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Karev S.D.
Il monastero dell’Assunzione di San Cirillo
2015
Acrilico su carta, cm 120×130 |
Nel 1986 l’artista sovietico Il’ja Glazunov, durante il periodo riformatore della perestrojka, è riuscito a far rivivere la gloriosa Accademia di Belle Arti di Mosca che tanto seguito aveva avuto nel corso dell’Ottocento e nel periodo delle avanguardie russe degli anni venti del Novecento, ospitando artisti celebri quali Lentulov, Konchalovsky, Mashkov, Rodchenko, come anche Malevich e Kandinsky.
Legata ai modelli della pittura e della scultura classica, italiana in primis, e alla tradizione popolare russa, a metà negli anni ’20 l'Accademia fu assimilata da Lenin ad istituzioni tecniche per avvicinare l’arte alle classi proletarie, in accordo con le teorie del "realismo socialista".
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Pavlova O.V.
Resurrezione
2001
Olio su tela, cm 133×180 |
Oggi, scomparso Il’ja Glazunov, questa particolare Accademia intitolata al suo rifondatore e retta dal figlio Ivan Glazunov, artista di grande rilievo, assiste al ritorno della letteratura, della musica, del teatro, al mondo poetico del popolo russo intrisi di storia nazionale, religione e mitologia evocati dai paesaggi e dalle visioni architettoniche. La composizione pittorica insegnata nella scuola giace su un sistema codificato e mai superato dello studio dal vero dei soggetti; della composizione in relazione allo spazio, alle atmosfere luministiche e alla psicologia dei personaggi con effetti teatrali e narrativi di particolare fascino.
Lo sguardo di Salvo Bitonti, curatore della mostra
INCANTI RUSSI allestita alla
Pinacoteca Albertina di Torino, offre una carrellata di tipo cinematografico su un mondo magico da sempre influente sull'arte europea, ancor prima della sua affermazione decisiva a seguito della rivoluzione d’Ottobre.
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Morgun E.O.
Mosca ai tempi dei boiari
2005
Olio su tela, cm 138×235 |
La morte misteriosa del piccolo zarevic Dimitri, all’epoca di Boris Godunov, suicidatosi o forse ucciso per una congiura. Una scena di corte ai tempi di Ivan il terribile, processioni nuziali di grande fascinazione visiva o ancora l’azione taumaturgica del futuro San Basilio nelle strade di Mosca e immagini della capitale moscovita al tempo dei boiari sono alcuni degli episodi narrati. Di particolare pregio il lavoro sui paesaggi, colti ad esempio nel loro mutare fra la stagione invernale e quella primaverile; puntualmente descritti sono alcune chiese di Mosca e l'antico monastero greco-ortodosso dell’Assunzione di San Cirillo; ed ancora gli scorci moscoviti del Cremlino e del monastero di Novodevičij. A questa selezione vanno ad aggiungersi piccole opere ad acquerello e matita su carta ispirate alle
bylìny, componimenti della tradizione epica orale russa. Concludono il percorso una natura morta e il ritratto di una giovane fanciulla nei pressi di un pozzo.
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Dolgaja O.P.
Natura morta
1997
Olio su tela, cm 101×85 |
Ventidue dipinti selezionati con la consulenza di Paola Gribaudo presidente dell’Accademia Albertina, per lo più di grandi dimensioni realizzati dagli studenti come tesi di diploma o durante i corsi all’Accademia Glazunov dal 1999 al 2019 sono caratterizzati da una tecnica virtuosistica, dal sapiente uso del colore e dalla precisione dei dettagli, al tempo stesso riproposta e sfida al realismo e al verismo ottocenteschi. Un ritorno al passato che in questi anni ha riguardato anche il teatro e il cinema. Si pensi, sempre in ambito russo, alle realizzazioni dei maestri Alexandr Sokurov o Nikita Michalkov dei quali è possibile intravedere non poche citazioni nelle opere esposte, comprese nel percorso di visita della Pinacoteca Albertina.
INCANTI RUSSI
Opere pittoriche di tradizione dell'Accademia Glazunov di Mosca
Dal 31 gennaio al 22 marzo 2020
Pinacoteca Albertina
Via Accademia Albertina 8, Torino
Orario: tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 18 (ultimo ingresso ore 17.30). Mercoledì chiuso.
Per informazioni: t. 0110897370; pinacoteca.albertina@coopculture.it
www.pinacotecalbertina.it