Alessandro Angeli Progetto di decorazione per la piazza Castello di Torino (da A. Antonelli), 1831 Incisione all'acquatinta, 59 x 121 cm |
Dopo il successo della mostra “Disegnare la città. L’Accademia Albertina e Torino tra Eclettismo e Liberty”, la Pinacoteca Albertina propone fino al 25 giugno NEOCLASSICISMI A TORINO. Dal Settecento al giovane Antonelli, un nuovo racconto di scoperta e valorizzazione del patrimonio storico artistico del caveau dell’Accademia.
Ideale punto di partenza è la figura di Laurent Pécheux. Il suo taccuino romano e i regolamenti che scrisse per l’Accademia di Belle Arti nel 1778 aprono la strada al classicismo tardo settecentesco che riconosciamo in città nelle sculture dei fratelli Collino e nel progetto architettonico per le scuderie dei Principi di Carignano, l’attuale Biblioteca Nazionale Universitaria.
Francesco Gonin Modelletto del Monumento a Vincenzo Maria Mossi di Morano, 1831 Litografia, 420 x 300 mm |
Dopo il periodo napoleonico, a presiedere l’Accademia Reale di Torino è Filippo Asinari di San Marzano, ministro plenipotenziario dei Savoia al Congresso di Vienna. Il suo busto, opera di Giacomo Spalla, dimostra l’influenza esercitata da Canova e Thorvaldsen sugli artisti torinesi del primo Ottocento. Altrettanto significativi sono i cantieri degli architetti che furono vicini all’Accademia negli anni della Restaurazione: dalla Gran Madre di Ferdinando Bonsignore ai progetti di Giuseppe Maria Talucchi; tra questi la “Rotonda” al centro del cortile dell’Accademia, recentemente restaurata. Per guidare i cantieri, il piemontese Luigi Canina inviò da Roma le sue straordinarie incisioni delle antichità classiche. Documenti di grande fascino, allestiti in mostra all’interno di una suggestiva scenografia.
Bernard Romain Julien Étude n. 11, 1834-41 A sinistra: «Chez Aubert, Galérie Véro-Dodat», Paris A destra: «lith. Bernard, rue de l'Abbaye n. 4» Litografia su carta, 475 x 630 mm |
Alla Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo e all’Archivio Storico della Città di Torino si deve il prestito delle meravigliose vedute torinesi di Luigi Vacca, a tempera, acquerello e pastello su carta, riproducenti il nuovo assetto urbanistico della città imposto dall’editto di Milano (23 giugno 1800).
Molti gli insegnanti e gli allievi dell’Accademia di Belle Arti che hanno lavorato al progetto espositivo, dal Corso di Fotografia di Fabio Amerio in collaborazione con il Centro Ricerche, Innovazione Tecnologica e Sperimentazione della RAI; agli autori dei modelli storici del Corso di Scenografia di Massimo Voghera; a Elisabetta Ajani e Mattia Gaido coordinatori nella realizzazione dei contributi multimediali in sinergia con i rievocatori storici dell’associazione culturale Le vie del Tempo.
Partecipa al progetto anche L'Università degli Studi di Torino, con il patrimonio artistico del suo Rettorato, l’Associazione Guarino Guarini e SIAT - Società degli Ingegneri e Architetti in Torino - con un calendario di incontri a tema, e il Museo Storico Reale Mutua. Partner della mostra è anche la Pasticceria Pfatisch 1915, Locale Storico d’Italia frequentato in passato dai membri di Casa Savoia e da intellettuali come Cesare Pavese, Primo Levi, Mario Soldati, Indro Montanelli e Norberto Bobbio.
Testi in catalogo di Enrico Zanellati, Barbara Stabielli, Antonio Musiari, Rosalba Stura, Francesco Poli, Francesca Bocasso, Elena Gianasso e Carlo Ostorero.
NEOCLASSICISMI A TORINO. Dal Settecento al giovane Antonelli
28 ottobre - 25 giugno 2023
Pinacoteca Albertina
Via Accademia Albertina, 8 - 10123 Torino
Orario: tutti i giorni feriali e festivi, escluso il mercoledì dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 17,30).
28 ottobre - 25 giugno 2023
Pinacoteca Albertina
Via Accademia Albertina, 8 - 10123 Torino
Orario: tutti i giorni feriali e festivi, escluso il mercoledì dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 17,30).