verdi, 8 / Via Po, 17
Orario: dal lunedì al venerdì 9 - 19

giovedì 15 febbraio 2018

ODISSEE


Palazzo Madama ospita nella Corte Medievale, fino al 19 febbraio 2018, la mostra Odissee. Diaspore, invasioni, migrazioni, viaggi e pellegrinaggi, ideata dal direttore Guido Curto e curata insieme agli storici dell’arte del museo. Dodici sezioni illustrano il cammino dell’umanità sulla Terra con circa cento opere - provenienti dalle raccolte di Palazzo Madama, da vari musei locali e nazionali - e con grandi carte geografiche elaborate appositamente da Libreria Geografica, editrice anche del catalogo.
La mostra prende il via dal lento processo di diffusione della specie umana iniziato 60-70.000 anni fa dall’Africa verso gli altri continenti, favorito dall'impulso all’esplorazione di eroi e popoli, ben rappresentato nei racconti dell’Odissea.
Dopo un focus sulla diaspora ebraica, dall’antichità al XIX secolo d.C., il tema del viaggio si rivolge alla rapida espansione dell’Impero Romano lungo le vie consolari e al suo conseguente declino dovuto alle invasioni di popolazioni germaniche e asiatiche. Alcuni reperti di arte ostrogota e longobarda rinvenuti in territorio piemontese testimoniano l’immissione di tradizioni e stili di vita nuovi che contribuiranno nei secoli a definire l’identità europea.
Significativo è il confronto fra la cultura islamica e le élites europee avvenuto durante le Crociate. Comune a tutti i tempi e a tutte le religioni è la pratica del pellegrinaggio, che porta ogni anno milioni di persone a cercare un contatto diretto con il sacro. Il racconto prosegue con le esplorazioni verso l’Africa, fino alla scoperta dell’America e alla successiva colonizzazione di nuovi territori da parte delle potenze europee. Gli oggetti in vetro provenienti dal Museo dell’arte vetraria di Altare (Savona) e un pianoforte meccanico di inizio Novecento dal Musée Savoisien di Chambéry, fanno invece riferimento all'emigrazione di cittadini italiani tra Otto e Novecento, i quali esportarono competenze professionali importanti per lo sviluppo economico e culturale dei loro Paesi d’adozione.
Il percorso si conclude con un accenno alle migrazioni di oggi, rappresentate da Love Difference, opera di Michelangelo Pistoletto, emblematica del viaggio nel corso secoli.
Fra le iniziative rivolte al pubblico si segnalano l'incontro con Cristina Mossetti e Baruch Lampronti "L'arredo cerimoniale nell’ebraismo di Sette e Ottocento", lunedì 12 febbraio alle ore 17.30, e "In viaggio", riflessione sul tema con Franco Cardini, mercoledì 21 febbraio alle 17,30 (ingresso libero).

ODISSEE
Diaspore, invasioni, migrazioni, viaggi e pellegrinaggi

Dal 16 novembre 2017 al 19 febbraio 2018
Palazzo Madama - Corte Medievale
Piazza Castello - Torino
Orario: lunedì-domenica 10.00-18.00, chiuso il martedì. La biglietteria chiude 1 ora prima
www.palazzomadamatorino.it

UN MISTERO SVELATO. IL RITRATTO DI MASSIMO D’AZEGLIO

Giuseppe Molteni (Affori, Mi 1800 – Milano, 1867)
Ritratto di Massimo d’Azeglio (Ritratto d’uomo), 1835
olio su tela, 50,5 x 43,5 cm
Acquisto Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris, 2016
Torino, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea
Nata da un lavoro di ricerca condotto su fonti e documenti d’archivio, questa piccola quanto preziosa mostra, offre l’occasione per scoprire il lavoro di indagine volto a ricostruire la storia di un'opera e a comprenderne il significato nella cultura del suo tempo. Ne è protagonista il dipinto sinora noto come Autoritratto di Massimo d’Azeglio acquistato nell’estate del 2016 dalla Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris per le collezioni della GAM.
L’acquisto ha posto le basi dello studio che permette ora di rispondere a diverse domande, a partire dalla più ovvia: si tratta di un Autoritratto o piuttosto di un Ritratto? E se è così, chi ne è l’autore? Per chi fu eseguito? A quale tipo di gusto collezionistico appartiene? Quando fu presentato per la prima volta? Cosa ci restituisce della cultura del suo tempo?
L'allestimento invita il visitatore a ripercorrere le fasi cruciali della ricerca, presentando venti capolavori della cultura figurativa romantica, di cui almeno dieci mai esposti a Torino, insieme a fotografie d’epoca, manoscritti e documenti originali.
Allestimento mostra
(In primo piano: Alessandro Puttinati (Verona, 1801 – Milano,1872)
Massimo Tapparelli d’Azeglio, 1835
Gesso, 41,3 x 13,5 x 18 cm
Torino, GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea)
La paternità può essere oggi ascritta a Giuseppe Molteni (1800-1867), uno dei maggiori ritrattisti della Milano romantica, che fu legato da un rapporto di stretta e duratura amicizia con Massimo d’Azeglio (1798 - 1866). Dopo un lungo soggiorno a Roma, d’Azeglio era tornato a Torino nel 1829 per trasferirsi definitivamente a Milano nel marzo del 1831. Poco dopo il suo arrivo l’artista chiedeva la mano della primogenita di Alessandro Manzoni, Giulia, che avrebbe sposato nel maggio del 1831. Accanto ad un sincero affetto, d’Azeglio non trascurava i benefici che potevano derivare alla sua carriera dall’appartenenza ad una delle famiglie culturalmente più in vista della città. Quello stesso anno egli si presentava con successo all’esposizione di Belle Arti di Brera, ponendo le basi per consolidare la sua affermazione artistica.
Francesco Gonin (Torino, 1808 – Giaveno, To 1889)
Interno dello studio di Molteni a Milano, con il pittore Massimo d'Azeglio, 1835
acquerello su carta, 370 x 440 mm
Firenze, Collezione privata
A quel felice periodo corrisponde la selezione delle opere in mostra, che si concentra su dipinti realizzati entro gli anni 1831-1836, periodo che vide una singolare collaborazione tra d’Azeglio e Molteni sul piano artistico e commerciale.
Lo testimonia un interessante acquerello di Francesco Gonin, realizzato a Milano nello stesso 1835, che raffigura d’Azeglio intento a dipingere nell’ampio e confortevole atelier di Giuseppe Molteni: sul cavalletto si riconosce la grande tela Bradamante che combatte col mago Atlante per liberar Ruggero dal castello incantato, che avrebbe presentato a Brera quello stesso anno. Tra le tele poste sullo sfondo è riconoscibile il grande Ritratto di Alessandro Manzoni, pervaso di impeto romantico, realizzato a quattro mani da due artisti (Molteni per la figura, d’Azeglio per lo sfondo che rievoca le sponde del lago di Como), ma che Manzoni non permise mai di esporre.
Giuseppe Molteni (Affori, MI 1800 – Milano, 1867)
Quadro di famiglia Belgiojoso, 1831
olio su tela, 250 x 180 cm
Merate, Collezione privata
Questa tela, raramente concessa in prestito per la sua fragilità, si affianca in mostra a un altro capolavoro, per la prima volta esposto a Torino: si tratta del monumentale Ritratto della famiglia Belgiojoso realizzato da Molteni ed esposto a Brera in quello stesso 1831; un dipinto di grande interesse poiché rinnova l’impianto tradizionale del ritratto di famiglia e che qui assume un particolare rilievo essendo intimamente legato ai suoi committenti.
Massimo d’Azeglio (Torino, 1798 – 1866)
La morte del conte Josselin di Montmorency, 1825
olio su tela, 149 x 202,4 cm
Torino, GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea
Il Ritratto di Massimo d’Azeglio dipinto da Giuseppe Molteni offre quindi lo spunto per ripercorrere un momento centrale nella carriera dei due artisti. Attraverso l’intensità dello sguardo il ritratto restituisce tutto il fascino di un artista maturo - d’Azeglio aveva compiuto 37 anni - che aveva ormai assunto a Milano un indiscutibile ruolo di primo piano. Con effetto attentamente studiato, la figura si staglia sullo sfondo che trascolora dall’arancio all’azzurro creando una sorta di icona dell’artista romantico. Altrettanto interessante è la scelta di rappresentarlo non con pennello e tavolozza, o all’interno dello studio, ma esaltandone le doti intellettuali, soluzione calzante per un d’Azeglio già autorevolmente affermato nella pittura e nella scrittura.

Paolo Toschi
La disfida di Barletta dal dipinto di Massimo d’Azeglio
Acquaforte,
Torino, Collezione privata
La cura della mostra è affidata a Virginia Bertone, conservatore capo della GAM, che alla figura di Massimo d’Azeglio ha dedicato diversi studi e che è stata la responsabile dell’ampia campagna di studio condotta sul fondo d’Azeglio conservato nelle collezioni della GAM (266 dipinti e 28 album che contengono oltre 1300 disegni). Ad affiancarla è Alessandro Botta, dottorando in Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università di Udine, che in questa occasione si è concentrato sulla ricerca di fonti e documenti coevi.
Il catalogo Silvana Editoriale prosegue la tradizione degli studi scientifici che nel tempo hanno accompagnato la prestigiosa raccolta della Fondazione De Fornaris, finalizzata ad arricchire le raccolte della GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino.

UN MISTERO SVELATO
IL RITRATTO DI MASSIMO D’AZEGLIO

Dal 29 novembre 2017 al 25 febbraio 2018
GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea
Wunderkammer

Via Magenta, 31 - 10128 Torino
Orario: da martedì a domenica: 10 - 18, lunedì chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima.
Per informazioni: t. +39 011.4429518; +39 011.4436907; gam@fondazionetorinomusei.it  www.gamtorino.it

HAI VISTO LA NUOVA GAM?

Allestimento Ottocento
Photo: Giorgio Perottino
Dopo la chiusura temporanea del primo e del secondo piano, annunciata il 6 novembre 2017, per consentire il riallestimento delle collezioni permanenti, la GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino ha riaperto i battenti il 20 dicembre scorso con la nuova esposizione pensata per offrire al pubblico un percorso retrospettivo sulle vicende del primo Museo Civico d’Arte Moderna d’Italia, in grado di raccontare la storia dell’arte moderna attraverso le proprie raccolte, le acquisizioni e le politiche culturali promosse nel corso di 150 anni dai suoi direttori, tra i quali Pio Agodino, il primo alla guida del museo, Emanuele d’Azeglio, Vittorio Avondo, Enrico Thovez, Lorenzo Rovere, Vittorio Viale e Luigi Mallé.
Allestimento Novecento
Photo: Giorgio Perottino
Il riallestimento delle collezioni, guidato dal direttore Carolyn Christov-Bakargiev, è curato per l’Ottocento da Virginia Bertone con Fabio Cafagna e Filippo Bosco, e per il Novecento da Riccardo Passoni coadiuvato da Giorgina Bertolino.
Tre sono le linee di lettura: la storia dell’arte, la storia del museo, e il contesto storico, sociale ed economico di Torino nella cornice degli avvenimenti nazionali e internazionali.
Al secondo piano sono esposti dipinti e sculture che accompagnano il visitatore dalla nascita del museo nel 1863 fino ai primi anni del Novecento; al primo piano sono presentate le opere datate dagli anni dieci del Novecento fino alla Pop art, coeva al boom economico degli anni sessanta del secolo scorso.
Allestimento Ottocento
Photo: Giorgio Perottino
La sequenza delle opere e dei capolavori conservati dalla GAM rispecchia i gusti di allestimento dell’epoca: nella seconda metà dell’Ottocento ad esempio i dipinti si allestivano a quadreria su pareti colorate, spesso rosso pompeiano o verde oliva, perché si pensava che per contrasto i dipinti risaltassero come finestre sul mondo. Il museo era uno spazio pubblico: ci si sedeva sulle panchine e si conversava, come in un parco. All’inizio del XX secolo le pareti si schiariscono, si adotta il beige o il grigio quale colore di fondo e nasce il canone dell’allineamento su una sola fila, con le opere una accanto all’altra all’altezza degli occhi.
Allestimento Novecento
Photo: Giorgio Perottino
Innovativa, nel nuovo ordinamento della collezione, anche la forte presenza di documenti d’archivio, di testi di sala che raccontano la storia dell’arte attraverso le opere della GAM, e di 'metamusei': pareti che, attraverso immagini d’epoca e testi, offrono focus di approfondimento sulle vicende artistiche e storiche del museo e della Città, in rapporto agli avvenimenti italiani e del mondo.
 Al fine di rendere sempre più fruibili le opere, nel rispetto del principio di uguaglianza, le didascalie sono state scritte utilizzando la prima font italiana ad Alta Leggibilità messa a punto con terapisti ed esperti dalle edizioni Biancoenero®, seguendo speciali criteri tipografici e linguistici.
Nel 2018 è previsto il riallestimento del periodo dell’arte dal 1967 ad oggi.

SI RIALLESTISCE LA GAM. 1863-1965 Storie, Direzioni, Visioni

GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea
Via Magenta, 31 - Torino
t. +39 011.4429518; +39 011.4436907; gam@fondazionetorinomusei.it
Orario: da martedì a domenica 10 - 18. lunedì chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima.
www.gamtorino.it

lunedì 12 febbraio 2018

PARANORMAL. TONY OURSLER VS GUSTAVO ROL

Tony Oursler
Obscura, 2014
Videoproiezione su sfere di gesso
Courtesy l'artista
La Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli prosegue il suo percorso di ricerca sul tema del collezionismo e presenta PARANORMAL. TONY OURSLER VS GUSTAVO ROL, una selezione di oggetti legata al mondo dell’occulto appartenenti all'artista americano (che vanta un archivio di oltre 15.000 elementi), posti in relazione all'attività paranormale e alle opere presenti nelle collezioni torinesi di Gustavo Rol, attivo a Torino nella seconda metà del Novecento.
Le opere sono inserite in un ambiente concepito dall’artista stesso e dal curatore della mostra Paolo Colombo, Oursler presenta in questa occasione anche una serie di nuovi lavori, gli Ex Voto, ispirati alla visita alla Chiesa della Consolata di Torino. Marcella Pralormo, Direttrice della Pinacoteca Agnelli, si è occupata della sezione della dedicata a Gustavo Rol, con un lungo lavoro di ricerca e selezione di oggetti  reperiti fra le collezioni private di persone che lo hanno conosciuto e frequentato.
Gustavo Rol
La gioia, seconda metà del Novecento
olio su tela
63 x 53 cm
Collezione Privata
Ideatore della video-scultura, Tony Oursler (n. 1957, New York; vive e lavora a New York) è noto soprattutto per la rivoluzionaria integrazione di video art, scultura e performance. È stato influenzato da John Baldessari, che ha evidenziato l’importanza del potenziale narrativo delle immagini e il potere associativo della linguaggio. Sin dagli anni Settanta, Oursler ha liberato la video art dalla bidimensionalità dello schermo per arrivare a creare ambienti tridimensionali dinamici utilizzando le proiezioni. I suoi video ritraggono spesso il volto umano ed esplorano il ruolo giocato dalla rivoluzione tecnologica nell’alterazione, talvolta inibizione, del comportamento sociale umano. Un interesse che ha una profonda radice nella storia familiare dell’artista: suo nonno, Charles Fulton Oursler, scrittore, giornalista e sceneggiatore - autore tra le altre cose  di La più grande storia mai raccontata (1949) - aveva frequenti interazioni con Sir Arthur Conan Doyle, scrittore inglese sostenitore dello spiritualismo e del paranormale ed è stato grande amico di Harry Houdini, appoggiando la sua battaglia contro le frodi dei falsi medium durante gli anni Venti, fino alla pubblicazione del libro Spirit Mediums Exposed (1930), che rivelava proprio le tecniche di frode.
Tony Oursler
Evo Devo, 2017
Videoproiezione su acrilico su legno
Performer: Joe Gibbons
Courtesy l'artista
Il percorso trova innumerevoli legami con la figura di Gustavo Rol, nato nel 1903 da una famiglia della ricca borghesia torinese. Personaggio fuori dal comune, amante delle arti e pittore egli stesso, colto e carismatico, dopo aver lavorato come giornalista e bancario ha dedicato l'intera vita ad una grande passione per l'occulto. I suoi sostenitori gli hanno attribuito proprietà paranormali, i critici hanno parlato di "mentalismo", ma Gustavo Rol si è sempre dichiarato semplicemente un ricercatore e sperimentatore, con l’unico obiettivo "di incoraggiare gli uomini a guardare oltre l'apparenza e a stimolare in loro lo spirito intelligente". Un uomo che lasciato una traccia profonda nell’immaginario collettivo e in numerose personalità internazionali con cui è entrato in relazione: da Walt Disney a Marcello Mastroianni, da alcuni presidenti della Repubblica Italiana, come Giuseppe Saragat e Luigi Einaudi, al presidente John Fitzgerald Kennedy fino alla Regina Elisabetta II. Federico Fellini, legato a lui da profonda amicizia, lo definiva "sconcertante".
Gustavo Rol
Autoritratto, seconda metà del Novecento
olio su tela
51 x 71 cm
Collezione Privata
Nella lunga intervista presente nel catalogo edito da Corraini, Paolo Colombo ragiona insieme a Tony Oursler  su numerosi aspetti della sua collezione e del suo agire artistico anche in relazione ai dipinti di Rol, alcuni dei quali pare si animassero, come quel paesaggio con un uomo lungo la strada che capitava si spostasse in punti diversi della tela nel corso del tempo. "Quella storia per me è stata la chiave del progetto: l’immagine in movimento. Si lega al balzo tecnologico e la tecnologia è il trauma contemporaneo a cui faccio riferimento". Un trauma che dialoga con gli eventi drammatici raccontati negli ex voto presenti al Santuario della Consolata di Torino, fonte di ispirazione per gli ultimi lavori di Tony Oursler.
L’allestimento della mostra è progettato da Marco Palmieri, suddiviso in tre ambienti dove la installazioni video, i dipinti di Gustavo Rol, i contributi e le testimonianze di quanto accadeva in presenza di quest'ultimo articolano un racconto per immagini che permette allo spettatore di osservare e comprendere fenomeni forse inspiegabili, ma certamente affascinanti.

PARANORMAL. TONY OURSLER VS GUSTAVO ROL 
Dal 3 novembre 2017 al 25 febbraio 2018
Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli
Lingotto
Via Nizza, 230/103 - 10126 Torino
Biglietteria all’ingresso della Pinacoteca al livello della pista del Lingotto - 4°piano
Orario di apertura: da martedì a domenica 10-19 (Ultimo ingresso alle 18,15). Chiuso il lunedì.
Visite guidate su richiesta | accesso disabili | bookshop
Per informazioni: t. 011 0062713; segreteria@pinacoteca-agnelli.it
www.pinacoteca-agnelli.it